Atletico Siracusa, un punto d’oro in extremis a Ragusa (3-3)

Ancora un finale da brividi per l’Atletico Siracusa, che strappa un pareggio prezioso sul campo dell’Atletico Dream Soccer Ragusa grazie a un gol in pieno recupero di Marco Gibilisco. Nella seconda giornata del campionato di Seconda Categoria, gli aretusei pareggiano 3-3 al termine di un match ricco di emozioni e colpi di scena.
La gara parte male per i siracusani, rimasti in dieci uomini per l’espulsione del portiere Carrubba dopo un fallo da ultimo uomo. I padroni di casa ne approfittano per portarsi in vantaggio con Lamay, ma nel finale di primo tempo Lo Bello pareggia su rigore. Nella ripresa, ancora Lo Bello trasforma un secondo penalty, firmando il momentaneo 2-1.
Il Ragusa ribalta la situazione con due rigori concessi a favore e realizzati, portandosi sul 3-2, ma la squadra del presidente Enrico Abbruzzo non si arrende e, all’ultimo minuto, trova il definitivo pareggio: Gibilisco, di testa su calcio d’angolo, emula Bordonali, protagonista del gol vittoria della settimana precedente.
Un punto che salva la giornata ma non soddisfa pienamente l’allenatore Roberto Regina. “Abbiamo perso due punti contro una squadra modesta. Ci è mancata cattiveria agonistica e lucidità nel gioco. Dobbiamo lavorare ancora tanto”.
L’Atletico Siracusa, comunque, resta imbattuto e conferma lo spirito combattivo che lo ha già contraddistinto in questo avvio di stagione.




