Il Siracusa si morde le mani, in vantaggio con Parigini poi la Cavese lo riacciuffa (1-1)

Il Siracusa esce indenne dalla trasferta di Cava dei Tirreni. Ma deve mordersi le mani per avere subito ancora una volta una rimonta. Al Lamberti finisce 1-1 con gli azzurri (oggi in maglia verde in omaggio alla Patrona Santa Lucia) che masticano amaro. Erano passati in vantaggio in chiusura di primo tempo, poi la rete della Cavese in avvio di ripresa su calcio di punizione. Anche questa volta, come contro Atalanta e Foggia, il Siracusa finisce rimontato. È il secondo pareggio consecutivo per gli azzurri che negli scontro diretti con Foggia e Cavese non sono riusciti a trovare una zampata.
È Carmine Giordano a guidare il Siracusa della panchina, con Turati e Spinelli fermati dal Giudice Sportivo. Formazione ridisegnata, tra squalifiche e indisponibili. In difesa si rivedere Sapola. L’altro lituano, Gudelevicius torna in campo dal primo minuto. In attacco c’e Molina.
Parte meglio il Siracusa. Al 16 la prima conclusione, alta, di Frisenna. Al 18 destro a lato di Parigini. La Cavese prova a farsi vedere con una sortita di Fusco, senza particolari problemi per Farroni. Ma al 26 un problema fisico per Zanini scombina i piani. Prova a stringere i denti ma al 28 deve lasciare il posto a Puzone. E proprio Puzone al 38 va vicino al gol, in un flipper in area campana. In precedenza, brivido per Farroni con Nunziata che calcia di poco fuori. Valente intanto impegna Boffelli su calcio di punizione. Più Siracusa che Cavese, ma sono i campani a sfiorare il vantaggio al 43 con Fusco, Farroni si supera sul colpo di testa. Il primo tempo pare avviato a chiudersi a reti inviolate quando, al 44, c’è un tocco di mano in area della Cavese. L’arbitro non fischia, proteste del Siracusa. La panchina chiede la revisione Fvs. È rigore, batte al 48 Parigini: Boffelli para ma sulla ribattuta, l’azzurro si fa perdonare segnando il gol del vantaggio. Festa per i 28 tifosi siracusani arrivati a Cava. Si va all’intervallo con il Siracusa avanti.
Nella ripresa, Cavese subito battagliera. Orlando impegna Farroni al 51. Ed è la prova generale del pareggio che lo stesso Orlando realizza al 52 su punizione. Il Siracusa accusa il colpo e fatica a riorganizzarsi. Prova a suonare la carica Molina al 59, con un tiro alto dalla distanza. Sessanta secondi dopo, occasione clamorosa per gli azzurri in contropiede. Molina avvia l’azione, cross dalla destra di Valente su cui lo stesso Molina si getta malamente in spaccata, spedendo fuori. Si dispera la panchina del Siracusa, sembrava un gol fatto.
Allora la Cavese capisce che bisogna cambiare qualcosa. Triplo cambio al 61. E 5 minuti dopo, il neo entrato Sorrentino si gira in area con troppa facilità, fortunatamente per Farroni la palla finisce fuori di un soffio.
Servono energie fresche anche per il Siracusa. E Giordano allora gioca la carta Frosali per Ba. All’81, sugli sviluppi di un corner, si reclama un rigore per fallo su un avanti azzurro. Lunga revisione Fvs, nulla da fare: non è rigore. Entrano anche Limonelli e Di Paolo (per Frisenna e Valente) per tenere nei minuti finali. Il recupero è extralarge: 7 minuti. Ma non succede più nulla sino al triplice fischio.




