Ai Comuni siciliani le funzioni di Polizia amministrativa: decreto pubblicato in Gazzetta

Firmato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, entrerà in vigore il 15 ottobre il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri che stabilisce il trasferimento delle funzioni di Polizia amministrativa ai Comuni della Sicilia, come avviene già nel resto d’Italia. Il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 227 del 30 settembre, era stato approvato lo scorso 4 settembre secondo lo schema proposto dal governo Schifani nel gennaio 2024.
«Il decreto legislativo, su cui il mio governo si è a lungo speso dopo anni di attesa – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – allinea finalmente i Comuni siciliani alla normativa nazionale in materia di concessioni e autorizzazioni proprie delle attività di polizia amministrativa. Un risultato importante nel processo di semplificazione e snellimento delle procedure amministrative e nel miglioramento dei servizi per i cittadini. Gli enti dell’Isola potranno così più celermente semplificare le attività in materia di autorizzazioni, rilascio di licenze per lo svolgimento di spettacoli, manifestazioni pubbliche e attività similari e concessioni che nella nostra regione sono state finora di competenza dell’autorità pubblica statale».
Il decreto legislativo, composto da 5 articoli, specifica che il trasferimento non determina oneri aggiuntivi a carico dei Comuni o della stessa Regione, dal momento che le nuove funzioni sono assimilabili ai procedimenti autorizzativi comunali ordinariamente gestiti già dal personale in servizio.




Pesca, bando da 3 milioni di euro per il miglioramento dei porti di pesca e sbarco

Al via bando da 3 milioni di euro per il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi nei porti di pesca e nei luoghi di sbarco. Il provvedimento, che prevede finanziamenti fino a 1,5 milioni di euro per ogni progetto, si rivolge ai Comuni, alle Autorità di sistema portuale del mare e ai gestori di porti di pesca.
«Questo bando è una risposta concreta alle sfide quotidiane delle marinerie siciliane che da anni chiedono strutture adeguate per lavorare in sicurezza e garantire al consumatore un prodotto di qualità – dice l’assessore all’Agricoltura e alla Pesca Luca Sammartino – Con questo intervento, vogliamo non solo potenziare le infrastrutture, ma anche spingere l’innovazione tecnologica per rendere sempre più moderno e sostenibile il settore».
Il bando rientra nell’ambito del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (Feampa) 2021-2027 e mira a investire risorse in porti di pesca esistenti e in nuovi luoghi di sbarco. Si intende migliorare la tracciabilità delle produzioni, potenziare la gestione delle attività di pesca e ridurre l’impatto ambientale, mentre vengono garantite migliori condizioni di lavoro e sicurezza per gli operatori. Il fine è rafforzare la competitività del settore siciliano, che si inserisce nel quadro degli obiettivi europei di sostenibilità e innovazione.




Dissesto idrogeologico ed erosione costiera, dal governo 53 milioni alla Sicilia

«La Sicilia ha ottenuto il finanziamento di tutti i 21 interventi strategici proposti dal governo Schifani per la messa in sicurezza del territorio, per la prevenzione del dissesto idrogeologico e l’erosione della costa. Gli interventi sono stati finanziati dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica con una dotazione di oltre 53 milioni di euro». Lo annuncia l’assessore regionale del Territorio Giusi Savarino, commentando il provvedimento del Mase che destina risorse all’Isola per interventi che abbracciano le diverse province siciliane.
«La Regione – prosegue Savarino – raggiunge così un risultato importante, frutto di un lungo lavoro che ho personalmente portato avanti, su delega del presidente della Regione Schifani che ringrazio, coordinando l’Autorità di Bacino, la Struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico e il dipartimento regionale dell’Ambiente. Nel corso di tante riunioni insieme al dirigente generale Calogero Beringheli, ci siamo confrontati a lungo con Roma per trovare soluzioni in grado di superare le criticità tecniche emerse sui finanziamenti delle opere di messa in sicurezza, alcune delle quali di importanza vitale per il territorio e, nonostante i rigidi paletti, le abbiamo superate tutte. La Sicilia ha così ottenuto il massimo, le opere potranno essere realizzate in tempi brevi grazie al decreto legge Ambiente e grazie ai fondi messi a disposizione dal governo Meloni».
I 21 interventi finanziati riguardano opere di mitigazione del rischio idrogeologico causato da frane, alluvioni ed erosione con azioni per il consolidamento e la messa in sicurezza di costoni rocciosi, centri abitati e strade costiere che coinvolgono, tra gli altri, i comuni di Messina, Furnari, Capo d’Orando, Saponara, Montagnareale e Alì Terme, e ancora Agrigento, Licata, Favara, Racalmuto, Castrofilippo, e inoltre Noto nel Siracusano, Nicosia nell’Ennese, Balestrate in provincia di Palermo, Acireale e Randazzo nel Catanese e Acquaviva Platani nella provincia di Caltanissetta.
«Tra gli interventi ammessi in graduatoria – conclude Savarino – sono state affrontate e superate difficoltà ataviche, fra cui il finanziamento di 8 milioni per consolidare il centro abitato di Nicosia, nell’Ennese, e, nell’Agrigentino, quelli relativi a un tratto della fascia costiera alla Plaia di Licata e alla sede stradale di viale delle Dune a San Leone, dove sono stati effettuati in passato lavori di somma urgenza, ma che richiedeva un intervento più consistente».




