Airbnb “stoppa” gli annunci di immobili privi di CIN, dal 2025 fuori tutti gli irregolari

Airbnb non accetterà più annunci di strutture turistico-ricettive e immobili in locazione breve o turistica privi del Cin, il codice identificativo nazionale. Dopo l’adozione della normativa nazionale per regolamentare gli affitti brevi, la piattaforma ha informato gli host siciliani circa l’obbligo di registrazione presso il Ministero del Turismo e sull’intenzione di rimuovere nel 2025 gli annunci sprovvisti di codice. Per supportare gli host con gli adempimenti, Airbnb ha attivato una linea di assistenza dedicata in collaborazione con l’associazione Altroconsumo,  e ha lanciato una campagna per offrire linee guida e risorse aggiuntive.Il CIN-commenta Valentina Reino, Head of Public Policy di Airbnb Italia- rappresenta una soluzione semplificata e più fruibile per gli host rispetto alle normative locali frammentate, e consentirà alle autorità di avere maggiore trasparenza sulle dimensioni dell’ospitalità in casa nelle diverse aree geografiche. Siamo lieti di continuare a collaborare con il Ministero del Turismo in questa fase di transizione dai codici regionali al codice identificativo nazionale, con l’obiettivo comune di un’implementazione agevole a beneficio degli host della Sicilia, delle città e del Paese.” La maggioranza degli host italiani sulla piattaforma è composta da famiglie  che utilizzano Airbnb per generare un reddito supplementare, con un guadagno medio annuo di circa 4.000 euro nel 2023 . Due terzi (67%) degli host affermano che ospitare su Airbnb li aiuta a sostenere il crescente costo della vita e tre quarti (76%) dichiarano che la locazione non è la loro occupazione principale.  All’inizio di quest’anno, Airbnb ha introdotto nuovi strumenti per gli host che consentono di trattenere  le tasse automaticamente da Airbnb e versarle direttamente all’Agenzia delle Entrate.




Al via il “Sicilia Express”, da Torino a Palermo e Siracusa. Partenza il 21 dicembre