Pallamano, inizia il girone di ritorno. L’Albatro cerca riscatto in casa del Bolzano

Giro di boa per la Serie A Gold. Inizia il girone di ritorno e la Teamnetwork Albatro riparte da Bolzano. Gli altoatesini sono al quarto posto, a due punti di distanza. Hanno però una partita in meno, quella contro il Sassari che, mercoledì prossimo, sancirà la griglia definitiva della Coppa Italia 2026.
I siracusani hanno lavorato sulla sconfitta di Fasano e Mateo Garralda ha battuto forte sulle motivazioni e la concentrazione. “Partita dura mentalmente per entrambe le squadre – dice proprio il tecnico del sette siracusano – Nell’ultima giornata abbiamo perso noi e loro, questo rende più importante l’obiettivo. Bolzano ha un’ottima difesa, molto aggressiva. In avanti schemi apparentemente semplici, ma giocatori forti e grandi tiratori.
Per quanto ci riguarda dobbiamo tornare a giocare bene in difesa e avere più intelligenza in attacco dove dobbiamo evitare cali e, soprattutto, di perdere palloni”.
Tra i giocatori grande voglia di riscatto dopo la battuta d’arresto in Puglia. “Penso che la partita di sabato scorso contro il Fasano ci abbia fatto riflettere su molte cose che dobbiamo cambiare, e credo che sia stata positiva per noi. – sottolinea Alvaro de la Santa – Credo che dobbiamo fare un passo avanti e dimostrare di cosa siamo capaci. Sappiamo che la partita di domani contro il Bolzano sarà dura perché sia loro che noi giochiamo per due punti molto importanti, e siamo concentrati su questo. So che l’Albatro darà il 100% in campo”.
A Bolzano, domani 13 dicembre, fischio d’inizio alle ore 15.30. Direzione di gara affidata alla coppia Stefano Riello Niccolò Panetta. Diretta streaming sulla piattaforma PallamanoTv.

foto: Salvo Barbagallo




Pallanuoto, Telimar-Ortigia: il primo derby siciliano di Baksa. “Saremo pronti”

L’ultima giornata del girone d’andata propone in derby tra Telimar Palermo e Ortigia. Una sfida dal peso specifico enorme in chiave salvezza, tra due squadre che negli ultimi anni erano abituate a ben altri traguardi.
Il Telimar, partito con ambizioni da primi cinque posti, è precipitato dopo otto sconfitte di fila fino al terzultimo posto con 9 punti, appena cinque in più dell’Ortigia, penultima. I siracusani cercano una vittoria che premi prestazioni spesso positive ma non sufficientemente concrete, soprattutto negli scontri diretti.
Il derby, da sempre gara imprevedibile e ricca di tensione, arriva come un’ultima occasione per raccogliere punti prima della lunga pausa: il campionato riprenderà soltanto a fine gennaio. Il match sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Telimar e sul canale YouTube Feel Rouge Tv.
Alla vigilia, coach Stefano Piccardo conferma che l’unico indisponibile è l’infortunato Gardijan e invita la squadra a ripartire dagli spunti positivi visti contro il Posillipo. “Abbiamo fatto molte cose buone, ma continuiamo a commettere errori che si ripetono. Evitarli sarebbe già un passo importante per costruire una partita solida a Palermo”. Il tecnico riconosce le difficoltà di un gruppo rinnovato e giovane, reduce da dieci sconfitte consecutive, ma chiede ai suoi di trasformare il peso della situazione in energia. “Serve trovare motivazioni proprio nelle difficoltà. I ragazzi sanno cosa significa un derby e come va affrontato”.
All’esordio in un derby siciliano, l’ungherese Benedek Baksa indica la rotta. “Questa partita è fondamentale. Credo che ci faremo trovare pronti. Una vittoria in trasferta sarebbe la scintilla che cerchiamo da tempo. Prima della sosta, vincere ci permetterebbe di liberare la mente e prepararci al meglio al girone di ritorno”.
Per l’Ortigia, Terrasini rappresenta dunque un bivio: un successo per rilanciarsi o un altro passo falso che complicherebbe ulteriormente la corsa salvezza.




