Balneari, la Regione proroga le “autorizzazioni brevi”

Prorogati fino a un massimo di trenta giorni i termini di scadenza delle “autorizzazioni brevi” per le concessioni balneari in aree demaniali. A disporlo è una circolare firmata oggi dall’assessore regionale al Territorio e ambiente, Giusi Savarino.
“Il provvedimento – dichiara l’assessore – serve per garantire il diritto dei concessionari a svolgere le loro attività per tutti i novanta giorni previsti dalla legge. In molti casi, infatti, l’iter burocratico ha comportato un allungamento dei tempi di rilascio dei permessi, causando un ritardo nell’avvio delle attività non ascrivibile agli imprenditori. In questo modo tuteliamo un interesse legittimo, evitiamo di appesantire gli uffici con l’esame delle proroghe e non penalizziamo nessun imprenditore”.
L’autorizzazione breve, nelle more del recepimento della direttiva Bolkestein, può essere concessa per periodi limitati e porzioni di aree demaniali di non oltre mille metri quadrati per l’avvio di attività commerciali, sportive o ricreative, anche attraverso la realizzazione di strutture smontabili.




Approvato il calendario degli eventi 24-25: rappresentazioni classiche, Infiorata di Noto e Festa di Santa Lucia

Eventi di grande richiamo turistico quali spettacoli, fiere, rassegne musicali, teatrali, cinematografiche e gastronomiche, e ancora gare sportive e feste religiose. Queste alcune delle tipologie di appuntamenti previsti in Sicilia tra il 2024 e il dicembre 2025 inseriti nel “Calendario delle manifestazioni di grande richiamo turistico” adottato dalla Regione Siciliana per il biennio 2024-25 con un decreto firmato dall’assessore al Turismo, Elvira Amata. Fra gli eventi previsti nel calendario figurano il ciclo di rappresentazioni classiche di Siracusa, l’Infiorata di Noto e la Festa di Santa Lucia a Siracusa.
“Da quest’anno il calendario è biennale così come avevamo anticipato nel corso della Borsa internazionale del Turismo di Milano – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – perché riteniamo strategico per la programmazione conoscere per tempo le iniziative di richiamo in modo tale da favorire anche la destagionalizzazione turistica”.
“Ci siamo dotati del calendario degli anni 2024 e 2025 – dice l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata – per sottolineare l’importanza di una pianificazione biennale che individui le manifestazioni di forte richiamo inserite attraverso l’apposito Avviso scaduto a giugno 2023. Si tratta di uno strumento fondamentale per la programmazione turistica fortemente voluto dal governo Schifani il cui obiettivo è arricchire l’offerta con spettacoli ed eventi artistici, folkloristici e sportivi di iniziativa pubblica e privata”.
Il calendario, che ha finalità esclusivamente promozionali, comprende manifestazioni individuate in base al richiamo turistico, ed è frutto dell’avviso rivolto a enti pubblici, di culto, teatrali e lirici regionali, fondazioni e ancora ong, onlus, associazioni e cooperative senza fini di lucro, di riconosciuta esperienza e capacità tecnico-finanziaria, organizzatori di iniziative sul territorio regionale di comprovato valore e capacità di intrattenimento turistico. Ogni ente ha potuto presentare una sola iniziativa; sono stati presi in esame iniziative di valorizzazione del contesto culturale e paesaggistico, delle tradizioni popolari o dell’enogastronomia, iniziative sportive di richiamo e quelle legate ad attività all’aria aperta, ai cammini e alla promozione dei borghi storici e rurali. Nella valutazione si è tenuto conto della solidità dell’ente e della capacità di attrazione della manifestazione, della vocazione turistica del territorio e della sua accessibilità, della presenza nella zona di strutture ricettive e servizi.
Altri alcuni eventi in programma sono: la Settimana Santa di Enna, Caltanissetta e Trapani, la Belliniana – omaggio al Cigno di Catania, la Targa Florio, la Coppa degli Assi a Palermo, il Taormina Film Fest, Taobuk e Taomoda, le Orestiadi di Gibellina, il Sicilia Jazz Festival, e ancora la festa di San Giorgio a Ragusa, quella di San Calogero ad Agrigento, il Festino di Santa Rosalia a Palermo e la festa di S. Agata a Catania. E inoltre il carnevale di Acireale e Sciacca, la festa della Vara a Messina, le Vie dei Tesori in varie località, il Cous Cous Fest a San Vito lo Capo, l’Etna Comics a Catania, Inycon a Menfi e il Mandorlo in fiore ad Agrigento.




