Concorsi regionali a Siracusa, Chinnici (PD): “Ingiustizia territoriale, si facciano a Palermo”

La continua scelta dell’ex centro commerciale di Epipoli, a Siracusa, come sede di concorsi pubblici, attira la “curiosità” della deputata regionale Valentini Chinnici (PD). “Perché la Sicilia occidentale continua a essere esclusa dalla scelta delle sedi concorsuali, costringendo migliaia di candidati a viaggi estenuanti e costosi verso Siracusa?”. È la domanda al centro dell’interrogazione urgente, sottoscritta da tutti i deputati del Gruppo parlamentare del PD.
“Con questa interrogazione – spiega Chinnici – chiediamo al Presidente della Regione e all’Assessore alle Autonomie locali di chiarire quali iniziative intendano adottare per garantire pari opportunità a tutti i cittadini siciliani nell’accesso ai pubblici impieghi. La concentrazione delle prove concorsuali a Siracusa crea una palese disparità territoriale e un aggravio economico e logistico per i residenti delle province occidentali vista la distanza e le pessime condizioni delle vie di trasporto sia stradali che ferroviarie”.
Nell’interrogazione si sottolinea come la scelta di un’unica sede a Siracusa violi il principio costituzionale di uguaglianza e il diritto alla partecipazione ai concorsi, oltre a disattendere le norme sul decentramento territoriale delle sedi d’esame.
“Palermo – prosegue Chinnici – rappresenta la sede naturale e più idonea per ospitare le prove concorsuali della Sicilia occidentale. La Fiera del Mediterraneo, con i suoi spazi ampi e sicuri, è già pronta per accogliere grandi eventi pubblici. Chiediamo alla Regione di attivarsi con Formez PA e di siglare un protocollo con il Comune di Palermo per rendere strutturale questa soluzione”.
L’interrogazione chiede inoltre se il Governo regionale sia a conoscenza delle criticità legate alla mobilità e quali azioni concrete siano state avviate per sostenere i candidati delle province occidentali.
“È ora di porre fine a questa ingiustizia territoriale”, conclude Chinnici. “Garantire una sede concorsuale a Palermo non è solo una questione di equità, ma anche di buon senso amministrativo e di sostegno concreto ai giovani e a tutti coloro che aspirano a servire la pubblica amministrazione”.
Viceversa, però, la continua scelta in passato di Palermo o Catania non pare esser stata al centro di interrogazioni parlamentari regionali.




Salmonella nei prodotti agricoli siciliani? Il Consorzio Igp Pachino e Sammartino: “Falso”

L’assessore all’Agricoltura e vice presidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino, interviene in replica alla notizia diffusa oggi da alcuni organi di informazione su presunti focolai di salmonella nei prodotti agricoli provenienti dalla Sicilia. “Le verifiche condotte dalle autorità sanitarie regionali e nazionali, così come i dati riportati nel recente rapporto congiunto di Ecdc ed Efsa, non hanno rilevato alcun caso di contaminazione sui campioni di pomodoro prelevati in Sicilia. Ma quale salmonella, i pomodorini ciliegini siciliani fanno bene alla salute e sono buoni!”.
Anche il Consorzio di Tutela della IGP Pomodoro di Pachino precisa che “nessuna segnalazione è giunta a tale proposito dai propri associati”. E’ quanto dichiara il presidente del Consorzio, Sebastiano Fortunato, che spiega:
“Se ci fosse una problematica di tale gravità ce ne saremmo certamente accorti, visto che mangiamo il nostro pomodoro ogni giorno” aggiungendo che “non si può non rilevare come gli attacchi a pomodoro italiano si stiano sempre più intensificando, quasi ci fosse una precisa strategia per affossare un prodotto che tutto il mondo ci invidia. Ciò che è certo, è che siamo ogni giorno schiacciati dalla concorrenza sleale messa in atto da paesi extra UE che inondano l’Europa di pomodoro a prezzi insostenibili per il sistema lavorativo italiano, con disciplinari che consentono l’uso di fitofarmaci che in Italia sono vietati da decenni”.




