Tennis, Salvo Caruso dopo Melbourne: “Troppo clamore, ora punto a rientrare in top 100”

Ha preso il posto di Djovokic a Melbourne, oggi il tennista avolese Salvo Caruso ha già resettato dopo il grande clamore della vicenda e si prepara a nuovi tornei Atp tra India ed Europa. Con ironia, in una intervista all’Ansa, si è definito “lo sfigato più famoso del mondo”, traduzione ironica di quella qualifica di “lucky loser” derivata dal ripescaggio nel tabellone principale del torneo australiano. “Troppo clamore attorno a me. Io ero andato a Melbourne per giocare a tennis. Essendo il primo lucky loser speravo in buona chance. Il mio obiettivo adess è riprendere un buon ritmo partita e rientrare in top 100”, dice all’Ansa l’avolese Caruso.




Euro Cup, l’Ortigia presenta il ricorso. L’amarezza di Napolitano: “Daremo segnale forte”

L’Ortigia ha formalizzato il suo ricorso contro la decisione della Len sulla sconfitta a tavolino (10-0) in gara uno di Eurocup. Falcidiata dal covid, la formazione biancoverde non si è potuta presentare per il match confidando in uno sportivo rinvio. La federazione europea, però, ha applicato senza alcuna elasticità le norme e – forse – senza valutare correttamente le condizioni oggettive.
“Questa decisione ci ha colto un po’ alla sprovvista. Ci ha colpito molto nel morale, perché comunque lavoriamo per un obiettivo tutto l’anno e poi subiamo una decisione come questa, con un 10 a 0 a tavolino e la necessità di recuperare vincendo 11 a 0, impresa fisicamente impossibile. Abbiamo preso molto male la notizia, però la stagione è ancora lunga. Adesso c’è solo da lavorare a testa bassa e rimboccarsi le maniche”, spiega il pilastro dell’Ortigia, Christian Napolitano. Dal ricorso non si attendono comunque grosse novità. “La Len non cambierà le cose, perché loro non sconfesseranno mai la loro decisione, anche se è sbagliata. Sono solo dei burocrati”.
Da capitano, Napolitano prova a scuotere i compagni. “Testa bassa e lavorare. Siccome l’ho vissuta già questa situazione, anzi l’abbiamo vissuta in molti nel 2020, quando per il Covid-19 sono state cancellate le competizioni con noi già in finale di Euro Cup, l’unica soluzione per noi ora è quella di pensare a lavorare sempre di più, per arrivare a raggiungere altri obiettivi. Vuol dire che ci sono cose ancora più grandi che ci aspettano. Noi giocatori non abbiamo altra scelta, possiamo solo andare avanti con la solita professionalità. Certo, il morale è quello che è, perché da 2 anni ci tolgono questa dannata coppa e io non so se l’anno prossimo avrò la possibilità di rigiocarla o se altri miei compagni avranno l‘opportunità di fare altrettanto, visto che molti siamo a fine carriera. Personalmente posso dire, da giocatore, che andare avanti così non ha senso, noi atleti abbiamo degli obiettivi per i quali lavoriamo duramente facendo sacrifici, mentre quelli che decidono queste cose forse non sono mai stati atleti. Secondo me sono più dei segretari, dei burocrati che stanno seduti sulle loro poltrone e non sanno nemmeno se c’è l’acqua in piscina o forse neanche come è fatta una piscina. Purtroppo noi siamo quelli che vengono danneggiati da queste decisioni e possiamo rispondere solo lavorando più forte”. Parole che mostrano tutta l’amarezza che si respira in casa Ortigia.
“Tanti giocatori di altre squadre ci hanno scritto indignati, definendo questa cosa una schifezza”, rivela Napolitano. “Io da sportivo posso dire che non mi piacerebbe vincere una partita in questo modo, perché le partite si giocano sul campo e lì poi ha la meglio chi è più forte. Non troverei stimoli a vincere a tavolino, sarebbe da perdenti, sarebbe un segno di debolezza. Preferisco sempre giocarmela, poi festeggiare se vinco o applaudire e stringere la mano agli avversari se sono più forti e vincono loro. Non giudico il Telimar Palermo, penso a noi. Al ritorno di sicuro daremo un segnale forte. Non aggiungo altro”.