Souvenirs a tema mafia negli aeroporti, appello dell’assessore: “Fermare la vendita”

“Si fermi la vendita di gadget e souvenir a tema mafia negli spazi commerciali degli aeroporti siciliani”. È la richiesta avanzata dall’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò, con una lettera inviata ai vertici delle società di gestione degli scali di Palermo (Gesap), Catania e Comiso (Sac), Trapani (Airgest), Lampedusa (Ast) e Pantelleria (Enac).
«Mantenere una immagine dignitosa e scevra dai soliti stereotipi negativi – scrive Aricò – è senza dubbio una linea ferma da tenere nei luoghi di primo approdo di turisti e visitatori che raggiungono la Sicilia, come appunto gli aeroporti dell’isola».
Già un anno fa, l’assessore aveva rivolto lo stesso invito agli armatori perché fossero rimossi i gadget e i souvenir a tema mafioso dagli spazi commerciali dei traghetti e delle navi che curano i collegamenti con le isole siciliane. «Invito – aggiunge l’assessore – che fu subito accolto. Sono certo che lo stesso avverrà anche negli aeroporti. Questi oggetti incatenano la nostra Isola a stereotipi mortificanti, richiamano un fenomeno criminale dal quale la Sicilia si sta sforzando di liberarsi grazie al sacrificio di eroi civili e all’impegno quotidiano della stragrande maggioranza dei cittadini. Dobbiamo invece fare il massimo sforzo per diffondere la vera immagine di una terra ospitale e laboriosa».




Medicina Veterinaria, accreditato il corso di laurea dell’Università di Palermo

Il Corso di Laurea in Medicina Veterinaria dell’Università di Palermo ha ottenuto l’accreditamento. Motivo di soddisfazione per il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
«Accolgo con soddisfazione -il suo commento- la notizia dell’accreditamento del corso di laurea in Medicina veterinaria dell’Università di Palermo. La Regione, come evidenziato anche dal rettore Midiri, ha dato il suo pieno e convinto sostegno al progetto che, oltre ad arricchire l’offerta formativa e didattica dell’ateneo, consentirà ai giovani della Sicilia occidentale di svolgere il loro ciclo di studi vicino a casa e, sicuramente, di incrementare l’attrattività nei confronti di studenti fuori sede».




Lavoro in Sicilia, 30 mila euro per le imprese che assumono: Click Day per le istanze

(cs)Trentamila euro, in tre anni, per ogni nuovo assunto in Sicilia. È l’incentivo attivato dall’assessorato regionale del Lavoro con l’avviso pubblicato sul sito istituzionale della Regione Siciliana rivolto alle imprese che esercitano attività commerciale e industriale nel territorio regionale. La dotazione finanziaria è di 40 milioni che consentirà di erogare contributi per assumere fino a 1.350 persone. Tra pochi giorni sarà comunicata la data del “click day”, ovvero del giorno dal quale le aziende potranno presentare la domanda.

«È un provvedimento fortemente voluto dal mio governo – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – e istituito con l’ultima Finanziaria, con l’obiettivo di far crescere l’occupazione in Sicilia, creando nuovi posti di lavoro “di qualità”, ovvero stabili e duraturi. Guardiamo in particolare ai giovani e ai soggetti meno favoriti sul mercato, per creare nuove opportunità di assunzione o di stabilizzazione. È un sostegno concreto alle aziende che operano in Sicilia che si aggiunge alle misure già varate dalla Regione e che hanno favorito le condizioni per una crescita dell’occupazione del Pil dell’Isola, come attestato dagli ultimi indicatori della situazione economica del Paese».

«Si tratta – dice l’assessore regionale al Lavoro Nuccia Albano – di un sostegno importante all’economia siciliana. È una misura destinata a favorire la crescita occupazionale, contribuendo all’abbattimento dei costi del lavoro sostenuti dalle imprese che assumono a tempo indeterminato, anche favorendo la trasformazione dei contratti a termine o dei tirocini di giovani già avviati dalle aziende».

L’incentivo viene riconosciuto, fino ad un massimo di 10 mila euro all’anno per tre anni, per le nuove assunzioni a partire dall’1 gennaio 2024 a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato o a seguito di assunzione stabile di tirocinanti della stessa azienda. Sono esclusi i contratti di apprendistato. Beneficiarie sono le aziende (incluse le micro e le piccole e medie imprese) che hanno una unità produttiva in Sicilia o che la attivino. L’incentivo può essere riconosciuto per un numero massimo di 10 lavoratori, nel rispetto del regolamento “de minimis” previsto dalle norme europee.

Le domande potranno essere esclusivamente presentate attraverso il supporto del Sistema Informatico (SI) dedicato, al quale si potrà accedere con Spid. Sarà stilata una graduatoria a sportello predisposta in base all’orario di presentazione.