Credito al consumo, seconda finestra dei contributi a fondo perduto

Scattano domani i pagamenti per la seconda finestra dei contributi per il credito al consumo. Gli uffici di Irfis hanno processato altre 1.169 pratiche presentate entro il 30 settembre scorso, per rispondere a quanti hanno chiesto il sostegno a fondo perduto per abbattere i tassi di interesse per gli acquisti di beni non di lusso. Ad oggi l’istituto ha erogato circa 5 milioni di euro dall’avvio della misura finanziata dalla Regione Siciliana.
Il contributo copre il 70% degli interessi, da un minimo di 150 euro a un massimo di 5 mila euro, ed è destinato a residenti in Sicilia con un Isee inferiore a 30 mila euro e che abbiano sottoscritto un prestito a partire dal 1° gennaio 2025. Le domande si presentano online tramite la piattaforma online https://incentivisicilia.irfis.it. C’è tempo fino al prossimo 31 dicembre e si prevede un aumento delle domande nell’ultimo periodo dell’anno.
«Continuiamo a mantenere gli impegni assunti con le famiglie siciliane – dice il presidente della Regione Renato Schifani – Questo intervento rappresenta una risposta concreta alle esigenze economiche dei cittadini, in un momento in cui il costo della vita grava fortemente sui bilanci domestici. Abbiamo allargato la platea dei possibili richiedenti del contributo sui prestiti al consumo e i numeri ci stanno dando ragione. Tutto questo sempre allo scopo di favorire l’accesso al credito e sostenere concretamente le famiglie nell’acquisto di beni durevoli riducendo il peso degli interessi sui prestiti».
L’iniziativa della Regione Siciliana, gestita da Irfis-FinSicilia, offre un contributo a fondo perduto per abbattere gli interessi sui prestiti al consumo per l’acquisto di beni durevoli come automobili (fino a 1.600 di cilindrata), ciclomotori (fino a 250 cc), autoveicoli elettrici con potenza omologata superiore a 100 Kw e motoveicoli elettrici con potenza omologata superiore a 35 Kw. È possibile anche usare la misura per l’acquisto di computer, tablet, arredamento per la casa. Sono compresi, tra l’altro, anche i dispositivi medici o l’acquisto di un impianto fotovoltaico o solare termico per coprire i fabbisogni familiari.




Contributo di solidarietà, dal 4 novembre riaprirà la piattaforma per siciliani in difficoltà

Riaprirà martedì 4 novembre, alle 12, la piattaforma per il contributo di solidarietà, la misura del governo regionale erogata da Irfis e destinata ai cittadini in difficoltà finanziarie. Attraverso il portale gli aventi diritto potranno caricare fino alle 17 del 4 dicembre il documento di disponibilità al lavoro rilasciato dai Comuni necessario per ottenere il beneficio. A disposizione ci sono ulteriori 10 milioni di euro che sono stati stanziati nelle ultime variazioni di bilancio, a seguito di un emendamento firmato direttamente dal presidente della Regione Renato Schifani. Irfis conta di effettuare altri tremila pagamenti circa entro la fine di dicembre.
La scorsa settimana, intanto, la società ha erogato il contributo ad altri 845 soggetti idonei grazie allo scorrimento della graduatoria, utilizzando il residuo dei 30 milioni di euro stanziati per la misura, che si è chiusa ad aprile, oltre all’ulteriore milione reso disponibile con la manovra finanziaria dello scorso giugno. Si tratta di 3.500 euro in media che sono già nella disponibilità dei conti correnti degli aventi diritto.
«Il mio governo – dice il presidente Schifani – ha fortemente voluto questa misura per aiutare le famiglie siciliane in condizioni di disagio. Siamo riusciti a garantire l’accesso al contributo a ulteriori beneficiari tra coloro che ne hanno fatto richiesta. Questo è il segnale che l’amministrazione regionale non intende lasciare indietro nessuno ed è in grado di rispondere con tempestività ai bisogni dei cittadini».
«Con l’ultimo pagamento – afferma la presidente di Irfis, Iolanda Riolo – abbiamo dato un ulteriore concreto segnale di attenzione e vicinanza alle famiglie siciliane in maggiore difficoltà. Grazie alla gestione efficiente delle somme residue e alle nuove disponibilità, siamo riusciti a dare il contributo a centinaia di altri soggetti. Continueremo a operare con responsabilità e trasparenza per garantire tempi rapidi e la massima efficacia nell’utilizzo delle risorse pubbliche destinate al sostegno dei cittadini più fragili della nostra regione».




