“Il nuovo presidente della Regione? Lo scelga l’IA”: la provocazione del Codacons

“Affidare all’intelligenza artificiale la selezione del prossimo presidente della Regione”. Il Codacons lancia una proposta-provocazione, con l’obiettivo di scuotere la politica rispetto ad alcune tematiche che l’associazione a tutela dei consumatori reputa basilari, a partire dalle “logiche che spesso prevalgono nelle scelte politiche”.
“Da anni – afferma Francesco Tanasi, giurista e Segretario Nazionale Codacons – la Sicilia assiste a dinamiche di potere ripetitive, trattative interne ai partiti, accordi costruiti lontano dal territorio e poco trasparenti per l’opinione pubblica. Se davvero vogliamo rompere questo schema, occorre introdurre strumenti capaci di valutare competenze, risultati amministrativi, affidabilità e impegni mantenuti, senza condizionamenti e senza pressioni. Un algoritmo potrebbe offrire un metodo neutrale e meritocratico, basato sui fatti e non sulle appartenenze”.
“L’intelligenza artificiale – prosegue il giurista – sarebbe in grado di analizzare dati oggettivi e individuare chi ha la reale capacità di governare la Regione, superando le scelte determinate da equilibri interni o da accordi che nulla hanno a che vedere con l’interesse dei siciliani. Non è fantasia: è un modo per dire che il sistema va completamente ripensato, perché i cittadini meritano trasparenza, competenza e visione”. – conclude Tanasi.




Musei comunali più accessibili e inclusivi: accordo tra Anci e Coresi-Aias

Una convenzione per favorire l’accesso ai musei comunali da parte di persone con disabilità o fragilità seguite dai centri Aias e loro consorzi e fondazioni. L’Associazione dei Comuni Siciliani – ANCI Sicilia, rappresentata dal Presidente Paolo Amenta, e il Comitato Regionale della Sicilia per le Sezioni AIAS (CORESI – AIAS ETS), guidato dal Presidente Armando Sorbello, hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa che si inserisce nell’ambito della Rete dei Musei Comunali della Sicilia, progetto promosso da ANCI Sicilia che coinvolge oltre 100 Comuni e 200 musei, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale del territorio e promuovere la cultura come strumento di inclusione, partecipazione e coesione sociale.
Con l’intesa, le due organizzazioni riconoscono il valore della prescrizione sociale, ovvero l’inserimento di attività culturali – come visite a musei, teatri o biblioteche – nei percorsi di cura, quale strumento di benessere e riabilitazione. Il Protocollo mira a creare un vero e proprio programma regionale di visite guidate inclusive, a migliorare l’accessibilità fisica, cognitiva e sensoriale dei musei e a rafforzare le competenze del personale attraverso azioni di formazione dedicate.




Chiesto rinvio a giudizio per l’assessore Amata, l’opposizione: “Subito le dimissioni”

“E ora, con l’assessore al Turismo indagata e per cui la Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio, anche Fratelli d’Italia fuori dalla giunta Schifani! Deve valere anche per loro quello che Schifani ha detto a proposito degli assessori cuffariani rimossi, anche se non indagati: la loro presenza confliggeva con i principi fondamentali di trasparenza del suo governo”. Non va per il sottile il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, dopo la notizia della richiesta di rinvio a giudizio per l’assessore Elvira Amata, accusata di corruzione. “Schifani non si rende conto in quale spirale stia trascinando la Sicilia, a causa della sua incapacità di accorgersi della slavina di scandali, episodi poco trasparenti e ombre che gravano sulla sua giunta. La soluzione è una, abbia un sussulto di dignità e si dimetta, liberando l’Isola da questa cappa di clientele di cui lui è il principale responsabile politico”, aggiunge ancora Barbagallo.
Domani, intanto, alle 11.30 nella sala stampa di Palazzo dei Normanni, a Palermo, i capigruppo delle forze di opposizione all’Ars presenteranno la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione, Renato Schifani. Interverranno Michele Catanzaro (Partito Democratico), Antonio De Luca (Movimento 5 Stelle) e Ismaele La Vardera (Controcorrente).