Borse di studio,25 milioni di euro per finanziarle

Circa 25 milioni di fondo Fse per finanziare il 90 per cento delle richieste di borsa di studio in Sicilia. La Regione si muove in questa direzione,motivo di soddisfazione per il deputato regionale Tiziano Spada,che aveva affrontato il tema durante la discussione relativa all’ultima Finanziaria “insieme ai colleghi del Partito Democratico e al capogruppo Michele Catanzaro. In seguito abbiamo riscontrato la disponibilità del presidente dell’aula Gaetano Galvagno e dell’assessore al ramo Mimmo Turano a convocare un tavolo tecnico e ad assumere impegni che oggi risultano rispettati. A seguito di un taglio importante da parte del Governo Nazionale, da Palermo sono stati svincolati 25 milioni di fondi Fse che permetteranno di coprire il 90% delle richieste”.Ad avere la meglio sono stato i territori di Palermo e Catania,in cui “è stato coperto quasi il 100% delle richieste”.




Crisi idrica, Cocina: “Con nuovi pozzi più acqua ad Agrigento

Costerà meno del previsto l’operazione cisterna Ticino della Marina Militare per far fronte alla crisi idrica nell’Agrigentino. In seguito alla richiesta della Protezione civile regionale di verifica dei costi ritenuti eccessivi, inoltrata al dipartimento nazionale della Protezione civile e al Comando operativo di vertice interforze della Difesa (Covi), è emerso che il costo ammonta a poco meno di 21 mila euro, secondo quanto indicato in una nota inviata alla Regione Siciliana. A renderlo noto è il dirigente generale della protezione Civile Regionale, Salvo Cocina, che entra nel dettaglio di alcuni aspetti.
«Ringraziamo – dice Cocina – il dipartimento nazionale di Protezione civile, il Covi, la Marina militare e tutte le istituzioni che si sono subito attivate per rendere questo importante servizio alla Sicilia. Una collaborazione che è stata fondamentale per tamponare la grave emergenza siccità che stiamo affrontando. Fortunatamente, la Cabina di regia, presieduta dal presidente Schifani, il gestore dei servizi idrici dell’Agrigentino, Aica, e alcuni sindaci del territorio, stanno lavorando in modo coordinato e con tempestività. Sono stati individuati nuovi pozzi che hanno permesso di immettere nelle reti quantità di acqua di gran lunga maggiori rispetto a quanto possibile con la nave cisterna (900 metri cubi a viaggio). Per questa ragione, al momento, verificata la concreta possibilità di approvvigionamento con la nave, terremo però in stand by questa soluzione».
Procede, infatti, la realizzazione delle opere previste dal primo Piano per l’emergenza idrica, finanziato con 20 milioni di euro dal governo nazionale a cui si stanno aggiungendo altri 38 milioni di risorse regionali.
«Gli interventi già effettuati nell’Agrigentino – prosegue Cocina – hanno consentito ad Aica di immettere nelle reti idriche 150 litri al secondo di acqua in più, 18 mila metri cubi al giorno, che supera l’apporto di circa 2 litri al secondo, per 5 giorni e neanche continuativi, che può arrivare con la nave cisterna. E, via via che gli altri interventi in programma si concluderanno, questo dato è destinato ad aumentare di altri 100 litri al secondo».




Siccità, 20 autobotti del Corpo forestale a disposizione della Protezione civile per distribuire acqua