Ambiente, circa 13 milioni di euro per contrastare il consumo di suolo in Sicilia

Contrastare il cambiamento climatico attraverso la rinaturalizzazione dei suoli degradati nei centri abitati e nelle aree urbane. È questo l’obiettivo dell’avviso pubblicato dalla Regione Siciliana e finanziato con circa 13 milioni di euro del Fondo per il contrasto del consumo di suolo 2023-2027, istituito dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e destinato a tutte le Regioni italiane.
«Incrementare le aree verdi e rendere permeabili zone che adesso sono ricoperte da asfalto o cemento – commenta l’assessore al Territorio e all’ambiente Giusi Savarino – permetterà non solo di abbassare i picchi di calore ma anche di assorbire le bombe d’acqua che i sistemi fognari attualmente non riescono a convogliare, oltre a migliorare la vivibilità delle nostre città e dei nostri piccoli centri. Un’iniziativa che punta a rendere migliore e più sostenibile il futuro della nostra Isola».
Il bando del dipartimento Ambiente invita gli enti locali della Sicilia (Comuni, Città metropolitane e Liberi consorzi) a proporre progetti che incrementino gli spazi verdi pubblici attraverso il recupero di aree che presentano deterioramento del suolo e degrado degli ecosistemi. Tra gli interventi finanziabili: demolizioni di manufatti edilizi, integrazione e arricchimento del suolo, piantumazione di alberi o siepi, creazione di orti pubblici, installazione di sistemi e opere per il recupero delle piogge. I Comuni si impegnano, inoltre, a introdurre sulle zone riqualificate il vincolo di “area verde inedificabile a uso pubblico” (pena la perdita dei fondi).
Le proposte, che potranno essere inviate al dipartimento fino a 60 giorni dopo la pubblicazione dell’avviso sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana, saranno valutate dal punto di vista tecnico dall’Autorità di bacino e, successivamente, dal Mase per la significatività ambientale. I finanziamenti saranno, infine, assegnati in base alla graduatoria stilata dal ministero.
«Si tratta di una straordinaria opportunità per salvaguardare il territorio e rendere i nostri centri abitati più verdi, accoglienti e vivibili. Per questo speriamo che i progetti presentati siano tanti e a questo scopo – aggiunge Savarino – promuoveremo l’organizzazione di un evento che coinvolga l’Anci e i rappresentanti degli enti locali per sensibilizzare, attraverso l’illustrazione dell’avviso, sul tema e sollecitare la presentazione delle istanze».
L’avviso, con i relativi moduli per la presentazione dei progetti, è pubblicato sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo link.




Sanità,Gilistro (M5S): “Marcia indietro sul Trigona di Noto, errore evitato”