Debutta “Sicilia Express” di FS Treni Turistici Italiani (Gruppo FS), il nuovo collegamento che unisce le città del Nord e Centro Italia con la Sicilia.
Il nuovo Sicilia Express nasce in collaborazione con l’Assessorato Regionale dell’Infrastrutture e Mobilità della Regione Siciliana con l’obiettivo di offrire un nuovo modo di viaggiare che coniuga il turismo lento, sostenibile, di qualità alla bellezza del viaggio in treno. Il collegamento sarà disponibile il 21 dicembre e il 5 gennaio per garantire una maggiore offerta per chi desidera spostarsi in Sicilia durante le festività natalizie.
Grazie alla collaborazione con la Regione Siciliana, il treno di FS Treni Turistici Italiani avrà prezzi competitivi a fronte di livelli di servizio che vanno dalle carrozze letto alle cuccette, fino agli scompartimenti con sei posti a sedere. L’esperienza a bordo treno sarà arricchita dalla presenza di personaggi noti – come l’attore Salvo Piparo, Claudio Casisa dei Soldi Spicci, lo stilista siciliano Alessandro Enriquez e diversi influencer – che racconteranno il viaggio verso la Sicilia.
«Il governo regionale – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – sta mettendo in campo ogni intervento possibile per supportare tutti quei siciliani, lavoratori o studenti, che per scelta o per necessità vivono nel Nord Italia e desiderano raggiungere i propri cari per trascorrere assieme le festività natalizie. Così, dopo le misure contro il caro voli, che intendiamo rafforzare a breve, abbiamo deciso di sostenere anche questa iniziativa. Sono fiducioso e penso che in molti apprezzeranno questa modalità di spostamento e magari riscopriranno il treno come valido e comodo mezzo di trasporto anche per lunghi viaggi. L’auspicio è di poter ripetere questa esperienza anche in altri periodi dell’anno».
Il Sicilia Express avrà a disposizione due carrozze ristorante dove saranno serviti, durante tutto il viaggio, prodotti tipici della tradizione enogastronomica siciliana. Inoltre, a bordo di tutti i convogli di FS Treni Turistici Italiani, è possibile ospitare anche gli animali domestici.
Il treno viaggerà il 21 dicembre con partenza da Torino Porta Nuova alle ore 15:05 e arrivo a Messina alle ore 9:45. Fermate intermedie nelle stazioni di Novara (16:12), Milano Porta Garibaldi (17:03), Parma (19:10), Modena (19:52), Bologna (20:21), Firenze Santa Maria Novella (21:44) Arezzo (23:16), Roma Tiburtina (01:07), Salerno (03:56) e Messina. Una volta giunto dall’altra parte dello Stretto il convoglio, diviso in due sezioni, prevederà per la parte diretta a Palermo (13:35), la partenza da Messina alle 10:20 e le fermate di Milazzo (10:44), Capo d’Orlando (11:32), Santo Stefano di Camastra (12:18)., Cefalù (12:44), Termini Imerese (13:06) e Bagheria (13:22). Allo stesso modo, la sezione diretta a Siracusa (13:15), partirà da Messina alle 10:10 e fermerà a Taormina (11:19), Giarre Riposto (11:34), Acireale (11:46), Catania Centrale (12:01), Lentini (12:27) e Augusta (12:50).
Il ritorno il 5 gennaio 2025 con partenza da Messina alle ore 18:50 con arrivo a Torino porta Nuova alle ore 12:50 del giorno successivo.
All’evento di presentazione hanno partecipato l’Amministratore Delegato di FS Treni Turistici Italiani Luigi Cantamessa, l’Assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Siciliana Alessandro Aricò, l’Assessore alle Infrastrutture e lavori Pubblici di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi e l’Assessore ai trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia Franco Lucente.
«Con il Sicilia Express – commenta l’assessore Aricò – daremo un’alternativa al viaggio in aereo che sarà più economica, confortevole e dinamica. I viaggiatori si sentiranno in Sicilia sin dalla partenza. Saranno intrattenuti da esperienze a bordo che renderanno indimenticabile il rientro a casa e sarà consentito portare in carrozza gratuitamente i propri animali domestici».
I biglietti per viaggiare a bordo del Sicilia Express saranno acquistabili dal 3 dicembre sul sito www.fstrenituristici.it e su tutti i canali di vendita di Trenitalia, App, biglietterie di stazione e Self-Service. Il sito web dell’iniziativa è siciliaexpress.eu.




Piano Rifiuti, due termovalorizzatori e stop ai viaggi della spazzatura fuori Regione

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti che sarà discusso questa mattina, nel corso della seduta di giunta, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea.
“L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile. Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente. Offriamo dunque una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici”.
Il Piano approvato dal presidente Schifani, in qualità di Commissario, consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt.
Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.




Approvato il Rendiconto 2023, Schifani: “Ripianato disavanzo per 3,1 miliardi, grande risultato”