Derby del Massimino, il Siracusa affonda (2-0). Urgono correttivi per salvarsi

Ci voleva il Siracusa, questo Siracusa, per far tornare alla vittoria il Catania. Al Massimino vincono i rossoazzurri per 2-0. Il Siracusa chiude con tanto possesso palla e nessun tiro in porta, oltre una svirgolata di Contini al 92. Fatta salva la evidente differenza di valore tra le due squadre, una costruita per vincere e l’altra per sopravvivere, è il modo in cui arriva la sconfitta a fare male ai tifosi azzurri. La voce grinta nel derby più atteso, non è pervenuta. I soliti errori, quelli si.
Il pane si fa con la farina che uno ha a disposizione. O come diceva il prof Romano, è il cappello che si deve adattare alla testa e non viceversa. Senza metafora, il gioco di Marco Turati è bello e forse anche vincente. Ma quando hai gli uomini giusti per farlo. Questo Siracusa non ha (ancora) quelle qualità che servono per una proposta di quel tipo. E allora, siccome per salvarsi bisogna fare punti, urge capire se non sia il caso di cambiare, profondamente, valorizzando quello che si ha, magari badando a non prenderle, mettendo anche il pullman a difesa della porta. Perché con il solo possesso palla non si lascia l’ultimo posto in classifica. I gol al passivo sono troppi, quelli fatti troppo pochi.
Parigini dal primo minuto è l’unica novità proposta da Turati, che non rinuncia al gioco offensivo ed alla densità nella trequarti avversaria. Un atteggiamento propositivo che il Siracusa del primo tempo non mette in pratica. E con il solito gentile omaggio, azzurri (in maglia verde) subito sotto. Limonelli non si libera del pallone a centrocampo, perde la sfera e Lunetta se ne va da solo in porta, superando sulla corsa una difesa sempre troppo alta. È il 5 minuto. Tutto facile per il Catania che senza neanche impegnarsi passa subito in vantaggio. La reazione di Candiano e compagni è tutta in un traversone largo al 16. Tre minuti più tardi, Turati chiede la revisione per un contatto a centrocampo. La panchina azzurra voleva un rosso. Alla revisione, però, è tutto regolare per Gauzzolino.
La confusione del Siracusa è evidente al 24, quando Puzone anziché avanzare a centrocampo palla al piede, decide di tornare sui suoi passi, andando incontro all’avversario. Palla persa e fallo. Il continuo possesso palla azzurro è totalmente sterile e non trova sbocchi sulle fasce, con Valente poco ispirato. Meglio a destra Parigini.
Ma le occasioni sono tutte del Catania. Tocchi veloci tagliano da destra a sinistra una difesa sempre ad inseguire. Come al 27 (tocco largo) e soprattutto al 34 con conclusione alta di Gimenez da dentro l’area di rigore. Manovra insolitamente lenta quella del Siracusa. Gli etnei ringraziano e giocano di attesa. A referto, primo calcio d’angolo azzurro al 37. Cervellotico a dir poco lo schema corto che non porta a nulla, neanche ad un cross. Al 43 ancora una facile ripartenza del Catania e soliti problemi per il Siracusa che deve ringraziare prima Farroni per la parata e poi la mira sbilenca di Casasola. Di fatto, il primo tempo si chiude con possesso palla su percentuali altissime per il Siracusa, ma nessun tiro in porta o almeno da quelle parti.
Nessun cambio per Turati nell’intervallo. Evidentemente lui è soddisfatto così.
Al 58 fuori Parigini per Molina. Finalmente un attaccante di ruolo. Calcio d’angolo. Nella mischia, fallo di confusione per il Catania. Fischio discutibile. Sembra crescere il Siracusa ma è il Catania che sa di poter attendere per far male. E puntualmente succede. Al 64 Ierardi indovina il tiro da fuori, dopo una corsa senza ostacoli di palla e giocatori rossoazzurri. Raddoppio in contropiede, forse nel momento migliore del Siracusa. Ma con ogni probabilità, è la prova provata che il sistema di gioco azzurro va modificato sostanzialmente. Sensazione confermata anche dall’incredibile rischio corso in area al 73 da Frisenna, entrato da pochi minuti. Il Siracusa tenta ancora di farsi male da solo. Per il Fvs non è rigore, per fortuna. Niente fortuna per Molina che esce al 77. La sua partita è durata 20 minuti. E per il Siracusa piove sul bagnato. Pacciardi e Iob limitano i danni. All’82 fvs per un penalty chiesto dal Siracusa per fallo su Frisenna, per l’arbitro non c’è contatto falloso. All’85 Catania vicino al tris, miracoloso il salvataggio di Puzone. Stanca attesa del fischio finale, con 7 minuti di recupero. All’ultimo secondo, Farroni prodigioso. A preoccupare, adesso, è l’assenza di una parvenza di reazione.




Verso il derby: Parigini scalpita, ballottaggio Contini-Capanni, Molina tra i convocati

C’è un’atmosfera particolare attorno al Siracusa che si prepara al derby del Massimo. Nel corso degli allenamenti di questa settimana, carica e concentrazione sono andati aumentando man mano che si avvicinava l’appuntamento con i 90 minuti. Quasi come se le scorie dei risultati che tardano ad arrivare ed il peso di una classifica poco lusinghiera avessero finalmente lasciato spazio al convincimento di poter realizzare qualcosa di importante in questo mese di ottobre. In questo, è stato indubbiamente attento Marco Turati, l’allenatore azzurro che ha vestito i panni dello psicologo prima e del motivatore poi, spiegando ai suoi l’importanza che una gara affascinante di questo tipo ha per l’ambiente siracusano. Non un fattore di pressione in più, piuttosto la spinta per dare il 110%. Anche grazie ad una condizione che finalmente ha raggiunto livelli accettabili.
Nonostante discussioni sempre aperte sulla tenuta difensiva di una squadra votata alla costruzione di gioco offensivo, improbabile che Turati possa rinnegare proprio nel derby il suo credo calcistico. Più facile, invece, immaginare nuovi innesti, proprio nella retroguardia e forse a centrocampo. Per l’attacco la novità potrebbe essere Parigini in campo dal primo minuti. L’esperto attaccante scalpita e non vede l’ora di dare il suo contributo per la salvezza del Siracusa. Ballottaggio Contini-Capanni, determinante nella scelta sarà la valutazione delle condizioni della caviglia del numero 7 azzurro. Tra i convocati è probabile che possa finalmente affacciarsi anche Molina. L’infortunio rimediato al primo allenamento è ormai alle spalle. Non ha ancora chiaramente i 90 minuti nelle gambe, ma potrebbe garantire in ogni caso uno spezzone importante di gara.

