Energia, finanziati cinque progetti per l’efficientamento di Comuni di aree interne

Sono stati ammessi a finanziamento dall’assessorato dell’Energia della Regione Siciliana cinque progetti presentati nell’ambito degli Accordi di programma quadro “Val Simeto”, “Sicani”, “Calatino”, “Madonie” e “Nebrodi”, che non erano rientrati nelle tempistiche del Po Fers 2014/2020. Si tratta di cinque interventi finanziati dal Piano di sviluppo e coesione, che prevede contributi speciali alle amministrazioni locali per la realizzazione di progetti nell’ambito della Strategia nazionale per le Aree interne. Il totale di risorse impegnate in questa fase è di 4 milioni 349 mila euro circa.
I progetti presentati dai Comuni sono stati posti in salvaguardia finanziaria in attuazione della delibera di giunta n. 520 del 20 settembre 2022, che rivaluta quelli già inseriti all’interno degli Apq ma non compatibili con le tempistiche del Po Fesr 2014/20
I Comuni beneficiari saranno Centuripe, al quale sono destinati 1 milione 875 mila euro per la riduzione di consumi di energia primaria in edifici e strutture pubbliche e la riqualificazione urbana funzionale del Museo etnoantropologico (denominato ex macello), con l’adozione di sistemi di autoproduzione e di efficientazione energetica attiva e passiva; San Michele di Ganzaria, che riceverà quasi 683 mila euro per l’efficientamento energetico degli impianti di pubblica illuminazione (220 mila euro nell’esercizio finanziario 2025 e 462.422,44 nel 2026); San Fratello, nel Messinese, al quale sono destinati 500 mila euro per lavori di ammodernamento dell’illuminazione pubblica, fondi impegnati interamente nell’esercizio finanziario 2025; Caltagirone, che ha presentato due progetti, il primo per l’efficientamento energetico del Palazzo comunale, sede del Municipio di Caltagirone (884.520 euro), il secondo per quello della Torre San Gregorio (406.700 euro).
«La politica legata agli investimenti è l’ indirizzo politico prioritario che guida e dovrà guidare i due dipartimenti di mia competenza – ha affermato l’assessore all’Energia e servizi di pubblica utilità Francesco Colianni – In queste settimane riprogrammeremo 14 milioni di euro dello stesso fondo per i Comuni siciliani, con le medesime finalità».




Beni culturali, ricostituita la commissione per le eredità immateriali

Ricostituita questa mattina la commissione per le eredità immateriali della Regione Siciliana, l’organismo dedicato alla catalogazione, alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale dell’Isola che gestisce il Registro delle eredità immateriali della Sicilia (Reis).
«Un lavoro di squadra fondato su ascolto e confronto, per dare vita a provvedimenti efficaci a tutela e promozione dell’identità siciliana – ha dichiarato l’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato – . Ringrazio la precedente commissione grazie alla quale numerose istanze hanno trovato riscontro, a testimonianza dell’attenzione e della sensibilità dell’assessorato verso le esigenze del territorio e delle comunità locali. Alla nuova commissione auguro buon lavoro: avrà un’impostazione multidisciplinare, capace di coniugare conservazione e innovazione nei percorsi da intraprendere».
Della nuova commissione, che avrà la durata di tre anni, fanno parte Ettore Sessa (presidente), Maria Frisella (vicepresidente) e tre componenti: don Vito Impellizzeri (preside della Facoltà Teologica di Sicilia), Maddalena De Luca (dirigente dei Beni culturali) e Orietta Sorgi (dirigente in quiescenza). Fanno inoltre parte della commissione il segretario Paolo Valentini (funzionario del dipartimento Beni culturali) e Laura Cappugi, direttrice del Centro regionale per l’Inventario e la catalogazione.




Imprese tartassate dal fisco, lo studio di Cna Sicilia. Siracusa sopra la media nazionale

