Sconfitta anche a Caserta (1-0), chi salverà adesso il Siracusa?

Anche a Caserta arriva una sconfitta per il Siracusa. E adesso diventano troppe per pensare che non sia arrivato il momento di dare una scossa all’ambiente. Dopo questo 1-0 la panchina di Marco Turati traballa come non mai. Per salvarsi servoni punti e gol, due cose che questo Siracusa non sa come si costruiscano.
La salvezza diventa ogni settimana più lontana e difficile. La strada intrapresa è quella del ritorno diretto tra i dilettanti. E chiunque verrà dopo Turati, troverà un ambiente depresso e rassegnato.
Chi si aspettava un Siracusa più guardino, è rimasto deluso. Fino alla fine, filosofia offensiva. Molina dal primo minuto in avanti, Cancellieri titolare al posto di Iob. Un primo tempo dominato, occasioni lampanti gettate alle ortiche e poi nella ripresa il solito calo fisico, gli errori e le praterie per gli avversari. Come in tutte le altre partite perse dal Siracusa, la Casertana ha solo dovuto attendere gli errori degli azzurri. Che sono arrivati puntuali tra sviste e falli in area. Una serie di check al Fvs e infine il rigore- tocco di mano di Candiano – trasformato da Bentivegna che incolla Turati alle sue responsabilità ed il Siracusa alla sua classifica da sprofondo azzurro.
Certo, quando non gira purtroppo non gira. E gli errori tra primo e secondo tempo, ora Molina ora Parigini, fotografano esattamente come manchi serenità alla squadra che in campo scende con macigni sulle spalle. Chi salverà adesso il Siracusa?




Volley,B2 femminile. Sconfitta netta del Melilli a Capo d’Orlando

Melilli Volley cade a Capo D’Orlando. Il PalaValenti si conferma tabù per la squadra di Luca Scandurra, costretta nuovamente a lasciare i tre punti a distanza di 6 mesi dall’ultima volta (erano la terz’ultima della scorsa stagione regolare). Prestazione deludente quella fornita dalle neroverdi, battute in tre set dalla squadra locale in poco più di un’ora e trenta minuti di gioco.
Lo starting six è lo stesso di sabato scorso con capitan Minervini in regia, Matrullo e Ferrarini in posto 4, Silvestre e Lucescul al centro, Ba opposto e Barbagallo libero. Il primo punto è delle padrone di casa, poi Ferrarini e Ba portano avanti le ospiti. Dopo il 2-2 di Nardone, Lucescul firma il secondo vantaggio neroverde a muro. Le siracusane allungano fino all’11-6 (massimo vantaggio). Ferrarini realizza il 12-8, ma le messinesi reagiscono e, sul 13-12 per Melilli, coach Scandurra chiama il primo time out. La compagine neroverde prova a riallungare ma, sul 15-12, subisce un parziale di 4-0 che “gira” il set a favore delle peloritane. L’ultima situazione di parità è sul 19-19, poi le orlandine danno lo strappo decisivo, con un break di 6-2 che le porta sull’1-0.
Partenza favorevole alle ragazze di Scandurra, che realizzano tre punti consecutivi in apertura di secondo set, con Ferrarini, Matrullo e un errore avversario. E’ solo un’illusione. Il ritorno delle locali è più celere rispetto al primo set e, sull’1-4, l’Orlandina piazza un break di 8-1 che porta il punteggio sul 9-5. Un errore in battuta rompe il digiuno di Melilli che, però, non riesce a tenere le avversarie. Costabile, Giardini e Terquaj hanno la mano calda e spingono la loro squadra fino all’11-6. Massimo vantaggio locale sul 17-8, con le melillesi che faticano in ricezione e difesa, palesando difficoltà anche in attacco. Il set è quasi compromesso per Minervini e compagne, che lasciano campo libero alle padrone di casa. L’ace di Bernardi chiude il parziale sul 25-15 in poco meno di mezz’ora di gioco.
Reazione Melilli nel terzo set. Dopo il tentativo di fuga locale (5-2), le ospiti si ridestano, mettendo a segno 4 punti di fila. Parità sul 10-10, poi Ferrarini e Matrullo attaccano bene, Lucescul realizza due punti consecutivi e ancora la schiacciatrice ex di turno firma il 16-11 neroverde A questo punto si spegne la luce e l’Orlandina piazza un break di 8-0 che porta il punteggio sul 19-16. La formazione peloritana sente la vittoria in pugno e non se la lascia scappare, chiudendo sul 25-18.