Via libera del governo regionale al Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2023. Il documento contabile, presentato oggi in conferenza stampa a Palazzo d’Orléans dal presidente della Regione, Renato Schifani, dall’assessore all’Economia Alessandro Dagnino e dal ragioniere generale Ignazio Tozzo, certifica una riduzione delle passività per oltre 3,1 miliardi di euro, a fronte dei 435 milioni previsti, superando così di gran lunga quanto inserito nel bilancio di previsione. Il documento finanziario fotografa anche una crescita degli investimenti del 44%, con più di 2,6 miliardi di euro erogati. Numeri più che positivi dovuti, in particolare, alle maggiori entrate, pari a 1,7 miliardi, registrate in Sicilia grazie alla crescita economica, all’aumento del cofinanziamento statale sulla spesa sanitaria (200 milioni in più nel 2022 e 300 milioni nel 2023), e ai risparmi di circa 1,2 miliardi dovuti al contenimento della spesa delle società partecipate e degli enti controllati, ai risparmi sulle locazioni passive, sul funzionamento degli uffici, sulle spese per l’energia elettrica per circa 200 milioni, e alla rinegoziazione di 2,1 miliardi di mutui del Mef con Cassa depositi e prestiti.
“Si tratta di un record senza precedenti – commenta il presidente della Regione, Renato Schifani – che ci pone a un passo dal conseguimento di un risultato storico: il risanamento dei conti della Regione. Grazie alla crescita e alle prudenziali politiche di bilancio volute dal mio governo, e di questo va dato merito al precedente assessore all’Economia Marco Falcone, abbiamo ripianato il disavanzo, riducendo di più di 3 miliardi le passività. Al contempo, con il via libera sblocchiamo le risorse per la firma del rinnovo contrattuale dei regionali, che confidiamo avvenga nei prossimi giorni. Un altro impegno che abbiamo mantenuto”.
“Con un disavanzo finale di 897 milioni di euro – aggiunge l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Dagnino – siamo ormai vicini alla realizzazione di un ulteriore obiettivo estremamente ambizioso: passare dal deficit al surplus. Si apre un nuovo capitolo nella storia della Regione che consentirà la realizzazione di forti investimenti per lo sviluppo della nostra terra. Ringrazio gli uffici del mio assessorato per avere lavorato alacremente e in particolare i due dirigenti generali, Ignazio Tozzo e Silvio Cuffaro, che hanno permesso la realizzazione dei risultati che oggi vengono sanciti nel documento finanziario. Continueremo su questo percorso per rendere stabile e migliorare ulteriormente il risultato, coniugando rigore e sviluppo, e siamo fiduciosi che il risultato raggiunto potrà contribuire alla più celere definizione del contenzioso con la Corte dei conti, che costituisce una priorità del governo”.
Il Rendiconto generale sancisce anche un forte incremento della liquidità, con il fondo cassa che raddoppia in due anni da 4 miliardi a un totale di quasi 8 miliardi di euro. Alla riduzione del disavanzo hanno contribuito sia le maggiori entrate, derivanti dall’aumento del Pil oltre le stime, sia le politiche di bilancio di contenimento della spesa e di amministrazione delle passività. Il disavanzo da ripianare è stato pertanto ridotto da 7,3 miliardi del 2018 agli attuali 897 milioni di euro. Dopo l’approvazione in giunta avvenuta oggi, il Rendiconto generale sarà trasmesso adesso alla Corte dei conti per ottenere la parificazione.




Auteri lascia Fratelli d’Italia e passa al misto dopo l’inchiesta di “Piazzapulita”

Carlo Auteri lascia il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia all’Ars e aderisce al “Gruppo Misto”. La decisione è ufficiale e la rende nota il capogruppo di FdI, Giorgio Assenza. Auteri, al centro di polemiche dopo l’inchiesta giornalistica di “Piazzapulita” sui contributi regionali ricevuti da associazioni a lui riconducibili, per attività teatrali, si è autosospeso dal partito, di cui era, al parlamento siciliano, vice capogruppo. Dopo il secondo servizio di Danilo Lupo, andato in onda su La 7, Auteri avrebbe ufficializzato il passo annunciato nei giorni precedenti, probabilmente per togliere il partito dall’imbarazzo dopo la “bufera” che si è abbattuta sul deputato regionale nelle ultime settimane, sfociata nell’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Siracusa e dell’avvio di verifiche da parte della Corte dei Conti. Auteri, ieri, dopo la messa in onda della seconda parte dell’inchiesta giornalistica sui presunti contributi regionali ottenuti da associazioni ritenute riconducibili a lui, per un totale di 800 mila euro, aveva affidato ad un lungo post le sue riflessioni, parlando di “azione calunniosa” e assicurando l’intenzione di andare avanti Leggi qui .




