Inchiesta Sanità, l’avvocato di Romano: “Insussistenza di gravi indizi e ogni configurabilità del reato”

‘La decisione del Gip costituisce un monito per tutti, soprattutto per gli addetti ai lavori: la verità, arrivando talvolta con ritardo, prevale sulle narrazioni costruite in modo affrettato o strumentale. Gran parte dei mezzi di informazione, nel riportare l’assenza di qualsiasi provvedimento nei confronti dell’on Saverio Romano, ha omesso un punto essenziale: per una delle ipotesi di reato è stata riconosciuta l’insussistenza di gravi indizi e per l’altra è stata espressamente esclusa ogni configurabilità del reato”. Lo dice l’avvocato Raffaele Bonsignore, legale di Saverio Romano- “Esprimo per questo profondo rammarico per la campagna mediatica che ha accompagnato la vicenda riguardante l’on Saverio Romano: la macchina del fango è stata azionata con estrema disinvoltura ben prima che la magistratura potesse svolgere il proprio ruolo di garanzia. La responsabilità dell’informazione non può prescindere dalla progressiva ricerca della verità e dalla prudenza e dal rispetto che la dignità della giustizia impone. Fatte queste considerazioni non posso che riconoscere che l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari rappresenta il trionfo della giustizia sulla precipitazione mediatica e restituisce la corretta proporzione alla realtà dei fatti. Il mio auspicio è che anche la stampa, nel suo imprescindibile ruolo, ritrovi la misura e l’equilibrio che in questa vicenda sono purtroppo mancati”.




Sicilia, record storico di occupazione: superato il 50 per cento dei lavoratori attivi.

Il ventesimo rapporto annuale di Confartigianato Imprese, “Galassia Impresa, l’espansione dell’universo produttivo italiano” dichiara che quest’anno la Sicilia ha raggiungiunto un traguardo storico in quanto per la prima volta, più della metà dei cittadini in età lavorativa risulta occupata. I dati infatti confermano che nella fascia d’età tra i 20 e i 64 anni, il tasso di occupazione in Sicilia ha toccato il 50,7 per cento, con un incremento di 6,2 punti negli ultimi tre anni. Un risultato che colloca l’isola prima in Italia per crescita occupazionale, al pari dell’Abruzzo e davanti alla Valle d’Aosta. A trainare l’occupazione è soprattutto la provincia di Ragusa, che si conferma la più dinamica con un tasso del 63,4 per cento di occupati e un balzo del 7,8 per cento tra il 2021 e il 2024. Seguono Enna al 52,3 per cento e Catania insieme ad Agrigento, entrambe al 50,7 per cento e Siracusa col 50,3. Basti pensare che il nostro capoluogo nel 2021 era al 45,6 e che quindi abbiamo fatto un salto del +4.7 in soli 3 anni. Più indietro Palermo, che si attesta al 48,4 per cento, registrando comunque una crescita del 5 per cento nello stesso periodo. Chiude la classifica regionale Caltanissetta, con un tasso del 45,5 per cento. Secondo Confartigianato, nel primo semestre del 2025 gli occupati in Sicilia crescono del 2,9 per cento con un ritmo più contenuto rispetto al più 4,6 per cento del 2024, ma si tratta comunque di crescita e quindi di un segnale positivo. Un progresso trainato dal settore costruzioni e dai servizi, mentre arretra leggermente la manifattura con un meno 0,6 per cento.
«Accogliamo questo risultato – dichiara il presidente di Confartigianato Imprese Sicilia, Emanuele Virzì – come un segnale concreto della vitalità delle nostre imprese. Crescono le costruzioni, crescono i servizi: settori nei quali l’artigianato e la microimpresa continuano a svolgere un ruolo determinante. Questi numeri, però, ci ricordano che il percorso non è ancora concluso. Serve un impegno politico forte e continuativo per sostenere il sistema delle nostre imprese e trasformare questa crescita in un cambiamento reale e strutturale. Occorrono, innanzitutto, una formazione più qualificata e un maggiore sostegno all’accesso al credito, perché senza competenze e investimenti le imprese non possono competere né crescere. La formazione scuola-lavoro diventa così indispensabile per preparare i giovani ai contesti professionali. Sarebbe inoltre auspicabile la creazione di hub dedicati alla valorizzazione e alla trasmissione degli antichi mestieri». E Siracusa? Che fine ha fatto in classifica?




