Il Pronto Soccorso dell’Umberto I è un caso: politica e società civile, “così non va”

Dopo la denuncia pubblica del Pd di Siracusa, allarmato per le condizioni del Pronto Soccorso dell’Umberto I, anche un altro pezzo importante della società civile chiede più attenzione per un reparto al collasso e in condizioni poco umane – il più delle volte – per i pazienti che vi accedono numerosi, ogni giorno. La presidente di Cna Siracusa, Rossana Magnano, esprime “grande preoccupazione per la situazione attuale”. Pazienti stipati in corridoi, senza letti, né sedie e con poco ossigeno. “La carenza di spazi, di attrezzature e di materiali sta determinando una condizione di forte emergenza. Sentiamo quindi di chiedere una risposta immediata che permetta una gestione ottimale del pronto soccorso”. La preoccupazione di Cna Siracusa è che il problema non sia avvertito come prioritario dalle autorità sanitarie. Ma lo è per la popolazione.
Anche Italia Viva, con Alessandra Furnari, parla di “inaccettabile situazione in cui versa l’ospedale Umberto I di Siracusa. Continuano a pervenire, infatti, immagini che non dovrebbero mai potersi riferire alla situazione di una struttura sanitaria di un paese che si reputa civile”. Riferimento al Pronto Soccorso ed alla necessità che “chi di competenza si adoperi per fornire la soluzione”.




Il vescovo di Noto ai bimbi: “Babbo Natale non esiste”, è polemica. La Diocesi chiarisce

Il tentativo è quello di gettare acqua sul fuoco per spegnere le aspre polemiche che le dichiarazioni del vescovo di Noto, Monsignor Antonio Staglianò hanno scatenato.  In tanti restano convinti che non avrebbe dovuto dire ai bambini che lo ascoltavano nella Basilica del S.S Salvatore, che Babbo Natale non esiste. E’ successo durante la manifestazione Arti Effimere, nei gironi scorsi, alla presenza di alunni di tutte le età. Le parole di Monsignor Staglianò hanno creato gelo, stupore, perplessità ed anche delusione, soprattutto nei piu’ piccoli, che proprio in quel momento, in molti casi, apprendevano, non solo che Babbo Natale non esiste, ma che “il suo vestito rosso è stato scelto  dalla Coca Cola per ragioni esclusivamente pubblicitarie”.

Subito ne è scaturito un polverone, che ha viaggiato sulla stampa come sui social e attraverso il recuperato “passaparola”.

In molti hanno sottolineato come per parlare ai bambini serva riflettere, per valutare l’effetto delle parole pronunciate sui più piccoli.

Da subito, Monsignor Staglianò, ha spiegato che il suo intento fosse spiegare che Babbo Natale non è una persona realmente esistita, come San Nicola, ma un personaggio. Il tentativo sarebbe stato quello di spingere a vivere meglio la carità evangelica.

Eppure gli umori intorno a questa scelta non sono migliorati nelle ore e nei giorni successivi.

A tentare di gettare acqua sul fuoco è infine Don Alessandro Paolino, responsabile delle Comunicazioni Sociali della Diocesi. “Esprimo anzitutto, a nome del Vescovo, il dispiacere per questa dichiarazione che ha generato delusione nei più piccoli -esordisce sui social-  volendo precisare che le intenzioni di monsignor Staglianò erano ben altre, quelle cioè di riflettere con maggiore consapevolezza sul senso del Natale e delle belle tradizioni che lo accompagnano.
Personalmente non credo che l’intento del vescovo sia stato quello di infrangere l’incanto del Natale ai più piccoli, ma di aiutarli a riflettere più profondamente – a partire dalla figura storica di San Nicola che dispensava doni ai più poveri – sul senso del dono, della generosità, della solidarietà che dovrebbero caratterizzare il Natale, la festa nella quale – nell’ottica di una fede cristiana creduta e praticata – riceviamo il Dono per eccellenza, Gesù Cristo”. Poi ulteriori considerazioni.
“Se dalla figura di Babbo Natale (originata dal Vescovo San Nicola) possiamo trarre un insegnamento – tutti, grandi e piccoli – è questo: meno regali da “fare” e “consumare”, più “doni” da condividere, riscoprendo la bellezza di sentirci “Fratelli tutti” (Papa Francesco). In questo modo siamo esortati dal vescovo a recuperare la bellezza di un Natale ormai sempre più “commerciale” e “scristianizzato”.
Un altro modo di dire “regalo” e “dono” è il più desueto presente, nel senso anche di esserci per gli altri”. Il dono è una presenza che ribadisce: «è bello che tu ci sia, comunque sia andata, eccomi qui a dirtelo»”.

