Ficarra e Picone, attesi protagonisti de Le Rane al teatro greco, si rivolgono alla loro maniera al pubblico di Siracusa. Con un videomessaggio apparso sulla bacheca facebook della Fondazione Inda i due comici campioni d’incasso si presentano con un eloquente “….e chi ce lo doveva dire…”. Grande ironia per salutare il ruolo da protagonisti nella commedia inserita nel 53.o ciclo di rappresentazioni classiche, completato dalle tragedie Sette contro Tebe e Le Fenicie.

Il caso presenta gli elementi tipici del giallo. Un carico di droga misteriosamente spiaggiato a Brucoli, la nebbia in mare nei giorni del possibile “abbandono”, lo studio dei venti e delle correnti per capire da dove potrebbe arrivare e poi ancora il rispolverare le rotte del mare anche per il traffico di stupefacenti, eludendo i molti controlli via terra.
Giallo o meno, il caso è complesso. Denota l’operatività di un associazione ben strutturata e con un rodato modus operandi. Basti pensare agli imballaggi a tenuta stagna realizzati per il “prezioso” stupefacente: 400 chili di marijuana suddivisi in imballi da 30kg a loro volta composti da pacchi da 5kg, sempre accuratamente protetti dall’acqua. Immessa sul mercato, quella droga avrebbe potuto fruttare circa 3 milioni di euro al dettaglio. E’ caccia ai trafficanti ed alla rete locale che attendeva quell’approvvigionamento.

Si chiama “Stupor” il cortometraggio di Giuseppe Messina e Antonio Buccheri, due giovani siracusani, entrambi 27enni, laureati al Dams di Bologna, città in cui vivono da ormai diversi anni. Con “Stupor” hanno partecipato a “Poverarte”,il festival di tutte le arti, puntando su un messaggio forte quanto pedagogico.
Il tema è quello dell’uso di stupefacenti e, in particolar modo, dell’uso purtroppo sempre più frequente, di potenti droghe sintetiche o, peggio ancora, di mix di antidepressivi e droghe. In dieci minuti, il cortometraggio di Messina e Buccheri mostra ogni passaggio: dal momento in cui due amici decidono di “provare” quella felicità che si crede di poter trovare nella droga, alle conseguenze che questa ha nelle loro vite. In un caso, una vita che si spezza; nell’altro un’esistenza rovinata, una persona annientata, una vitalità spenta. “Stupor”, appunto.
“Abbiamo raccontato una realtà che abbiamo conosciuto- spiega Giuseppe Messina- di ragazzi pieni di vitalità, brillanti, che si distinguevano anche nel campo degli studi e che poi, a causa della dipendenza dalla droga, si sono ridotti a delle sorte di automi, come in uno stato di coma, che però non lo è. L’immagine che forniamo è quella tipica dello “Stupor” (io vengo dal teatro), occhi sgranati su un mondo che sembra distante. Le emozioni che spariscono, ma il dolore, quello resta, ed è interiore. Uno shock che ti rovina per sempre a fronte dell’illusione di una felicità che è artificiale e momentanea e che ti porta poi alla distruzione”.
Il cortometraggio, realizzato come etichetta indipendente, è stato confezionato con un budget irrisorio. A sostegno del progetto, che viene adesso veicolato anche sul fronte della sensibilizzazione dei giovani, associazioni onlus come “Madre Coraggio”.

Il caso è quanto meno curioso: all’indomani della notizia dell’accordo raggiunto tra Soprintendenza e Comune di Siracusa per il restauro della zampa di un cavallo marino della Fontana di Diana danneggiata, ecco che si danneggia anche la seconda. Pezzi di cemento che vanno via e struttura in ferro a vista. Pura coincidenza? In realtà c’è il sospetto che sia stata opera di vandali. Una denuncia contro ignoti è stata presentata: “basterebbe acquisire i filmai di videosorveglianza per togliersi ogni dubbio”, spiega l’autore dell’esposto, Salvo Russo.