foto Simona Amato/Ufficio Stampa Siracusa Calcio




Pallanuoto, parte una stagione piena di novità. L’Ortigia debutta alle 11 con Iren Genova

Domani mattina, all’insolito orario delle ore 11, prima di campionato per l’Ortigia. Alla piscina “Paolo Caldarella”, i biancoverdi aprono la nuova stagione di Serie A1 affrontando l’Iren Genova Quinto di coach Bittarello, formazione che schiera campioni del calibro di Figari e Aicardi.
Per il sette di Stefano Piccardo sarà una sfida non semplice ma carica di entusiasmo, in una stagione che si annuncia di transizione. La squadra, profondamente rinnovata con otto volti nuovi più il rientro di Tringali Capuano, si presenta giovane e motivata, ma inevitabilmente con meno esperienza e con la necessità di tempo per trovare i giusti automatismi.
La stagione porta con sé anche novità regolamentari importanti: campo ridotto a 25 metri, tempo di possesso abbassato a 20 secondi e abolizione del pareggio, con eventuali rigori a decidere il vincitore e l’assegnazione di due punti.
“Abbiamo cambiato nove giocatori rispetto allo scorso anno”, spiega Piccardo. “È un gruppo giovane, che lavora con impegno e ha tanta voglia di crescere. Sarà un anno zero, in cui dovremo adattarci anche alle nuove regole. Riuscire a confermare l’ottavo posto della passata stagione sarebbe già un grande risultato”.
Sull’avversario, il tecnico sottolinea che “il Quinto ha giocatori di grande livello, come Aicardi ai due metri, Gogov, Figari, Nora e i due Gambacciani. Non sarà facile impostare una gara senza averli ancora visti giocare, dovremo prestare molta attenzione e restare concentrati su quanto preparato”.
Carico e fiducioso l’attaccante mancino Alessandro Carnesecchi. “È un nuovo inizio per l’Ortigia, con tanti cambiamenti e regole diverse. Questo può essere un vantaggio per noi, che stiamo costruendo il nostro gioco direttamente sulla base del nuovo regolamento. Siamo giovani, abbiamo ritmo e tanta voglia di dimostrare. Sappiamo che sarà un anno difficile, ma vogliamo crescere partita dopo partita”.
La partita sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube dell’Ortigia.




Corri Augusta, in 500 al via: in gara campioni azzurri e atleti dal Burundi al Kenya

