Covid, il bollettino: 763 nuovi positivi in provincia, tutti i numeri del capoluogo (-16)

Sono 763 (+2) i nuovi casi di covid19 in provincia di Siracusa, rilevati nelle ultime 24 ore. Il dato è contenuto nel bollettino quotidiano del Ministero della Salute. Uno sguardo in dettaglio ai numeri del capoluogo, dove per il quarto giorno consecutivo si registrano più guarigioni che nuovi casi. E così può continuare la discesa del numero degli attuali positivi. Sono oggi 2.019, 16 in meno rispetto a ieri. Lieve aumento nel numero delle persone in isolamento fiduciario a Siracusa città: sono oggi 15 (ieri 13).
Situazione ricoveri, nuovo aumento: sono 44 (-2) i siracusani del capoluogo all’Umberto I per covid. Per 41 (-2) ricovero in regime ordinario, 3 (-) in terapia intensiva.
In Sicilia, sono 5.594 i nuovi casi di covid19 a fronte di 35.259 tamponi processati. Gli attuali positivi sono 250.096 (-1.179). I guariti sono 6.845, 32 i decessi. Negli ospedali siciliani sono 1.297 (-46) i ricoverati, 97 (-7) in terapia intensiva. Questi i numeri nelle singole province Palermo con 1.292 nuovi casi, Catania 1.079, Messina 861, Siracusa 763, Trapani 463, Ragusa 386, Caltanissetta 295, Agrigento 424, Enna 135.




Fumo nero dalla zona industriale, il fuori servizio in Igcc: “cambio di gassificatore”

Una nuvola nera si è levata nel pomeriggio dalla zona industriale ed è stata chiaramente avvistata anche a chilometri di distanza. Si è trattato di uno sfiaccolamento, il cosiddetto fuori servizio, registrato all’interno dell’impianto Igcc di Lukoil. L’azienda ha informato le autorità competenti, spiegando che il fenomeno è avvenuto in occasione dell’avviamento del gassificatore 2 e fermata del gassificatore 1. Il fumo nero dal camino industriale, secondo quanto riferito dalla società, sarebbe da imputare “ai prodotti che durante l’avviamento e la fermata possono essere convogliati in torcia con possibili residui presenti nel b.d. delle torce”.
Il cambio di gassificatore era stato comunicato questa mattina ad Arpa, Protezione Civile e Comune di Priolo con la segnalazione preventiva di possibili “episodi di attivazione della torcia”.




Navarra e Castilla: due navi militari spagnole a Siracusa, impiegate in esercitazioni Nato

Due unità militari dell’Armada Spagnola in porto a Siracusa. Sono arrivate questa mattina con ormeggio alla banchina 3, nei pressi della Capitaneria di Porto. Si tratta della fregata Navarra (F85) e della nave d’assalto anfibia Castilla (L52). Secondo quanto si apprende, sono impegnate in esercitazioni internazionali programmate e ce non sarebbero riconducibili alla tensione crescente tra Russia ed Ucraina.
La “Navarra” è la quinta delle sei Fregate che formano la 41^ Squadriglia di scorta della classe “Santa Maria”. E’ entrata a far parte della Marina Militare spagnola nel maggio del 1993. Ha una lunghezza di 138 metri ed una larghezza fuori tutto di 14 metri ed un peso di oltre 4 mila tonnellate. E’ equipaggiata con tutti i sistemi ed armamenti utilizzati per la scorta e la vigilanza marittima. Ha un equipaggio di 226 persone.
La Castilla appartiene al Gruppo 2 della Flotta, con sede presso la base navale di Rota. Di classe “Galizia”, oltre ad essere una nave d’assalto anfibia, funge da piattaforma di comando per il quartier generale marittimo altamente disponibile che la Spagna mette al servizio della Nato.




Resti umani in una grotta della Pillirina, forse una antica sepoltura preistorica

In una grande grotta della Pillirina, a Siracusa, i Carabinieri hanno rinvenuto dei resti umani, probabilmente risalenti all’età preistorica. Allertati da un cittadino, hanno raggiunto l’antro al cui interno hanno notato
una calotta cranica, due conchiglie e altri presunti minuscoli frammenti di cranio.
E’ stato consultato un archeologo e, secondo una prima ipotesi, potrebbe trattarsi di una antica sepoltura come lascerebbero intendere le conchiglie.
Tutto il materiale oggetto del ritrovamento è stato preso in consegna dai Carabinieri della sezione tutela del patrimonio culturale e da un antropologo della Soprintendenza di Siracusa. In corso più approfondite indagini.




