Pallamano, l’Albatro in casa del Brixen per il poker e per mantenere la vetta

Seconda trasferta stagionale per la Teamnetwork Albatro che vola in Alto Adige per affrontare il Brixen. Domani (sabato 27 settembre) la gara, valida per la quarta giornata del massimo campionato di pallamano. Siracusani a punteggio pieno ed in vetta insieme ai campioni d’Italia del Conversano. Il sette di Mateo Garralda parte con l’intenzione di allungare ancora la serie positiva, cosciente del livellamento di un campionato che promette sorprese.
“Contro Bressanone non sarà una partita facile – commenta il tecnico spagnolo – Loro, pur perdendo, hanno fatto un’ottima partita contro Conversano e hanno vinto contro il Chiaravalle mostrando un buon attacco e buone soluzioni in difesa. Non è una squadra da attaccare facilmente. Non credo che la sconfitta contro Pressano possa incidere troppo – conclude Garralda – Hanno giocatori di grande esperienza. Noi dovremo fare il nostro in un campionato equilibrato dove vincere non sarà mai facile per nessuno”.
Della stessa opinione anche Filippo Angiolini, fresco di convocazione per lo stage della Nazionale italiana insieme al compagno di squadra Salah Riahi. “La partita con il Brixen, non sarà sicuramente una partita semplice – ammette il numero 7 biancoblu – avranno dalla loro parte le mura di casa e questo sicuramente sarà a nostro svantaggio, ma d’altro canto sono e siamo fiduciosi del nostro operato e di come ci stiamo preparando. Ogni partita vinta fuori casa è una marcia in più, – continua Angiolini – quest’anno il campionato è veramente alla pari e quindi qualsiasi partita ha un’importanza fondamentale per il proseguimento del torneo”.
Poi, tornando sulla convocazione in maglia azzurra, il giocatore aggiunge: “La convocazione mi ha reso molto contento, la prendo come un’occasione per farmi notare in vista dei prossimi europei, sarà sicuramente una delle uniche occasioni prima di quest’ultimi, ce la metterò tutta per cercare di rientrare nella rosa”.
Domani sera fischio d’inizio alle 19.30 e diretta streaming assicurata da PallamanoTv. Ad arbitrare la coppia Loris Kurti e Michele Lazzari.




Calcio a 5. L’Holimpia verso il debutto in serie B, test positivo con il Siracusa Meraco

Prime risposte incoraggianti per l’Holimpia Siracusa. Nell’allenamento congiunto con il Siracusa Meraco (Serie C2), i ragazzi di mister Rino Chillemi hanno mostrato gioco fluido, intensità e buoni movimenti, imponendosi con un netto 7-0. Per la cronaca, a firmare il tabellino sono stati Senna, Imperato, Bogdan (autore di una doppietta) e Rafik.
«Dopo una decina di giorni di allenamenti atletici, con carichi pesanti – ha spiegato Chillemi – volevamo un test con la palla per verificare i primi meccanismi. I ragazzi si sono cercati molto, dando intensità al gioco. Naturalmente c’è ancora da lavorare, ma per essere la prima uscita sono abbastanza contento. L’intesa crescerà col tempo: è un gruppo nuovo e ha bisogno di trovare la giusta sintonia».
A due settimane dall’avvio del campionato di Serie B, l’Holimpia può quindi guardare con fiducia al futuro, pur consapevole del percorso di crescita ancora da compiere.
In evidenza anche il giovane Anthony Imperato, classe 2004, in prova con la squadra da lunedì scorso. Cresciuto nelle formazioni Under 19 di Bologna, Roma e Grosseto, con cui ha vinto i rispettivi campionati, il giocatore ha già mostrato buone qualità. Il suo tesseramento sarà perfezionato nei prossimi giorni.