Cresce l’attesa per il IV Trofeo Corri Augusta, evento ormai consolidato del panorama podistico siciliano, organizzato dall’ASD Megara Running con il patrocinio del Comune e sotto l’egida Fidal. La manifestazione, valida come 6ª prova del circuito Sicily Bronze Races 2025, scatterà domenica 5 ottobre alle ore 10 da via Pietro Frixa e promette spettacolo con quasi 500 iscritti al via.
Tre le prove previste: la 10 km (quattro giri da 2,5 km), la 5 km (due giri) e la Walking 7,5 km (tre giri), aperta a tutti. Le due distanze competitive rientrano nei calendari nazionali Fidal e internazionali della World Athletics.
Degli iscritti, circa il 90% sarà impegnato nella 10 km. Otto le nazioni rappresentate oltre all’Italia, con il Burundi che schiera il gruppo più numeroso. La categoria più affollata è la SM50 con 72 atleti, mentre tra le donne spicca la SF50 con 18.
L’atleta più anziano sarà Sebastiano Caldarella, 90 anni, che correrà la 5 km; la veterana al femminile sarà Rosaria Lanza, 75 anni, ai nastri di partenza della 10 km. Non mancano curiosità: i nomi più diffusi sono Giuseppe (27 volte) e Daniela (5), mentre per Tommaso Cicatello la corsa coinciderà con il giorno del compleanno.
L’edizione 2025 vedrà al via un parterre di altissimo livello. Al femminile torna ad Augusta Giulia Aprile (Esercito), affiancata da Alessia Tuccitto (Caivano Runners), dalla netina Virginia Salemi e dalle gemelle bresciane Federica e Giulia Zanne. Attesa anche per l’azzurra Micol Majori, reduce dai Mondiali di Tokyo.
Tra gli uomini riflettori sui burundesi Leonce Bukuru, Jean Marie Vianney Niyomukiza e soprattutto Louis Intunzinzi, vincitore dell’edizione 2024. In gara anche gli azzurri Yassin Bouih (Fiamme Gialle) e João Bussotti, oltre ai giovani talenti dell’Atletica Bellia Abdoul Hakim Bandaogo e Mohamed Aziz Hammedi. Attesi inoltre l’irlandese Ryan Creech, il keniano Boniface Fundi Njiru, il tunisino Aymen Ayachi (Cus Milano), il maratoneta siciliano Francesco Ingargiola e nomi noti come Wilson Márquez, Mohamed Idrissi, Corrado Mortillaro, insieme agli etnei Sebastiano Foti e Antonino Recupero.
“Siamo orgogliosi di aver raggiunto 500 iscritti e di poter ospitare ad Augusta atleti di primissimo piano – sottolinea Carmelo Casalaina, presidente dell’ASD Megara Running –. Questo dimostra quanto il Trofeo stia crescendo anno dopo anno, grazie all’impegno e alla passione di tutta l’organizzazione”.
La giornata si aprirà alle 8:45 con la riunione giuria e concorrenti in piazza Unità d’Italia. Alle 10:00 lo start ufficiale per tutte le prove.
Il Trofeo Corri Augusta sarà anche occasione di sensibilizzazione grazie alla collaborazione con LILT, AIDO e Fratres Augusta, a conferma del legame tra sport, salute e solidarietà.




Alessandro Gambino nuovo presidente della Commissione Sportiva Aci Siracusa

Con la nomina del nuovo presidente della Commissione Sportiva, il Consiglio Direttivo dell’Automobile Club Siracusa ha concluso l’iter di rinnovo degli Organi Sociali. Su proposta del presidente Aci Siracusa, Sergio Imbrò, deliberata all’unanimità la nomina di Alessandro Gambino, da sempre impegnato con dedizione e passione nelle attività sportive e negli eventi promossi o patrocinati dall’Ente.
Gambino ha ringraziato per la fiducia, assicurando che affronterà questo nuovo ruolo con entusiasmo e rinnovato slancio. Primo compito sarà quello di individuare una rosa di componenti da sottoporre all’approvazione del Consiglio Direttivo, per poi avviare ufficialmente l’attività della Commissione Sportiva a supporto degli organi dell’Aci Siracusa.
Il presidente Imbrò ha inoltre comunicato il rinnovo, per il quadriennio in corso, della nomina del dott. Manlio Mancuso quale fiduciario provinciale dell’ACI Siracusa, confermando l’ottima collaborazione instaurata con l’Ente.




Febbre da derby, verso Catania-Siracusa: i precedenti nel classico dello Ionio

Questa è la settimana che conduce al derby con il Catania. E’ una delle sfide più sentite, soprattutto dalla tifoseria azzurra che però difficilmente potrà seguire Candiano e compagni al Massimino per le note tensioni. La partita arriva nel momento in cui il Siracusa cerca riscatto, dopo l’ennesima buona prestazione non seguita da risultato. L’atmosfera da derby potrebbe solleticare la truppa di Turati a cui è stato ben illustrato quanto importante sia per il tifo azzurro questa sfida, considerata un classico del calcio siciliano (una volta era il derby dello Ionio), sebbene negli ultimi anni le due formazioni non si siano incrociate molte volte.
Sono circa 60 i precedenti tra Siracusa e Catania in Serie B, Serie C, Coppa Italia di Serie C, playoff e spareggi. Il bilancio complessivo vede il Catania in vantaggio con 26 vittorie, contro 14 del Siracusa e 17 pareggi. Le reti complessivamente segnate sono 67 dal Catania e 62 dal Siracusa. I principali marcatori storici nei match tra le due squadre sono Loriano Cipriani (Catania, 7 reti) e Silvio Mazzola (Siracusa, 6 reti), mentre Emanuele Catania ha segnato 3 gol nel derby indossando la maglia aretusea.
L’ultima vittoria del Siracusa in casa del Catania risale al 17 marzo 1991, quando gli azzurri si imposero con un netto 4-1 al Cibali, nel campionato di Serie C1. Un risultato che fu subito leggenda, con le reti di Mazzucato (autore di una doppietta), Bizzarri (su rigore) e Milazzo. L’allenatore del Siracusa era Adriano Cadregari.
L’ultimo successo del Siracusa contro il Catania è stato ottenuto il 20 gennaio 2019, con un 2-1 al De Simone.