“Le nostre immediate rimostranze, culminate nel voto negativo alla proposta rete ospedaliera regionale, hanno portato il Dipartimento regionale della Sanità a rivedere le scelte strategiche che erano state adottate per il Trigona di Noto. La nuova riorganizzazione avrebbe infatti penalizzato ulteriormente il prezioso presidio sanitario della zona sud, finendo ancora una volta per assicurare più servizi al Di Maria di Avola. Un errore marchiano e talmente evidente che, non appena lo abbiamo segnalato la settimana scorsa, adesso sono tutti tornati indietro sui loro passi”. Così il deputato regionale Carlo Gilistro (M5S), dopo la correzione della decisione iniziale che voleva privare Noto del Pronto Soccorso attivo h24 e del suo importante reparto di Ortopedia.
“Riconosco all’assessora Daniela Faraoni l’attento intervento nel correggere alcune evidenti storture. La sanità è di tutti e tutti i cittadini della provincia di Siracusa devono poter aver accesso ai servizi ed alle cure, magari anche di prossimità, senza chilometri per raggiungere un pronto soccorso. Ne discuteremo comunque in Commissione Sanità, dove noi dell’opposizione avevamo già anticipato la richiesta di audizione dell’assessore sul caso Siracusa”, aggiunge Gilistro.
“Bene anche l’annuncio del ritorno al Trigona dell’Unità operativa di Ortopedia. Apprendiamo adesso che si era ragionato di un trasferimento temporaneo, per consentire i lavori finanziati dal Pnrr. Eppure, a rileggere alcune dichiarazioni della settimana scorsa, si ha la sensazione che il tentativo fosse quello di un trasferimento definitivo che avrebbe privato il Trigona di Noto di uno dei reparti di eccellenza, peraltro riconosciuta anche da Agenas. Rimangono i nostri dubbi sulla compatibilità di un sistema di Ortopedia diffusa tra Avola e Noto. Ed anche su questo chiediamo chiarimenti”, aggiunge il deputato cinquestelle.
“Un ringraziamento al raggruppamento Sud del M5S di Siracusa che ieri mattina ha dato vita ad un sit in all’ingresso del Trigona, a difesa della sanità pubblica”, conclude Gilistro.




Istituito il premio “Custodi dell’Ambiente”. Persone, enti, imprese: come partecipare

Un riconoscimento per valorizzare l’impegno di persone, imprese, enti, associazioni, artisti e produttori che abbiano realizzato azioni, opere, iniziative o produzioni con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. Sarà questo il premio “Custode dell’ambiente” istituito con un decreto firmato oggi dall’assessore regionale al Territorio e all’ambiente, Giusi Savarino.
«Con questo premio – dice l’assessore Savarino – vogliamo riconoscere l’impegno speso nell’ambito della tutela dell’ambiente ma anche stimolare buone pratiche che servano da modello per coniugare sviluppo e sostenibilità. Per questo il governo Schifani vuole offrire riconoscimenti anche a comunità locali, aziende e associazioni, in modo che la cultura del rispetto della natura si diffonda in ambiti sempre più ampi. Stesso principio per il lavoro degli artisti che può diventare cassa di risonanza per questa sensibilità».
Saranno diverse le categorie previste dal premio: artisti e creativi; professionisti ed esperti; produttori e imprese; enti pubblici e associazioni; cittadini meritevoli e comunità locali. Si può partecipare attraverso candidatura diretta o segnalazione da parte dell’assessorato. Le istanze dovranno pervenire tramite Pec entro il 30 ottobre 2025 all’indirizzo: assessorato.territorio@certmail.regione.sicilia.it.
A valutare le candidature sarà una commissione composta dall’assessore, dai dirigenti generali del dipartimento dell’Ambiente, dell’Arpa e del Corpo forestale, e da eventuali esperti designati dall’assessorato.
Il riconoscimento “Custode dell’ambiente” consiste in un attestato ufficiale rilasciato dall’Istituzione. Il premio sarà assegnato con cadenza annuale.




Celiachia, attiva da domani la piattaforma digitale per i buoni di acquisto degli alimenti