Agricoltura. Contributi alle aziende siciliane che innovano: pubblicate le graduatorie

Pubblicate le graduatorie definitive dei destinatari dei contributi che l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura ha stanziato per le aziende siciliane che investono nell’ammodernamento del sistema produttivo. La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 40 milioni di euro.
«Il governo Schifani – dichiara l’assessore Luca Sammartino – è al fianco degli imprenditori. Un aiuto concreto alle aziende agricole che intendono migliorare il proprio posizionamento sul mercato e puntare sull’innovazione».
I contributi sono quelli previsti dalla sottomisura 4.1 “Sostegno a investimenti nelle aziende agricole” del Programma di sviluppo rurale (Psr) per la modernizzazione delle imprese, il miglioramento del rendimento globale aziendale e il riposizionamento sui mercati.

Le graduatorie sono disponibili a questo link




Costruzioni, allarme della Fillea: “Senza risorse e programmazione è crisi”

“Rallenta il settore delle costruzioni in Sicilia e questo può rappresentare un serio rischio, in assenza di risorse e programmazione”. A lanciare l’allarme è la Fillea regionale, attraverso le parole del segretario generale Giovanni Pistorio, che avverte come scelte di bilancio e indirizzi normativi del Governo stiano comprimendo investimenti, liquidità e prospettive, con effetti amplificati proprio in regioni fragili come la Sicilia. “Senza risorse certe e senza una programmazione stabile – afferma Pistorio – il rischio è di fermare cantieri fondamentali e mettere in crisi imprese e lavoratori”.
La manovra, quella nazionale, secondo la Fillea Cgil, non prevede fondi dedicati per il piano casa e traduce in tagli significativi la spesa per le opere pubbliche. “Certamente si potrebbe fare tanto di più – continua Pistorio – se le risorse infruttuosamente messe lì per il ponte venissero svincolate e utilizzate per le opere pubbliche necessarie all’infrastrutturazione dell’area dello stretto, per consentire un attraversamento stabile dei treni, e non solo di quelli rapidi e veloci, e per il completamento di importantissimi assi viari, quali la Modica-Gela e la Gela-Mistretta (la cosiddetta Nord-Sud), nonché per la messa in moto della procedura per la nuova Tangenziale di Catania. Servono urgentemente, tra l’altro, interventi concreti sull’efficientamento energetico rispetto al quale la nostra regione patisce un ritardo difficilmente recuperabile”.
Per quanto riguarda le ristrutturazioni, limitate a un solo anno e senza un valido supporto di regole a sostegno, rispetto alle quali il sindacato avrebbe potuto incidere ma non è stato consultato, “vengono giudicate troppo deboli e permeabili al malaffare – ancora Pistorio – con il rischio di incrementare lavoro nero e irregolarità. Sul fronte dei costi, la Fillea Sicilia denuncia i ritardi nei rimborsi del caro materiali previsti dal DL Aiuti per i lavori eseguiti tra fine 2024 e inizio 2025. Senza quelle compensazioni molte imprese siciliane non reggeranno. I cantieri stanno già rallentando e i ritardi nei pagamenti degli stipendi crescono”.
A pesare ulteriormente è la prospettiva che, dal 2026, gli extracosti dei materiali vengano scaricati sulle stazioni appaltanti. “Con molti Comuni siciliani in difficoltà finanziaria, se non già in condizioni di dissesto o di pre-dissesto – osserva Pistorio – questa scelta rischia di tradursi nel mancato completamento dei lavori o di consegnare a cosa nostra e agli usurai le redini di un intero comparto produttivo”.
E Pistorio torna sul tema: “La criminalità organizzata dispone di liquidità immediata e può sostituirsi al credito legale, rilevare imprese in difficoltà, influenzare subappalti e controllare la filiera. Ogni ritardo nei pagamenti – conclude il segretario generale della Fillea Cgil Sicilia – diventa un’occasione per i clan di inserirsi nel settore, approfittando della fragilità del tessuto economico siciliano. Pericolo simile a quello già vissuto negli anni Novanta”.




