Corecom Sicilia condanna le dichiarazioni di Riina junior nel podcast Lo Sperone

Il Presidente del Corecom Sicilia Andrea Peria Giaconia, esprime sdegno per le dichiarazioni recentemente rese da Salvo Riina Jr. nel podcast Lo Sperone, richiamando l’attenzione sull’importanza di un’informazione responsabile.
“Parole che rischiano di banalizzare la memoria delle vittime di mafia – dice il Presidente Peria Giaconia – e di normalizzare il racconto criminale. I media, i podcast, le piattaforme digitali hanno il dovere di informare in modo affidabile, senza offrire spazio a messaggi che possano confondere o ferire la coscienza civile, offrendo invece rispetto, verità e memoria”.




Amenta (Anci): “Non basta la tecnologia per la sicurezza urbana. Servono risorse umane”

“Bene la misura della Regione Siciliana che ha previsto una spesa complessiva di 15 milioni di euro destinata ai Comuni siciliani per la dotazione di sistemi di videosorveglianza urbana. Riteniamo, però, che sia solo un primo passo per la complessa soluzione del problema della sicurezza urbana, allarme da noi lanciato in diverse occasioni” dichiarano Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente Presidente e segretario generale di Anci Sicilia.
L’investimento sui sistemi di videosorveglianza potrà dispiegare davvero i suoi effetti solo se inserito in una strategia integrata di sicurezza urbana: presidio del territorio, centrali operative effettivamente presidiate, formazione continua e coordinamento con le altre forze dell’ordine. Senza un adeguato rafforzamento delle dotazioni umane, tuttavia, la tecnologia rischia di restare sottoutilizzata: molti Comuni faticano a garantire turnazioni e servizi di prossimità proprio per la carenza di personale.
“Siamo in presenza – conclude Amenta – di una preoccupante carenza di organico della Polizia locale, frutto di una legislazione che per un decennio ha imposto una drastica riduzione del personale in servizio. Il personale della Polizia locale rappresenta meno del 50% di quello previsto in pianta organica e quello in servizio ha un’età media che si avvicina sempre di più ai sessant’anni. È necessario che si lavori affinché possano essere introdotte deroghe agli attuali e ingiustificabili vincoli assunzionali affinché i Comuni possano tornare ad assumere le figure professionali necessarie a partire proprio dal personale della Polizia locale”.




Rifiuti, proroga al 31 ottobre per i bandi Ccr e compostaggio

«Il governo regionale intende dialogare con gli enti locali perché la politica ha il dovere di trovare soluzioni laddove si presenta un problema. Pertanto mercoledì mi recherò personalmente all’Anci per incontrare il presidente e concordare con lui una soluzione strategica che ci consenta di fare un’azione di diffusione e condivisione capillare, oltre che una strategia di sensibilizzazione verso i Comuni in forma singola o associata, affinché colgano le opportunità offerte dai bandi del dipartimento Rifiuti per creare un metodo di collaborazione per oggi e per il futuro».
Così l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Francesco Colianni, in merito all’esiguo numero di domande pervenute al dipartimento per i bandi di realizzazione dei Centri comunali di raccolta (Ccr) e degli impianti di compostaggio di prossimità, per i quali il dirigente generale Arturo Vallone ha firmato i decreti di proroga al 31 ottobre in modo da dare più tempo ai Comuni per partecipare con le loro proposte progettuali e ottenere i contributi economici.
«L’assessorato all’Energia e ai servizi di pubblica utilità non si è risparmiato nel mettere in campo in questi mesi un’ampia e variegata progettualità di bandi pubblicati, in linea con le misure europee, per sfruttare al meglio le risorse finanziarie di svariati milioni di euro a disposizione dei Comuni – aggiunge l’assessore -. Il nostro obiettivo è fare in modo che gli enti locali vengano a conoscenza dei bandi e raccolgano queste opportunità per migliorare la funzionalità dei servizi territoriali attraverso l’azione europea “Strategie integrate della produzione di rifiuti e incentivazione del riuso e del compostaggio”».
«Il lavoro svolto dall’assessorato è altresì orientato a mettere in atto misure e avvisi concreti per l’impiantistica di riciclo dei rifiuti, in linea con la visione e l’azione coraggiosa di governo del presidente Schifani che riguarda la realizzazione dei termovalorizzatori», conclude Colianni.