Le piccole e medie imprese siciliane continuano a fare i conti con un carico fiscale più pesante rispetto alla media nazionale. È quanto emerge dal Rapporto “Comune che vai fisco che trovi” dell’Osservatorio sulla tassazione delle piccole imprese del Dipartimento politiche fiscali e societarie di Cna, presentato oggi a Palermo, nella Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni.
Secondo il documento, giunto alla sua settima edizione, il Total Tax Rate – ovvero l’incidenza complessiva di tasse e contributi sul reddito d’impresa – nell’isola si attesta al 53,1%, quasi un punto percentuale in più rispetto alla media nazionale (52,3%). Ciò significa che le aziende siciliane, in media, lavorano fino al 12 luglio solo per pagare imposte e contributi: il cosiddetto Tax Free Day.
Tra i capoluoghi siciliani, Agrigento si conferma la città con la tassazione più elevata d’Italia: 57,4% di Total Tax Rate e Tax Free Day fissato al 28 luglio. Un dato che la pone ben sopra Bolzano, il capoluogo più “leggero” fiscalmente, con il 46,3%.
Siracusa è quinta in Sicilia e 68.a in Italia, con total tax rate al 52,4% (come Caltanissetta) e tax free day al 10 luglio. Le altre: Catania 54,9% (Tax Free Day 19 luglio); Messina 53,9% (15 luglio); Trapani 52,7% (11 luglio). Più virtuose, invece, Enna (50,9%), Palermo (51,7%) e Ragusa (51,9%), che restano leggermente sotto il valore medio italiano.
“Il sistema fiscale resta iniquo: non combatte efficacemente l’evasione e non premia la fedeltà fiscale degli imprenditori onesti”, ha sottolineato Giovanna Aiello, coordinatrice dell’Ufficio fiscalità indiretta di Cna Nazionale. “Nonostante l’introduzione di strumenti come la fatturazione elettronica, la pressione rimane altissima. Serve equilibrio tra aliquote e reale contrasto all’elusione”.
Per Filippo Scivoli e Piero Giglione, rispettivamente presidente e segretario di Cna Sicilia, la priorità è alleggerire il carico fiscale sulle imprese medio-piccole. “Chiediamo la riduzione della tassazione sui redditi medio-bassi, l’eliminazione definitiva dell’Irap, agevolazioni per chi reinveste e un sostegno al passaggio generazionale. È inoltre necessario eliminare oneri come reverse charge, split payment e la ritenuta dell’11% sui bonifici. Si tratta di misure concrete per ridare respiro alle aziende siciliane”.
L’assessore regionale all’Economia, Alessandro Dagnino, ha annunciato che la Regione potrà presto esercitare maggiori poteri in materia di fiscalità agevolata. “Abbiamo ottenuto dal governo nazionale l’attuazione dello Statuto sotto il profilo finanziario. Interverremo nella prossima legge di stabilità per dare ai Comuni la possibilità di aumentare la capacità di riscossione, così da far pagare tutti e abbassare la pressione fiscale individuale”.
Anche il presidente della Commissione Bilancio dell’Ars, Dario Letterio Daidone, ha sottolineato l’importanza della decontribuzione come leva per sostenere le nuove imprese. “Le risorse comunitarie ci sono, e dobbiamo destinarle in modo mirato al mondo artigiano e alle realtà produttive più fragili”.




Sanità, da gennaio 2026 i nuovi farmaci per la dislipidemia disponibili nelle farmacie siciliane

Novità per il sistema sanitario siciliano. Dal 12 gennaio 2026, i pazienti affetti da dislipidemia ad alto rischio cardiovascolare potranno ritirare i nuovi farmaci orali di ultima generazione direttamente nelle farmacie private convenzionate, senza più dover affrontare lunghi spostamenti verso le sedi Asp.
L’annuncio arriva dal Dipartimento di Pianificazione Strategica dell’assessorato regionale alla Salute e segna un cambio di passo nella gestione dei farmaci salvavita. Finora, infatti, i pazienti erano costretti a recarsi presso le farmacie territoriali delle aziende sanitarie provinciali — in media una ogni 100mila assistiti — con notevoli disagi, soprattutto per anziani e residenti nelle aree più periferiche.
La nuova misura mira a semplificare l’accesso alle cure, ridurre i tempi di attesa e favorire la continuità terapeutica, elemento chiave nella prevenzione di infarti, ictus e complicanze legate all’ipercolesterolemia.
“Si tratta di un passo avanti concreto verso una sanità più moderna, equa e vicina ai cittadini”, sottolineano fonti dell’assessorato.
L’iniziativa, rimasta a lungo ferma per ragioni burocratiche, è stata sbloccata grazie all’intervento dell’on. Luca Cannata, che ha trovato piena disponibilità e collaborazione nell’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni.