Sarà attiva da domani (1 ottobre) la piattaforma della Regione Siciliana per la gestione digitale dei buoni di acquisto di alimenti senza glutine destinati agli oltre 20 mila pazienti celiaci dell’Isola. Un risultato raggiunto grazie al progetto “Celiachi@RL” che punta a dematerializzare i buoni e rendere più agevole il rifornimento.
Gli utenti potranno usare il proprio budget mensile accreditato in modo frazionabile in negozi convenzionati, farmacie, parafarmacie e anche supermercati convenzionati della grande distribuzione organizzata: basterà digitare un codice pin personale abbinato alla tessera sanitaria, da utilizzare all’atto del pagamento. Il nuovo sistema, grazie alla piattaforma regionale realizzata in collaborazione con Aria spa, consentirà una gestione più semplice, veloce ed efficiente dell’assistenza integrativa e, nel prossimo futuro, permetterà ai pazienti celiaci di poter spendere i buoni in tutte le regioni d’Italia che hanno adottato lo stesso sistema.
«Anche la Sicilia si allinea agli standard nazionali e rende operativo il sistema digitale di gestione dei buoni per i celiaci – spiega l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni -. Un sistema organizzativo moderno, capace di abolire del tutto la modalità di accesso misto al servizio, che prevede il buono cartaceo e il sistema informatico, e garantire agli utenti la possibilità di acquisto su tutto il territorio regionale con l’unico vincolo del budget mensile a disposizione, secondo quanto previsto dal piano terapeutico».
Il progetto è in fase di lancio e secondo i numeri forniti dall’Area 2 – Controllo di gestione del Servizio sanitario regionale del dipartimento per la Pianificazione strategica, a oggi le Asp competenti per territorio hanno evaso oltre l’80 per cento delle pratiche, con il caricamento digitale dei dati dei pazienti iscritti all’anagrafe regionale a cui è stato inviato il codice univoco. In particolare, sono oltre il 98 per cento le pratiche esaurite a Trapani, a seguire Ragusa, Siracusa ed Enna; oltre il 70 per cento quelle istruite a Catania, Messina e Caltanissetta, seguono Palermo e Agrigento. In totale, sono stati caricati i dati di circa 18 mila persone su un totale di 20.758 affetti da questa patologia.
Il sistema garantirà la tracciabilità dell’intero processo: dalla registrazione del paziente, all’acquisto nei punti vendita convenzionati, fino alla rendicontazione e autorizzazione da parte dell’Asp competente. Nelle scorse settimane, il dipartimento per la Pianificazione strategica, guidato da Salvatore Iacolino, ha completato le attività necessarie per consentire a tutte le strutture coinvolte (farmacie, negozi e supermercati) di definire l’assetto organizzativo del nuovo sistema di erogazione dei buoni digitali per celiaci; Vincenzo Ripellino, dirigente dell’Area 2 dello stesso dipartimento, ha invitato le aziende sanitarie a completare il caricamento dei dati in piattaforma e informare i pazienti che ancora non si sono recati nei distretti sanitari delle Asp a ritirare il codice celiachia.
A oggi, si è allineato al sistema informatico il 50 per cento delle farmacie, delle parafarmacie e dei negozi specializzati in Sicilia. Gradualmente, e su base volontaria, potranno aderire anche i supermercati della grande distribuzione organizzata.




Sbloccati in Sicilia 70 milioni di euro per il bando Più Artigianato

“Un segnale concreto e atteso da centinaia di imprese artigiane siciliane”. Così Piero Giglione, segretario Regionale della Cna Sicilia, commenta lo sblocco dei 70 milioni di euro del bando “Più Artigianato”, annunciato dall’Assessore Regionale alle Attività Produttive, Edy Tamajo, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede dell’Associazione.
L’Assessore Tamajo ha comunicato che, grazie all’approvazione del rendiconto, le risorse del bando, fondamentali per sostenere la competitività e l’innovazione delle micro e piccole imprese, sono ora immediatamente erogabili dopo una lunga attesa.
“Accogliamo con grande soddisfazione l’annuncio dell’Assessore – dichiara Piero Giglione –. Questi fondi rappresentano un ossigeno vitale per centinaia di aziende che hanno investito tempo e risorse per presentare progetti di sviluppo. Finalmente vedono un giusto riconoscimento del loro impegno. È un primo, importante risultato del dialogo costante che portiamo avanti con la Regione a nome delle nostre imprese”.
Oltre allo sblocco del bando “Più Artigianato”, i componenti della Commissione Bilancio hanno assicurato il prossimo rimpinguo del fondo di rotazione della CRIAS (Cassa Regionale per il Credito alle Imprese Artigiane Siciliane), misura cruciale per l’accesso al credito delle imprese.
Proprio in merito a queste nuove prospettive, la Cna Sicilia ha formalmente richiesto l’attivazione di un tavolo tecnico presso l’Assessorato alle Attività Produttive. L’obiettivo è lavorare insieme alle altre Organizzazioni di categoria per individuare e definire misure ad hoc, mirate alle specifiche esigenze delle imprese artigiane e delle start-up, per massimizzare l’efficacia delle politiche di sostegno.
“La riattivazione del fondo CRIAS e lo sblocco dei 70 milioni sono la prova che un confronto serio e costruttivo produce risultati – conclude Giglione –. Ora è il momento di andare avanti. Con il tavolo tecnico che abbiamo chiesto, vogliamo costruire, insieme alla Regione, un percorso condiviso per dare risposte strutturali al nostro artigianato, che è il vero motore dell’economia siciliana. Le imprese hanno bisogno di certezze e di politiche lungimiranti per crescere e creare occupazione”.