Giudice Sportivo, che mazzata: due giornate a Turati, 2.500 euro di multa

L’onda lunga del discusso arbitraggio della gara con il Foggia porta il Giudice Sportivo a stangare il Siracusa.
La società azzurra è stata multata per 2.500 euro “per avere, la quasi totalità dei suoi sostenitori (90% circa), posizionati nel Settore Curva Ovest Anna, intonato, durante il minuto di raccoglimento e per l’intera durata dello stesso, un coro offensivo nei confronti delle Istituzioni Calcistiche; per fatti contrari alle norme in materia di ordine e di sicurezza e per fatti violenti commessi dai suoi sostenitori, integranti pericolo per l’incolumità pubblica, consistiti nell’aver lanciato, al 16° minuto del primo tempo, una bottiglietta di plastica semipiena sul terreno di gioco, senza conseguenze; per avere, alcuni dei suoi sostenitori, proferito, per tutta la durata della gara e al termine della stessa, numerose frasi gravemente offensive nei confronti della Quaterna Arbitrale e, in particolare, nei confronti dell’Arbitro”.
Un turno di stop per Bonacchi, espulso in occasione del rigore del momentaneo 1-1. Due invece le giornate di squalifica per l’allenatore Marco Turati. La motivazione: “per avere, al 25° minuto del primo tempo, tenuto una condotta non corretta e irriguardosa nei confronti dell’Arbitro in quanto, in occasione di una revisione FVS, abbandonava l’area tecnica e si avvicinava all’area di revisione proferendo parole irrispettose nei suoi confronti per contestarne l’operato; mentre si stava dirigendo verso l’uscita del terreno di gioco, sferrava un violento calcio alla copertura del tunnel che conduce agli spogliatoi, senza conseguenze”. Sempre dalla panchina, è stato espulso e squalificato anche il vice Spinelli perché “in occasione di una revisione FVS, dapprima protestava nei confronti dell’Arbitro e poi entrava sul terreno di gioco determinando un clima di confusione”.
Un turno di squalifica e 500 euro di multa per Rinaldo Longhi.




Pallanuoto, serie A1: Ortigia non basta il cuore, vince il Posillippo (14-17)

L’Ortigia ci mette tutto il suo carattere ma non basta per superare alla Caldarella il Posillipo. I campani si impongono per 17-14. La differenza di punti e di livello tra le due squadre è importante, eppure, fatta eccezione per il finale del secondo tempo, i partenopei sono riusciti a chiudere i conti solo nell’ultima frazione contro un’Ortigia capace di rincorrere e mettere paura agli ospiti, grazie a delle buone trame offensive, alle conclusioni potenti dei soliti Baksa e Carnesecchi, alla spinta di capitan Di Luciano e all’ottima prova di Aranyi ai due metri.
In generale, tutta la squadra ha giocato una buona pallanuoto, pagando però la minore esperienza e il minore spessore tecnico rispetto a un Posillipo più in fiducia e più bravo a gestire la pressione di certi momenti. Ogni volta che l’Ortigia si è riavvicinata, andando più volte a meno uno o meno due, i partenopei, con grande calma, hanno infatti trovato subito la rete utile a mantenere la distanza di sicurezza. La differenza, insomma, l’hanno fatta i dettagli e soprattutto il maggior cinismo degli ospiti. Che non a caso occupano il quarto posto in classifica. Per i biancoverdi, un’altra buona prova, altri segnali positivi, ma la casella dei punti resta ferma a quota quattro. Sabato, a Palermo, si chiude il 2025 con il derby salvezza contro il Telimar.
Nel dopo partita, coach Stefano Piccardo commenta così la sconfitta: “Fra noi e il Posillipo c’è una certa differenza, loro sono quarti e noi siamo penultimi. Ci sono sedici punti di distacco e oggi si sono visti nei momenti chiave della gara. Loro, in alcuni frangenti, sono stati molto più cinici di noi, che invece abbiamo sbagliato dei gol anche abbastanza facili. E quando sbagliamo gol così facili e subito dopo li subiamo, poi si crea un gap che non è semplice recuperare. Siamo andati sotto nel punteggio e poi abbiamo faticato tanto per cercare di rientrare. Ad ogni modo, al di là della differenza tra noi e loro, oggi in acqua ho visto la mia squadra lavorare bene su tanti aspetti. Ci sono tante indicazioni positive in questa gara. Poi ce ne sono altre negative, come gli errori che continuiamo a ripetere”.
Al termine del match, parla anche Enrico Tringali Capuano: “Per prima cosa, dobbiamo fare i complimenti al Posillipo. Nello spogliatoio ci eravamo detti che questa partita potevamo e dovevamo giocarcela, che dovevamo provare a vincere. Il Posillipo, però, è più forte, ha quasi venti punti in più di noi e lo ha dimostrato”.
Il giovane numero 7 biancoverde prova a spiegare cosa manca ancora alla squadra per potersi risollevare dalla penultima posizione: “Noi fisicamente stiamo bene, ci alleniamo duramente con il mister, in settimana. Da quel punto di vista, siamo molto preparati. Quello che ci serve è solo un po’ di fiducia e quella si conquista soltanto guadagnando punti. Ne parliamo fra di noi, siamo tutti consapevoli di non essere questi, di non essere una squadra da quattro punti. Ci vuole un po’ più di fiducia e qualche punto in più in classifica. Ci dispiace se al momento non riusciamo a vincere, ma posso assicurare che lavoriamo duramente per tornare a farlo. Da domani saremo già al lavoro, perché sabato ci aspetta una battaglia, ci aspetta il derby contro il Telimar, e faremo del nostro meglio per conquistare la vittoria”.