C’è da immaginare che questo non abbia comunque cancellato nei bambini che hanno saputo in questo modo dell’inesistenza di Babbo Natale la sensazione negativa ricavata, per una serie di ragioni, anche pedagogiche.

Evidentemente-  tornando ad usare la pubblicità come veicolo comunicativo-  a Natale puoi…




Piste ciclabili, arrivano dalla Regione 2,5 milioni per “Gelone Sud” e “Sistema”

Ammonta a 2,5 milioni di euro l’importo complessivo decretato dal governo Musumeci, attraverso il dipartimento regionale Infrastrutture, per la realizzazione di due piste ciclabili nella città di Siracusa, attingendo ai fondi del Po Fesr 2014-20.
La prima, attraverso un progetto dal valore di 1,8 milioni denominato “Gelone Sud”, collegherà il viale Santa Panagia a Corso Gelone; il secondo percorso, denominato “Pista di Sistema” e finanziato per 700mila euro, si estenderà nell’area nord della città, dal viale Santa Panagia fino a via Ozanam e le arterie limitrofe.
«L’evoluzione della mobilità verso l’impatto ambientale zero passa non solo dall’evoluzione delle abitudini di trasporto dei siciliani – dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone – ma soprattutto dalla sviluppo delle necessarie ed adeguate infrastrutture green, partendo dalle città più strategiche dell’Isola. In quest’ottica la Regione diventa protagonista di un’autentica svolta per Siracusa, dove verranno realizzate due piste ciclabili che saranno anche veicolo di rigenerazione urbana per diversi quartieri. Il Comune – conclude l’assessore Falcone – può adesso mandare celermente in gara d’appalto le due opere, per avere così l’avvio dei lavori già in primavera».

foto. render di corso Gelone attraversato dalla progettata pista ciclabile




Tensione allo sportello Tributi del Comune di Siracusa: interviene la Municipale

Momenti di tensione questa mattina allo sportello Tributi del Comune di Siracusa, in piazza San Giovanni. I lavoratori a supporto dell’amministrazione comunale, dopo la contestata gara per l’affidamento del servizio, si sono ritrovati davanti all’ingresso, spinti dal malumore per una contrattualizzazione che – spiegano fonti sindacali – tarda ancora ad arrivare, dieci giorni dopo l’avvio del nuovo appalto. La discussione con le organizzazioni che rappresentano i lavoratori si sarebbero arenate su di una clausola relativa ai livelli. La preoccupazione dei sindacati è che a nessuno riconosciuto il livello contrattuale necessario per eseguire gli accertamenti sui tributi locali. E questo potrebbe rappresentare un problema per la lotta all’evasione che Palazzo Vermexio da anni ripete di voler condurre. La vicenda viene seguita a distanza anche dall’amministrazione comunale. Intanto è stato necessario, questa mattina, l’intervento della Municipale per mantenere la calma mentre da più parti si richiedeva anche la presenza della Digos.
Ad aggiudicarsi la gara tributi il raggruppamento di imprese Municipia e Top Network. Forti e accese le proteste che hanno accompagnato la gara ed il successivo affidamento, sfociate in un esposto in Procura e in una denuncia all’Anac.