Continuano a franare le coste siracusane, “mangiate” da una lenta e non contrastata erosione. L’ultimo divieto di una lunga lista, in ordine di tempo, riguarda il tratto compreso tra Punta Carrozza e Punta Castelluccio. Da via Lido Sacramento in avanti, la costa sta venendo giù. Ma a parte ordinanze di divieto di accesso e utilizzo – peraltro puntualmente disattese – si fa poco o nulla per contrastare il fenomeno che, nel giro di pochi anni, ha assunto proporzioni tali da richiedere un intervento milionario per la messa in sicurezza.
Il terreno frana e sprofonda, lo scrivono anche i tecnici della protezione civile. Che parlano di rischi per bagnanti e – potenzialmente – anche per i residenti in presenza di una “inarrestabile tendenza a sprofondamenti ulteriori, con effetti imprevedibili per le proprietà circonvicine”. Anche le case della zona, insomma, non sono esenti da rischi che da qui a qualche anno potrebbero palesarsi con tutta la loro emergenza.
E’ lecito domandarsi, allora, se non sia il caso di predisporre un piano di messa in sicurezza di tutto il litorale piuttosto che procedere a forza di divieti che non bloccheranno certo “l’inarrestabile tendenza”. Creare una task force con il compito di intercettare fondi – ministeriali o europei – per un intervento non più derogabile. Vietato scherzare con situazioni di questo tipo, nelle quali anzi spicca ancora una volta il ritardo accumulato negli anni. Come se non stesse accadendo nulla. Avanti così fino ad una disgrazia? E di chi sarà, allora, la colpa?
Sarebbe interessante non assistere ad un rimpallo di scelte e responsabilità tra Demanio, Comune e Capitaneria. Modesta idea: un piano di intervento comune, per salvare il salvabile prima che sia troppo tardi.

Anche Siracusa partecipa alla giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. Il 2 aprile, data individuata canonicamente dall’Onu, maratona acquatica di solidarietà al centro Fin di Melilli in collaborazione con Siracusa Città Educativa e Tma Sicilia. Ma già da sabato 1 aprile scattano le iniziative volte a sensibilizzare sulla tematica dell’autismo. Così anche quest’anno la fontana di Diana, in piazza Archimede, sarà colorata con luci blu alle 19.30. Appuntamento clou il 4 aprile al Liceo Corbino con una conferenza-lancio dello sportello autismo nelle scuole.

Spettacolare intervento dei palombari della Marina Militare di Augusta, chiamati ieri all’opera nel porto di Catania. Con tutte le cautele del caso, li uomini dello Sdai hanno fatto brillare in mare una bomba aerea da 250 kg, risalente alla seconda guerra mondiale.

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Il suino nero siciliano e la sua particolare carne protagonista anche tra i banchi della grande distribuzione organizzata. Con un interessante accordo che apre al territorio, Conad e la società cooperativa Apollo di Palazzolo Acreide portano anche al supermercato un prodotto fresco, locale e garantito. Per il “lancio” dell’intesa, giornata di festa e show-cooking da Conad Formisano, a Siracusa. Quattro chef di Palazzolo hanno spiegato a più riprese come preparare la gustosa e particolare carne del suino nero allevato allo stato quasi brado proprio sugli iblei.

Redazionale

Sarà anche stata una frase “rubata” da una telefonata privata però il senso resta. Enzo Vinciullo, il deputato siracusano presidente della Commissione Bilancio dell’Ars, apostrofa il governatore Rosario Crocetta con un “quella m***a” che fa presto il giro d’Italia. A ricevere la telefonata è Stefania Petyx, l’inviata di Striscia la Notizia che poco prima aveva raggiunto con la telecamera proprio Vinciullo. E questo perchè in Commissione Bilancio si parlava di fondi per l’assistenza ai disabili con l’annunciata presenza di Crocetta che, all’ultimo, ha però fatto sapere di essere impegnato a Roma. Peccato, però, che dopo l’attacco di Pif e decine di promesse (a vuoto) il governatore si sia inventato un impegno romano inesistente per giustificare l’assenza in Commissione. Lo ha scoperto Striscia che lo ha subito raccontato ad un inalberato Vinciullo. Che fatte le dovute verifiche telefona proprio alla Petyx e piazza la frase: “avete ragione, quella m***a era dall’altro lato”.
Raggiunto al telefono da FM ITALIA ed FM ITALIA TV, Vinciullo si è scusato per l’espressione utilizzata, confermando però di esserci rimasto molto male per l’assenza e la bugia del presidente Crocetta.
Per vedere il servizio, clicca qui.

Il Fai guida alla riscoperta degli ipogei della Giudecca. Sabato e domenica, siracusani e turisti potranno incamminarsi nei tre livelli sotterranei, dalle 10 alle 17, per un viaggio nell’affascinante stratificazione della storia. Corridoi, ripide scalinate, cave e cisterne che hanno conosciuto per secoli la presenza dell’uomo e poi “dimenticate”. Prima latomie greche e cisterne, poi bagno ebraico, quindi cripta bizantina e rifugio antiaereo.
Con le Giornate di Primavera del Fai si riaprono le porte – o meglio, le grate – di uno dei tesori nascosti di Siracusa. Altro appuntamento, sempre sabato e domenica, al museo en plein air e cimitero eterodosso del parco del museo Paolo Orsi.
Le visite guidate sono gratuite con la possibilità di contribuire alle iniziative del Fai con una offerta libera.