Sport e solidarietà in piazza a Pachino con l’ex Juventus Moreno Torricelli

“Un gol bianconero per un sorriso con Moreno Torricelli” è il titolo dell’evento di sport e solidarietà che si svolgerà sabato 14 dicembre in piazza Vittorio Emanuele, a Pachino. L’iniziativa, organizzata da Juventus Official Club Pachino, col patrocinio del Comune di Pachino e in collaborazione col la Caritas cittadina, partirà alle 14,30 e prevede due momenti.
Un torneo di calcio a 5 categoria Pulcini che vedrà protagoniste le società sportive pachinesi Sportinello, Nipa, Fair Play Uliveto e Sacro Cuore, con ospite d’eccezione Moreno Torricelli, ex calciatore della Juventus e della Nazionale Italiana, che premierà personalmente i piccoli sportivi al termine del torneo. La presenza dell’ex campione bianconero rappresenta un’occasione unica per i giovani atleti pachinesi di vivere un momento indimenticabile e ricevere l’incoraggiamento di chi ha scritto pagine importanti del calcio italiano.
L’evento non avrà solo carattere sportivo. Infatti, durante la manifestazione verrà organizzata una raccolta di giocattoli, realizzata in collaborazione con la Caritas cittadina, destinati ai bambini più bisognosi del territorio. L’obiettivo è regalare un sorriso e portare la gioia del Natale nelle case delle famiglie in difficoltà.
“Questa giornata rappresenta tutto quello in cui crediamo come club e come comunità – afferma Angelo Aliffi, presidente Juventus Official Club Pachino – Quando abbiamo pensato a questo evento, volevamo creare qualcosa che andasse oltre il semplice torneo di calcio. Certo, per i nostri ragazzi avere la possibilità di incontrare e essere premiati da Moreno Torricelli sarà un’emozione incredibile, un ricordo che porteranno nel cuore per sempre. Ma il vero significato di questa giornata è nel messaggio di solidarietà che vogliamo lanciare. Abbiamo voluto unire lo sport alla generosità, coinvolgendo la Caritas nella raccolta di giocattoli per i bambini che vivono momenti difficili. In fondo, il calcio ci insegna che insieme si può fare la differenza, dentro e fuori dal campo. Per questo invitiamo tutti a venire in piazza il 14 dicembre, a sostenere i nostri piccoli campioni e, se possibile, a portare un giocattolo da donare. Anche un piccolo gesto può regalare un grande sorriso a un bambino che ne ha bisogno, specialmente nel periodo di Natale”.




Pallanuoto, A1. Ultimo impegno casalingo dell’anno per l’Ortigia, alla Caldarella arriva il Posillipo