Tariffe aeree calmierate per i siciliani, interrogazione di Ficara: “Torni il beneficio”

Con due interrogazioni al ministero dei Trasporti, il parlamentare Paolo Ficara (M5s) torna a chiedere attenzione sul tema della continuità territoriale per i siciliani, specie per i residenti nella parte orientale dell’isola. Ed in particolare, pone al centro del suo intervento le tariffe aeree a prezzo calmierato che erano state introdotte da Comiso per Roma e Milano, attraverso i cosiddetti oneri di servizio pubblico.
“Era stata Alitalia ad aggiudicarsi nel 2020 l’apposita gara, con scadenza 2023. Ma nel frattempo – ricorda Ficara – l’operatore Alitalia ha cessato lo scorso 15 luglio le attività di volo ed al suo posto è arrivata Ita Airways. Nel passaggio di testimone però, le ferree regole europee hanno imposto una completa discontinuità aziendale tra la vecchia Alitalia e la nuova società, facendo venire meno i benefici per i siciliani derivanti dall’imposizione degli oneri di servizio pubblico su quei collegamenti aerei e per i quali tanto avevamo battagliato fin dal 2018. Negli ultimi due mesi il Ministero ha provato a raccogliere delle disponibilità da altre compagnie, ma sono andate deserte. Questa situazione di grave incertezza relativa al regime di continuità territoriale aerea, relativamente all’aeroporto di Comiso, rischia di compromettere e limitare il diritto alla mobilità dei tanti cittadini residenti in Sicilia orientale, ricordando anche come non sono ancora ripartiti neanche i collegamenti marittimi tra la Sicilia Orientale e il resto d’Italia, venuti meno nel 2020 anche a causa della crisi della ex Tirrenia”
Paolo Ficara invita quindi il Ministero dei Trasporti a valutare le opportune iniziative “per assicurare in concreto un esercizio pieno del diritto alla mobilità dei cittadini siciliani, in particolare quelli della Sicilia orientale, in attesa di ripristinare nel più breve tempo possibile il regime di continuità territoriale tra l’aeroporto di Comiso e quelli di Roma e Milano, oltre al ripristino di collegamenti marittimi anche per i passeggeri”.




Market della droga aperti h24: domiciliari per un 23enne e obbligo di dimora per altri due

Agenti del Commissariato di Lentini, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica  Gaetano Bono che ha diretto l’indagine, coordinata dal Procuratore Capo  Sabrina Gambino e dal Procuratore AggiuntoFabio Scavone, hanno eseguito tre misure cautelari personali nei confronti di altrettanti soggetti lentinesi consistenti nella misura cautelare degli arresti domiciliari e dell’obbligo di dimora nel comune di residenza con permanenza in casa durante le ore notturne e con prescrizione di presentazione alla Polizia Giudiziaria, emesse dal Gip del Tribunale di Siracusa, perché raggiunti da gravi indizi di colpevolezza per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
Nello specifico: Misura degli arresti domiciliari nei confronti di un giovane di 23 anni.
Misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza con obbligo di permanenza in casa nelle ore notturna e di presentazione  nei confronti di un altro giovane sempre di 23 anni e di un uomo di 45.
A seguito di un’intensa attività investigativa, intrapresa nel Gennaio del 2020 e culminata nel mese di novembre dello stesso anno, gli investigatori hanno avuto modo di constatare e accertare una proficua attività di spaccio messa in atto dagli indagati attraverso un preciso modus operandi di cessione al minuto di sostanza stupefacente del tipo cocaina e marijuana a numerosi assuntori provenienti dai comuni di Lentini, Carlentini e Francofonte.
Nello specifico, la base operativa dell’attività illecita veniva individuata nelle abitazioni di due degli indagati ove, a qualsiasi ora del giorno e della notte, gli investigatori hanno accertato un continuo andirivieni di assuntori. Tale attività di spaccio ha permesso agli spacciatori di lucrare rilevanti guadagni economici, introiti utilizzati per il loro sostentamento e per quello dei loro familiari.
I numerosi riscontri all’attività investigativa posti in essere dagli uomini della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato permettevano di accertare le numerose cessioni di sostanza stupefacente del tipo cocaina e marjuana effettuate dagli indagati a svariati assuntori e di cristallizzare il modus operandi degli stessi che avevano di fatto trasformato le loro abitazioni in un vero e proprio market della droga.
L’attività investigativa ha coinvolto altre 12 persone indagate a vario titolo per i reati di spaccio di droga e detenzione abusiva di armi.