Quanto è dolce la prima vittoria, nel sorriso di Turati si sciolgono (alcune) tensioni

Il sorriso che scioglie finalmente cinque settimane di sconfitte e tensioni. La prima vittoria del Siracusa ha quasi un potere taumaturgico sull’umore della truppa di Turati. Non che siano stati risolti d’incanto tutti i problemi, ma certo diventa un pò più semplice affrontarli. Il mantra, insomma, resta ancora “lavoro, lavoro, lavoro” pure se in una settimana in cui si gioca ogni tre giorni.
Fatta salva la vittoria, i primi tre punti, la prima gara con due gol segnati per il Siracusa, restano sul taccuino delle “cose da fare” i soliti appunti. A cominciare dalla necessità di migliorare la tensione difensiva, fase in cui errori e distrazioni – a volte apparentemente banali – segnalano momenti di cortocircuito. Il centrocampo azzurro vive per il momento una fase ibrida, votato più a tenere alta la pressione sulla trequarti avversaria meno a contenere o creare gioco. Quanto alla fase offensiva, il gran possesso palla non si traduce in occasioni a grappolo e gol. Anzi, su quel fronte si fatica.
Ora, non mancano indicazioni positive. Cresce l’intesa e l’amalgama del collettivo, insieme alla corsa. E le intuizioni di Guadagni e Valente sono utili risorse per illuminare la profondità. Quando Parigini troverà la migliore condizione, potrebbe diventare il naturale terminale finale delle loro giocate con cui – tra i pochi – saltano l’uomo e scartano difese.
“Abbiamo fatto una grandissima partita, con uno spirito veramente importante. Al cospetto di una delle squadre che ha tirato di più in porta nei tre gironi, devo dire che i miei ragazzi sono stati splendidi”, dice non senza ragione Marco Turati. “Abbiamo spinto forte, abbiamo recuperato tantissimi palloni, abbiamo giocato anche bene nonostante ci fosse tantissima pressione sopra di noi”. Il palo di Capanni sembrava una iattura, poi la buona sorte ha deciso di occuparsi anche del Siracusa.
Menzione speciale per Puzone. “E’ un ragazzo che ha sofferto tanto, perché contro il Monopoli aveva sbagliato un gol facile, perché aveva avuto indecisione durante la gara e c’era qualche mugugno. Mattia ha grandissima personalità e si merita questa grandissima soddisfazione, insieme a tutti i suoi compagni”, vuol precisare il tecnico azzurro.
A proposito di singoli, attesa per le condizioni di Contini uscito per una botta alla caviglia. Il Siracusa conta di poterlo recuperare già per la partita di domenica con il Cosenza. Sarebbe un recupero prezioso, vista anche la propensione a sradicare palloni. In caso, Capanni ha mostrato di essere pronto alla bisogna.




Il bel gesto del Potenza, riordina lo spogliatoio e lascia una pianta in dono

Nonostante l’amarezza per una sconfitta maturata in tre minuti, il Potenza ha sorpreso tutti con un bellissimo gesto di sportività. Nello spogliatoio del De Simone loro riservato, hanno lasciato una pianta ed un messaggio per spiegare il gesto. “Questo spogliatoio ci ha ospitati solo per alcune ore ma l’abbiamo vissuto come casa. Ci teniamo a lasciarlo come lo abbiamo trovato: pulito e accogliente. Nel ringraziarvi, lasciamo in dono una pianta certi che sarà curate nel tempo come il nostro rapporto”, si legge sul foglio stampato che riporta il logo del Potenza e l’hashtag #alltogether.
L’inatteso omaggio è stato “scoperto” solo alcune ore dopo il match, quando sono cominciate le operazioni di pulizia. Invero, i calciatori del Potenza avevano già sistemato quasi tutto, lasciando l’ambiente in condizioni invidiabili.
Grande e piacevole sorpresa da parte della società azzurra che ha voluto condividere il bel gesto sui suoi canali social con un messaggio chiaro: “avversari leali in campo, veri gentiluomini fuori. Questo è il calcio che ci piace: grazie Potenza”.