Emergenza casa, a Siracusa affitti proibitivi per le famiglie a basso reddito. I dati Ance

In Sicilia è sempre più difficile comprare o affittare casa, con prezzi o canoni degli immobili che crescono rapidamente e redditi che si riducono. E’ in aumento il disagio abitativo, che coinvolge fasce sempre più ampie della popolazione, soprattutto le giovani coppie. L’indice di accessibilità elaborato dall’Ance, frutto del rapporto fra rata da sostenere per l’immobile e reddito disponibile, se è superiore al 30% segnala una criticità e, di rimando, le città dove è proibitivo l’acquisto o l’affitto in base al reddito.
In Sicilia, riguardo alle famiglie meno abbienti (con redditi inferiori ai 10.500 euro annui – primo quintile di reddito), l’acquisto della casa in quasi tutti i capoluoghi di provincia è economicamente insostenibile. In particolare, a Catania, Palermo e Messina queste famiglie devono destinare circa il 45% del proprio reddito al pagamento della rata del mutuo. Altrettanto problematica, sebbene meno grave, è la situazione a Enna, Ragusa, Siracusa e Agrigento, dove l’indice di accessibilità si colloca tra il 32,7% di Agrigento e il 39,1% di Enna.
Solo Trapani e Caltanissetta presentano un indice (rispettivamente pari a 28,4% e a 22,7%) al di sotto della soglia critica del 30%, per la quale l’acquisto della casa è più sostenibile.
Va un po’ meglio alle famiglie della “fascia grigia” (quelle con un reddito compreso tra 10.500 e 17mila euro – secondo quintile): tutti i capoluoghi di provincia presentano un indice inferiore alla soglia di accessibilità, ma con alcune distinzioni. Infatti, a Palermo, Catania e Messina l’indice è prossimo o superiore al 28%; negli altri capoluoghi il rapporto rata-reddito scende e si colloca tra il 14,3% di Caltanisetta e il 24,6% di Enna. L’elevato impegno economico necessario per l’acquisto della casa ha spinto le famiglie siciliane più svantaggiate a indirizzarsi sul mercato della locazione, nonostante tale segmento non sia esente da criticità.
Infatti, lo stesso indice di accessibilità elaborato dall’Ance per la locazione evidenzia che, nel caso delle famiglie meno abbienti, l’affitto per scopi residenziali è proibitivo in quasi tutti i capoluoghi. In particolare, l’indicatore si dimostra superiore al 40% a Palermo, Siracusa, Catania, Messina e Trapani, mentre a Ragusa ed Enna raggiunge il 30%. Allo stesso tempo, anche Agrigento (28,8%) e Caltanisetta (27,5%), che risultano i capoluoghi con il rapporto canone-reddito più basso, manifestano una limitata accessibilità all’affitto. Di contro, per le famiglie della “fascia grigia” le difficoltà di accesso all’affitto sono più sfumate, sebbene non risultino del tutto trascurabili a Messina, Siracusa e Palermo, per le quali l’indice oscilla tra il 27,1% della prima e il 29,2% dell’ultima.
Tutte le famiglie che non possono permettersi una casa nei capoluoghi sono costrette a cercarla nei centri periferici delle aree metropolitane. Ma anche qui il mercato immobiliare è salito alle stelle, soprattutto nelle località turistiche che sono diventate inaccessibili, come Cefalù (72,6%), Acireale (43,5%), Taormina (79,8%) e Lipari (62,4%). Ma lo sono anche i centri residenziali, come Bagheria (34,6%), Gravina di Catania (37,8%) e Milazzo (41,3%). I primi Comuni con indice inferiore a 30 sono, in provincia di Palermo, Villabate, Monreale, Misilmeri e Partinico; in provincia di Catania, Adrano, Paternò, Giarre e Caltagirone; in provincia di Messina, Patti e Barcellona Pozzo di Gotto.
I numeri rilevati dall’Ance fanno parlare di una vera e propria emergenza abitativa che richiede interventi urgenti. Domani l’Ance Sicilia sarà presente, assieme ad altre organizzazioni, ai sindacati e ad associazioni e realtà del mondo abitativo, all’incontro organizzato a Palermo dalla Commissione speciale “Hous” del Parlamento europeo sulla crisi degli alloggi, presieduta da Irene Tinagli e in missione nell’Isola su spinta dell’eurodeputato siciliano Marco Falcone. L’Ance Sicilia contribuirà al confronto con alcune proposte, come quella di un intervento di rigenerazione urbana e social housing su vasta scala che, senza ulteriore consumo di suolo, riconverta aree dismesse, mettendo così a disposizione un sufficiente numero di alloggi a costi accessibili a tutti e garantendo al contempo adeguati standard di vivibilità e sostenibilità ambientale secondo la direttiva Ue “Case green”, nonché spazi comuni per la coesione sociale e trasporti pubblici ecologici.
L’Ance ha lanciato una campagna per sollecitare la definizione di un piano nazionale pluriennale da 15 miliardi per tutta Italia, attingendo alla riprogrammazione del “Pnrr” (1,5 miliardi), a quella dei fondi strutturali europei (2,5 miliardi), al nuovo Bilancio Ue 2028-2034 (6 miliardi), al Fondo sociale per il clima (3 miliardi) e al Fondo Investimenti e Sviluppo Infrastrutturale 2027-2033 (2 miliardi). Risorse da integrare con investimenti privati.