Il grande ex Mezzini tifa Siracusa. “Fiducia e più attenzione nelle transizioni, i risultati arriveranno”

In tribuna al De Simone a seguire Siracusa-Cosenza c’era anche Massimo Mezzini. Da giocatore ha vestito la maglia azzurra sul finire degli anni 80, divenendo il terminale offensivo principale della squadra allenata da Paolo Lombardo che conquistò la promozione in C1. Appese le scarpette al chiodo, è diventato tecnico richiesto e di esperienza. Pasquale Marino lo ha voluto al suo fianco, come vice, con una lunga serie di esperienze tra la A e la C.
“Da 37 anni non mettevo piede allo stadio. Un’emozione. A Siracusa sono venuto alcune volte, perché è una città dove io e mia moglie abbiamo lasciato un pezzo di cuore”, rivela in diretta su FMITALIA. Nonostante la sconfitta, si mostra positivamente colpito dalla truppa di Marco Turati. “A me ha fatto una buona impressione, l’unica pecca che c’è stata purtroppo è il non esser riusciti a concretizzare la mole di gioco creata. Ma ho visto un gruppo unito, una squadra con delle idee”. La tifoseria mastica amaro per risultati che non arrivano, con gli azzurri in coda alla classifica. “Prima di dare un giudizio, aspetterai un attimo”, commenta Mezzini. “La condizione fisica chiaramente può incidere tantissimo. La cosa che è un pò balzata agli occhi è che purtroppo non si è riusciti a fare gol. Va riconosciuto che anche il pareggio sarebbe stato un risultato stretto per gli azzurri, vista la partita ieri”, aggiunge l’esperto tecnico.
Visto il numero di gol subiti, sarebbe il caso di virare verso un modello di gioco più difensivo? “Il gioco propositivo è una prerogativa importante, perché alla fine c’è quel detto che finché il pallone ce l’ho io, il gol non lo prendo. Però è importante avere sempre attenzione nella transizione di gioco, insomma quando poi la palla magari viene persa”, il consiglio che arriva da Massimo Mezzini.
Sull’obiettivo salvezza, l’ex attaccante fa il tifo per il Siracusa. “Per quello che ho visto, mi aspetto che continui la crescita e che abbiano la fortuna di fare qualche prestazione con qualche risultato utile. Danno fiducia, quella che adesso manca e che aiuta tanto. Le mie sensazioni sono buone. Certo, bisogna invertire in fretta la rotta, perché comunque poi non si può solo parlare di sfortuna. Quando ti succede qualcosa di negativo è perché, secondo me, non hai fatto abbastanza perché non accadesse. Gli alibi non aiutano la crescita. Però non è il caso del Siracusa. Forza Leoni!”.

foto: Simona Amato/Siracusa calcio




Siracusa, che beffa: gioca, crea, spreca. E vince il Cosenza (0-1)