Arriva la scintilla, il Siracusa ribalta il Potenza: 2-1

Chissà se è la scintilla di cui parlava Turati. Di sicuro è la prima vittoria del Siracusa che ha rischiato di perdere ma che ha poi trovato la testa di Puzone per una rimonta che fa felici i 3020 spettatori del De Simone. Finisce 2-1, dopo 7 interminabili minuti di recupero. Di Valente, con la complicità del portiere Alastra, e di Mattia Puzone le reti che in tre minuti ribaltano il vantaggio degli ospiti, arrivato un pò a sorpresa dopo tanto Siracusa.
Riconfermato l’undici di Crotone. La partenza di Candiano è compagni è subito decisa anche se l’infortunio di Contini al 14 costringe la panchina azzurra al primo cambio: dentro Capanni. Al 18 Valente finta il tiro al volo in area su una sponda di testa, si aggiusta il pallone e calcia di sinistro: alto sopra la traversa. Al 21 è Guadagni, attivo come sempre, a sfiorare il gol del vantaggio ma la deviazione di testa su invito di Valente non è perfetta. Sulla ripartenza, disimpegno errato di Farroni e rete del Potenza, annullata dall’arbitro che fischia un fallo. Tanto azzurro nel primo tempo. Al 23 contatto sospetto in area su Gudelevicius. Chiesto il check con il Fvs. Il tocco sul piede di appoggio del centrocampista del Siracusa pare netto al replay, ma niente penalty. Al 32 check a parti invertite con Castorani a terra in area azzurra. Anche in questo caso, no penalty
Nel finale di primo tempo, Capanni di forza trova la conclusione. Si distende il portiere e blocca in due tempi. Al 43 prima traccia del Potenza, con Petrungaro che avanza e tira. Solo angolo. Si chiude così il primo tempo.
Nella ripresa ancora Siracusa. Al 47 bella giocata in area di Capannni, la palla centra il palo. Al 48 sembrano tornati i soliti fantasmi: pallone regalato ai rossoblu, a tu per tu con Farroni. Conclusione di Bruschi parata da Farroni. Ma che errore. Inizia la girandola dei cambi, con il Potenza ridisegnato per provare a pungere di più. E il piano degli ospiti pare funzionare al 57 quando D’Auria porta avanti il Potenza. Sapola è in ritardo, Selleri mette al centro e il 10 rossoblu non sbaglia. Turati mette dentro Parigini per Guadagni. Al 60 Selleri su altra topica della difesa, impegna Farroni.
Il copione cambia e la partita gira al 67. Un cross che pare innocuo di Valente inganna Alastra che butta la palla dentro la sua porta. E’ il gol del pareggio che galvanizza il Siracusa, scacciando indietro le paure. Si torna a macinare gioco, ragionando anche a centrocampo. E al 70 arriva il sorpasso con Puzone bravo a deviare di testa un invito al bacio ancora di Valente. Il Potenza chiede il check per la posizione di fuorigioco di Capanni che però si era disinteressato del pallone. Tre minuti con il cuore in gola, poi rete confermata. Si esulta di nuova. Dentro Darmian e Cancelleri, ossigeno in difesa ed a centrocampo. Parigini conquista falli preziosi, Valente è ispirato. Il POtenza non riesce a riorganizzarsi. Gli assalti rossoblu non producono altro se non una mischia in area azzurra al 93, poi al 97 il triplice fischio, mai così dolce in stagione.




Matteo Melluzzo e la delusione di Tokyo, “stagione difficile ora riposo mentale”

Si è chiusa con tanta delusione l’avventura di Matteo Melluzzo ai Mondiali di atletica di Tokyo. La 4×100 azzurra, di cui lo sprinter siracusano è parte integrante, non è riuscita sabato scorso a superare la prova delle batterie di qualificazione. Fatale l’incidente che ha coinvolto Marcell Jacobs, toccato da un avversario sudafricano durante la corsa, episodio che ha compromesso la prestazione e lasciato l’Italia fuori dalla finale. Neppure il ricorso presentato alla giuria ha ribaltato l’esito: la staffetta azzurra ha dovuto dire addio al sogno mondiale.
Per Melluzzo resta tanta amarezza, come traspare dalle sue parole affidate ai social: “Non è mai facile trovare in questo tipo di situazioni. Questa stagione strana è appena giunta al termine e sono molto dispiaciuto per me e per i miei compagni di squadra, per non aver centrato l’obiettivo che ci eravamo prefissati”. Il velocista aretuseo ha parlato di un anno difficile, “pieno di interruzioni e difficoltà a livello sportivo e personale”, ma anche della gratitudine verso chi lo ha sostenuto nei momenti più duri: “Ringrazio chi mi è rimasto vicino, chi mi ha aiutato a non mollare e a credere ancora in me stesso. A loro dedico questo rientro alle gare”.
Melluzzo ha chiuso con una riflessione di maturità sugli alti e bassi della vita. “Ora ho bisogno di un pò di riposo mentale. Tutte queste esperienze mi serviranno da insegnamento”. Un epilogo amaro per la staffetta azzurra, ma anche la promessa di un ritorno più forte per Melluzzo, con Siracusa pronta a fare ancora il tifo per il suo talento della velocità.