Sicurezza nei cantieri, crescono gli infortuni. Carnevale (Fillea): “Situazione da emergenza”

I numeri parlano chiaro: in Sicilia, tra gennaio e luglio 2025, gli infortuni nel settore delle costruzioni sono saliti a 1.050, contro i 1.013 registrati nello stesso periodo del 2024. L’aumento più significativo si registra ad Agrigento, dove i casi passano da 113 a 167.
A lanciare l’allarme è Salvo Carnevale, della segreteria regionale Fillea Cgil, che parla di “un bollettino da emergenza piena”.
Preoccupante anche il quadro delle malattie professionali: nel settore costruzioni crescono in particolare le patologie osteomuscolari, con 567 denunce nel 2025 contro le 468 del 2024. In lieve aumento le malattie dell’orecchio (92 casi contro 87), mentre calano quelle respiratorie (da 163 a 113), pur restando un campanello d’allarme.
Secondo Carnevale, i dati confermano una tendenza negativa di lungo periodo: negli ultimi cinque anni in Sicilia si registra un +4,7% di infortuni sul lavoro, un +8,2% di esiti mortali e un +5,6% di malattie professionali.
Durissimo il giudizio sulle politiche di prevenzione: «Le misure adottate finora – afferma – sono irrilevanti di fronte a un fenomeno che resta spaventoso. Anche la cosiddetta “patente a punti” non ha prodotto effetti significativi. Serve un cambio di rotta radicale, perché oggi – conclude – la vita continua a valere meno del profitto».




Turano: “Buon anno scolastico agli studenti siciliani, nel ricordo di Padre Puglisi”

«Oggi è il 15 settembre e comincia la scuola. Da assessore regionale all’Istruzione ho deciso di tornare in classe con voi. Abbiamo dedicato l’anno scolastico al Beato Pino Puglisi, perché come ci ha insegnato lui “se ognuno fa qualcosa, si può fare molto”. La scuola cambia, ma l’unica vera novità siete voi, ragazzi. Fate quello che vi ha insegnato Don Pino Puglisi e vedrete che insieme potremo fare moltissimo per cambiare la società. Buon anno scolastico a tutti».
L’assessore regionale all’Istruzione e formazione professionale Mimmo Turano, in un video-messaggio pubblicato sui social ha augurato un buon inizio dell’anno scolastico agli studenti siciliani, nel ricordo del Beato Pino Puglisi, il sacerdote di frontiera ucciso nel quartiere Brancaccio di Palermo il 15 settembre 1993. Nei giorni scorsi, l’assessore Turano, con una circolare indirizzata ai dirigenti scolastici, aveva chiesto alle scuole di dedicare un momento di riflessione alla figura di Padre Puglisi, in occasione del 32esimo anniversario dell’omicidio, che quest’anno coincide con la ripresa delle lezioni in Sicilia.