Pallanuoto. Sconfitta a tavolino per l’Ortigia in Euro Cup: “Decisione vergognosa”

Dopo la decisione della Len, il circolo Canottieri Ortigia decide di dire la propria e non esclude di poter impugnare il provvedimento. La sconfitta a tavolino 10-0 in semifinale di Eurocup inflitta ai biancoverdi che non hanno potuto giocare la partita per via dei numerosi giocatori risultati positivi al Covid-19, alla società piace affatto, per una serie di ragioni che spiega in una nota diffusa in mattinata. Questo il testo integrale:

“Abbiamo ascoltato molte chiacchiere in queste ore- si legge nel comunicato-  pertanto riteniamo sia giunto il momento di lasciare spazio ai fatti. Nella serata di martedì 11 gennaio abbiamo comunicato per iscritto la positività al Covid-19 di ben 9 giocatori, oltre alla messa in quarantena del resto della squadra. Alla comunicazione abbiamo allegato la documentazione relativa, con i referti dei tamponi molecolari e le certificazioni di messa in quarantena obbligatoria dell’Autorità Sanitaria. Per tale ragione, non è stato possibile essere presenti a Palermo, nel rispetto degli obblighi previsti dalla legge italiana, che se violati avrebbero determinato una denuncia penale. Alle ragioni di legge, inoltre, si aggiunge il senso di responsabilità della nostra società, visto l’evidente manifestarsi di un focolaio Covid all’interno del gruppo squadra. Infatti, tra il 13 e il 14 gennaio, altri due atleti, a seguito di ulteriori tamponi, sono risultati positivi. Se l’Ortigia dunque avesse disatteso gli obblighi della quarantena, presentandosi a Palermo, avrebbe rischiato di contagiare gli avversari, gli arbitri e i delegati LEN. Vorremmo ricordare che, nel 2020, per le identiche ragioni, con lo stesso regolamento (che peraltro, proprio da questa mattina, sul sito ufficiale della LEN risulta non disponibile e in aggiornamento…), la LEN rinviò la semifinale di ritorno tra Eger e Brescia, partita che poi non venne mai disputata, a seguito della decisione di cancellare le competizioni, quando l’Ortigia era già approdata in finale di Euro Cup. Sentiamo la necessità di sottolineare che il Circolo Canottieri Ortigia, nel campionato italiano, ha sempre rispettato le regole e non ha mai chiesto il rinvio di un match, giocando partite anche importanti per gli obiettivi di classifica senza due o più giocatori fondamentali. In questo caso, invece, sussistendo una causa di forza maggiore, il rinvio avrebbe dovuto essere automatico, garantendo il regolare svolgimento della manifestazione. Dal lato nostro, per storia e per valori sportivi, oltre che per il bene della pallanuoto, riteniamo infatti che le partite si debbano vincere sul campo e non a tavolino.Ci lascia perplessi, inoltre, che la decisione della LEN abbiamo dovuto apprenderla dai giornali e dai siti di informazione, dal momento che la LEN non ci ha mai notificato la decisione assunta dalla sua commissione competente.

Ciò detto, a norma di regolamento, chiederemo alla LEN di poter controllare la regolarità delle procedure svolte il giorno della partita, nello specifico i certificati dei tamponi antigenici degli atleti della squadra avversaria, che, per regola, devono essere effettuati al mattino, nel giorno della gara. Inoltre, chiederemo di verificare che i delegati LEN, gli arbitri e la squadra avversaria al completo si siano presentati all’orario previsto per il match e abbiano atteso i 30 minuti necessari, secondo il regolamento, per constatare l’assenza dell’Ortigia.In conclusione, il Circolo Canottieri Ortigia si riserva la possibilità di impugnare la decisione della LEN e di presentare ricorso presso gli organi competenti.




Pallanuoto. Ortigia decimata dal Covid, salta il match con il Telimar

L’Ortigia di pallanuoto decimata dal Covid. Dopo i primi due casi emersi nei giorni scorsi, altri sette tamponi molecolari sono risultati positivi.

Un esito che di fatto blocca la squadra, che domani avrebbe dovuto giocare con il Telimar a Palermo. In quarantena anche altri atleti, in quanto contatti stretti, come da normativa.

E’ evidente che il match di domani non potrà essere disputato. Per questa ragione la società ha ufficialmente chiesto alla Len la possibilità di rinviare l’incontro o, qualora non previsto dal regolamento, di rendere note le conseguenze della mancata partecipazione alla gara di andata.