Mozione di sfiducia a Schifani, Figuccia (Lega): “Una farsa”

Ancora prese di posizione in vista della discussione, prevista per domani, della mozione di sfiducia al presidente della Regione, Renato Schifani, presentata dall’opposizione. Ad intervenire sul tema è Vincenzo Figuccia, deputato questore della Lega all’Ars.
“La mozione di sfiducia -sostiene Figuccia- è una farsa che serve solo a ricompattare la maggioranza di centrodestra all’Assemblea regionale siciliana”.
“Se davvero le opposizioni vogliono lanciare un segnale, si dimettano, invece di inscenare questo teatrino – aggiunge – Tutti sanno che non cambierà nulla. È la cronistoria di un insuccesso annunciato, così come ormai la sinistra ci ha abituato anche attraverso gli appuntamenti elettorali”.
“Ritengo, invece, che le forze politiche debbano lavorare per rafforzare il dialogo e non per alimentare tensioni – sottolinea – La mozione non tiene conto dei risultati ottenuti dal governo Schifani, delle riforme avviate e delle sfide ancora aperte che richiedono coesione, non divisione”, conclude Figuccia.




Abusivismo edilizio, emendamento di Anci e Legambiente: “Più risorse per abbatterli”

Anci Sicilia, l’associazione dei Comuni dell’isola, e Legambiente insieme nella battaglia contro l’abusivismo edilizio o, quantomeno, per una parte di questo percorso. I sindaci siciliani e l’associazione ambientalista hanno preparato, insieme, un emendamento perché l’Ars, l’assemblea regionale siciliana, lo approvi dando maggiori risorse economiche ai Comuni per l’abbattimento degli immobili abusivi. I dettagli saranno illustrati mercoledì 3 dicembre nel corso di una conferenza stampa. Anci e Legambiente spiegano però come premessa che la Sicilia è “una regione sempre più aggredita dal cemento illegale, nonostante i vincoli paesaggistici e di inedificabilità assoluta. Liberare le spiagge e le aree protette dal cemento illegale non è ideologia: è sicurezza, prevenzione dell’erosione costiera, lotta all’inquinamento, tutela della salute e rilancio del turismo sostenibile. Per questo la Regione deve potenziare gli strumenti a disposizione dei Comuni, garantendo loro maggiori risorse economiche per l’abbattimento degli abusi edilizi immobili abusivi”. L’emendamento alla Legge di Stabilità in discussione al Parlamento Siciliano guarda proprio in questa direzione e prevede un incremento di 4,5 milioni di euro del fondo di rotazione istituito con la legge regionale del 2021 in materia. Ad entrare nel merito saranno il presidente  di Legambiente Sicilia, Tommaso Castronovo e il segretario generale di Anci Sicilia, Mario Emanule Alvano e i deputati Cristina Ciminnisi (M5S), Valentina Chinnici e Mario Giambona (PD).Invitati i presidenti di tutti i gruppi parlamentari.

 

 

Foto: repertorio, a titolo esemplificativo




Furti nei centri commerciali di Siracusa e Catania, denunciati due venditori ambulanti