Irruzione nella notte in casa di un uomo, la polizia trova droga e proiettili

Nascondeva in casa un’ingente quantità di marijuana, hashish, cocaina, denaro e materiale per il confezionamento. Gli agenti delle Volanti hanno fatto irruzione nel suo appartamento nel cuore della notte, alle tre, perquisendo e sequestrando quanto rinvenuto. Nel dettaglio: 50 dosi di marijuana e altri 272 grammi della stessa sostanza all’interno di una busta sottovuoto, 149 dosi di hashish, 41 dosi di cocaina, vario materiale da taglio e confezionamento della droga, un bilancino di precisione, un fornellino da campeggio (per la cottura della cocaina) e 385 euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio. Oltre alla droga, in casa dell’uomo c’erano 3 proiettili calibro 7,65. Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio e detenzione illegale di munizionamento l’uomo è stato arrestato e condotto in carcere.




Priolo. Vertenza Chelab, giornata di sciopero nella zona industriale: “Procedura illegittima”

Giorno di sciopero in zona industriale a Priolo Gargallo dei lavoratori e delle lavoratrici Chelab srl del gruppo Merieux spa, l’azienda che ha avviato una procedura che le organizzazioni sindacali, Filcams CGIL e FISASCAT CISL, hanno fin da subito ritenuta illegittima. L’azienda , invitata ad un tavolo di confronto presso i pubblici organi competenti, ha già annunciato in una missiva che non intende aver nessun confronto presso l’ispettorato territoriale competente o con nessuna pubblica istituzione. “Un atteggiamento scorretto non solo nei confronti dei lavoratori che da oltre 10 anni prestano servizio per questa azienda e che nonostante la polivalenza delle mansioni esercitate, sono stati incastrati nei reparti oggi oggetto di dismissione, ma anche nei confronti delle pubbliche istituzioni. Abbiamo anche presentato denuncia ispettiva all’Inps per acclarare un possibile uso distorto del fis covid , dapprima dichiarato su tutta l’azienda ed adesso usato come strumento per marchiare di trasferimento collettivo 8 nomi e cognomi. È un raggiro della legge su i licenziamenti collettivi. L’azienda sostiene anche di essere in attesa di nuove commesse da Eni, ma nel frattempo minaccia di chiudere la procedura illegittima dei trasferimenti collettivi entro il 7 Gennaio. Ci diciamo inoltre increduli ed offesi per le pessime relazioni sindacali che un gruppo del genere porta su un territorio come quello della zona industriale”




Depuratore Ias e modifiche alla legge regionale: Melilli chiama a confronto l’assessore Turano