Sanità, Schifani cambia sui direttori generali: “Un’alta commissione per la selezione”

Cambia il sistema per la selezione dei manager della sanità siciliana, dopo l’ultima inchiesta della Procura di Palermo che ha puntato anche l’Asp di Siracusa. Il presidente Schifani annuncia le novità al termine del vertice di maggioranza che si è tenuto a Palazzo dei Normanni. “I nuovi direttori generali saranno selezionati da un’alta commissione e non solo dalla giunta. La commissione sarà composta da tre soggetti: uno nominato dal Presidente della Regione, uno da Agenas e uno dalla Conferenza dei rettori”, ha dichiarato al Tgr Rai Sicilia. Resta quindi la nomina politica, ma controbilanciata da una prima selezione affidata alla commissione.
Il caso dell’Asp di Trapani con i referti oncologici in grave ritardo e adesso le indagini su presunti appalti pilotati, con il coinvolgimento di Totò Cuffaro, hanno posto sotto pressione sulla sanità la stessa tenuta del governo regionale. Da Roma, partiti alleati come FdI e Forza Italia hanno persino chiesto l’invio di ispettori in Sicilia sulla scorta dell’ultima inchiesta che ha gettato ombre sul concorso per Oss nell’azienda sanitaria Villa Sofia di Palermo e sulla gara d’appalto per i servizi di ausiliariato, bandita dall’Asp di Siracusa.




Barbagallo (Pd): “No al nuovo Cda Sac senza il rinnovo degli organismi della Camera di Commercio”

“Prima il rinnovo degli organismi della Camera di Commercio del Sud-Est e solo dopo il rinnovo del Cda della Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania”. Il segretario regionale del Pd Sicilia e capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo torna sulla vicenda, ribadendo quanto esposto nei mesi scorsi al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. “E’ un passaggio fondamentale -spiega Barbagallo- non solo di rispetto delle norme e delle procedure di legge, ma anche per restituire, mai come ora, credibilità all’istituzione Regione Siciliana. Insomma, deve essere la Camera di Commercio, principale proprietario dell’aeroporto, a decidere il destino dello stesso e non la Regione o peggio i politici del centrodestra, con imbonimenti e pseudo accordi fatti in pranzi o cene varie”.
“Non ci sono quindi altre vie– prosegue Barbagallo – anche in considerazione del fatto che la scorsa settimana sono state presentate le liste che prevedono un accordo larghissimo delle organizzazioni datoriali. Chiediamo quindi a Schifani di essere coerente con l’impegno preso pubblicamente con i siciliani – conclude – insediando velocemente gli organismi della Camera di commercio ed evitando forzature di ogni tipo”.




Tutela delle aree boschive, in Finanziaria l’aumento delle giornate per i forestali

Incremento di 23 giornate lavorative per gli operai forestali siciliani. Lo prevede il disegno di legge finanziaria all’esame dell’Ars. “Un modo- annuncia il presidente della Regione, Renato Schifani”- per offrire una maggiore stabilità economica ai lavoratori. Schifani ha anticipato lo stanziamento di 41 milioni di euro per la cura di boschi e foreste. Le nuove risorse consentiranno di potenziare gli interventi di manutenzione e le attività di prevenzione degli incendi del dipartimento dello Sviluppo rurale, oltre a prolungare – in base alle condizioni climatiche – l’operatività delle squadre antincendio del Corpo forestale. L’estensione delle giornate lavorative per i circa 13.500 operai a tempo determinato – prosegue Schifani – va incontro alle necessità del personale e del territorio, e rappresenta un passo avanti verso una gestione più sostenibile degli oltre 180 mila ettari delle aree demaniali».

Foto: repertorio




Consorzi di bonifica, Lombardo (Mpa): “In serio pericolo le stabilizzazioni”