Spese all’Inda: assolti ex funzionari, dirigenti e imprenditori. “I fatti non sussistono”

Il Tribunale di Siracusa ha assolto sette tra ex funzionari dell’Inda ed imprenditori finiti sotto processo con l’accusa di associazione a delinquere e truffa. La formula è quella piena, “perchè il fatto non sussiste”. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra trenta giorni.
Si chiude così una vicenda iniziata nel luglio del 2015, quando i sette finirono coinvolti in un’inchiesta della Procura di Siracusa sulle spese sostenute dal 2005 al 2012 dalla Fondazione che organizza gli spettacoli al teatro greco di Siracusa. Per l’accusa, i contratti relativi alla pubblicità sarebbero stati conclusi favorendo società riconducibili a parenti o coniugi di funzionari dell’Inda.
Adesso l’assoluzione per Enza Signorelli, Vanessa Mascitelli e Corradina Riccioli (la prima ex consigliere delegato Inda, le altre due responsabili operative), e per gli imprenditori Angelo Renato, Renato Renato, Laura Scandurra e Giampiero Parrinello. Caduta anche la contestazione dell’associazione a delinquere perchè, come si legge nella sentenza, “i fatti non sussistono”.




L’ex sindaco Visentin: “Contento per assoluzioni vicenda Inda, chi paga per la gogna?”

“Il processo si conclude come non poteva che concludersi vista la assurdità delle accuse rivolte e analogamente a come si è concluso, tempo addietro, l’altro processo relativo ai finanziamenti ottenuti dalla Fondazione Inda”. Così l’ex sindaco di Siracusa, ed ex presidente del Dramma Antico, Roberto Visentin commenta l’assoluzione dei sette imputati coinvolti in una inchiesta del 2015.
“Per gli accusati di entrambi i processi sono stati anni pesanti vissuti in modo traumatico con sofferenza personale. Oggi finalmente con questa ulteriore sentenza si chiude un capitolo non certo edificante che ha gettato fango gratuito su una Fondazione come l’Inda, vanto della nostra Città. Non è mia intenzione polemizzare – continua Visentin – ma non può disconoscersi che anche questi processi iniziano in un periodo particolarmente buio e fanno il paio con altri procedimenti anch’essi finiti nel nulla”. Riferimento neanche troppo velato ai veleni che hanno attraversato la Procura di Siracusa negli anni scorsi.
“Spero che tutti quei politici che all’epoca si prodigarono con numerose e generose dichiarazioni animati da un giustizialismo d’accatto puntando l’indice accusatore contro tutti gli imputati, sicuri della loro colpevolezza e asserendo che l’Inda era stata gestita male e da un pugno di gente dedita all’imbroglio, ora che chiarezza è stata fatta su tutta la linea, abbiano il coraggio di ammettere di essersi clamorosamente sbagliati”. Poi Visentin si pone una domanda aperta: “chi paga per tutto questo?”.




Mazzarona, pochi controlli e mille discariche. Cavallaro (FdI): “Sindaco, avii percorso di riscatto”

Un ampio tratto di via Algeri versa in un grave stato igienico-sanitario. “Ci sono diverse discariche abusive, in parte sui marciapiedi e in parte sulla carreggiata, e poi ancora su un terreno incolto e non edificato in fondo alla strada. Non viene risparmiato neanche l’edificio scolastico oramai dismesso”, denuncia il dirigente regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Cavallaro. In questi giorni ha incontrato alcuni residenti e visto con i suoi occhi quello che è il quadro di disagio igienico per chi vive da quelle parti.
“Diversi cittadini mi riferiscono che i rifiuti abbandonati sulla strada vengono spesso trasportati da soggetti provenienti da altre zone della città. Indisturbati, li gettano sulla strada confidando nell’assenza di controlli. E così gli abitanti della zona si trovano a subire le condotte illecite di quanti si recano in via Algeri solo per realizzare e alimentare discariche, lì dove i controlli sono allentati, come avviene spesso nelle periferie”, analizza Cavallaro.
Il quadro generale, anche dando uno sguardo alle condizioni delle palazzine popolari, è tutt’altro che idilliaco. “Sembra di vivere ai confini del mondo, in una zona franca. Le periferie sono spesso prive di servizi e in stato di abbandono, soprattutto quando prive di attività commerciali e luoghi di attrazione e di aggregazione. Senza servizi, peggiorano sempre più le condizioni di queste aree che ora devono subire anche l’onta delle discariche”, il pensiero dell’esponente siracusano di FdI.
Per Paolo Cavallaro il Comune dovrebbe subito istituire un tavolo tecnico permanente, con il coinvolgimento del Prefetto e delle forze dell’ordine, “perché si avvii un percorso difficile e lungo, ma possibile, di riscatto di tutte le periferie della città e di coloro che vi abitano e che cercano di combattere, spesso senza alcun aiuto delle Istituzioni, una battaglia di riscatto sociale”.
Intanto, oggi, è stata condotta una prima operazione di bonifica di ampie aree di Mazzarona sepolte dai rifiuti. “Ma senza controlli e senza servizi tra pochi giorni saremo di nuovo punto e accapo”.