(cs) Venti autobotti del servizio antincendio potranno essere utilizzate per la distribuzione di acqua. Il Corpo forestale della Regione Siciliana ha individuato alcuni mezzi che, compatibilmente con le esigenze di spegnimento dei roghi, potranno essere messi a disposizione della Protezione civile regionale per rifornire di acqua non potabile famiglie, aziende agricole e zootecniche. Le autobotti da destinare a tale impiego sono state individuate in tutte le province dell’Isola e resteranno stabilmente nelle loro sedi di destinazione per essere usate nei rispettivi territori.
«Ho chiesto a tutti i componenti del governo e a tutti i dipartimenti regionali – afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – ogni sforzo per assicurare la fornitura di acqua ove necessaria. Come fatto in questa occasione, è necessario il massimo coordinamento e la collaborazione tra le strutture regionali per accrescere l’operatività dei mezzi di cui disponiamo e dare risposte concrete e celeri a cittadini e imprese».
«Ho immaginato – aggiunge l’assessore al Territorio e ambiente, Giusi Savarino – che in questo momento particolare ognuno dovesse fare la propria parte. In accordo con il presidente Schifani e con i dirigenti del Corpo forestale, Beppe Battaglia, e della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, abbiamo individuato un numero di autobotti da poter destinare anche alla distribuzione di acqua non idonea a usi potabili in tutte le province siciliane. Si tratta di una buona prassi che consente di ottimizzare l’uso dei mezzi e supportare chi è in difficoltà. Voglio ringraziare gli uomini del Corpo forestale che, impegnati in questo periodo nella lotta agli incendi, hanno assicurato la loro disponibilità anche in questa attività».
Questa la dislocazione dei mezzi sul territorio siciliano: un’autobotte da 8000 lt di stanza a Castelvetrano (Tp); una da 8000 litri a Enna bassa; un mezzo da 7500 lt a Buccheri e uno da 8000 lt a Noto (Sr); uno da 8000 lt a Barcellona Pozzo di Gotto (Me); tre da 8000 lt a Caltanissetta, Mazzarino e Niscemi e un altro da 10000 lt ancora nel capoluogo nisseno; un’autobotte da 8000 lt a Chiaramonte Gulfi (Rg), tre da 8000 lt e una da 10000 lt tra Randazzo, Maniace e Castiglione di Sicilia (Ct); quattro da 8000 lt tra Carini, Giuliana, Cefalù e Ficuzza/Godrano (Pa); due da 8000 lt nel distaccamento di Cammarata dell’autoparco di Agrigento.




Cenere Etna, Schifani: “Pronti a chiedere stato di emergenza a Roma”

“Ho assicurato al presidente dell’Ars Galvagno, che mi ha segnalato i problemi causati della cenere dell’Etna, la disponibilità del governo regionale ad affrontare la tematica, nei modi e tempi opportuni, dopo una verifica del percorso giuridico-amministrativo percorribile. Nel frattempo, per non lasciare nulla di intentato, visto che il capo della nostra Protezione civile, Salvo Cocina, mi ha già relazionato proponendo lo stato di emergenza, avanzerò formale richiesta alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento nazionale della Protezione civile. Speriamo possa essere accolta quanto prima, visto che si tratta già del quinto episodio di emissione di cenere in brevissimo tempo. Cocina mi ha informato che dal febbraio 2021 al febbraio 2022 ce ne furono oltre 50 e la richiesta di stato di emergenza non venne accolta, ma si ottennero 5 milioni di euro a seguito della dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale”. A dirlo è il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani a seguito dei disagi causati dalla cenere dell’Etna. Infatti anche nella giornata di ieri, la Sac, società che gestisce l’Aeroporto di Catania-Fontanarossa, è stata costretta a sospendere i voli per diverse ore in seguito alle attività vulcaniche.




Bonus fieno, nuovi punti di distribuzione: sale a 28 il numero complessivo

(cs) Sale a 28 il numero dei centri per l’erogazione del bonus fieno della Regione, destinato agli allevatori colpiti dalla crisi idrica. A quelli già operativi dall’inizio di questa settimana, si sono aggiunti altri undici punti di distribuzione, alcuni dei quali in province aggiuntive, in modo da facilitare l’approvvigionamento su tutto il territorio per i beneficiari del contributo. La misura, voluta dal presidente Renato Schifani, è stata finanziata con 20 milioni di euro.
In particolare, nel Siracusano i punti di distribuzione salgono a quattro, con l’aggiunta dell’area di Protezione civile di contrada Masicugno a Rosolini; nel territorio di Caltanissetta, sono state introdotte l’area artigianale di contrada Banduto a Serradifalco e l’area artigianale di Piana Mulini a Resuttano, portando così a quattro il numero complessivo di centri nella provincia; diventano quattro anche le aree nel Catanese, con l’aggiunta dello spazio comunale antistante via Palermo a Bronte.
Con gli ultimi aggiornamenti all’elenco, approvato dal commissario delegato per l’emergenza idrica in Agricoltura e zootecnia Dario Cartabellotta, sono state aggiunte anche aree di distribuzione in ulteriori tre province: nel Palermitano, l’area Pip di contrada Catrini a Bisacquino, piazza Antonio Alimena ad Alimena, il Foro Boario di contrada Magione a Gangi e la palestra comunale di Castellana Sicula. Nel Messinese la distribuzione è prevista nell’area Pip di Mistretta e nel campo sportivo di contrada Pianazzo a Castel di Lucio, mentre nell’Agrigentino all’interno del piazzale di Borgo Callea a Cammarata.
Le consegne del fieno, sottoposto prima a controlli di qualità, avvengono alla presenza di un dipendente dell’ispettorato provinciale dell’Agricoltura. La lista completa e aggiornata è disponibile sul portale istituzionale della Regione Siciliana nella sezione del dipartimento dell’Agricoltura a questo indirizzo.