«Esiste il serio pericolo che vengano bloccate le stabilizzazioni nei consorzi di bonifica».
Lo dichiara il deputato regionale del Mpa Giuseppe Lombardo insieme ai colleghi parlamentari autonomisti.«L’articolo 9 della legge 31/2025 (c.d. manovra quater) ha previsto la stabilizzazione degli operai dei consorzi di bonifica “nei limiti del 100% dei posti resisi vacanti al 31 dicembre 2024”. Il servizio 6 dell’assessorato all’agricoltura ( servizio di indirizzo strategico, vigilanza e controllo degli enti), con nota protocollata n 187088 del 31 ottobre ha chiesto ai consorzi di comunicare, così come è accaduto a più riprese nel corso delle stabilizzazioni precedenti, i posti resisi vacanti al 31.12.2024 risultanti all’interno di ciascun Pov consortile, stilando una provvisoria tabella di assegnazione dei posti a tempo indeterminato sulla base delle graduatorie vigenti al 31.12.2023».
«Desta stupore e preoccupazione, pervenutami da sindacati e operai, la nota successiva del 3 novembre dell’assessore Sammartino, alquanto insolita nella forma in quanto si tratta di materia tecnica trattata sempre dagli uffici, che richiede una verifica e un aggiornamento delle graduatorie ai sensi dell’articolo 39 del CCNL introducendo così condizioni ostative alla stessa stabilizzazione: “I consorzi, nelle assunzioni a tempo indeterminato, daranno precedenza a quei lavoratori stagionali…a condizione che manifestino la volontà di esercitare tale diritto entro sei mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro”. Non solo, ma si richiede che il dipendente abbia prestato attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi. Si tratta di condizioni non soddisfatte alla luce dello stato dei consorzi di bonifica siciliani con il serio pericolo di bloccare le stabilizzazioni».«Tra l’altro, con la suddetta nota l’assessore smentisce sé stesso, allorché nel 2024 nel corso dell’ultima stabilizzazione riguardante 368 operai, l’assessorato non ha mai richiamato l’art. 39 del CCNL come criterio selettivo delle stesse stabilizzazioni, così come non si è fatto alcun cenno allo stesso articolo 39 nella stabilizzazione avvenuta nel 2022. Si rischia, attraverso questo modus operandi, di vanificare gli effetti della norma di iniziativa governativa, appena votata da tutte le forze politiche parlamentari, che restituisce libertà e dignità dopo più di 20 anni a centinaia di precari, sulla cui stabilizzazione c’è stato un impegno solenne assunto dal Presidente Schifani con le organizzazioni di categoria».
«A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, avrebbe detto qualcun altro. Noi siamo fiduciosi, invece, che l’assessore Sammartino, ben consapevole del fatto che le somme per la stabilizzazione vanno impegnate entro quest’anno, torni sui propri passi sottraendo al giogo della mala politica il destino di centinaia di famiglie siciliane».
«Si preannuncia per lunedì – conclude Giuseppe Lombardo –un’interrogazione con risposta scritta urgente».




Crisi abitativa, in Sicilia “fame di tetto” per oltre 37 mila famiglie. Ania chiede un nuovo Piano Casa

Una crisi abitativa che in Sicilia ha superato ogni soglia di sostenibilità sociale. La denuncia è dell’Ania, associazione nazionale inquilini e assegnatari, che parla attraverso il segretario nazionale, Andrea Monteleone.
“La politica, tra slogan vuoti e presunte “strategie immobiliari”, ha fallito clamorosamente -tuona Monteleone- ottenendo il risultato di un numero crescente di famiglie abbandonate a sé stesse, ed incapaci di affrontare un mercato immobiliare divenuto proibitivo.
La Fotografia della Regione Siciliana in ginocchio è data dalla situazione attuale che non lascia spazio a interpretazioni, siamo davanti a un’emergenza strutturale non più sostenibile”.
L’Ania parla di liste d’attesa infinite per l’assegnazione degli alloggi ERP ed in Sicilia si registrano 37.278 famiglie in attesa di un alloggio popolare. Le richieste inevase sfiorano il 100%.
“Questa “fame” di un tetto -prosegue Monteleone- è di 18,5 domande per un alloggio ogni 1.000 famiglie, ben oltre la media nazionale che si attesta ad appena 12,5 domande ogni 1,000 famiglie.
Sul fronte sfratti assistiamo inermi ad una vera e propria esplosione, basti considerare che nel 2024 il numero di sfratti (eseguiti o convalidati) ha toccato quota 4.950, e solo Palermo ne conta 1.921. Non si tratta più solo di disagio sociale tradizionale, ma di nuovi poveri, famiglie con reddito che non riescono più a sostenere affitti a prezzi di mercato.
Questa crisi è figlia dalla totale assenza di investimenti pubblici nell’edilizia residenziale sociale dagli anni ’90, spesso giustificata da politiche pseudo-ambientaliste, e dall’erosione del potere d’acquisto dei lavoratori”.
Oltre il 55% degli immobili vuoti, in base all’analisi dell’Ania, si trova in Comuni rurali in via di spopolamento, spesso lontani dai poli lavorativi e non in grado a risolvere l’emergenza nei grandi centri.
Di queste unità immobiliari poi, circa il 30% sono unità sfitte nei centri storici e sono veri e propri ruderi, inutilizzabili senza interventi strutturali pesanti.
Il restante 15% è composto da abitazioni turistiche, non compatibili con la domanda abitativa stabile.
Ania rilancia la proposta di collaborare con gli Iacp, gli istituti autonomi case popolari, per avviare programmi di riqualificazione certificata, che permettano ai proprietari di rimettere sul mercato alloggi dignitosi a canoni calmierati. Non palliativi ma investimenti- sostiene il segretario dell’associazione degli inquilini e degli assegnatari- Per affrontare l’emergenza abitativa non bastano palliativi, servono scelte coraggiose, investimenti reali e incentivi fiscali mirati. Abbiamo bisogno di un Nuovo “Piano Casa” tornando a progettare e costruire.