E’ mancato solo il gol al Siracusa. Purtroppo però non è un dato da poco. Perché invece al Cosenza è bastato capitalizzare il gol di Mazzocchi per portare via i tre punti dal De Simone. A scanso di equivoci, il Siracusa avrebbe meritato quanto meno il pareggio, per qualità e quantità di occasioni prodotte. Uno strepitoso Vettorel ha salvato con un paio di prodigi il Cosenza. Peccato, perché gli azzurri non hanno meritato di uscire dal campo a bocca asciutta.
Turati ripropone l’undici che tre giorni prima ha battuto il Cosenza. Ancora panchina per Cancellieri, Damian e Parigini. Davanti ad una squadra di categoria, il Siracusa non mostra alcun timore reverenziale. Partono forte gli azzurri, ancora in maglia bianca. Corsa e agonismo con cui per 15 minuti la squadra di Turati costringe il Cosenza a badare praticamente solo alla fase difensiva.
Guadagni al 6 si aggiusta il pallone sul sinistro da fuori area, il tiro è alto. Intanto una pioggia insistente batte il De Simone e sotto il diluvio, un pò a sorpresa, passa il Cosenza. Segna l’ex Mazzocchi, fortunato in una ribattuta in area e poi bravo ad infilarsi sotto porta e superare Farroni, approfittando di una marcatura morbida di Puzone. E il 21 minuto.
Il Siracusa accusa il colpo. E al 25 il Cosenza potrebbe raddoppiare con una penetrazione di Ricciardi, ma Farroni è attento e salva. La difesa si era fatta sorprendere fuori posizione.
Al 36 il Siracusa sfiora però il pareggio, con Valente che spunta alle spalle di tutti. Il tocco in corsa sul cross dalla destra non basta per la deviazione in rete. Ma un minuto dopo l’occasione più ghiotta capita a Contini che, pescato nello spazio da Limonelli, calcia male e non centra la porta che aveva ormai a vista.
Il Siracusa continua a premere. Al 42 Guadagni dal limite chiama Vettorel alla parata. In mezzo c’è un fvs chiesto da Turati per un tocco sospetto su colpo di testa di Contini. Il check conferma, non è penalty. Al 44 ancora Siracusa avanti, Limonelli nel traffico, Vettorel blocca. Nonostante le tante occasioni, Candiano e compagni vanno negli spogliatoi sotto di una rete.
Nella ripresa i ritmi si abbassano, il Siracusa fatica a trovare le corsie esterne come accadeva nel primo tempo. A referto una girandola di cambi. Poche emozioni ma una è fortissima, quando al 60 Vettorel neutralizza una conclusionena a botta sicura di Contini, servito da Puzone in area. Al 61 dentro anche Capanni e Parigini. Aumenta la potenza offensiva del Siracusa. Al 72 fvs chiesto dal Cosenza per una spinta in area azzurra su Achour, entrato da pochi minuti. Non è rigore neanche al check. All’89 colpo di testa in area, ancora Vettorel in volo con i pugni a dire di no al Siracusa. Sette minuti di recupero per alimentare la speranza. Ma la scintilla, questa volta, non arriva. Vince il Cosenza, non il miglior viatico per il derby di Catania.




Pallamano. L’Albatro vince a Bressanone e vola in testa alla classifica

La Teamnetwork Albatro vince a Bressanone e, approfittando della sconfitta casalinga del Conversano ad opera del Pressano, vola solitaria in testa alla classifica della Serie A Gold.
I siracusani, privi di Sciorsci rimasto a casa per un attacco influenzale, allungano così la serie di vittorie in questo inizio di campionato. Gli uomini di Garralda chiudono in vantaggio il primo tempo. Regge la difesa e i locali trovano qualche difficoltà al tiro oltre al solito Hermones. Il sette siracusano inizia l’allungo alla metà del tempo toccando dopo 21 minuti il +5. Biancoblu che subiscono subito dopo il break dei biancoverdi di casa bravi a riportarsi sul -2 e sfiorando il -1. Errori al tiro e per l’Albatro la nuova chance di allungo che si completa con il gol di Coutinho a pochi secondi della sirena. Nella ripresa il Brixen stenta parecchio aggrappandosi ai gol dell’ottimo
Coppola, top scorer con 13 reti. L’Albatro continua a gestire il vantaggio fino al +7 che arriva al 16’ dalle mani di Vinci. Un vantaggio che viene controllato e che nell’ultima parte del match, causa anche la stanchezza, viene rintuzzato dai biancoverdi Otto Forer.