Da Siracusa in soccorso dei centri del catanese alluvionati con i volontari Avcs

C’è anche l’AVCS Protezione Civile Siracusa in soccorso nei territori catanesi colpiti dal maltempo. Proseguono infatti senza sosta le operazioni di rimozione del fango. Nelle ultime ore si è abbattuto un violento nubifragio dove fiumi esondati, strade trasformate in torrenti e macchine trascinate in mare hanno arrecato danni e disagi. I territori più colpiti sono stati quelli di Giarre, Acireale, Riposto e Linguaglossa. Su richiesta del dipartimento Regionale delle Protezione Civile sono 114 i volontari della Protezione Civile impegnati sul campo, suddivisi in 35 squadre provenienti dalle province di Ragusa, Siracusa, Enna, Messina e Catania.
Due squadre siracusane con mezzi e pompe idrovore si sono recati la scorsa notte a Giarre.
“In queste ore difficili per il territorio del Catanese e del Siracusano, seguo con la massima attenzione l’evolversi della situazione, in stretto contatto con il capo della nostra Protezione civile, Salvo Cocina. La Regione Siciliana sta già operando nelle zone colpite dal maltempo, per le quali ieri era stata diramata l’allerta, ed è pronta a intensificare il proprio intervento per garantire il supporto alle popolazioni colpite e fronteggiare i danni causati dal maltempo. Al momento, comunque, mi informano che non risultano coinvolte persone, ma sono stati causati soltanto danni materiali dalla violenza delle precipitazioni e questo grazie anche al sistema di protezione civile attivato per tempo con la collaborazione dei sindaci”. Così parlava nella giornata di ieri il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Siciliana, Salvo Cocina, questa mattina effettuerà un sopralluogo nelle zone del catanese maggiormente colpite dal maltempo. Saranno presenti anche il Capo Servizio Regionale di Protezione Civile per la Provincia di Catania, Giuseppe La Rosa, funzionari e referenti operativi.




I piani di Eni e la transizione, incontro a Palermo. Carta: “Garantiti i livelli occupazionali”