Il giro di boa del campionato è ormai a un passo e l’Ortigia, reduce dalla scottante sconfitta di Napoli, si prepara per l’ultimo impegno casalingo del 2025. Domani pomeriggio, alle ore 15.00, alla “Paolo Caldarella” di Siracusa, i biancoverdi affronteranno il CN Posillipo, nel match della dodicesima e penultima giornata di andata del campionato di Serie A1 di pallanuoto maschile. Una gara non semplice per l’Ortigia, che si dovrà misurare contro la quarta forza di questo campionato, una formazione esperta e ben organizzata che punta a conquistare uno spazio nei play-off scudetto. Per i ragazzi di Piccardo, però, i primi avversari da affrontare saranno le proprie paure e quei difetti di inesperienza che sono costati vittorie e punti, generando un penultimo posto che, a due turni dalla fine del girone d’andata e dalla lunga sosta per le nazionali (dal 10 al 25 gennaio ci saranno gli Europei a Belgrado), inizia a creare qualche allarme. Niente di irrimediabile, visto che il girone di ritorno offre possibilità di recupero, ma servirebbe una scossa, una vittoria inattesa, anche un po’ di fortuna per dare una svolta alla stagione. Posillipo è un ostacolo molto difficile da superare, ma i biancoverdi proveranno il tutto per tutto per reagire a questo momento non semplice. Il match sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dell’Ortigia (clicca qui).
Alla vigilia, parla capitan Sebastiano Di Luciano, che racconta l’attuale stato d’animo della squadra: “In noi c’è tanta amarezza, perché eravamo andati a Napoli per fare risultato e non ci siamo riusciti. Purtroppo, in questo momento, abbiamo un problema che è essenzialmente mentale. Avremmo bisogno di un click, di qualcosa che ci possa far prendere nuovamente consapevolezza nei nostri mezzi, perché non siamo certo una squadra da quattro punti in campionato. Meritiamo di più e lo abbiamo dimostrato giocando alla pari con formazioni più forti, come ad esempio Trieste e Savona. Il fatto è che quando non abbiamo stress facciamo bene, mentre quando ci sono gli scontri diretti spesso pecchiamo di inesperienza, ci facciamo prendere dalla frenesia e a volte mostriamo anche di avere paura di vincere. Dobbiamo scrollarci di dosso tutta questa paura”.
Il capitano biancoverde parla poi degli avversari di domani: “Il Posillpo è una squadra che ha tantissimi giocatori di esperienza e qualità, infatti sta disputando un ottimo campionato. Inoltre, ha degli ottimi stranieri e un allenatore che ritengo sia tra i migliori in circolazione. Il loro punto di forza, a mio avviso, è proprio l’esperienza, la capacità di gestire determinati momenti della partita. Insomma, è una formazione davvero forte”.
Di Luciano conclude indicando l’obiettivo che l’Ortigia deve porsi rispetto a questo match: “Sembra strano dirlo adesso, ma il nostro obiettivo deve essere quello di puntare a vincere, perché, come ripeto sempre ai miei compagni di squadra, noi non abbiamo niente di meno e niente di più dei nostri avversari. Possiamo vincere con chiunque, ma anche perdere con chiunque se non ci mettiamo la giusta determinazione e la giusta voglia. In vista di questa gara, avremo poco tempo per allenarci, quindi dobbiamo ripartire dalle cose semplici, fare quelle cose che, al momento, ci sembrano più banali e che invece sono quelle che possono ridarci la necessaria fiducia. Io sono sicuro che questa squadra alla fine riuscirà a ottenere quello che vuole”.

Foto: Simona Amato




“Oltre ogni cosa”, il mantra azzurro il giorno dopo. Arbitri, quanto inutile protagonismo

