Pallamano. L’Albatro al comando della Serie A Gold, 33-32 contro l’Eppan

La Teamnetwork Albatro passa anche sul campo dell’Eppan e resta solitaria al comando della Serie A Gold. I siracusani vincono per 33 a 32 un match sofferto, giocato sempre in equilibrio.
Primo tempo equilibrato con i siracusani che riescono ad andare anche sul +3 per diversi minuti. I locali pungono con tiri dal centro e difendono in modo aggressivo.
Nella ripresa i padroni di casa non mollano la scia e, nonostante alcuni break che li allontanano dagli uomini di Garralda, riescono a recuperare presentandosi sul pari a meno di un minuto dalla fine.
Il gol vittoria lo segna capitan Vinci, poi la paura finale con il tiro del possibile nuovo pareggio di Bendini che centra il palo alla sinistra di Riahi.




Seggiolini al De Simone, si comincia dalla tribuna laterale: layout multicolor

Sono cominciati nei giorni scorsi i lavori per montare i nuovi seggiolini al De Simone. Operazioni al via dalla tribuna laterale con le nuove sedute numerate piazzate. Alternati i colori bianco, blu e grigio. I seggiolini saranno posizionati anche in tutta la gradinata, dove spunteranno anche di colore nero e verde oltre a bianco, blu e grigio secondo il layout studiato per lo stadio siracusano e che dovrebbe rendere la sensazione visiva – alle telecamere – di tanti spettatori anche quando vi sono sedute vuote. Delusi, in questo senso, quanti chiedevano di formare la scritta “Siracusa”. Restano escluse da questi lavori la curva Anna ed il settore ospiti.
In totale saranno circa 2.600 i nuovi seggiolini installati al De Simone.




Volley, Serie B2/F: Melilli, che occasione per scalare la vetta della classifica

Melilli Volley insegue continuità. Di risultati e di rendimento. Turno sulla carta favorevole, il prossimo. Quinta giornata del girone L di serie B2 femminile, la squadra allenata da Luca Scandurra attesa in casa della neopromossa Todo Sport Vibo Valentia. Considerati gli incroci ad alta quota tra le formazioni che precedono e seguono di poche lunghezze la compagine neroverde, Raffaella Minervini e compagne potrebbero fare un ulteriore importante balzo in avanti in classifica generale. Attualmente sono terze a 9 punti, a 3 di distanza dalla coppia di vetta formata da Gela e Orlandina, impegnate in incontri difficili.
La partita in programma sabato 8 novembre alle 18 non dovrebbe nascondere particolari insidie, ma il tecnico siracusano non si fida e chiede umiltà e concentrazione alle sue ragazze. “Andiamo in trasferta contro una squadra in cerca di riscatto dopo tre sconfitte consecutive – dice Luca Scandurra – e che ha un organico formato da giocatrici interessanti per la categoria. Dovremo stare attenti. Servirà lo stesso atteggiamento di sabato scorso contro Zafferana per ottenere i tre punti. Mi aspetto pertanto un approccio forte alla gara contro una squadra che cercherà di metterci in difficoltà sfruttando anche il fattore casalingo”.
“Siamo sul pezzo – afferma la centrale Sabrina Lucescul – Il morale è alto e siamo pronte a dare il massimo per vincere anche questa partita. Giocheremo contro una squadra alla nostra portata, ma da non sottovalutare. Dovremo tenere ritmi alti per tutta la durata del match, ripetendo la prestazione offerta sabato scorso contro Zafferana. Non mi aspetto una partita comoda ma, se giocheremo ai nostri livelli – conclude la giocatrice di Melilli Volley – per le avversarie sarà difficile riuscire a contenerci”.