Siracusa, ultima chiamata a Caserta. Ricci chiede responsabilità e Turati si gioca tutto

E’ una vigilia particolare quella del Siracusa. La sconfitta con il Sorrento, la contestazione, il messaggio del presidente, il silenzio stampa. La sensazione è che la gara con la Casertana possa rappresentare uno spartiacque senza appello.
D’altronde, le parole dello stesso presidente Alessandro Ricci sono suonate come un ultimatum rivolto, in particolare, all’indirizzo dello staff tecnico, con l’allenatore Marco Turati in testa. “Ritengo che sia arrivato il momento di un’assunzione di responsabilità condivisa. È giusto che ciascuno, nell’ambito delle proprie competenze, si faccia carico delle proprie decisioni e del proprio operato”, ha detto il ‘pres’. Parole che valgono quasi come una richiesta di passo indietro se i risultati dovessero continuare a non arrivare. Il Siracusa è ultimo in classifica con 3 punti, peggior difesa della Serie C ed attacco praticamente non pervenuto. La filosofia offensiva di Turati, fatta di possesso palla e densità nella trequarti avversaria, per quanto spettacolare non si è però rivelata vincente per questo Siracusa.
Lecito, allora, attendersi a Caserta un Siracusa più prudente e più attento alla fase difensiva? Probabile, ma significherebbe – per Turati – rinnegare la sua idea di calcio, infoltendo magari il centrocampo. Non un’abiura, ma uno snaturarsi.
Sul fronte formazione, tutti disponibili tranne Alma. Iob è arruolabile ma potrebbe partire dalla panchina, con la riconferma di Cancellieri. In avanti ballottaggio Parigini/Molina, con quest’ultimo in vantaggio per una maglia da titolare. Più che una scintilla, il Siracusa ha bisogno di un segnale di ripresa, una reazione. La squadra si è pericolosamente appiattita, schiacciata da risultati negativi e sfortuna in serie. Un episodio potrebbe però riaccendere la luce. Altrimenti, la necessità di dare una scossa all’ambiente prima che sia troppo tardi, porterà ad inevitabili decisioni.




Pallamano. L’Albatro si rituffa sul campionato, riparte la marcia da prima della classe

Dopo l’intermezzo europeo, torna il campionato per la Teamnetwork Albatro che domani scende sul campo del Chiaravalle dell’ex Juan Pablo Cuello. I marchigiani, allenati da Andrea Guidotti, hanno conquistato 2 punti nelle prime cinque giornate vincendo sul campo dell’Eppan. Siracusani che, nonostante una partita da recuperare (quella interna contro il Conversano rinviata per l’impegno in Grecia), hanno mantenuto la prima posizione in classifica.
Mateo Garralda ha sottolineato l’importanza del doppio impegno contro l’Olympiacos, partite che hanno offerto spunti buoni in chiave di crescita della squadra e del progetto societario.
“A Chiaravalle, come ogni trasferta, sarà difficile – commenta il tecnico navarro – Giochiamo contro una squadra che, in qualche modo, ha il nostro stesso modello di gioco: palla che corre veloce e punta all’uno contro uno.
Una loro caratteristica è la velocità in difesa – continua il tecnico dei biancoblu – I quattro centrali difensivi hanno una buona mobilità e una grande intesa per aggredire nell’uno contro uno. Due caratteristiche che rendono difficile la nostra partita. Dovremo essere bravi a mantenere attenzione e tensione – conclude Mateo Garralda – Chiaravalle è sicuramente un bel banco di prova per tutti noi”.
Fischio di inizio e diretta streaming su PallamanoTv a partire dalle 20. A dirigere il match Ciro Cardone e Luciano Cardone.