“Oltre ogni cosa”. E’ il post pubblicato questa mattina sulle pagine social del Siracusa calcio insieme alla foto della festa dei giocatori dopo un gol. Il messaggio è chiaro: squadra e società fanno quadrato. Il gruppo è unito e si sente defraudato di un risultato che avrebbe meritato, in coda ad una partita giocata per 75 minuti più recupero mostruoso in inferiorità numerica. La mazzata del pari beffa del Foggia è stata tremenda. Turati ha subito difeso il gruppo squadra. Ok, i due gol sono frutto di una serie di errori che nessuno in Serie C può permettersi, figurarsi una squadra che deve salvarsi. Ma ridurre Siracusa-Foggia solo a quegli errori, senza valutare la partita giocata col cuore in mano da Candiano e compagni, il vantaggio ritrovato, i polmoni gettati sul campo insieme ai crampi sarebbe ingeneroso e poco rispettoso verso l’impegno ed il cuore che a questa squadra vanno riconosciuti, insieme a limiti tecnici che purtroppo riemergono qua e là.
E allora bisogna andare “Oltre ogni cosa”. Oltre ad un risultato beffardo, ad una classifica pesante, a distrazioni dei singoli e persino una direzione di gara abominevole. Difficile trovare una squadra arbitrale meno preparata di questa per la direzione di uno scontro salvezza. Il fischietto Silvia Gasperotti della sezione di Rovereto ha subito perso il controllo della gara, pensando con un metro difficile da comprendere di poter gestire sventolando cartellini e con topiche clamorose su cui è bene che la Can di C rifletta un pò. Sei gialli (tre per parte e ben 3 nel recupero), un rosso diretto (Bonacchi), tre espulsioni dalla panchina azzurra. Per una partita mai cattiva, francamente troppo. Il quarto uomo (Enrico Gemelli di Messina) poi, ha presidiato costantemente la panchina azzurra – noto covo di rivoluzionari, evidentemente – e, dal campo, è sembrato intervenire più volte per influenzare le scelte dell’arbitro.
Clamoroso avere espulso Turati perchè protestava animatamente per un gol regolare, prima annullato e poi confermato dalla revisione. Insomma, aveva ragione lui e non l’arbitro (ed il quarto uomo). Disse una volta Buffon che l’arbitro della finale di Champion’s aveva un “bidone al posto del cuore”. Alle orecchie dei tifosi azzurri è forse riecheggiata quella frase mentre vedevano il fischietto ammonire ora Farroni per perdita di tempo o Candiano perchè cadeva a terra vittima di crampi ed esausto. L’arbitro non ha badato al fatto che quella squadra giocava in dieci da oltre 80 minuti, con un dispendio di energie (anche nervose, per suo merito) non indifferente. Ad un tratto, sembrava infierisse. Rischiando di far incattivire anche il pubblico. Un bravo arbitro, sa leggere le partite ed anche questi momenti. Ma se diventa lo “spettacolo”, non ha fatto bene il suo compito. O non ne è all’altezza. Una volta, si chiamava protagonismo.
“Oltre ogni cosa” è il mantra in casa azzurra. Metabolizzare, ripartire. Leccandosi le ferite e contando le assenze, altro “regalo” di un arbitraggio che ha fatto male ancor più del risultato. E si badi bene, non è questione di cercare alibi per nascondere errori del Siracusa. Ci sono stati errori ancora più marchiani.




Pallamano. L’Albatro Next Gen vince la stracittadina contro l’Aretusa: 35-31

La Teamnetwork Albatro Next Gen vince la stracittadina contro la Pallamano Aretusa e continua il cammino a punteggio pieno al comando della Serie B Salute & Benessere.
I ragazzi di Angelo Bufardeci si sono imposti per 35 a 31 al termine di una partita vibrante e giocata con grande attenzione dagli albatrini.
Con il successo di ieri la Next Gen blu arancio resta a punteggio pieno dopo le prime sei giornate di un campionato che sta mettendo in mostra buona qualità e ottime prospettive per il futuro della pallamano siracusana e siciliana