Dodici partite, nessun pareggio: altro segnale dello squilibrio tattico del Siracusa

Nella crisi del Siracusa c’è un altro dato che emerge. La squadra azzurra non ha mai pareggiato. Dodici partite, dieci sconfitte e due vittorie. Unica nel girone, però, la squadra di Turati conserva lo zero alla voce pareggi. Oltre la semplice curiosità statistica, la circostanza merita qualche considerazione.
Sul piano tecnico-tattico, si potrebbe leggere come altro segnale della eccessiva propensione offensiva ed assenza di equilibrio tra i reparti. Ed in classifica mancano quei punticini “sporchi”, strappati anche con mestiere, in coda a partite comunque complicate, tra un fallo a centrocampo ed una palla in tribuna. Non bello, ma utile magari. Muovi la classifica e non ti deprimi sotto filotti di sconfitte.
Altro dato. Il Siracusa non ha mai chiuso una partita senza subire almeno un gol. Come se la squadra scendesse in campo con la pressione di chi sa che non può più permettersi passi falsi. Ma è proprio quella tensione, spesso, a generare errori. Il gol subito diventa una costante e ogni sconfitta scava più a fondo nel morale del gruppo. Certo, la manovra degli azzurri è spesso bella a vedersi, fatta di pressione e possesso palla. Ma un possesso palla “sterile” (Eziolino Capuano dixit), non impensierisce gli avversari che sanno di poter “contare” su qualche generosità difensiva azzurra per far male.
E’ il momento più difficile nella stagione del ritorno tra i Pro. I numeri dicono tanto, ma non raccontano ancora la fine della storia. Perché se la squadra saprà ritrovare organizzazione e coraggio, il campionato può ancora offrire spiragli di riscatto. Anche la società, però, deve contribuire. I tifosi si chiedono se abbia senso insistere con un progetto tattico che non matura. Il girone di andata è ormai andato. Serve un segnale immediato, in campo e nella testa. Perché la prima partita da vincere, ora, è contro sé stessi e il sentirsi già retrocessi.




Scontro salvezza amaro, Siracusa sconfitto a Giugliano. Zona play-out lontana

Il Siracusa non riesce a dare continuità alla vittoria contro il Casarano. A Giugliano arriva la decima sconfitta stagionale, 2-1 per la squadra di Capuano. Va subito detto che di tutte questa è assolutamente immmeritata, con il Giugliano che non vede letteralmente il pallone per lunghi tratti di gara. La differenza la fa l’episodio che porta al gol di Prado, unica vera volta in cui i campani superano la metà campo nella ripresa. Il Siracusa gioca anche bene purtroppo subisce gol con troppa facilità e fatica maledettamente a farne. Ma quello di Gudelevicius è un piccolo capolavoro. I campani vincono il primo scontro diretto con vista salvezza. Gli azzurri non riescono a pareggiare una gara che, ai punti, avrebbero persino meritato di vincere. Ma il calcio è così, vince chi segna un gol in più.
Novità nel Siracusa, con Zanini preferito a Sapola. In avanti, Di Paolo dentro dal primo minuto con Valente sulla fascia opposta e Molina al centro.
Dopo una prima fase di studio, è il Giugliano a rendersi pericoloso. Al 14 La Vardera dimenticato a centro area su cross dalla destra colpisce il palo su conclusione a botta sicura.
La risposta del Siracusa al 17, con un tiro dal vertice alto dell’area di Valente che non trova la porta.
Passano sette minuti e il Giugliano passa in vantaggio con Ibou Balde, servito in area da un rimpallo fortunato, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Ma già nell’azione che ha portato al corner, difesa azzurra troppo morbida.
Ci vogliono dieci minuti per riorganizzarsi e al 35 Di Paolo ritenta il tiro a giro di sinistro come in occasione della rete al Casarano. Ma stavolta la mira è larga.
Al 38 episodio in area di rigore del Giugliano, con Pacciardi colpito a terra. Le immagini però non sono nitide e la revisione chiesta dal Siracusa non porta purtroppo a nulla.
Al 43 raddoppio del Giugliano, annullato per fuorigioco. Ancora un rischio con Nepi che spara alto da buona posizione. Cinque minuti di recupero arrembanti da parte del Siracusa, ma senza creare qualche reale pericolo.
La ripresa è un lungo monologo azzurro, iniziato da Limonelli che al 48 calcia su imbucata di Gudelevicius e fino al recupero con Cancellieri e Molina. A segnare è però il Giugliano, nell’unica fiammata del secondo tempo. Isaac Prado insacca di testa dove Farroni non arriva. Il vantaggio di avere giocatori di questo tipo. Il Siracusa non molla, tiene il controllo del gioco e al 73 da un segnale di vita con il gol del centrocampista Gudelevicius bello a vedersi ma purtroppo alla fine inutile per la classifica.
Siracusa costantemente alla ricerca del pari. Turati mette dentro tutto l’arsenale offensivo per un all in che non porta alla rete pure meritata. Il Giugliano negli ultimi 24 minuti praticamente non esiste. La punizione al 90 di Cancellieri meriterebbe miglior fortuna, ma la dea bendata quest’anno guarda da un’altra parte.
Vince il Giugliano di Capuano, per Turati inizia un’altra settimana di passione, con il distacco dalle altre pretendenti alla salvezza che aumenta pericolosamente.