Pallanuoto, l’Ortigia si prepara a ricevere la corazzata Savona

Rinfrancata dalla vittoria in trasferta contro la Florentia, l’Ortigia si prepara ad affrontare una delle corazzate del campionato di Serie A1 di pallanuoto. Domani, alle 15.30, alla piscina “Paolo Caldarella”, i biancoverdi ospiteranno la Rari Nantes Savona, formazione capolista allenata da Alberto Angelini, tra le principali candidate al titolo.
Per la giovane squadra siracusana di coach Stefano Piccardo si tratta di un impegno difficile ma stimolante. “Abbiamo lavorato bene in settimana, anche con un common training a Palermo contro il Telimar. Sappiamo di affrontare un avversario di livello superiore, con un ritmo di gioco impressionante. Il nostro obiettivo sarà reggere la loro intensità e mantenere la concentrazione per tutti i quattro tempi”, analizza Piccardo.
Da valutare le condizioni di Torrisi e Marangolo, alle prese con l’influenza. Gruppo in crescita nelle ultime uscite. Tra i protagonisti più attesi c’è Benedek Baksa, autore di un’ottima prova a Firenze: “Dobbiamo guardare a noi stessi, giocare con carattere e mantenere la nostra identità di squadra. Stiamo migliorando giorno dopo giorno e c’è grande affiatamento nel gruppo”.
La partita contro il Savona, che ha iniziato il torneo con due vittorie nette, sarà un banco di prova importante in vista delle prossime trasferte contro De Akker Bologna e Vis Nova Roma.
Il match sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dell’Ortigia.




Melilli Volley, ultima rifinitura prima della trasferta di Capo d’Orlando

Allenamento intenso per il Melilli Volley, che si prepara alla prima trasferta stagionale in Serie C femminile. La squadra allenata da Luca Scandurra ha lavorato su parte atletica, battute e schemi di gioco, chiudendo con una partitella a ranghi misti e un discorso motivazionale del tecnico. Oggi pomeriggio la rifinitura, poi partenza per Capo d’Orlando, dove domani – sabato 18 ottobre, alle ore 18 – il Melilli affronterà una formazione ambiziosa e di spessore.
“Giocheremo contro un avversario di valore, con atlete esperte e forti fisicamente”, spiega coach Scandurra. “Dovremo scendere in campo con lo stesso spirito e la stessa concentrazione mostrati contro Bronte. Mi aspetto una prestazione di buon livello: servirà attenzione a ogni dettaglio”.
In casa Melilli c’è curiosità anche per il ritorno a Capo d’Orlando di Federica Matrullo e Veronica Silvestre, ex della gara. “Per loro sarà un’emozione, ma appena si comincia penseranno solo a dare tutto per i nostri colori”, aggiunge l’allenatore.
La gara sarà diretta dagli arbitri Chiara Guarnaccia e Claudio Spartà. Le neroverdi puntano a dare continuità al convincente successo ottenuto all’esordio contro Bronte.




Giudice Sportivo Serie C, ammenda da 2.000 euro per il Siracusa

Ancora un’ammenda per il Siracusa calcio per fatti commessi dai suoi sostenitori. Lo ha deciso il Giudice Sportivo che ha sanzionato la società azzurra per 2000 euro. Si tratta della sanzione economica più elevata. Il provvedimento fa riferimento a quanto avvenuto durante Siracusa-Sorrento, con “fatti violenti commessi” dai sostenitori “posizionati nel Settore Gradinata Nord Settore N, integranti pericolo per l’incolumità pubblica”. Nel dettaglio, il lancio di un fumogeno all’interno del settore occupato dai tifosi del Sorrento e l’esplosione di un petardo e di un fumogeno sul terreno di gioco, al termine della gara.
Multato anche il Sorrento per l’atteggiamento dei suoi tifosi presenti a Siracusa. Ammenda di 1000 euro per aver lanciato “al 18° minuto del primo tempo un fumogeno in direzione del Settore occupato dalla tifoseria avversaria (Gradinata Nord), che, tuttavia, non oltrepassava il proprio Settore di appartenenza, impattando contro la recinzione di separazione”.