Sanità, Faraone: “Pronto Soccorso per 12 ore a Noto, ridicolo”

“Inaccettabile un Pronto Soccorso attivo solo per 12 ore. Come si fa a Noto, nemmeno in Uganda”. Duro l’affondo del deputato Davide Faraone, che ha scritto al presidente della Regione,Renato Schifani, all’Assessore alla Sanità, Daniela Faraoni ed al Direttore Genrale dell’Asp, Alessandro Caltagirone dopo aver visitato, a sorpresa, gli ospedali di Avola e, appunto, il Trigona di Noto. “Molti servizi esistono solo sulla carta- fa sapere Faraone- I medici e gli infermieri sono encomiabili, ma lasciati soli”. La richiesta di Faraone è quella di un intervento urgente sulla rete ospedaliera provinciale, con particolare riferimento alle strutture sanitarie della zona sud e all’utilizzo dei fondi del Pnrr. “Non è una battaglia di campanile – afferma Faraone – ma di giustizia sanitaria. Il comprensorio sud di Siracusa, con oltre 60mila abitanti, può restare senza reparti essenziali pienamente funzionanti.Dai dati ufficiali del Ministero della Salute emerge che il complesso Avola–Noto perde posti letto complessivi, mentre i posti post-acuti non risultano attivi”.
Una riduzione che, secondo Faraone, rappresenta “un arretramento rispetto agli obiettivi di riequilibrio territoriale del PNRR”.
“Quello che ho visto -prosegue Faraone- non coincide con quanto scritto nelle tabelle ministeriali: molti servizi che risultano attivi sulla carta, nella realtà non esistono o funzionano solo parzialmente. I medici e gli infermieri lavorano con straordinaria dedizione, ma senza strumenti e senza personale adeguato. Stanno tenendo in piedi un sistema che la politica sta lasciando cadere.” Tra le principali criticità segnalate: l’Ortopedia non risulta operativa al “Di Maria” di Avola e manca un atto formale che ne confermi il rientro al “Trigona” di Noto; il Pronto soccorso di Noto è ancora attivo solo 12 ore al giorno; i posti letto di riabilitazione e lungodegenza sono solo parzialmente utilizzabili. “Serve un piano serio e trasparente – aggiunge Faraone – che tenga conto della salute dei pazienti e non delle clientele dei politici. Ogni decisione sulla rete ospedaliera deve essere guidata da criteri sanitari, non da logiche di potere o spartizioni di territorio.” Faraone propone sette misure, tra cui il ripristino dell’Ortopedia a Noto, l’apertura H24 del pronto soccorso, l’attivazione completa dei posti letto post-acuti, la creazione di un modulo di ortogeriatria e una verifica ufficiale della rete Avola–Noto per garantire trasparenza e uniformità di servizi.
“Il governo regionale e la direzione dell’Asp – conclude Faraone – devono agire subito per ristabilire un equilibrio sanitario. La somma delle dotazioni di Avola e Noto non deve ridursi, ma assicurare pari diritti e pari salute a tutti i cittadini della provincia.”