Prediligevano centri commerciali delle province di Siracusa e Catania, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Stazione di Gravina i due fratelli catanesi, di 60 e 61 anni, denunciati dai militari dell’arma. Si tratta di due venditori ambulanti ed entrambi “vecchie conoscenze” delle forze dell’ordine. Sono accusati di furto aggravato.
I due avrebbero agito soprattutto nei negozi di abbigliamento dei centri commerciali delle province di Catania e Siracusa, per la grande affluenza di clientela e la conseguente probabilità di passare, così, inosservati al personale addetto alla vigilanza.
Le loro “razzie” però, perpetrate nello stesso esercizio commerciale con una cadenza mediamente settimanale, hanno allarmato gli esercenti che hanno richiesto l’intervento dei Carabinieri, consentendo così l’avvio delle indagini.
I due, in particolare, con un terzo complice più giovane in corso d’identificazione, si sarebbero mescolati agli avventori di un negozio di abbigliamento all’interno di un noto centro commerciale di Gravina di Catania e qui, utilizzando grosse buste schermate all’interno, in modo da bypassare il controllo del sistema antitaccheggio, le hanno riempite con ben 44 capi d’abbigliamento, per un importo di complessivo di quasi 1000 euro.
Analogo modus operandi, i malviventi hanno adottato in tre occasioni ai danni di un’altra rivendita, sita sempre in quel centro commerciale, con un intervallo di soli sei giorni l’una dall’altra e con un danno complessivo di quasi 3.000 euro.
I Carabinieri hanno acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza la cui disamina ha consentito di giungere all’individuazione e quindi all’identificazione dei due malviventi, notando inoltre come il loro giovane complice avesse anche il ruolo di “coprire” il loro allontanamento, dopo aver effettuato il furto.
In un’occasione, infatti, è accaduto che, proprio mentre i due fratelli stavano allontanandosi con la refurtiva nascosta all’interno delle buste, si era attivato l’allarme antitaccheggio installato all’uscita del negozio, provocando così la loro fuga a gambe levate.
L’imprevisto, verosimilmente dovuto ad un malfunzionamento della schermatura interna delle buste, ha visto l’intervento del complice più giovane che, fingendo un sentito “senso civico”, ha raggiunto le dipendenti che si erano messe all’inseguimento dei due, ma solo per dar loro la direzione di fuga, ovviamente opposta a quella realmente imboccata dai suoi correi.




Savarino: “La Regione parte civile nel processo per l’uccisione della cagnolina Timida”

“Porterò in giunta la proposta di costituzione di parte civile della Regione Siciliana nel processo contro i tre imputati accusati della barbara uccisione della cagnolina Timida, avvenuta a Siracusa lo scorso aprile. È un atto necessario per affermare con forza che il governo siciliano non tollera alcuna forma di violenza sugli animali”. Lo dice l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Giusi Savarino, in merito alla tragica vicenda che ha profondamente indignato l’opinione pubblica, con la cagnolina legata ai binari ferroviari, decapitata e uccisa dal passaggio di un treno.
“Ritengo lodevole l’iniziativa del Consiglio comunale di Siracusa, dove è stata approvata una mozione per la costituzione di parte civile. Come diceva Gandhi, la civiltà di un popolo si misura da come vengono trattati gli animali, un principio che deve guidare l’azione delle istituzioni nel lanciare un messaggio inequivocabile: nella nostra società non c’è spazio per atti di tale barbarie”.




Rifiuti. Via ai contributi della Regione,5,7 mln ai Comuni del Siracusano:ecco tutti gli importi