Del piano industriale di Eni Versalis si è discusso quest’oggi in assessorato regionale alle Attività Produttive. L’assessore Edy Tamajo, insieme al presidente della commissione Territorio e Ambiente, Giuseppe Carta, hanno prima incontrato i sindacati e poi i rappresentanti dell’azienda.
Nelle settimane scorse, il grande gruppo chimico italiano aveva illustrato le scelte riguardo gli impianti di Priolo e Ragusa. Nel siracusano, in particolare, annunciati investimenti per 900 milioni di euro con la chiusura dell’impianto di cracking e la realizzazione – entro il 2029 – di due nuove linee produttive: biocarburante per l’aviazione e riciclo chimico della plastica.
“Abbiamo chiesto ed ottenuto ampie garanzie sul mantenimento dei livelli occupazioni. Secondo Eni, anzi, ci saranno a regime anche nuove assunzioni”, spiega al termine del doppio incontro proprio Giuseppe Carta. “Gli attuali lavoratori continueranno ad essere normalmente impiegati per tutto il 2025. Nel 2026 inizieranno invece ad occuparsi di bonifiche e supervisione di serbatoi ed impianti e saranno accompagnati con percorsi formativi verso la ristrutturazione dell’azienda. Quanto ai trasferimenti temporanei in altre bioraffinerie, avverranno solo su base volontaria ed avranno principalmente finalità di formazione”, aggiunge.
“Insieme all’assessore Tamajo abbiamo messo a verbale questo impegno di Eni verso il mantenimento di tutto il personale. Abbiamo chiesto le schede dei progetti relativi ai nuovi impianti, in modo da valutare anche un atto di indirizzo al governo regionale nel settore rifiuti, considerando come i nuovi stabilimenti Eni Versalis possono ricevere scarti di potatura e olii e plastica già separata che verrebbe così smaltita senza dover spedire spazzatura fuori regione”, sottolinea poi Giuseppe Carta.
Quanto al momento della zona industriale siracusana, “la nostra intenzione è quella di favorire una riconversione di tutto il multi-sito, senza quindi perdere neanche uno degli stabilimenti oggi attivi. E’ chiaro che vorremo garanzine sull’impatto ambientale ma si deve andare verso una transizione ampia. Confidiamo nel fatto che anche le altre imprese presenteranno progetti di rivitalizzazione complessiva dell’area industriale e non solo di un sito”.
Carta anticipa poi un nuovo incontro a Melilli, città di cui è anche sindaco, con la presenza del governo regionale in occasione della presentazione del progetto dell’area “retroporto” della zona industriale. “In quell’occasione torneremo a discutere di questi aspetti e della compatibilità della chimica con turismo e piccola impresa”, anticipa prima di spendere parole di elogio anche per i sindacati incontrati a Palermo. “E’ emersa la volontà di abbassare l’impatto ambientale dell’area industriale di Siracusa. Li ho visti solidi e collaborativi oltre che decisi a difendere i posti di lavoro. Bene così”, il suo commento.
Positivo il giudizio anche delle segreterie regionali e territoriali di Cgil, Cisl, e Uil e di categoria “per l’avvio di un tavolo permanente che rappresenta comunque un primo passo importante per la tutela dell’occupazione e dello sviluppo industriale”.
Al governo regionale, le parti sociali chiedono maggiore controllo sui piani di Eni. “Le sfide che stiamo affrontando – si legge nella nota dei sindacati – richiedono l’impegno diretto e la presenza costante di tutti gli attori istituzionali, regionali e nazionali. Solo con un’azione sinergica e coordinata sarà possibile garantire un futuro industriale stabile per Siracusa e Ragusa”.
Segnala poi “con preoccupazione” la vicenda Ias che “potrebbe mettere fine alla storia industriale del territorio”. Per Cgil, Cisl e Uil si tratta di un tema centrale “che va affrontato senza indugi, con il coinvolgimento delle istituzioni e delle parti sociali, per evitare che la chiusura di un impianto fondamentale per la zona porti a danni irreversibili”.




Maltempo nel siracusano, Schifani: “Pronti a intensificare supporto a popolazione”

“In queste ore difficili per il territorio del Catanese e del Siracusano, seguo con la massima attenzione l’evolversi della situazione, in stretto contatto con il capo della nostra Protezione civile, Salvo Cocina. La Regione Siciliana sta già operando nelle zone colpite dal maltempo, per le quali ieri era stata diramata l’allerta, ed è pronta a intensificare il proprio intervento per garantire il supporto alle popolazioni colpite e fronteggiare i danni causati dal maltempo. Al momento, comunque, mi informano che non risultano coinvolte persone, ma sono stati causati soltanto danni materiali dalla violenza delle precipitazioni e questo grazie anche al sistema di protezione civile attivato per tempo con la collaborazione dei sindaci”. A dirlo è il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. La pioggia non ha dato tregua per tutta la notte nel territorio siracusano. Il dato cumulato delle ultime 24 ore è chiaro: 60mmm sul capoluogo, 75mm su Cassibile, 100.4 mm su Melilli e ben 135,5 tra Floridia e Solarino. In un breve lasso di tempo, precipitazioni di un’intera stagione o quasi. Nelle ultime ore un violento nubifragio ha anche colpito il territorio catanese: strade come fiumi e case allagate, con le auto trascinate dall’acqua. I territori più colpiti sono quelli di Giarre, Acireale, Riposto e Linguaglossa.
“Desidero esprimere il mio più profondo ringraziamento – prosegue il governatore – alle Forze dell’ordine, ai vigili del Fuoco, alla protezione civile, ai sindaci e a tutti i volontari che stanno lavorando senza sosta per garantire la sicurezza dei cittadini e portare soccorso a chi si trova in difficoltà. A tutti coloro che stanno affrontando questa emergenza va la nostra vicinanza e il nostro impegno per ripristinare al più presto condizioni di normalità. Il governo regionale non farà mancare il proprio sostegno concreto per aiutare le famiglie e le comunità colpite”.