Mediterraneo, Schifani all’Assemblea Nato: “La Sicilia modello di convivenza pacifica”

«Essere protagonisti o scivolare nell’isolamento». Con queste parole il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha sintetizzato la sfida che attende la Sicilia nel contesto geopolitico attuale e futuro, durante il seminario parlamentare sulla sicurezza del bacino del Mediterraneo che si è svolto nella sala Mattarella di Palazzo Reale a Palermo. L’incontro si è tenuto nell’ambito della visita congiunta, a Palermo e a Lampedusa, di tre organismi dell’Assemblea parlamentare della Nato: la Commissione democrazia e sicurezza, la sottocommissione sui partenariati e il Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente.
Nel suo intervento Schifani ha ricordato come l’Africa sia destinata a breve a superare i due miliardi di abitanti, con la più bassa età media e il più alto livello di povertà, ma anche come in quel continente siano presenti il 50% delle risorse minerarie mondiali, il 50% delle terre coltivabili e il 60% delle acque potabili: «Questi dati possono condurre ad uno scontro dalle conseguenze devastanti, o piuttosto, indurre ad un confronto intelligente e lungimirante» ha osservato Schifani, richiamando la capacità della Sicilia «di suscitare la convivenza pacifica tra le diversità, di saper compendiare culture, tradizioni e religioni» e la necessità di un approccio positivo e pacifico alle trasformazioni in atto.
«Come sottolineano le analisi più recenti, la spirale di violenza innescata a partire dalla strage del 7 ottobre 2023, ha confermato le previsioni sulla crescente instabilità che, già da tempo, colpisce l’area del “Mediterraneo allargato”. L’assenza di una politica comune europea in materia di difesa e sicurezza rende ancora più urgente il rafforzamento della cooperazione attraverso organismi come la Nato e il rilancio di iniziative bilaterali e multilaterali nel Mediterraneo».
Il presidente ha quindi illustrato l’impegno concreto della Regione Siciliana nel cosiddetto “piano Mattei” e nella cooperazione euromediterranea, riaffermando il ruolo dell’Isola come piattaforma-snodo dell’innovazione digitale ed energetica nel Mediterraneo: «Ha fatto la scelta giusta il nostro Paese varando il Piano Mattei, il cui obiettivo è il posizionamento dell’Italia, a partire proprio dalla Sicilia, come ponte tra l’Unione Europea e l’Africa, facilitando il dialogo e la cooperazione tra i due continenti. L’Italia e con essa la Sicilia possono svolgere un ruolo cruciale, scegliendo un approccio equilibrato ed incentrato sulla cooperazione reciproca, assumendo così una funzione importante non solo a livello bilaterale, ma anche nella dimensione europea e della stessa Nato».
«Dalla giustizia di ciascuno nasce la pace di tutti», ha concluso Schifani citando San Giovanni Paolo II e ha ribadito la necessità di un approccio fondato su valori condivisi e progresso civile ed economico.




Ok ai cani nelle aree naturali protette, Oipa: “Ma servono più controlli”

“Positiva la decisione della Regione di consentire l’accesso dei cani al guinzaglio nelle aree naturali protette. Serve, tuttavia, maggiore attenzione per evitare problemi o incidenti a persone e animali, selvatici e non “. Il commento è dell’Oipa, organizzazione internazionale protezione animali, che interviene sulla scelta della Regione di rendere accessibili le aree naturali protette anche ai cani, purché al guinzaglio”. “Una misura -commenta Ornella Speciale, responsabile dei rapporti con le istituzioni della Regione Sicilia- che risponde alla crescente attenzione verso la sensibilità che porta milioni di persone a considerare i cani come veri e propri membri della famiglia, con i quali vivere esperienze al di fuori delle mura domestiche.
Nonostante questo, l’associazione ricorda che questa misura – per quanto lodevole e condivisibile – porta con sé la necessità di maggiori attenzione e controlli alle zone interessate, per evitare possibili problemi o incidenti a persone e animali, selvatici e non, che frequentano quei luoghi.
Permettere l’accesso degli animali da compagnia negli spazi naturali è un segnale di civiltà e lungimiranza, che dovrebbe essere preso come esempio anche da altre Regioni. Non bisogna però dimenticare che siamo di fronte a una novità -conclude la rappresentante dell’Oipa-che coinvolge la responsabilità individuale, sulla quale è necessario vigilare con attenzione, a tutela della persone e della fauna selvatica”. L’OIPA auspica che la Sicilia diventi un esempio virtuoso di inclusione degli animali domestici nella quotidianità delle persone che li scelgono come compagni di vita, ricordando comunque che la responsabilità deve sempre prevalere sull’improvvisazione.