Calcio. Il Siracusa fermato dallo Jonica, al De Simone cerimonia per i 50 anni di Sportivissimo

Si interrompe contro lo Jonica la serie positiva del Città di Siracusa, battuto di misura al “Nicola De Simone” dallo Jonica. Prova sotto tono dei padroni di casa, quasi mai pericolosi in avanti in una gara spigolosa e con poche emozioni. Mascara, in tribuna per squalifica, sceglie Ricca e Catania, preferendoli a Fichera e Melluzzo. Azzurri, in maglia bianca, in campo con il consueto 4-3-3 con l’ex Biancavilla attaccante di riferimento. Avvio promettente degli aretusei che, nei primi 10 minuti, costringono gli avversari sulla difensiva, senza però creare pericoli. Al primo vero tentativo è invece la squadra messinese a passare in vantaggio. Angolo da destra e tocco sotto porta decisivo di Gallardo. Poco prima Paschetta si era immolato sulla conclusione ravvicinata d Micoli, dalla quale era scaturito il calcio d’angolo che ha portato al gol messinese. Doccia fredda per i padroni di casa, che rischiano grosso al 25’ quando Gallardo semina il panico nell’area avversaria e va al tiro-cross che attraversa tutta lo specchio della porta e termina sul fondo. L’occasione buona per il pari capita a Schisciano al 37’ ma il centrocampista non controlla bene di petto su cross dalla trequarti di Giordano e l’azione sfuma.
Nel secondo tempo il Città di Siracusa spinge a testa bassa senza comunque riuscire a sfondare. Lo Jonica si difende con ordine e le folate offensive azzurre si interrompono spesso sulla trequarti campo. Ci prova Ricca al 22’, mandando alto. Al 30’ grande occasione in ripartenza per gli ospiti con la conclusione di Cragnolini deviata in angolo da un difensore aretuseo. Entrano anche Pepe e Sciacca ma il risultato non cambia nonostante i sei minuti di recupero nel corso di una ripresa in cui si è giocato poco o nulla a causa delle numerose interruzioni di gioco. Il Siracusa chiude in 10 per l’espulsione di Magnano e, a fine partita, rosso mostrato anche a Saitta che viene a contatto con il portiere Romano, il quale, uscendo dal campo, applaude in maniera provocatoria il pubblico della tribuna centrale.

Prima dell’incontro, cerimonia in campo per i 50 anni di “Sportivissimo”, con la consegna delle maglie da gioco da parte del presidente Salvo Montagno e del dirigente Marco Salonia al giornalista Paolo Catania e ai figli del compianto Pippo Di Silvestro. In curva Anna presente una quarantina di bambini assistiti dall’associazione “Astrea in memoria di Stefano Biondo” e raccolta alimentare all’interno dello stadio. Minuto di silenzio in memoria delle vittime di Ravanusa.




Siracusa. Real Siracusa-Città di Siracusa nel segno di Santa Lucia: in curva striscione dedicato alla Patrona

Lo scambio di doni e poi l’urlo “Sarausana jè”. E in curva Anna uno striscione dedicato alla vergine e martire siracusana. Asd Città di Siracusa e Real Siracusa Belvedere hanno onorato così, la patrona alla vigilia della sua festa e prima di un derby che, in campo, è stato combattuto ma corretto. Il presidente della deputazione della cappella di Santa Lucia, Pucci Piccione, ha donato una statuetta del simulacro argenteo e i gagliardetti personalizzati ai due presidenti, Antonello Liuzzo e Salvo Montagno. I massimi dirigenti delle due squadre hanno ricambiato consegnando la maglia delle rispettive compagini alla deputazione, rappresentata anche da don Helenio Schettini (che ha benedetto il momento, recitando la preghiera del Padre Nostro), Elena Artale, Salvatore Sparatore e Sebastiano Racioppo. “E’ stato emozionante, commovente – dice il massimo dirigente azzurro – Abbiamo voluto che questa partita tra le due squadre della città fosse una festa nel segno di Santa Lucia. Noi abbiamo dato l’input, il Real ha raccolto l’idea e per questo motivo ringrazio la società biancorossa, che era quella ospitante e ha dato subito la sua disponibilità per realizzare questa iniziativa. Grazie anche al presidente Piccione e ai rappresentanti della deputazione per la loro presenza”.