Aerei israeliani a Sigonella, sollevato il caso in Ars: “La Sicilia non può diventare crocevia di guerre”

Il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro, chiede chiarezza su Sigonella. L’esponente pentastellato è infatti intervenuto ieri a Sala d’Ercole, sollevando ufficialmente in Aula il caso. “Non possiamo accettare che la Sicilia venga trasformata in un crocevia di guerra, senza che i cittadini siano informati su ciò che accade nei nostri cieli e nei nostri mari. Episodi recenti, dal ritrovamento al largo di Lampedusa di un relitto aerospaziale israeliano fino ai movimenti di velivoli militari presso la base di Sigonella, sollevano interrogativi che non possono restare senza risposta”, ha dichiarato.
“La base si trova in un’area densamente abitata tra Siracusa e Catania, con oltre un milione di residenti e con la presenza del più grande polo industriale europeo. È dovere del presidente della Regione Schifani e del governo nazionale fornire informazioni chiare e trasparenti su ciò che accade a Sigonella, perché la paura dei cittadini cresce quando manca la chiarezza”, ha sottolineato Gilistro.
Il deputato M5S ha ricordato come l’episodio di Lampedusa – con la caduta di un frammento del razzo che ha portato in orbita un satellite di difesa israeliano – confermi la necessità di un immediato chiarimento da parte delle istituzioni. “Non possiamo assistere in silenzio a test e manovre militari che espongono la popolazione siciliana a rischi eventuali. La Sicilia non può e non deve essere complice o vittima collaterale di conflitti internazionali”.
Gilistro ha infine ribadito la posizione del Movimento 5 Stelle: “Chiediamo con fermezza al presidente Schifani e al governo Meloni di spiegare cosa sta accadendo nei cieli e nei mari della Sicilia. La nostra Isola deve essere ponte di pace e cooperazione nel Mediterraneo, non avamposto militare di guerre altrui”.




Voli, da novembre tariffe fisse da Comiso per Milano e Roma

Dal 1° novembre 2025 al 31 ottobre 2028 saranno in vigore i collegamenti aerei in continuità territoriale dall’aeroporto di Comiso verso Roma Fiumicino e Milano Linate, gestiti dalla compagnia Aeroitalia. I residenti potranno usufruire di tariffe fisse e garantite tutto l’anno, indipendentemente dal periodo di prenotazione. L’investimento complessivo per garantire la continuità territoriale di Comiso è stimato in 25,5 milioni di euro, di cui il 60% è coperto da fondi della Regione Siciliana, il resto con risorse dello Stato.
«Con l’avvio della continuità territoriale dall’aeroporto di Comiso – sottolinea il presidente della Regione, Renato Schifani – garantiamo finalmente ai cittadini della Sicilia orientale il diritto alla mobilità con tariffe certe, servizi inclusivi e collegamenti costanti verso Roma e Milano. Questo risultato è frutto di un impegno congiunto tra Stato e Regione, nell’ottica generale di rilanciare lo scalo per il quale, assieme a Sac e all’amministrazione comunale, stiamo lavorando per realizzare anche un’importante area cargo che consenta di sviluppare ulteriormente il commercio dei prodotti provenienti dal territorio. Il governo regionale sta trasformando l’aerostazione di Comiso in un’infrastruttura moderna ed efficiente, capace di sostenere la crescita economica, turistica e sociale dell’intero comprensorio».
Le tariffe, predeterminate senza variazioni stagionali, saranno le seguenti (tasse incluse): Comiso-Roma Fiumicino: 56,02 euro; Roma Fiumicino-Comiso 72,84 euro; Comiso-Milano Linate 68,02 euro; Milano Linate-Comiso 78,12 euro. Il biglietto include borsa o zaino a mano, bagaglio a mano fino a 10 kg e bagaglio in stiva fino a 23 kg, check-in gratuito e cambi illimitati senza costi aggiuntivi, con ulteriori sconti dedicati a bambini, studenti, pensionati e viaggiatori per motivi di salute. I bambini da zero a 2 anni viaggiano gratis.
«Un traguardo importante – aggiunge l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò – raggiunto anche grazie all’impegno di funzionari e dirigenti del mio assessorato, che sono riusciti a impiegare risorse cospicue per sostenere i voli e ridurre le disuguaglianze negli spostamenti. Non ci fermiamo al trasporto aereo, però, perché stiamo investendo per potenziare alcune infrastrutture locali strategiche: 25 milioni di euro in un progetto integrato per migliorare le strade statali 114 e 115, rendendo più agevole l’accesso allo scalo, e ulteriori 1,6 milioni di euro per gli interventi su via degli Aragonesi, fondamentale collegamento tra il centro urbano, l’aeroporto e i principali siti d’interesse del territorio».