Lavoro, 210 nuove assunzioni alla Regione. “Con i conti in ordine, altre assunzioni”

Duecentodieci nuovi dipendenti alla Regione Siciliana. Stamattina, nella sede dell’assessorato della Funzione pubblica, sono stati firmati i contratti di assunzione. Ad accogliere i neoassunti il presidente della Regione, Renato Schifani, e l’assessore Andrea Messina con il dirigente della Funzione pubblica, Salvatrice Rizzo.
«Auguro buon lavoro agli uomini e alle donne che oggi entrano a far parte della nostra amministrazione – ha detto il presidente Schifani -. Abbiamo bisogno del loro entusiasmo e della loro professionalità per proseguire con il programma di sviluppo e di rinnovamento che il mio governo sta portando avanti da due anni e mezzo. Quando sono stato eletto ho trovato una Regione che, in base a un patto siglato col governo nazionale per il contenimento della spesa, doveva rispettare il blocco delle assunzioni. Ci siamo impegnati e lavorato sodo e siamo riusciti ad azzerare il disavanzo, ottenendo quest’anno un surplus di oltre due miliardi. Grazie ai conti in ordine continueremo ad assumere. Siamo stati la Regione che è cresciuta di più come Pil a livello nazionale, attraiamo investimenti grazie alla semplificazione delle procedure e al sostegno alle imprese. Oggi la Regione è in salute e vogliamo trasformare queste risorse in investimenti sul territorio a favore dei giovani, a sostegno dei più poveri, per le imprese, per nuove assunzioni e per ridurre la pressione fiscale».
Nel dettaglio, le nuove assunzioni riguardano 161 unità per il ricambio generazionale, così suddivise: 109 funzionari del profilo amministrativo; 22 specialista informatico–statistico; 15 profilo avvocato; 14 agronomi – ambito tutela del territorio e sviluppo rurale. Altre 29 unità andranno a potenziare i Centri regionali per l’impiego, di cui 18 istruttori del profilo amministrativo contabile e11 operatori del mercato del lavoro. Alla Protezione civile regionale stabilizzati 12 dipendenti, mentre entrano in ruolo 5 operatori centralinisti non vedenti. Venerdì scorso, infine, avevano già firmato tre unità appartenenti alle categorie protette: due donne che hanno subito sfregi permanenti a seguito di violenza e una vittima di mafia.
«Esprimo grande soddisfazione per questo risultato – ha aggiunto l’assessore Messina – frutto di un vero lavoro di squadra reso possibile grazie all’impegno della dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica, degli uffici e di tutti i dipartimenti regionali coinvolti. L’ingresso dei nuovi assunti rappresenta un momento importante e atteso, che ci consente di guardare con fiducia al futuro. La loro energia e le loro competenze offriranno un contributo prezioso nell’affiancare il personale già in servizio, oggi impegnato in una gestione complessa e profondamente orientata al cambiamento. È un passo decisivo verso l’innovazione organizzativa e il miglioramento dei servizi resi a cittadini e imprese. Allo stesso tempo stiamo già lavorando per creare nuove opportunità occupazionali che ci permetteranno, nei prossimi mesi, di rinnovare in maniera significativa e duratura la macchina amministrativa regionale».




Catania capitale italiana della Cultura 2028, la Regione sostiene la candidatura

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, è intervenuto alla presentazione della candidatura di Catania a “Capitale italiana della Cultura 2028”. Presente anche l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato. “Sono qui per dare il mio sostegno convinto alla città, al sindaco e a tutti i catanesi”, ha detto Schifani. “Catania merita la possibilità di diventare Capitale della Cultura 2028, ha tutti i numeri, ha una storia culturale di primo piano, oltre a una industriale di grande rilievo. Sono convinto che questo progetto riuscirà a valorizzare la caratura culturale della città e, di conseguenza, di tutta la Sicilia. È una candidatura ben costruita, la relazione di quanti vi hanno lavorato mi ha stupito, è già un progetto vincente. C’è tutto l’impegno del governo regionale nell’essere al fianco di Catania in questa “sfida” culturale. In questo percorso adesso dobbiamo fare squadra, fare sistema con tutti gli operatori e le istituzioni, locali, regionali e nazionali, tutti insieme per raggiungere l’obiettivo. È questo il modo in cui sono abituato a lavorare, un metodo che sta dando frutti in diversi ambiti. Tra l’altro, la Regione è finanziariamente in salute, abbiamo avuto per la prima volta un corposo avanzo finanziario. Faremo senz’altro la nostra parte, ci credo fortemente, non possiamo né intendiamo perdere questa occasione”.