Imprese, pubblicato l’avviso “Sicilia efficiente” per investimenti in risparmio energetico

«Sostenere la transizione energetica delle imprese siciliane non è solo una scelta ambientale, ma un investimento strategico per la competitività del nostro tessuto produttivo». Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, presentando l’avviso pubblico “Sicilia efficiente: meno consumi, più futuro”, finanziato con le risorse del Programma regionale Fesr Sicilia 2021-2027 e pubblicato oggi dall’assessorato delle Attività produttive. «Con questo bando – spiega Schifani – mettiamo a disposizione oltre 89 milioni di euro per aiutare le micro, piccole e medie imprese a ridurre i consumi energetici, abbattere le emissioni e rendere più efficienti i propri impianti e stabilimenti. È un passo concreto verso un modello di sviluppo sostenibile che unisce innovazione, tutela ambientale e crescita economica».
«Le tecnologie green – aggiunge l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo – sono ormai una leva di competitività: permettono di abbattere i costi e di rendere le aziende siciliane più moderne, più produttive e più rispettose del territorio. Con “Sicilia efficiente” vogliamo accompagnare le nostre imprese verso un futuro più sostenibile e competitivo. È una misura concreta per ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente, ma anche per alleggerire i costi energetici che pesano sulla gestione quotidiana. Una Sicilia che consuma meno energia – conclude Tamajo – è una Sicilia che produce meglio e che guarda con fiducia al domani».
L’avviso, che rientra nella priorità 2 del programma comunitario “Una Sicilia più verde”, sostiene progetti di investimento finalizzati alla riqualificazione energetica delle imprese. L’obiettivo è ridurre di almeno il 30 per cento i consumi e le emissioni rispetto ai livelli attuali, favorendo al contempo l’uso di energie rinnovabili e l’autoconsumo.
Le agevolazioni saranno concesse in forma di contributo a fondo perduto e potranno riguardare interventi sugli impianti produttivi, sugli edifici aziendali e sull’installazione di sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili, come impianti fotovoltaici, solari, eolici o a biomassa. Il bando è rivolto alle micro, piccole e medie imprese attive in Sicilia, che potranno presentare domanda singolarmente o in forma aggregata.
Saranno finanziati solo interventi realizzati con tecnologie nuove e in grado di garantire un miglioramento effettivo dell’efficienza energetica. Ogni progetto dovrà essere corredato da una diagnosi energetica e potrà prevedere, accanto agli interventi principali, anche l’installazione di sistemi di monitoraggio dei consumi e delle emissioni. È previsto un anticipo fino al 40 per cento del contributo, garantito da fideiussione, mentre il saldo sarà erogato al completamento e alla rendicontazione delle spese.
Le domande di accesso alle agevolazioni dovranno essere inviate a partire dalle ore 12 del 16 dicembre 2025 e sino alle ore 12 del 21 gennaio 2026 attraverso l’apposita piattaforma informatica le cui istruzioni di accesso e funzionamento saranno comunicate dall’assessorato entro un tempo congruo rispetto il termine previsto per la presentazione delle istanze. Il proponente dovrà necessariamente disporre di firma digitale e pec per completare la procedura e l’invio. Le domande ricevute saranno valutate con procedura a sportello, in ordine cronologico di arrivo, fino ad esaurimento delle risorse.
L’avviso è consultabile qui.




Apicoltura, pubblicati gli elenchi provvisori per i contributi. “Sostegno per rilancio”

Il dipartimento regionale dell’Agricoltura ha pubblicato gli elenchi provvisori delle domande per gli aiuti quinquennali alle aziende del settore dell’apicoltura. In totale, sono state presentate 327 richieste e, di queste, 292 sono state ritenute ammissibili. A beneficiare degli aiuti saranno coloro che praticano l’attività apistica le aree di elevato valore naturalistico.
«L’intervento, denominato “Impegni per l’apicoltura” – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino – punta a contrastare il declino del numero delle api sul territorio regionale, con le conseguenze negative sul fronte della biodiversità, in relazione al ruolo fondamentale che svolgono nell’impollinazione. Inoltre, attraverso questi aiuti il governo Schifani vuole rilanciare con un sostegno concreto il comparto, supportando pratiche orientate alla sostenibilità ambientale».
La dotazione finanziaria complessiva per il quinquennio è pari a 7,5 milioni di euro.
L’elenco delle domande è consultabile qui. Presenti anche 28 aziende del siracusano.




Fondi Fesr, la Regione: “Nessuna risorsa sarà destinata al riarmo”