La crisi del Siracusa, parla il presidente Ricci. “Mio impegno massimo, ora assumersi responsabilità”

Riprendono oggi gli allenamenti del Siracusa. Dopo l’ennesima sconfitta, con un bottino fermo a tre punti in classifica e tanti brutti pensieri sul futuro, fa sentire la sua voce il presidente Alessandro Ricci. “A metà del mese di agosto ho convocato una conferenza stampa nella quale ho ritenuto doveroso assumermi la responsabilità per alcuni errori commessi nella gestione del club. Si è trattato di un gesto sincero, ma anche di un atto funzionale a togliere pressione allo staff tecnico e alla direzione sportiva, affinché potessero lavorare con serenità e concentrazione”, spiega il numero uno del sodalizio azzurro.
“Tuttavia, oggi ritengo che sia arrivato il momento di un’assunzione di responsabilità condivisa. È giusto che ciascuno, nell’ambito delle proprie competenze, si faccia carico delle proprie decisioni e del proprio operato.
Desidero chiarire, una volta per tutte, che le decisioni riguardanti l’aspetto tecnico e sportivo, dalla scelta dei giocatori nuovi, alle riconferme, fino alla costruzione della rosa, sono state interamente assunte dal direttore sportivo e dall’allenatore. La presidenza, nel pieno rispetto dei ruoli e delle professionalità, non è mai intervenuta nelle scelte di campo, né ha fornito indicazioni tecniche o suggerimenti sulle valutazioni dei singoli”, ha voluto precisare Ricci.
“Il mio compito, come presidente, è stato quello di comunicare ai collaboratori il budget a disposizione per la stagione, un budget che, per inciso, non è stato ancora completamente utilizzato. Ho ritenuto e ritengo tuttora che la serenità e l’autonomia dello staff tecnico siano elementi fondamentali per costruire un progetto credibile e duraturo. Non ho mai fornito indicazioni sul lavoro dell’allenatore, né espresso giudizi sulle scelte tecniche o tattiche. Non rientra tra le competenze di un presidente entrare nel merito di tali questioni: il campo deve essere territorio esclusivo di chi lavora ogni giorno con la squadra. Il mio impegno verso questa società, verso i nostri tifosi e verso la città di Siracusa – conferma il presidente azzurro – resta immutato. Ma è doveroso, per rispetto del progetto, per ciò che abbiamo costruito in questi 3 anni e delle persone che vi lavorano, che ognuno risponda delle proprie scelte, così come io ho fatto e continuerò a fare per le mie. I nostri valori ci insegnano che non è importante cadere, anche se può far male, quanto lo sia la capacita di sapersi rialzare. Tutti insieme, società, dirigenti, staff, squadra e soprattutto i tifosi”.
Un messaggio che da una parte vale come conferma del suo impegno massimo per il Siracusa e l’anticipazione di un mercato di riparazione possibile con il budget ancora a disposizione. Ma vale soprattutto come “avviso” alle componenti tecniche della squadra: da ora, vietato sbagliare altrimenti “ognuno risponda delle sue scelte”. In base all’interpretazione. può suonare anche come la richiesta di un passo di lato, se non direttamente indietro.




Siracusa in crisi, da Trapani il messaggio di Antonini: “vicino al presidente”

Sono ore difficili in casa Siracusa. Ultimo posto, tre punti in classifica ed una poco lusonghiera scia di sconfitte hanno portato all prima, vera contestazione nella gestione del presidente Alessandro Ricci che riportato gli azzurri tra i pro. Mentre si decide per una possibile scossa tattica (e forse anche tecnica), arriva da Trapani la solidarietà a Ricci di Valerio Antonini, patron dei granata.
Sui suoi canali social ha postato una foto con la curva Anna vuota e lo striscione contro squadra e società. Poi il messaggio; “Non conosco bene la situazione ma mi sento di essere molto vicino ad Alessandro. Ci ha messo tanto per portare il Siracusa in seri, non è mica facile, e parlo io che ho passato un anno terribile pagandone ancora le conseguenze. Oltretutto la squadra ha raccolto meno di quello che meritava come a Salerno”, le parole di Antonini che ricorda anche il suo difficile primo contatto con la realtà della Lega Pro. Quindi l’invito: ‘stringersi intorno ad Alessandro per cercare di aiutare la squadra. La Sicilia ha bisogno di avere più squadre possibile tra i professionisti”. La scelta del tu ed il riferirsi al presindente del Siracusa chiamandolo semplicemente per nome è la conferma del sincero e simpatico rapporto tra i due, nonostante il duello sportivo vinto dal Trapani schiacciasassi in D un paio di stagioni addietro.