Pallanuoto. Ortigia-Olympic Roma, i biancoverdi inseguono un successo

Domani alle 15.00 torna in acqua l’Ortigia, alla piscina Paolo Caldarella. Sesta giornata della Serie A1 di pallanuoto, i biancoverdi inseguono il primo successo stagionale davanti al pubblico di casa. Avversaria è la Training Academy Olympic Roma dell’ex Cristiano Mirarchi, oggi guidata dal tecnico Fiorillo. La gara sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube dell’Ortigia.​
L’Olympic, avversario solido e dalle grandi ambizioni, si presenta con due punti di vantaggio in classifica e con una rosa rinforzata dal mercato estivo. Per l’Ortigia, reduce da due trasferte dove ha comunque mostrato progressi nonostante i risultati, sarà un banco di prova determinante anche per la crescita mentale del gruppo. Il tecnico Stefano Piccardo dovrà valutare le condizioni dei due stranieri Gardijan (infortunio alla mano) e Radic (problema alla spalla), mentre il resto della rosa è pronto, carico e fiducioso dopo aver recuperato le energie delle ultime settimane.​
Alla vigilia, coach Piccardo evidenzia l’importanza di gestire i momenti chiave del match, un aspetto ancora critico. “In queste partite l’equilibrio mentale diventa fondamentale, soprattutto con le nuove regole. L’Olympic è più attrezzata di noi, ha un ottimo portiere e si è rafforzata molto. Dovremo essere rapidi e attenti nelle transizioni e evitare di subire i loro contropiede, con giocatori come Vitale in grande forma e Mirarchi che conosciamo bene”.​
Anche il centroboa ungherese Aranyi, alla sua prima esperienza italiana, richiama la squadra a trasformare le buone prestazioni in risultati. “Stiamo crescendo ma dobbiamo imparare a vincere anche le partite che abbiamo in mano. Serve lavorare sulla gestione dei momenti delicati sia individualmente che come gruppo. La nostra forza è l’entusiasmo e la voglia di migliorarsi, che dovrà emergere soprattutto nei momenti più difficili”.​




Siracusa, amore senza classifica: la media spettatori è da top five del girone C

Mentre in classifica il Siracusa, al momento, si trova in ultima posizione, c’è un dato che lo proietta in alto. Ed è quello relativo alla media spettatori delle gare casalinghe. Nonostante risultati non certo positivi (2 vittorie su 11 incontri totali, di questi 6 in casa) non è mai mancato l’affetto delle tifoseria, con una media spettatori al De Simone di 3.385 unità. Si va dal record stagionale di 4.087 spettatori di Siracusa-Monopoli ai 2.750 di Siracusa-Casarano. In mezzo, i 3.607 che hanno assistito a Siracusa-Benevento ed i 3.660 di Siracusa-Cosenza.
E così, in questo campionato sugli spalti, nonostante il De Simone sia (per capienza, 4500) uno degli stadi più “piccoli” del girone, il Siracusa si piazza in quinta posizione, davanti al Trapani (3.485 spettatori di media). Nelle ore scorse, il presidente dei granata, Antonini, si era lamentato dello scarso calore del pubblico del Provinciale.
Secondo i dati riportati da transfermarkt.it, a guidare la classifica della passione sugli spalti è il Catania con 17.913 spettatori di media al Massimino. Segue la Salernitana con 12.428. Terzo gradino del podio per il Benevento con 6.022. Fuori dal podio il Crotone con 4.640 spettatori di media. Alle spalle dei calabresi, il Siracusa.
All’ultimo posto, il Sorrento che – però – non gioca realmente in casa (246 di media). L’Atalanta U23, sin qui, ha scaldato il cuore di 446 spettatori per partita.
La media del girone C è di 3.590 spettatori per match.