Nessuna risorsa dei fondi europei è destinata al riarmo o all’acquisto di armamenti. La Regione Siciliana, attraverso l’Autorità di gestione del Fesr Sicilia 2021-27, ribadisce “con fermezza” in una nota questo principio, rispondendo alle preoccupazioni espresse oggi dalla Cgil. Tali timori non trovano alcun riscontro nella documentazione ufficiale dei programmi europei e regionali.
Nel quadro della revisione intermedia del Programma regionale Fesr 2021-2027, la Sicilia ha aderito alle nuove priorità strategiche introdotte dalla Politica di coesione europea. Tra queste figura il potenziamento di infrastrutture a duplice uso (dual-use): opere civili – come strade, ferrovie, porti e aeroporti – che in caso di necessità legate al contesto geopolitico, possono essere impiegate anche per finalità di Protezione civile o logistica militare.
Non si tratta di investimenti nel settore della Difesa, ma di interventi su infrastrutture civili che grazie all’ammodernamento tecnologico e agli standard di sicurezza europei miglioreranno la mobilità e la qualità dei servizi per i cittadini siciliani. Questo nuovo obiettivo specifico (3.3), prevede inoltre un cofinanziamento europeo del 95 percento. In tale ambito rientra la richiesta avanzata a Bruxelles di inserire, tra le opere, l’intervento ferroviario “Nodo di Catania”, ovvero l’interramento della linea per il prolungamento della pista dell’aeroporto Fontanarossa, opera pianificata e prevista dal Piano nazionale trasporti.
Le altre priorità strategiche approvate dalla Regione nella revisione del programma riguardano il social housing, la resilienza idrica e l’autonomia energetica. Nessuna risorsa è stata sottratta ad altri settori, al contrario la Regione sta ottenendo più fondi dall’Europa per investire su infrastrutture utili ai siciliani. Dagli uffici precisano, inoltre, che la Difesa non rientra tra le competenze attribuite alla Regione Siciliana dallo Statuto speciale.
L’elaborazione della proposta di riprogrammazione è stata presentata a partenariato istituzionale, economico e sociale durante due incontri svoltisi a settembre presso il dipartimento Programmazione.




Regione, piano da 700 milioni per la scuola siciliana. Turano a Siracusa l’8 ottobre

Un piano triennale da oltre 700 milioni di euro, tra fondi regionali ed extraregionali, per il rilancio del sistema educativo siciliano. Prenderà il via mercoledì 8 ottobre la manifestazione “La Sicilia fa Scuola”, promossa dall’assessorato regionale dell’Istruzione e della formazione professionale in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, a pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico.
Obiettivo del ciclo di otto incontri con i dirigenti scolastici e la comunità educativa nei territori, che nel mese di ottobre raggiungerà tutte le province dell’Isola, è tracciare un bilancio delle iniziative per le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e gli atenei siciliani, avviate negli ultimi tre anni dal governo Schifani, illustrare i principali interventi già attuati, quelli in fase di realizzazione e quelli in programma per l’anno scolastico e accademico in corso.
La kermesse sarà anche l’occasione per raccogliere contributi, proposte, idee e riflessioni da chi vive quotidianamente la scuola, al fine di costruire un sistema educativo realmente capace di rispondere alle sfide del presente e preparare i giovani al mondo del lavoro.
«In tre anni – sottolinea il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – abbiamo investito 700 milioni di euro per realizzare la scuola del futuro, più sicura, moderna e accogliente. Un impegno concreto per offrire agli studenti ambienti di apprendimento che favoriscano crescita, valorizzazione e senso di comunità. Non si tratta solo di un piano di interventi, ma di una visione: formare cittadini consapevoli e professionisti competenti, protagonisti del futuro della Sicilia».
«Con questa iniziativa, che ho voluto fortemente insieme all’Usr Sicilia – afferma l’assessore Mimmo Turano – vogliamo aprire le porte ai territori per ascoltare le richieste del mondo scolastico, comunicare quanto è stato realizzato finora e i progetti futuri. Da assessore regionale dell’Istruzione, con questo piano di investimenti da 700 milioni messo a terra in questi tre anni, ho provato a gettare le fondamenta della scuola siciliana del futuro, puntando su edilizia, nuove tecnologie e aule immersive, laboratori, mense, palestre, progetti di educazione alla legalità e contrasto al disagio minorile. In una terra dove i nostri giovani emigrano per mancanza di opportunità, abbiamo il dovere di restituire loro motivi per restare. E questo è possibile ripartendo dai luoghi della conoscenza e creando prospettive di crescita, lavoro e sviluppo».
I primi due incontri con i dirigenti scolastici e amministrativi sono in programma l’8 ottobre a Siracusa e Ragusa. Si parte dal capoluogo aretuseo alle 9,30 al liceo scientifico Luigi Einaudi, nel pomeriggio il secondo appuntamento si svolgerà a partire dalle 15,30 nell’auditorium del plesso dell’istituto Ferraris, in via Tommaseo, a Ragusa.
A entrambi gli incontri parteciperà l’assessore Turano. A Siracusa, a fare gli onori di casa sarà la dirigente d’Ambito territoriale, Luisa Giliberto e a Ragusa la dirigente dell’Ambito territoriale, Daniela Mercante. Alla manifestazione è prevista anche la partecipazione delle autorità locali.