Pallanuoto, Serie A1: troppo Brescia per l’Ortigia, i campioni d’Italia passano a Siracusa

Pesante sconfitta per l’Ortigia, superata in casa da un Brescia spietato 14-5. Troppo forti i campioni d’Italia per i biancoverdi, che hanno sofferto molto la difesa degli uomini di Bovo (completata dalle ottime parate di Tesanovic) e le micidiali ripartenze in velocità. L’Ortigia non era partita male, difendendo abbastanza bene, grazie anche agli interventi decisivi di Tempesti (il migliore dei suoi oggi), che ha anche parato un 5 metri a Di Somma. I biancoverdi però non pungono in avanti, giocando con troppa timidezza e subendo così le rapide transizioni del Brescia che, con Di Somma, Bicari e Gitto, si porta sul 3-0. Nel secondo parziale il copione non cambia e sono ancora i campioni d’Italia a fermare i tentativi d’attacco dell’Ortigia e poi a colpire con l’ex Vapenski (dalla distanza) e Alesiani (in superiorità). Ciccio Cassia, con l’uomo in più, prova a scuotere i suoi, ma, poco meno di due minuti dopo, Renzuto Iodice sigla l’1-6 di metà gara. Nel terzo tempo c’è più equilibrio e, dopo il botta e risposta Lazic-Gallo, i lombardi vanno sul 9-2 con Gitto e Vapenski; quindi il rientrante Mirarchi accorcia ancora a 51 secondi dallo scadere. L’ultimo quarto è tutto per il Brescia, che ne segna cinque di fila (Luongo, Alesiani, Presciutti e due volte Gitto), mentre l’Ortigia riduce il divario solo nel finale con Klikovac e ancora con Mirarchi. Finisce 14-5, con il Brescia che raggiunge momentaneamente il Recco al primo posto, scavalcando proprio l’Ortigia.
A fine gara, parla il numero 1 dell’Ortigia, Stefano Tempesti: “Abbiamo sofferto il loro pressing, la loro capacità di ripartire sempre in contropiede. Però, a prescindere dalla bravura degli avversari che, non dimentichiamolo, sono campioni d’Italia in carica e puntano a vincere scudetto e Champions, la squadra oggi ha perso un treno importantissimo per quella che è la sua crescita. Queste sono partite importanti che ti danno la possibilità di migliorare, provare tanti schemi contro i giocatori più forti del mondo. Sono treni che non passano spesso. La nostra colpa maggiore è non aver espresso il nostro gioco, non aver fatto una partita di altissimo profilo. Ci sta di perdere contro il Brescia, ma non ci sta di affrontare una partita in questo modo, perché sono occasioni di crescita che poi ti vengono a mancare nell’arco della stagione”.
A fine gara ha parlato anche mister Stefano Piccardo: “Nel corso della partita, quando eravamo stanchi, abbiamo commesso errori che si potevano evitare per giocare una partita conservativa contro di loro. Contro un Brescia con questa qualità, con due centri come Bicari e Lazic, con Tesanovic che oggi ha parato benissimo, con la bravura nel difendere con l’uomo in meno, non era facile. Per me non è un passo indietro, ma una presa di coscienza di quello che è il nostro livello e di quello che invece è il top level. Non c’è alcuna crisi, né è il caso di fare tragedie, semplicemente abbiamo perso contro una squadra più forte di noi. I valori tecnici sono sempre quelli che fanno la differenza nel gioco e noi dobbiamo lavorare per migliorare”.




Calcio, Eccellenza: verso la stracittadina Città di Siracusa – Real Belvedere Siracusa

Domani pomeriggio, fischio d’inizio alle 14.30, il Città di Siracusa sfida il Real Siracusa Belvedere. Per la prima volta le due compagini si sfideranno in campionato, al De Simone, visto che la scorsa stagione l’incontro saltò per via del covid. I precedenti sono 4, tutti in Coppa Italia, con tre vittorie degli azzurri e una dei biancorossi.
Tanti gli ex nelle file della formazione allenata da Peppe Mascara. Uno di questi è l’esterno sinistro Paolo Midolo. “Ho trascorso 4 anni al Real, condividendo tanti bei momenti in quell’ambiente. Mi sono trovato bene e – dice il giovane difensore aretuseo – spero di aver lasciato un buon ricordo. Ho tanti amici al Real e con alcuni di loro mi sento ancora. Per 90 minuti però lascerò i sentimenti da parte. In campo darò, come sempre, il massimo perché questa è una partita molto importante per noi. Non sarà semplice venirne a capo ma ce la metteremo tutta. Mi aspetto una gara combattuta, giocata sul piano fisico soprattutto da parte del Real. Dovremo essere bravi ad interpretarla nel modo giusto per portare a casa tutta l’intera posta in palio”. Il difensore azzurro sta vivendo un grande momento ed è stato tra i migliori in campo domenica scorsa a Barcellona. “Il merito è anche del mister che – spiega Midolo – ci fa lavorare bene in settimana. Dei suoi insegnamenti beneficiamo tutti, non solo io. Poi, certo, dipende anche da ognuno di noi esprimersi al meglio in campo. So di essere cresciuto molto e mi auguro di continuare così. Quel che conta, comunque, è che la squadra ha ormai preso forma e che in campo applica sempre ciò che prova in settimana. Anche domani dovrà essere così”.
Questa mattina gli azzurri hanno svolto la seduta di rifinitura. Al termine, il tecnico Mascara ha reso nota la lista dei convocati. Portieri: Ferla e Saitta; difensori: Puzzo, Magro, Castiglia, Longo, Magnano, Midolo P., Midolo G.; entrocampisti: Fichera, Schisciano, Ricca, Sciacca, Giordano; attaccanti: Montagno, Melluzzo, Mascara, Celin, Catania, Fiorentino. Domani gli azzurri scenderanno in campo con la nuova maglia che riporta l’effige di Santa Lucia. La gara sarà preceduta da una breve cerimonia alla quale parteciperanno il presidente della deputazione della cappella di Santa Lucia, Pucci Piccione ed i due presidenti Salvo Montagno e Antonello Liuzzo.