E’ stato invitato anche l’assessore regionale alle attività produttive, Mimmo Turano, alla seduta straordinaria che il Consiglio comunale di Melilli vuole dedicare alla discussione delle modifiche alla legge regionale 8 del 12 gennaio 2012 e della gestione del depuratore gestito da Ias. L’invito è partito questa mattina dal palazzo di città ibleo, diretto all’assessorato a Palermo. Nei giorni scorsi, accesso scambio di battute a distanza tra il sindaco, Giuseppe Carta, e proprio Turano. Lunedì alle 17.30 l’assise.
Il Consiglio Comunale di Melilli ha richiesto un confronto all’indomani delle modifiche apportate agli articoli n. 15 e n. 19 della legge regionale in questione. Alla seduta sono stati invitati anche il presidente della Regione, Nello Musumeci, i parlamentari nazionali e regionali del territorio, il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, i segretari dei sindacati di categoria, Uiltec – Uil, Femca – Cisl, Filctem – Cgil e le associazioni del territorio.
“Spero che l’assessore Turano accetti l’invito del residente del Consiglio comunale e participi alla seduta per meglio chiarire, davanti ai rappresentanti dei cittadini di Melilli, gli aspetti di una questione che tocca l’animo di tutta la città e che ha mortificato l’intero territorio”, le parole del sindaco Carta.
Anche l’ex presidente Ias, Giuseppe Assenza, critica le modifiche alla legge regionale. “La legge che assegna al comune di Priolo la gestione dell’impianto mi rende fortemente perplesso, sia perchè tutti i costi di gestione che sino ad ora sono stati sostenuti dai soci privati passano completamente al pubblico, considerata la fase storica di crisi economica in cui versano gli enti locali siciliani, sia per la conseguente ripartizione dei costi.
Se fino ad ora infatti i comuni di Priolo e Melilli, soci in quota parte del depuratore IAS hanno contribuito alle spese di gestione con canone sociale, dunque irrisorio, la nuova gestione, così come da ultima modifica della legge, comporterà l’assunzione del costo complessivo”, il commento di Assenza.
“Inoltre – insiste – la gestione affidata agli enti privati ha garantito fino ad ora il corretto e continuo espletamento del servizio grazie agli investimenti milionari effettuati, non per ultimo quello relativo allo smaltimento dei fanghi, un investimento di circa 60 milioni di euro. E’ chiaro che affidare la gestione dell’impianto a un comune comporterà che i costi di gestione e di manutenzione ordinaria e straordinaria, oggi coperti per la totalità dai privati, dovranno essere sostenuti non solo dai privati ma anche dal comune che pertanto non potrà che ripartirlo in quota parte sulla platea dei contribuenti, aumentando di fatto il prelievo sui cittadini”. E qui si inseriscono i timori espressi anche dal sindaco di Melilli circa gli aumenti esorbitanti in bolletta. “Mi rammarica – conclude Assenza – che un tema con una ricaduta sul territorio così importante sia stato trattato con tanta superficialità ma soprattutto non sia stato oggetto di confronto preventivo e complessivo con le parti sociali e con le associazioni di categoria. Certamente una politica miope, di parte e distratta ha perso un altra occasione di confronto, dimostrando di non favorire lo sviluppo virtuoso del territorio e di penalizzare invece i cittadini”.




Violenza di genere, una rinnovata “Stanza tutta per sè” al comando dei Carabinieri

Taglio del nastro per la rinnovata “stanza tutta per sè” che dal 2016 accoglie le donne vittime di violenza, all’interno del comando provinciale di Siracusa. La stanza siracusana è stata una delle prime attivate in campo nazionale, nell’ambito del protocollo nazionale tra Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e il Soroptimist International d’Italia.
Dopo oltre 5 anni di attività, il club Soroptimist di Siracusa ha provveduto a fornire alla Stazione Carabinieri di Siracusa nuovi arredi, un kit multimediale composto da computer, stampante e una telecamera con microfono, che serviranno per raccogliere le denunce sempre nel rispetto di un ambiente che tende a un approccio meno traumatico con gli investigatori e a trasmettere una sensazione di accoglienza alla persona per le sofferenze subite.
Presentazione del nuovo locale alla presenza alla presenza del comandante Provinciale, colonnello Gabriele Barecchia, della presidente del locale Club Soroptimist International, Maria Giovanna Carnemolla, e dell’assessore alle Politiche Sociali e della Famiglia del Comune di Siracusa, Concetta Carbone.

In tema di violenza di genere, i Carabinieri di Siracusa hanno dato esecuzione ieri ad un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare nei confronti di un uomo, responsabile di aver commesso reiterati maltrattamenti, lesioni personali e violenza sessuale nei confronti dell’ex moglie.
La donna, in stato di gravidanza, stanca e spaventata dall’atteggiamento violento ed imprevedibile del marito, ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri e di denunciare i ripetuti episodi di violenza.
L’Autorità Giudiziaria, ritenendo particolarmente gravi le circostanze emerse e valutando la possibilità che l’uomo potesse continuare a commettere episodi dello stesso tipo, ne ha disposto l’allontanamento dalla casa familiare, con il divieto di avvicinarsi all’abitazione e al luogo di lavoro della donna.
Per l’acquisizione della denuncia da parte dell’ex coniuge, è stata utilizzata la stanza oggi presentata rinnovata e risultata fondamentale nel mettere a proprio agio la donna, aiutandola a rompere l’isolamento e trovare il coraggio di parlare di ciò che avveniva fra le mura domestiche.