Siracusa-Foggia, pari beffa dopo gara stoica. Arbitraggio disastroso

Un 2-2 buono più per il Foggia che per il Siracusa. La beffa per gli azzurri, in maglia nera, arriva all’ultima azione ed in seguito all’ennesima discutibile scelta del modesto arbitro designato per questo delicato scontro salvezza e giustamente sommerso di fischi al termine. Così si falsano i campionati.
Ritorna Zanini sull’esterno di difesa, Contini riferimento offensivo con Molina squalficato. È un primo tempo ruvido. E non aiuta una direzione di gara indicata, che cambiano metro di decisione da azione ad azione finendo per innervosire tutti ma soprattutto il Siracusa. Clamorosa la doppia espulsione di Turati e Spinelli, per le proteste per il gol inizialmente annullato a Ba. Salvo poi convalidato da Fvs: avevano ragione loro. E quindi sono stati espulsi per aver avuto ragione. Troppa fretta da parte della direttrice di gara. Episodi gravi.
Tornando alla gara. Foggia più deciso in partenza, Siracusa guardingo. Al calcio angolo per gli ospiti, con Zanini che allunga in corner in un duello a tu per tu con l’avanti pugliese.
Sul ribaltamento di fronte, Siracusa in vantaggio. Parigini mette dentro dalla sinistra un pallone invitante, su cui Contini piazza la scivolata vincente. Come in Coppa Italia, ancora lui segna al Foggia. È il 10.o minuto.
Il tempo di far festa e succede di tutto. Fossati lamenta una sfida in area azzurra, si va a revisione Fvs per valutare il contatto con Bonacchi. È calcio di rigore, con rosso diretto per il difensore azzurro. Una clamorosa ingenuità, a difesa schierata male. Si batte il penalty al minuto 16, ed è 1-1 con Garofalo che tira centrale. Tutto da rifare per il Siracusa. Turati aggiusta la squadra abbassando Candiano a centrale difensivo, per un 4-4-1 di gamba e cuore.
Al 23 riflesso di Farroni ancora su Garofalo, ma era tutto fermo per fuorigioco.
Al 24 torna avanti il Siracsua, su di un rimpallo in area su cui si avventa Ba. In un primo momento, la rete annullata. In attesa della revisione, rosso a Turati prima e Spinelli poi. Ma avevano ragione loro,.il gol era regolare. Ed anche la poco brillante terna ne prende atto al termine del lungo esame video. Siracusa in vantaggio ed in intanto è già il 30. Il Foggia si ributta in avanti, gli azzurri (in maglia nera) stringono i denti e puntano sulle ripartenze di tecnica di Parigini e di velocità di Di Paolo. C’è spazio per un altro brivido Fvs al 47, in un recupero lungo 9 minuti, con il Foggia che reclama un altro rigore per un tocco di gomito di Di Paolo, ma il movimento è congruo e non aumenta lo spazio occupato per intercettare il pallone. Non è rigore. Sollievo del De Simone.
Il Foggia getta Morelli nella mischia, il Siracusa si ripresenta con gli stessi dieci. Un interno tempo da giocare in inferiorità. Sofferenza. Parigini si batte da leone ma la spia delle energie va in riserva, allora al 56 Valente al suo posto. Il Foggia, invece, passa a due punte con Bevilacqua. Al 58 è un supereroe Farroni che para qualcosa di impossibile a Winkelmanb a botta sicura. Ancora lui un minuto dopo, largo. Foggia in pressione. Il Siracusa si vede al 63 con una puntata offensiva di Zanini, alta. Si fa male Di Paolo, al 66 entra Frosali. Il Foggia lancia palloni a ripetizione nell’area azzurra. In una di queste occasioni, si scontrano Paccardi e Farroni. Il difensore resta a terra, i pugliesi provano a far male. Blocca sicuro il portiere del Siracusa. Ci sarebbe un secondo giallo per Winkelmann per gioco pericoloso. Nessuno protesta. Intanto anche Contini finisce le energie, mentre il Foggia assume trazione totalmente offensiva con Sylla. È il 72. Dalla tribuna arrivano le urla di Turati che chiama i suoi al movimento. Gudelevicius per Limonelli e Frisenna per Contini al 77 per tornare ad avere corsa, na senza un attaccante di ruolo. Fuori anche Pacciardi, sostituito da Ruben Falla. È Frosali all’84 a cercare la via del gol che scaccia via la paura. Bravo il portiere a respingere. Intelligente in questo caso la manovra azzurra. D’Amico all’88 chiama Farroni alla parata sicura. Bene a ripetizione Falla su Sylla. Minuto 90, punizione per il Foggia e sei di recupero. Una eternità. Decimo corner per gli ospiti. L’area è una bolgia. Palla in via Torino e tensione a mille tra i giocatori in campo. E una gestione ancora una volta scriteriata dei cartellini porta il modesto arbitro ad ammonire Candiano, reo di essere finito a terra stremato. Anche un altro rosso per la panchina azzurra. Undicesimo corner per il Foggia al 94, diventano dodici al 96. Siracusa di mera resistenza. Capolavoro dell’arbitro che fischia al 96 anche un fallo per un discutibile tocco di mano di Candiano da meno di un metro di distanza. Punizione centrale, schema e sbuca l’assist per Garofalo che beffa Farroni. Delusione enorme. Il pareggio serve più al Foggia che al Siracusa. Ma qualcuno dalla Can di C ci spieghi che arbitraggio abbiamo visto.