Calcio, Eccellenza. Stracittadina al De Simone nel segno di Lucia, patrona di Siracusa

Prima della gara tra il Città di Siracusa e il Real Siracusa Belvedere, stracittadina del campionato di Eccellenza in calendario il 12 dicembre, nello stadio della Borgata breve cerimonia in onore della Patrona, Santa Lucia. Con il benestare della società biancorossa, che sulla carta giocherà in casa, la società del presidente Montagno ha invitato il presidente della deputazione della cappella di Santa Lucia, Pucci Piccione, che prima del fischio d’inizio donerà due piccole statue raffiguranti il simulacro di Lucia ai rappresentanti delle due squadre. Loro ricambieranno consegnando la maglia ufficiale da gioco delle rispettive squadre.
Per la deputazione saranno presenti anche don Helenio Schettini, Elena Artale, Fabio e Davide Amato, Salvatore Sparatore e Sebastiano Racioppo. La statua di Santa Lucia donata all’Asd Città di Siracusa sarà posizionata in uno spazio appositamente ricavato in tribuna “Siringo”, al De Simone. Alla fine della partita sarà riposta in una piccola teca in vetro all’interno della tribuna stampa. La cerimonia di domenica anticiperà di qualche mese quella più importante in cui, a maggio, in occasione della festa del patrocinio, la deputazione donerà all’Asd Città di Siracusa una statua di dimensioni maggiori (sarà alta circa 120 centimetri) fedele riproduzione del simulacro della Patrona di Siracusa.
Domenica intanto la squadra allenata da Peppe Mascara indosserà per la prima volta la maglia in cui è riprodotto il disegno del simulacro di Lucia. Il tecnico non sarà in panchina per via della squalifica rimediata dopo l’espulsione subita mercoledì scorso in Coppa Italia. Seguirà il match dalla tribuna, così come avvenuto domenica scorsa a Barcellona Pozzo di Gotto (dove ha preso posto in gradinata). In panca ci sarà il suo vice, Mimmo Crisafulli.




Straordinario Giuseppe Manuel Tramontana, terzo in fitness model negli States

Il 30enne siracusano Giuseppe Manuel Tramontana centra uno storico traguardo. Atleta bodybuilder, categoria fitness model, professionista dal 2018, ha centrato uno storico terzo posto nella competizione internazionale per eccellenza, la americana WBFF (World Beauty Fitness Federation).
Era l’unico europeo in gara negli States che ospitano le manifestazioni principali del circuito professionistico di fitness model. Al Resort Casino Hotel di Atlantic City, Giuseppe Manuel Tramontana si è guadagnato gli applausi del pubblico ed i voti della giuria grazie ad una performance quasi perfetta. Ad aggiudicarsi la gara è stato il trentanovenne canadese Jean Jacques Barret, professionista da 10 anni negli States.
“Sono veramente entusiasta di questo risultato ottenuto negli Stati Uniti – ha dichiarato Giuseppe Manuel Tramontana – credo che il lavoro duro e la tenacia nel tempo possano dare un senso a tutto il lavoro svolto negli anni. Credete nei vostri sogni ragazzi, questo è il messaggio che vorrei trasmettere con i miei risultati a tutti i giovani”.
Per Tramontana non era la prima assoluta oltreoceano. Già due anni addietro aveva partecipato al “Los Angeles-Pro”, chiudendo in top five su 15 partecipanti. Già pronta la prossima sfida: il mondiale di Las Vegas, in programma il prossimo agosto.