I cani al guinzaglio potranno accedere alle aree naturali siciliane

I cani al guinzaglio potranno entrare nelle aree naturali protette della Sicilia. Lo stabilisce il decreto firmato dall’assessore regionale al Territorio e all’ambiente, Giusi Savarino, che aggiorna le disposizioni vigenti e regolamenta, secondo criteri più attuali, la fruizione del patrimonio naturale regionale.
“L’introduzione dei cani al guinzaglio all’interno di parchi e riserve è una novità che ho fortemente voluto – sottolinea l’assessore Savarino – per rispondere alle legittime istanze dei numerosi fruitori, tra cui molti turisti, di questi luoghi splendidi che caratterizzano il territorio siciliano. Vivere esperienze di immersione nella natura in compagnia degli animali d’affetto è un’opportunità per adulti e bambini, nel rispetto dell’equilibrio con la fauna selvatica e la flora. Dopo il regolamento emanato la scorsa primavera che consente ai dipendenti dell’assessorato del Territorio e dell’ambiente di portare in ufficio i loro animali domestici, con questo provvedimento proseguiamo il nostro impegno nell’accrescere il benessere dei cani e di chi se ne prende cura”.
Il decreto consente l’introduzione dei cani al guinzaglio in specifici sentieri e aree individuate dall’ente gestore delle aree naturali protette sulla base di linee guida e criteri fissati dall’assessorato regionale del Territorio e dell’ambiente, previo parere del Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale. Resterà in vigore, invece, il divieto di ingresso nelle zone A dei parchi e delle riserve naturali integrali e nelle altre zone di ciascuna area naturale protetta dove non è consentita la fruizione. L’ente gestore può comunque prevedere deroghe motivate, specifiche e nominative, nei limiti fissati dalle linee guida regionali. Adesso tutti gli enti gestori provvederanno a integrare i rispettivi regolamenti di fruizione dei singoli siti naturalistici.




L’Ufficio Scolastico Regionale ancora senza direttore, Gilistro (M5S): “Inaccettabile”

«Non è accettabile che la Sicilia sia da oltre un anno – un anno e 51 giorni, per la precisione – senza un direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale e sia costretta a combattere le sue più dure battaglie con le armi spuntate. Su tutte, quella contro la dispersione scolastica, che vede viaggiare la nostra isola su percentuali preoccupanti».
Lo afferma il deputato M5S all’Ars Carlo Gilistro, che ha presentato un’interrogazione all’Ars per sbloccare l’impasse e sollecitare il presidente della Regione Schifani a chiedere l’intervento immediato del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, cui compete la nomina.
«La dispersione scolastica – dice Gilistro – in Sicilia tocca punte del 17%, ben oltre la media nazionale, che si attesta intorno al 10%, e viaggia a distanza siderale da regioni virtuose come l’Umbria e le Marche, dove il dato si aggira intorno al 5,6% e 6,1% rispettivamente. Pianificare azioni importanti per tamponare le falle senza una guida stabile e, aggiungo, autorevole, è quasi impossibile. E le conseguenze possono essere devastanti: un bambino che non va a scuola rischia di andare incontro a un futuro nebuloso, non solo occupazionale, ma anche di diventare protagonista di quelle vicende che ultimamente stanno riempiendo con inaccettabile frequenza le pagine di cronaca nera dei giornali».
«È vero – conclude Gilistro – che la nomina del successore del dottor Giuseppe Pierro spetta a Roma, ma Schifani non può stare a guardare: solleciti il Ministero e, una volta tanto, si superino i possibili veti incrociati dei partiti, di cui la Sicilia troppo spesso ha già fatto le spese».




Legge contro le dipendenze, Schifani convoca dirigenti regionali e manager Asp

Una verifica sullo stato d’attuazione della legge contro le dipendenze a un anno dalla sua approvazione all’Ars. È l’obiettivo per cui il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha convocato per domani, a Palazzo d’Orléans, i dirigenti generali dei dipartimenti regionali interessati (Dasoe, Pianificazione strategica, Famiglia e Istruzione) e i nove manager delle Asp dell’Isola.