Siracusa, ritorno al successo. Il presidente Ricci: “Non è un’eresia pensare alla salvezza”

Alcune annotazioni in ordine sparso. Il Siracusa è tornato al successo, vittoria che mancava dalla sesta giornata, era il 24 settembre. Dopo, quattro brucianti sconfitte. Gli azzurri hanno segnato 4 gol, interrompendo un digiuno che durava da 445 minuti. In una sola gara, Candiano e compagni hanno realizzato tante reti quante nelle precedenti 10 giornate. Continuano, però, ad incassare almeno un gol a partita. In classifica i punti diventano adesso 6 e non sono ancora sufficienti per lasciare l’ultimo posto. Non aumenta la distanza sulle dirette concorrenti e, in attesa dei risultati di oggi, si fa corsa sul Picerno (sconfitto dall’Atalanta U23) e si resta in scia della Cavese.
La vera novità è la prova di carattere degli azzurri, esemplificata dall’esultanza di Molina dopo il suo imperioso stacco di testa che vale l’1-1. Corre sotto la tribuna e lascia chiaramente intendere che la squadra tiene gli attributi. Lo mima proprio e la prova della ripresa, favorita dall’inferiorità numerica del Casarano, lo dimostra. Non era comunque facile, quindi bene così. Meglio soprassedere sugli episodi avvenuti all’esterno dello stadio. La contestazione è legittima, quando diventa altro no. Se quasi tutte le trasferte vengono vietate agli appassionati supporter azzurri è anche per via di questi comportamenti, che vengono annotati dall’Osservatorio Nazionale. “Vittoria fondamentale”, dirà al termine il presidente Alessandro Ricci sottolineando la prova del collettivo, quasi senza sbavature per tutti i 90 minuti. “Non abbiamo mai avuto il dubbio che questa squadra potesse meritarsi l’ultimo posto in classifica. Ma oggi siamo lì e quindi ce lo prendiamo. Dobbiamo lavorare tantissimo, continuare a lavorare, restare concentrati”, sintetizza con pragmatismo Ricci.
La salvezza? “Non è un’eresia che è un obiettivo che possiamo centrare. Non facilmente, perché la strada è complicatissima. Ma vedendo le ultime prove, è ragionevole pensare che si possa arrivare a dicembre in una posizione di classifica che ci possa permettere di rinforzare la squadra, con entusiasmo e con la voglia di rimanere in questa categoria”. La società, quindi, conferma l’intenzione di intervenire sul mercato di riparazione per puntellare l’organico che deve fare i conti anche con gli infortuni. Difficile, lascia intendere Ricci, che ci si possa valutare di pescare già adesso tra gli svincolati. Un rischio, giocatori che magari hanno bisogno di settimane per entrare in condizione, meglio allora puntare sulla finestra invernale di calciomercato.
Dedica speciale per Mattia Puzone, reduce da intervento chirurgico dopo l’infortunio in uno scontro di gioco. “A Mattia va il mio più grande abbraccio. Gli auguro di riprendersi rapidamente, è stato il nostro leone. Pur essendo il più piccolo, ha sempre lottato come un gigante”, le parole al miele di Alessandro Ricci che si coccola anche Falla (“ingiusto fischiarlo”) e Di Paolo.
Applausi per la vittoria, ora testa bassa e tornare a lavorare. Purtroppo la gioia per la vittoria dura meno dei 90 minuti di una gara. “L’entusiasmo fa bene, ma dobbiamo archiviarlo”, l’invito di Ricci. “Testa a Giugliano e poi, domenica dopo domenica, dobbiamo cercare di fare punti, di risalire e di trovarci in una condizione classifica il 21 dicembre che ci possa permettere di affrontare il girone di ritorno con più serenità”.