Sanità, Iacolino confermato alla Pianificazione strategica della Regione

La giunta regionale, riunita stamattina a Palazzo d’Orléans, su proposta dell’assessore alla Salute, Daniela Faraoni, ha approvato due nomine nel settore della sanità regionale.
Salvatore Iacolino è stato confermato nel ruolo di dirigente generale del dipartimento regionale per la Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute.
Ad Alberto Firenze, già direttore sanitario del Policlinico Paolo Giaccone e professore associato di Medicina del lavoro dell’Università di Palermo, è stato conferito l’incarico di direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo.




Schifani: “Un piano di 1,3 miliardi per lo sviluppo e la coesione della Sicilia”

Opere pubbliche di grande valenza sociale e infrastrutturale potranno essere finanziate grazie alla delibera approvata oggi dalla giunta Schifani, su proposta del presidente della Regione. Il provvedimento avvia la programmazione di fondi per oltre 1,3 miliardi di euro. Sono risorse del Fondo di rotazione istituito con la Legge n. 183 del 1987 e destinate ad interventi complementari rispetto ai programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea per il periodo di programmazione 2021 – 2027.
«Abbiamo avviato – dice Schifani – il percorso che consentirà di completare la programmazione di tutte le risorse del ciclo 21-27. A partire dall’assicurare il completamento del ciclo di programmazione 2014/20 dei fondi Fsc, Fesr e Fse dando la possibilità di attuare una serie di importati interventi che non era stato possibile definire per la scadenza dei termini o per l’insufficienza delle risorse. Adesso potremo realizzare una serie di opere fondamentali per le nostre città, per i nostri territori, anche in settori di forte valenza sociale come le scuole o gli ospedali delle aree ad alto rischio ambientale o potenziando gli interventi già avviati per contrastare la crisi idrica e nel settore dei rifiuti. Abbiamo previsto risorse per finanziare le misure in favore delle fasce più disagiate della società e per favorire nuova occupazione. È una visione strategica e di grande respiro per la quale il mio governo intende utilizzare al meglio e fino in fondo tutte le fonti finanziarie disponibili, senza rischiare di perdere tempo e risorse e, soprattutto, senza lasciare indietro nessuno. In questo senso, il dialogo e con le amministrazioni e l’attenzione per i territori sono stati costanti».
La delibera, dopo il passaggio in Commissione all’Ars cui seguirannno le consultazioni con la Presidenza del Consiglio e l’approvazione da parte del Cipess, costituirà un atto aggiuntivo all’accordo di coesione firmato dal presidente Schifani con la premier Giorgia Meloni a Palermo nel 2024.
La programmazione riguarda, in particolare progetti per un importo di 1,07 miliardi di euro complementari al Fesr 21/27 e 277,6 milioni di interventi complementari al Fse+.
Tra i primi figurano gli interventi nelle città. A Palermo sarà finanziata con oltre 47 milioni la realizzazione di due poli educativi territoriali; a Messina saranno destinati 65 milioni per la bonifica e la valorizzazione delle aree ex Sanderson e per il risanamento delle zone degradate. Per interventi di rigenerazione urbana a Catania sono previsti 25 milioni, mentre per il completamento degli scavi e la valorizzazione dell’area del teatro antico di Agrigento sono programmati 2 milioni di euro.
Spiccano, poi, i 175 milioni per progetti che erano stati ammessi a finanziamento con le risorse del programma operativo del 2014/20, ma non finanziati per esaurimento delle risorse; i circa 400 milioni per il completamento del ciclo integrato dei rifiuti che prevede anche investimenti per il miglioramento della raccolta differenziata e per la diffusione del compostaggio domestico; 35 milioni per il piano delle traverse idriche, quasi 85 milioni per la tutela del territorio attraverso interventi di bonifica e di mitigazione del rischio idrogeologico e dell’erosione costiera, mentre altri 50 milioni saranno investiti per la prevenzione dei danni da calamità naturale.
Per quanto concerne la sanità, 26 milioni andranno al potenziamento dei presidi ospedalieri nei territori ad alto rischio ambientale. Un investimento di 41 milioni, inoltre, è previsto per l’attuazione del Piano triennale della transizione digitale, attraverso l’Arit.
Importanti gli interventi complementari al Fse+. Tra questi, per le borse di studio degli Ersu è previsto uno stanziamento di 120 milioni, 55 milioni per interventi sociali per i soggetti svantaggiati e i servizi a sostegno delle persone non autosufficienti, 22 milioni per la formazione professionale.