Monitoraggio del territorio: torrette e 8mila sensori per la control room siciliana

Nuova riunione tecnica a Palermo per fare il punto sullo stato di attuazione del progetto “Sicily cyber security”, la “control room” per il monitoraggio e il controllo delle aree a rischio del territorio regionale. A Palazzo d’Orléans, con il presidente Schifani, hanno partecipato al vertice i dirigenti generali dei dipartimenti coinvolti nel progetto: Vincenzo Falgares (Programmazione), Salvo Cocina (Protezione Civile), Vitalba Vaccaro (Autorità regionale per l’innovazione tecnologica), Alberto Pulizzi (Sviluppo territoriale), Calogero Beringheli (Ambiente), la comandante del Corpo Forestale Dorotea Di Trapani e Nazarena Barbaro, per Leonardo s.p.a., la società incaricata dello sviluppo tecnologico del sistema.
Esaminati lo stato di implementazione delle infrastrutture tecnologiche, i sistemi di monitoraggio già operativi e le tempistiche per il completamento delle attività residue. L’obiettivo è quello di collaudare il sistema entro la prossima estate. L’azienda ha completato la progettazione esecutiva delle infrastrutture digitali e rilasciato la prima versione della piattaforma, già in fase di collaudo.
Si tratta di un progetto che il governo Schifani ritiene strategico per la tutela del territorio attraverso l’utilizzo di sistemi satellitari e tecnologici di avanguardia per prevenire i rischi e intervenire in caso di crisi. Il sistema prevede l’installazione di 13 torrette di controllo e quasi 8000 sensori nelle aree demaniali e forestali a rischio che, una volta operativi, consentiranno un monitoraggio costante e in tempo reale delle zone più vulnerabili del territorio. Nella fase di sperimentazione, già in atto da settimane, sono stati attivati una torretta digitale pilota e 55 sensori.
La Control room avrà sede nella “Sala operativa unica regionale” nei locali di Sicilia digitale, a Palermo, inaugurata lo scorso giugno, dove già operano stabilmente la Protezione civile e il Corpo forestale, insieme a un presidio dei Vigili del fuoco, nella stagione antincendio. Il progetto è stato avviato grazie al recupero di 26 milioni di euro del Pon Legalità, in seguito all’accordo stipulato dal presidente Schifani con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Grazie all’integrazione di tecnologie avanzate di sensoristica, telecomunicazione e analisi dati, la Control room consentirà una gestione integrata e coordinata delle emergenze, sistemi di allerta precoci, prevenzione dei rischi e tempi di risposta significativamente ridotti in caso di criticità.




Enti Locali, anticipo del 60% sulla quarta rata dei trasferimenti ai Comuni

Autorizzato per i Comuni che hanno già percepito le prime tre rate dell’anno l’anticipo da parte della Regione Siciliana del 60% della quarta trimestralità . La scelta nasce dall’esigenza di evitare rallentamenti dovuti alla coincidenza tra la finestra di presentazione delle domande e la chiusura dell’esercizio finanziario della Ragioneria centrale, che avrebbe potuto ritardare l’erogazione dell’ultima tranche di contributi.
Con questo provvedimento, gli enti locali potranno contare su risorse immediatamente disponibili per chiudere l’anno in modo più sereno. Il saldo della quota sarà poi liquidato nel 2026, dopo le verifiche sulle eventuali cessazioni di personale.
«Un intervento – dice il presidente della Regione, Renato Schifani, che regge ad interi, l’Assessorato delle Autonomie Locali – che garantisce continuità amministrativa e permette ai Comuni di proseguire senza incertezze la programmazione delle attività».