Siracusa, il gol è un tabù e la classifica fa paura. Turati: “Fiducioso”

“Io sono fiducioso in questa squadra. Aspettiamo quella scintilla che ci farà fare qualcosa di meglio”. Le parole di Marco Turati non sono di resa e guai se lo fossero mai state. Certo, dopo Crotone fiducia e attesa non sono esattamente due cosa facili da chiedere alla tifoseria azzurra. Perchè adesso le sconfitte sono cinque in altrettante partite. Sei se si considera anche la Coppa Italia. Ok, la squadra è stata costruita in ritardo e cerca ancora amalgama e condizione. Però intanto è passato un mese. E i numeri di difesa e attacco (i peggiori del girone) dicono che più che una scintilla serverebbe una vampa.
“Non siamo ancora pronti a gestire tutti i 96 minuti. Dobbiamo sicuramente crescere in condizione ed in conoscenza anche a livello personale tra di noi”, dice nel post gara Turati. Ed in effetti, fino a che il fiato ha retto il Siracusa stava accarezando l’idea di tornare a casa almeno con un punto. Poi il calo fisico evidente, i cambi, la solita ingenuità (sul primo gol) e amen. “Venire qua e fare una partita simile e non raccogliere nulla è abbastanza deprimente. Abbiamo mantenuto un ritmo alto, un ritmo costante e quindi speravo di una zampata per ottenere il risultato, così non è stato. Sicuramente – analizza l’allenatore azzurro – giocando con 5 under concediamo qualcosa dal punto di vista dell’esperienza. Poi abbiamo ancora tantissimi calciatori che dobbiamo recuperare dal punto di vista fisico. Quindi è una scelta che facciamo per premiare i calciatori che sono maggiormente pronti da questo punto di vista”. Ma ancora una volta finisce nel vortice delle critiche soprattutto il priolese Falla, per una marcatura non precisa.
“Purtroppo c’è stata quella ingenuità che penso abbia poi indirizzato la nostra partita e forse potevamo fare meglio o leggere meglio quel corner. Sapevamo che battevano sempre così e quindi c’eravamo anche preparati per essere pronti. Serve solo lavoro, lavoro, lavoro”. I tifosi, invece, chiedono punti, punti, punti prima che la lotta salvezza si faccia bolgia.
Preoccupa, più che i meccanismi difensivi che possono essere registrati, l’allergia al gol degli avanti azzurri. Questione anche di umore, secondo Turati. Situazione complessa, pallone pesante, paura. Servirebbe leggerezza. Nel calcio arriva solo con i risultati. E quelli arrivano quando nelle difficoltà si mette in campo il carattere.




Atletica, nuovo record italiano a Siracusa: è di Cavazzuti-Romico-Osaro-Guerrieri

“Ora possiamo dire senza rischiare alcuna smentita di essere entrati nella storia dell’atletica italiana”. Sono piene di orgoglio e soddisfazione le parole di Salvo Dell’Aquila, presidente e direttore tecnico della SiracusAtletica, dopo l’obiettivo centrato,ieri pomeriggio al campo scuola Pippo Di Natale, dai talenti Luca Cavazzuti, Giuseppe Romico, Goodluck Osaro e Davide Guerrieri: 7.52.00 (il precedente, battuto di 2″). Terzo record- staffetta 4×800- dopo quelli conquistati nella staffetta 3x1000m e nella staffetta svedese Cadetti del 2023. Parole di gioia quelle degli atleti della SiracusAtletica subito dopo la loro impresa e parole di gratitudine nei confronti di quanti, con la loro massiccia presenza al Di Natale, li hanno sostenuti ed motivati. “Non ce l’avremmo fatta- ha detto Osaro- senza di voi”. Cavazzuti, atleta della Nazionale, a settembre ha ritoccato tutti i record siciliani del mezzofondo allievi con 2.24.46 nei 1000m a Nicolosi e 3.47.82 nei 1500m a Siracusa. Lo scorso giugno ha trionfato ai Campionati Italiani Allievi di Rieti, prima nei 1500 metri, poi nei 3000. E adesso un nuovo, straordinario, risultato, che scrive una nuova pagina della storia dell’atletica italiana e dello sport siracusano.