La Regione riconosce 15 Autorità per la selezione dei progetti di politica territoriale: c’è anche Siracusa

Sono state riconosciute dalla Presidenza della Regione Siciliana le prime quindici delle venti Autorità previste per selezionare gli interventi di politica territoriale del Programma Fesr Sicilia 2021-2027, con una dotazione finanziaria complessiva di oltre 1,2 miliardi di euro. Si tratta di otto Aree urbane funzionali (Palermo, Messina, Catania, Ragusa, Siracusa, Trapani, Gela e Sicilia centrale) con il ruolo di “Autorità urbane”, e di sette Aree interne (Madonie, Calatino, Mussomeli, Troina, Nebrodi, Santa Teresa di Riva delle Valli Joniche e del Corleonese, del Sosio e del Torto) che avranno il ruolo di Autorità territoriali, per il ciclo di programmazione 2021-2027.
Le somme destinate alle Aree urbane funzionali (Fua) ammontano a circa 825 milioni di euro, mentre quelle per le Aree interne (Ai) a circa 397 milioni, dopo la riprogrammazione Fesr 2021-2027 deliberata dal governo regionale il 12 settembre scorso (in linea con il regolamento “Step” dell’Unione europea, che ha permesso di riservare 615 milioni alla promozione delle nuove tecnologie digitali e di quelle per l’energia pulita e la sostenibilità). Il totale delle risorse previste per le politiche territoriali del Programma, che con i Siru (Sistemi intercomunali di rango urbano) e le Isole minori riguardano tutti i Comuni dell’Isola, è di oltre 1 miliardo e 500 milioni. La dotazione finanziaria complessiva del Pr Fesr Sicilia 2021-2027 ammonta a 5,87 miliardi di euro.
A breve il dipartimento Programmazione della Presidenza della Regione Siciliana emanerà i decreti per dare il via libera alle “Strategie territoriali” presentate dalle aree urbane e interne. Da quel momento le quindici Autorità appena riconosciute potranno avviare la selezione dei progetti da finanziare con le risorse del Programma Fesr, secondo quanto previsto dai vademecum approvati dalla giunta regionale nelle scorse settimane.
Le Autorità urbane e territoriali riconosciute, costituite in unioni di Comuni o attraverso convenzioni tra enti locali, si sono già dotate di strutture di governance con uffici condivisi per procedere alla selezione delle operazioni da ammettere a finanziamento e all’attuazione delle Strategie in corso di approvazione. In generale, per quanto riguarda le Aree urbane funzionali, gli obiettivi degli interventi da selezionare riguardano soprattutto i settori “transizione ecologica e digitale”, “innovazione e competitività” e “attrattività e vivibilità”, mentre per i Comuni delle Aree interne la sfida resta quella di arrestare il declino demografico, attraverso l’erogazione di “servizi essenziali” e l’avvio di progetti per migliorare i sistemi produttivi locali e rendere più attrattivi i territori.




Politiche sociali, oltre 17 milioni a persone con disabilità per il mese di ottobre

Oltre 17 milioni di euro per il pagamento del beneficio economico in favore delle persone con bisogno di sostegno intensivo per il mese di ottobre 2024. L’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha impegnato la somma a valere sul Fondo regionale per la disabilità.
“Anche per il mese di ottobre – dice l’assessore Nuccia Albano – gli uffici hanno provveduto alla puntuale erogazione mensile dei contributi. Continuiamo a garantire a queste persone e ai loro nuclei familiari la continuità degli interventi e dell’assistenza”.
Le risorse, come sempre, saranno destinate a tutte le Asp dell’Isola sulla base della comunicazione del numero delle persone con necessità di sostegno molto elevato. I soggetti censiti al mese di maggio risultano quasi 15 mila.