Pallamano, l’Albatro riparte senza sconti al Pressano: 33-29

Dopo la battuta d’arresto di Chiaravalle, la Teamnetwork Albatro torna a vincere e lo fa con autorità, superando il Pressano per 33-29 al PalAkradina. Una prova convincente dei siracusani, capaci di condurre la partita sin dalle prime battute e di mantenerne il controllo fino alla sirena finale.
Mateo Garralda aveva chiesto ai suoi concentrazione e compattezza difensiva. Il messaggio è arrivato chiaro: la difesa aggressiva e la chiusura sui terzini trentini hanno fatto la differenza, insieme a una gestione più attenta del possesso palla.
Il Pressano, dal canto suo, ha pagato qualche ingenuità di troppo e alcune palle perse che i biancoblu hanno trasformato in reti pesanti. Vinci e compagni si sono dimostrati implacabili nelle ripartenze e lucidi nei momenti chiave, mantenendo sempre un margine di sicurezza sugli avversari.
La gara è stata comunque intensa e combattuta, con ritmi alti e buone trame di gioco da entrambe le parti. Alla fine il tabellone dice 33-29 (16-12 all’intervallo), punteggio che premia una prestazione solida e corale della formazione aretusea.
Ora turno di recupero contro il Conversano, in programma martedì 5 novembre alle 19.30 ancora al PalAkradina.




La favola di Pucci Capodicasa, a 82 anni tedoforo con la fiamma olimpica a Siracusa

Una storia di sport e di passione. Quando la fiamma olimpica attraverserà le strade di Siracusa, il prossimo 17 dicembre, tra i tedofori scelti per portarla ed illuminare lo spirito olimpico cittadino, ci sarà anche Giuseppe “Pucci” Capodicasa, 82 anni, autentico simbolo dell’atletica siracusana.
Per lui sarà un ritorno emozionante: già nel 1960, in occasione delle Olimpiadi di Roma, aveva corso con la torcia accanto a Concetto Lo Bello, primo tedoforo siracusano di allora. “Sono orgoglioso e felice”, racconta su FMITALIA. “Nonostante l’età, sono ancora un atleta in piena attività agonistica e super allenato”.
Pucci è infatti campione regionale Master nella 5 km di marcia, sia su pista che su strada. Un risultato che si aggiunge ai tanti ottenuti in una carriera sportiva lunga una vita, iniziata con il suo “presidentissimo” Oreste Trommino all’Atletica Siracusa. “Io – dice sorridendo – sono nato atleta, e da allora non ho più smesso”.
Il suo curriculum parla chiaro con numerose partecipazioni a competizioni nazionali ed europee, tra cui i campionati europei Master, dove ha conquistato il titolo di vicecampione europeo a squadre nei 10 km su strada.
Quando qualche giorno fa è arrivata la mail ufficiale di conferma dalla Fondazione Milano-Cortina 2026, la gioia è stata incontenibile. “Non ci speravo più – confida – pensavo che avrebbero scelto i soliti ‘raccomandati’. Invece, quando ho letto la mail, sono rimasto strafelice”.
Correre con la torcia olimpica a Siracusa, per Pucci, ha un valore che va oltre lo sport. “È indescrivibile. Ho corso anche sulla pista antica di Olimpia, in Grecia, dove era vietato calpestarla. Era un piccolo sogno che si è chiuso ora in un cerchio perfetto: da Olimpia a Roma 1960, fino a Milano-Cortina 2026”.
Per lui, questa nuova esperienza è “un regalo di compleanno speciale”, un simbolo di tenacia e amore per l’atletica. “Tra cinque giorni compirò 82 anni – dice – e non potevo ricevere dono più bello”.
Il tratto esatto che percorrerà non è ancora stato comunicato, ma una cosa è certa: Pucci Capodicasa porterà con sé la stessa emozione e lo stesso entusiasmo di 65 anni fa, quando la torcia olimpica illuminò per la prima volta le strade di Siracusa. “Correrò lentamente, per far durare più a lungo la felicità”.