Via all’erogazione dei contributi sui rifiuti ai Comuni dell’Isola, per complessivi 45 milioni di euro. Al Comune di Siracusa sono stati assegnati 2 milioni di euro circa. L’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità ha disposto l’assegnazione delle somme per gli extracosti sostenuti per il conferimento e trattamento dei rifiuti, per un totale di 25 milioni di euro, mentre altri 20 milioni vengono invece ripartiti tra gli enti locali che hanno raggiunto il 60% di raccolta differenziata.
«Oggi – sottolinea l’assessore Francesco Colianni – pubblichiamo gli elenchi di ripartizione delle risorse tra i Comuni su due fronti importanti. Si tratta di somme rilevanti, determinate dal governo Schifani, dall’assessorato che guido e dall’Assemblea regionale siciliana che ha approvato i vari provvedimenti che ci consentono di erogare tali contributi. La Regione conferma il proprio impegno a supportare gli enti locali nel settore legato ai rifiuti: garantiamo stabilità e funzionalità al sistema sostenendo gli enti nella tutela degli equilibri di bilancio e, al contempo, incentiviamo la raccolta differenziata».
I provvedimenti sui contributi per gli extracosti consentono di assegnare risorse certe ai Comuni che hanno riscontrato criticità e a quelli che sono stati virtuosi.
Sul tema interviene il gruppo di Grande Sicilia all’Ars.
Questi gli importi attribuiti agli altri comuni della provincia:
Augusta: 1.001.783, Avola 435.467, Buccheri 13 mila e 700 euro circa, Buscemi 6.493, Canicattini 43.686, Carlentini 228.035, Cassaro: 4.275, Ferla 13.344, Floridia 127.255, Francofonte 165.859, Lentini 323.875, Melilli 105.495, Noto 522.816, Pachino 328 mila 357, Palazzolo 80.141 mila euro, Portolalo 43.089, Priolo 244.948, Rosolini 144.789, Siracusa 2 milioni 100 mila euro, Solarino 43.289 euro e Sortino 34.166.
“Prendiamo atto con soddisfazione-dichiarano i parlamentari regionali- dell’avvio dell’erogazione dei contributi destinati ai Comuni siciliani per gli extracosti del conferimento e trattamento dei rifiuti (25 milioni) e per il premio ai territori che hanno superato il sessanta per cento di raccolta differenziata (20 milioni). Una misura attesa che rafforza la capacità amministrativa degli enti locali, sostiene gli equilibri finanziari e incentiva un percorso virtuoso nella gestione del ciclo dei rifiuti”.
“Come parlamentari di Grande Sicilia sottolineiamo inoltre la portata di un percorso normativo che ha consentito di ampliare in modo significativo il volume delle risorse disponibili. In particolare il rafforzamento del quadro degli extracosti, reso possibile da una norma già chiusa nella precedente sessione che ha ampliato lo spazio di intervento e accelerato le procedure. Oggi consentiamo di erogare un sostegno davvero significativo, vicino al cento per cento del fabbisogno rilevato, un riconoscimento importante per amministrazioni e cittadini”.
“Restiamo convinti – concludono – che la strada intrapresa sia quella giusta: fornire ai Comuni strumenti certi, premiarne le buone pratiche e costruire un sistema efficiente, equo e sostenibile. Continueremo a seguire da vicino l’applicazione dei provvedimenti affinché le risorse arrivino con rapidità e producano effetti tangibili nelle comunità locali”.




Ripristino ambientale, finanziati i progetti per Saline di Priolo e Pantano di Lentini

Ci sono anche le saline di Priolo ed il pantano di Lentini tra le cinque aree naturali siciliane per le quali sono stati finanziati da Roma progetti di ripristino ambientale. Le altra aree sono Lampedusa, saline di Trapani e Paceco, fiume Pollina. Stanziate complessivamente risorse per oltre 13,3 milioni di euro.
Con l’accordo tra la Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Ambiente, infatti, è stato approvato il finanziamento delle proposte presentate dall’assessorato regionale del Territorio e dell’ambiente, finalizzate all’attuazione in Sicilia del Regolamento europeo sul ripristino degli habitat naturali (il cosiddetto Restoration law).
A seguito dell’intesa tra la Presidenza del Consiglio e il Mase, nei prossimi mesi il Ministero stipulerà uno specifico accordo con la Regione Siciliana, tramite l’assessorato del Territorio e dell’ambiente, per definire le procedure di attuazione dei progetti.
Per la riserva naturale Saline di Priolo è prevista la creazione di aree umide attraverso la bonifica di un sito industriale finalizzate a favorire la nidificazione, lo svernamento e la migrazione di specie avifaunistiche.
Nella zona di protezione speciale per l’avifauna pantano di Lentini, sarà realizzato un progetto di acquisizione, riqualificazione e tutela.
“Il governo Meloni ha valutato positivamente i nostri progetti – commenta l’assessore Giusi Savarino – e a breve con queste risorse potremo dare attuazione, coinvolgendo gli enti gestori, a quanto previsto in fase progettuale. Un percorso da me avviato che ci permetterà di riqualificare, implementare e tutelare ancora meglio i siti individuati. Cito, tra tutti, l’acquisizione al patrimonio regionale della casa di Domenico Modugno, nella spiaggia dei Conigli a Lampedusa, dove nascerà il Centro per la biodiversità del Mediterraneo e la bonifica di un’area nelle saline di Priolo, tornate ad essere habitat di nidificazione dei fenicotteri rosa, esempio di resilienza ai margini di un grande polo industriale. Priorità per il governo Schifani, che finalmente potranno essere realizzate”.

in foto: saline di Priolo (archivio)