Canale Galermi colabrodo, gli agricoltori in piazza: protesta sotto la Prefettura di Siracusa

Nuova protesta a Siracusa degli agricoltori utenti del canale Galermi. Le continue perdite ed i problemi di approvvigionamento idrico sono continui. In piazza, con loro, il referente provinciale della Lega, Vincenzo Vinciullo, e Mauro Basile.
“Bisogna ricordare, a scanso di equivoci, che non si tratta di un servizio che viene fornito gratuitamente, ma di un servizio pagato profumatamente e che non viene però onorato da parte di coloro i quali devono fornire acqua agli agricoltori che, per l’ennesimo anno consecutivo, rischiano di perdere il frutto del proprio lavoro, cioè il raccolto”, ha ricordato Vinciullo..
Dal 2012 diverse le proteste perchè, nonostante le somme stanziate ciclicamente dalla Regione, non si avvertono miglioramenti sostanziali nella qualità del servizio. “Gli agricoltori, in tutti questi anni, si sono scontrati contro una burocrazia insensibile ai problemi della gente, anzi con atteggiamento vessatorio nei confronti degli utenti paganti, che ha mortificato l’azione della politica, che invece si è spesa a tutela del territorio e degli agricoltori”.
Il prefetto di Siracusa ha mostrato la sua attenzione verso il caso, “e la ringraziamo. Ma sul canale Galermi lo Stato non ha alcuna competenza perchè esclusiva della Regione. Siamo stati costretti a rivolgerci alla Prefettura proprio perché abbiamo dovuto subire però l’indifferenza della Regione che è pronta a pretendere il pagamento di un servizio che, invece, non fornisce più”.




Siracusa. Servizio 118: “Gestione carente, lavoratori sotto stress e cittadini a rischio”

“La gestione del servizio di emergenza/urgenza del 118 in provincia penalizza lavoratori e cittadini”. Il segretario generale della Fp Cisl Ragusa Siracusa, Daniele Passanisi, interviene così sul tema della sanità pubblica nel territorio.

“Registriamo i – spiega  Passanisi – anomalie e disfunzioni del sistema a discapito della cittadinanza, a cominciare dalle cosiddette ambulanze “medicalizzate”, dove la preoccupante carenza di medici a bordo dei mezzi di soccorso non consente un servizio adeguato agli standard richiesti, con gravi ripercussioni sull’utenza e sugli stessi operatori”. Le ambulanze medicalizzate, infatti, sono costituite da un team formato da tre unità: autista soccorritore, infermiere e medico.Secondo il sindacato, l’assenza di questa figura “non permette di espletare il servizio in condizioni di sicurezza, costringendo gli infermieri ad assumersi responsabilità oltre a un sovraccarico di mansioni non previste dalle normative che disciplinano il sistema di emergenza/urgenza sanitaria”. L’altra categoria in sofferenza sarebbe quella degli autisti soccorritori, dipendenti della società a partecipazione pubblica Seus. “La significativa carenza di personale e una età media che si aggira intorno ai 54 anni, sta stressando sempre di più la categoria-segnala la  Cisl- così come va rilevato il fatto che  le postazioni di alcuni Comuni registrano l’assenza di  ambulanze per lunghi periodi, senza le dovute sostituzioni, a causa di guasti tecnici dei mezzi che arrecano disservizi e incolumità alla comunità, soprattutto delle zone montane. Lanciamo un forte grido d’allarme rispetto a quanto sta accadendo – ha sottolineato Passanisi – ricordando che, dopo due anni di pandemia, i lavoratori del comparto hanno sempre svolto con abnegazione e professionalità le proprie mansioni per garantire nel migliore dei modi un buon servizio all’utenza. Ecco perché rivolgiamo un accorato appello alle istituzioni e alle forze politiche presenti sul territorio al fine di dare risposte urgenti e concrete per garantire un servizio di emergenza/urgenza di qualità a vantaggio dei cittadini e, di conseguenza, garantire migliori condizioni lavorative a tutela della salute e della sicurezza di tutti gli operatori coinvolti”.




Autorità del Mare, Di Sarcina non piace a Forza Italia: continua il pressing sul ministro

Non si arresta il pressing di Forza Italia sul ministro Giovannini. Dopo la parlamentare siracusana Stefania Prestigiacomo, anche il coordinatore regionale Gianfranco Miccichè ha chiesto la revoca della indicazione di Francesco Di Sarcina per la presidenza dell’Autorità del mare di Augusta e Catania. “Consideriamo un grave precedente politico, da parte del ministro Giovannini, la scelta del presidente dell’Autorità Portuale di Catania-Augusta senza la consueta condivisione da parte di tutti i gruppi parlamentari e, segnatamente, senza aver prima consultato Forza Italia, che fa parte della maggioranza di Governo e senza aver tenuto conto poi delle giuste rimostranze del gruppo che gli ha chiesto di rivedere la sua scelta”, scrive in una nota Miccichè richiamando così le motivazioni ripetute anche in aula nei giorni scorsi dall’ex ministro Prestigiacomo.
“Altrettanto grave – rincara Miccichè – appare il concerto che il Presidente della Regione Musumeci ha dato per una nomina in cui la Sicilia viene relegata a innocua e irrilevante provincia dell’impero al punto di mandare da noi un dirigente che bisognava spostare per lasciare libero un posto a La Spezia. Questa vicenda segna un vulnus di affidabilità nei rapporti fra Forza Italia e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e della Mobilità sostenibile e una pagina triste e grigia per la Presidenza della Regione siciliana che non ha colto il valore di questa battaglia”.