Crisi idrica, l’Autorità di bacino attiva modalità straordinarie per attingere acqua

Il perdurare della crisi idrica che sta interessando l’intero territorio regionale ha reso necessario l’avvio di interventi straordinari per garantire l’approvvigionamento sia per usi potabili sia per il comparto agricolo e zootecnico. Con apposite direttive emanate dall’Autorità di bacino della Presidenza della Regione, è stata disposta l’attivazione di modalità eccezionali di prelievo dai volumi residuali degli invasi, normalmente non utilizzabili in regime ordinario, al fine di fronteggiare la grave emergenza.
Per quanto riguarda il servizio idrico integrato, i gestori degli invasi e delle reti di distribuzione sono stati invitati ad adottare sistemi di prelievo delle risorse di superficie – anche utilizzando piattaforme galleggianti – e ad attivare procedure di monitoraggio e trasferimento della fauna ittica, con l’obiettivo di garantire l’utilizzo dei cosiddetti “volumi morti” e prevenire fenomeni di moria di pesci che potrebbero compromettere la qualità della risorsa destinata al consumo umano.
Parallelamente, nel settore agricolo e zootecnico, i Consorzi di bonifica della Sicilia orientale e occidentale sono stati autorizzati a predisporre analoghe modalità di attingimento straordinario, sempre con l’ausilio di sistemi galleggianti, in modo da consentire agli operatori del comparto di disporre delle residue risorse idriche ancora presenti negli invasi, pur al di sotto delle quote di presa ordinarie.
Tali misure, condivise con la Cabina di regia regionale per l’emergenza idrica, il dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti e quello dell’Agricoltura, si inseriscono in un quadro di azioni coordinate e necessarie a salvaguardare sia il fabbisogno potabile delle comunità sia la continuità produttiva delle aziende agricole e zootecniche, nel rispetto delle condizioni di sicurezza degli invasi e della funzionalità degli scarichi.




Videosorveglianza nelle città siciliane, 15 milioni di euro per aumentare la sicurezza

Quindici milioni di euro per finanziare sistemi di videosorveglianza urbana nei Comuni siciliani. Il governo Schifani ha dato il via libera all’avviso, predisposto dall’assessorato regionale delle Infrastrutture e della mobilità, attraverso il quale le amministrazioni comunali dell’Isola potranno richiedere il contributo per un massimo di 150 mila euro a progetto. Si dà così attuazione a quanto previsto dall’articolo 6 della legge di variazioni di bilancio, la n. 25/2025, approvata dall’Assemblea regionale siciliana lo scorso agosto.
«La sicurezza urbana – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – è una condizione essenziale per garantire qualità della vita e sviluppo economico. Con questo avviso sosteniamo i sindaci che ogni giorno si trovano in prima linea nella tutela dei cittadini, rafforzando il presidio di legalità nei territori e contribuendo a rendere le comunità più vivibili e attrattive».
«Diamo rapida esecuzione alla norma – sottolinea l’assessore alle Infrastrutture e mobilità, Alessandro Aricò – e sosteniamo con pragmatismo i Comuni siciliani nella realizzazione di sistemi che consentano di controllare con più efficacia il territorio. Il governo Schifani è al fianco delle amministrazioni comunali e le supporta con risorse destinate alle loro specifiche esigenze, privilegiando le realtà ancora sguarnite o che ancora non hanno fruito di appositi finanziamenti per la videosorveglianza».
Le istanze potranno riguardare solo progetti già cantierabili e saranno ammesse in base all’ordine cronologico di presentazione. Verrà data priorità a quelle, fornite di tutta la documentazione richiesta, per interventi destinati ad aree attualmente prive, in tutto o in parte, di sistemi di presidio e controllo e, in subordine, ai Comuni che nel 2024 e 2025 non sono stati destinatari di altri finanziamenti per le medesime finalità.
Le richieste potranno essere presentate dal 15 settembre e non oltre il 15 ottobre, via pec indirizzata a: dipartimento.infrastrutture@certmail.regione.sicilia.it.
I progetti finanziati dovranno essere rendicontati, con il collaudo finale, entro 12 mesi dal decreto di finanziamento.

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