Il giorno più difficile della gestione Ricci. Gli errori, la contestazione, il silenzio stampa

È il giorno più difficile nella gestione Ricci del Siracusa. L’atteso ritorno tra i professionisti, quello che doveva essere il primo tassello di un percorso quinquennale verso la cadetteria, ha assunto i contorni dell’angosciante presagio di sventure. Un quadro così torvo che la retrocessione in D, inevitabile con questo passo, è forse la cosa che fa meno paura nei brutti sogni dei tifosi azzurri.
Mentre i fischi riempivano il De Simone, mentre la contestazione prendeva forma in cori all’indirizzo della squadra e della società, il massimo esponente del sodalizio azzurro ha lasciato lo stadio anzitempo. Servono riflessioni e scelte ponderate, quelle che purtroppo sono mancate nel momento in cui bisognava costruire l’organico da affidare a Marco Turati, probabilmente il meno colpevole dello scatafascio attuale.
L’allenatore ed ex capitano azzurro ha accettato la missione impossibile di guidare una formazione rabberciata, senza preparazione di fatto, con tante scommesse giovani ed esperti calciatori in cerca di rilancio dopo stagioni complicate. Ci ha messo il cuore, facendo da parafulmine davanti ad ogni errore dei suoi. Ma con la farina attuale, difficile fare un pane diverso.
Turati ha cercato di fare la cosa più logica con l’armara che ha a disposizione: tenere lontani dall’area gli avversari, proponendo un gioco offensivo a cui manca però il finalizzatore lucido, capace di toccare un solo pallone e fare gol. Nonostante un presidio costante della trequarti avversaria, basta una palla lunga per far saltare tutto. Immaginare un Siracusa chiuso in difesa, in queste condizioni, avrebbe forse portato a moltiplicare il peso delle imbarcate. “Chiediamo scusa” è il post che compare a fine gara sui social ufficiali del Siracusa.
Dicono i bene informati che Turati starebbe pensando ad un passo indietro. Le prossime ore porteranno chiarezza in questo vocio di pare e di si dice. Certo è che il problema del Siracusa non è in panchina.
Il livello della rosa, detto con amarezza, è da ultimo posto. Peggior difesa, peggior attacco. È proprio la costruzione di un concetto di squadra che è mancato, insieme a fidejussioni ed altre storie. I giocatori fanno quello che possono, non si discute l’impegno e magari qualche qualità dei singoli. Purtroppo non è ancora quella che basta per salvarsi.
Per carità, nessuno dimentica ciò che il presidente Ricci ha fatto ed ha dato per il ritorno del Siracusa tra i pro. Ma fatti salvi i meriti del passato, vanno accettate oggi le critiche del presente a cui rispondere con maggiore dedizione e non con una spugna gettata. Sarebbe troppo facile.
E infatti i giocatori e qualche altro dirigente la faccia l’hanno messa. Mentre i tifosi esprimevano la loro frustrazione, si sono presentati per parlare il capitano Candiano e Parigini, tra gli altri.
Difficile capire, a distanza, cosa si siano detti. Dalle espressioni, dalla postura del corpo, dalle movenze purtroppo pare di leggervi tutta l’attuale sfiducia che regna nello spogliatoio azzurro.
Le speranze di agganciare almeno i play-out sono da affidare a dicembre, mese di preghiere per Santa Lucia e del calciomercato. Se la distanza dalle altre non sarà già pesante, giusti innesti potrebbero riaccendere la speranza di giocarsi la salvezza alla lotteria dei play-out. Difficile oggi augurarsi qualcosa di meglio e di più realistico, nei corridoi del De Simone. Che poi, detto tra i denti, si può anche retrocedere, ma almeno lottare. Al punto che l’unico vero interrogativo diventa solo uno: quale Siracusa arriverà a dicembre?