Pallamano, l’Albatro soffre ma doma il Sassari: 31-29 al PalAcradina

La Teamnetwork Albatro vince la terza nel giorno del ricordo di Enzo Augello. Al PalAcradina finisce 31 a 29 sul Sassari al termine di una partita intensa, giocata da entrambe le squadre con la voglia di guadagnare i 2 punti.
Primi 8 minuti giocati male dai siracusani e i sardi bravi ad allungare sul +4. Poi la lenta risalita dei siracusani che riescono a chiudere in vantaggio il primo tempo.
Garralda rimette in sesto la difesa e nel secondo tempo le cose iniziano a girare per i padroni di casa.
Hermones si esalta con una serie di parate, Angiolini da par suo segna e va a chiudere la partita gestendo al meglio l’ultimo passaggio disponibile in fase di passivo.

TEAMNETWORK ALBATRO – RAIMOND SASSARI 31-29 (18-15)

Teamnetwork Albatro: Rihai, Nuno Santos, Marino, D’Alberti, Sciorsci 5, Angiolini 9, Vinci 1, Pereira, Giuffrida, Coutinho 2, Guggino 4, de la Santa 6, Cirilo, Hermones, Mamdouh 4, Cuzzupè. All. Mateo Garralda

Raimond Sassari: Pavani, Nardin 8, Bargelli 5, Touvrey, Bennardo, Mihail, Delogu 1, Conte Prat 6, Didone, Furtado 5, Campagna, Jarlstam 4. All. Ratko Durkovic

Arbitri: Marcello Carrino e Stefano Pellegrino




È crisi azzurra, il Siracusa perde anche a Crotone: 2-0

Per fare qualche punto, bisogna segnare e magari non prendere gol. Al momento questi però sono i due problemi principali del Siracualsa. Zero punti dopo cinque partite, peggior attacco e peggior difesa del torneo. Il momento è nerissimo. Finisce 2-0 per il Crotone, con gli ultimi venti minuti fatali ad un Siracusa non brutto ma preda di mille paure.
Tre novità rispetto alla sconfitta con il Benevento, una per reparto. Puzone in difesa, Gudelevius a centrocampo e Contini in attacco. Dopo le prime fasi di studio è il Siracusa a costruire la prima occasione dalla destra con pala servita al centro dell’area e Contini anticipato da un tocco che stava per ingannare il portiere del Crotone che si salva in angolo. Pochi istanti dopo sono i padroni di casa a testare i riflessi di Farroni con una conclusione di Maggio su cui il portiere azzurro mette i pugni per respingere. Sale la pressione dei calabresi, il Siracusa si complica la vita con una serie di passaggi sbagliati. Vivace sulla destra la squadra di Turati, grazie soprattutto a Guadagni. E proprio su di una ripartenza veloce, ancora da quella fascia arriva un pallone in area calabrese su cui è bravo il portiere a mettere la punta delle dita per tagliare fuori quello che sarebbe stato un tocco a botta sicura per il Siracusa. Ribaltamento di fronte e l’arbitro fischia rigore per un tocco con il braccio largo di Contini in area azzurra. Turati chiede il check e dopo tre interminabili minuti l’arbitro torna sui suoi passi: niente rigore, tocco di spalla. È di fatto l’ultimo brivido del primo tempo.
Ritmi bassi nella ripresa, il Siracusa ingabbiato bene il Crotone senza correre rischi. Anzi al 61.o azzurri vicini al gol con Valente che non trovo il tap in sulla respinta del portiere dopo un tiro di Limonelli. Contrastato, calcia alto ma che occasione per gli azzurri! Al 63, quadruplo cambio per il Crotone con Longo che ridisegna la sua squadra per superare la buona tenuta del Siracusa. Quattro minuti più tardi, Guadagni – il migliore – lascia esausto il posto a Capanni. Poi al 73 dentro anche Falla. Al 76 la doccia fredda, in un momento in cui il Siracusa sembrava in controllo, arriva il gol del Crotone sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La deviazione vincente è di Cargnelutti. All’82.o contropiede e Gomez chiude la sfida. Entrano Parigini e Di Paolo nel finale. Tiro debile di Contini. Questo è tutto quello che il Siracusa ha.