VIDEO. Una via per Sergio Ramelli, sulla proposta a Siracusa confronto Cavallaro – Buccheri
I consiglieri comunali Paolo Cavallaro (FdI) e Andrea Buccheri (Francesco Italia Sindaco) si sono confrontati questa mattina su FMITALIA sulla proposta di intitolare una via di Siracusa a Sergio Ramelli. Sono stati i consiglieri Cavallaro e Romano a presentare una mozione apposita, a breve in discussione in Consiglio comunale. Andrea Buccheri, invece, ha preannunciato il suo voto contrario alla proposta toponomastica.
Le ragioni del si e le ragioni del no, nel video di seguito:
I delfini popolano sempre più le coste siracusane: “Un’emozione indescrivibile”
Si moltiplicano gli avvistamenti di delfini nel mare della costa siracusana. Sono infatti numerosi i video che ritraggono gli splendidi cetacei mentre nuotano tra le acque cristalline. Nella giornata di ieri, un diportista, Christian Chiari, si è messo alla ricerca dei delfini su richiesta della figlia, e l’incontro è avvenuto nei pressi del Castello Maniace.
“Ieri mia figlia mi ha chiesto di andare a vedere i delfini – racconta alla redazione di SiracusaOggi.it – così, intorno alle 18:30, ci siamo allontanati di circa un miglio e mezzo dalla costa, prendendo come riferimento il Santuario. Ho approfittato della bonaccia, il mare era molto calmo e non c’era vento. Ed è stato allora che è avvenuto l’incontro”.
Proseguendo la navigazione, è arrivato l’indimenticabile momento: “Ci siamo ritrovati davanti un branco di delfini, saranno stati una trentina. Alcuni di loro si mettevano a pancia in su davanti alla prua della barca”, continua Chiari, stupito dall’intelligenza degli animali.
Il video mostra i delfini danzare sull’acqua, come se volessero catturare l’attenzione e la curiosità di chi li osserva. “Ero insieme alla mia famiglia, ed è stata un’emozione indescrivibile”.
Foto di Christian Chiari.
Peparini e la sua Iliade, dietro le quinte dell’atteso spettacolo in anteprima a Siracusa
Coinvolgimento allo stato puro. L’Iliade, per la regia di Giuliano Peparini, che andrà in scena al Teatro Greco di Siracusa dal 4 al 6 luglio, sarà tutto questo. Storia, mito e modernità si intrecciano e rendono l’immortale poema di Omero attuale.
Il regista, ormai al terzo anno consecutivo a Siracusa, dopo “Ulisse, l’ultima Odissea” e “Horai – Le quattro stagioni”, sorprende ancora, proponendo una rilettura del poema di Omero con uno sguardo moderno.
Non ci sono guerrieri invincibili, ma detenuti che combattono nelle celle e non più sui campi di Troia.
L’Iliade di Giuliano Peparini non è solo un racconto di guerra, ma parla di noi: della società.
Dal 4 al 6 luglio, al Teatro Greco di Siracusa, sarà un evento speciale tra danza, musica, poesia e parola.
La Fondazione INDA, questa mattina, ha presentato la quarta produzione della stagione 2025 al Teatro Greco di Siracusa: L’Iliade diretta da Giuliano Peparini, nella sede del Distaccamento Aeronautico di Siracusa.
Durante l’incontro c’è stata l’occasione per mostrare una breve anteprima dello spettacolo.
Con Giuseppe Sartori, Vinicio Marchioni, Giulia Fiume, Gianluca Merolli, Danilo Nigrelli, Jacopo Sarotti, i performer della Peparini Academy e gli allievi dell’Accademia del Dramma Antico.
Per Marchioni, prima volta al Teatro Greco di Siracusa. Le sue parole:
Ormai di casa, ma sempre sorprendente, Giuliano Peparini:
IL ruolo di “Achille” è interpretato da Giuseppe Sartori:
IL ruolo di “Andromaca” è interpretato da Giulia Fiume:
Le parole del presidente della Fondazione Inda, Francesco Italia:
Le parole del Consigliere Delegato della Fondazione Inda, Marina Valensise:
Maturità, la prima prova scritta: le sensazioni dei maturandi siracusani
Moderata soddisfazione, sensazioni positive e anche un po’ di tensione — che non guasta mai — come è normale per uno studente che affronta l’esame di maturità. Questo è lo stato d’animo generale dei ragazzi e delle ragazze del Liceo “Tommaso Gargallo” di Siracusa, che questa mattina hanno sostenuto la prima prova dell’Esame di Stato.
Gli studenti hanno dovuto scegliere tra Pier Paolo Pasolini e Giuseppe Tomasi di Lampedusa per l’analisi del testo; Piers Brendon, Riccardo Maccioni (con Il Rispetto, parola dell’anno Treccani – Avvenire, 17 dicembre 2024) e Telmo Pievani per il testo argomentativo; Paolo Borsellino, Anna Meldolesi e Chiara Lalli per la tipologia C (riflessione e attualità).
Le interviste.
Estate inclusiva a Siracusa: ‘Mare per Tutti 2025’, Bonus Centri Estivi e primo Grest alla Mazzarrona
All’Urban Center di Siracusa presentati in conferenza stampa tre importanti iniziative estive dell’assessorato alle Politiche sociali a favore dei minori, delle famiglie e delle persone con disabilità: il progetto “Mare per Tutti 2025”, il Bonus Centri Estivi e il primo grest organizzato nel quartiere Mazzarrona.
“Mare per Tutti 2025”, giunto alla sua terza edizione, garantisce l’accesso gratuito e inclusivo agli stabilimenti balneari per le persone con disabilità, residenti e turisti. L’iniziativa – promossa in collaborazione con il Coordinamento provinciale della Disabilità (Co.Pro.Dis), Siracusa Città Educativa e i volontari del Servizio civile universale – rappresenta un esempio virtuoso di cittadinanza attiva che coinvolge Istituzioni, terzo settore e mondo dell’impresa. Per l’edizione 2025 hanno aderito sei stabilimenti balneari: Kukua Beach, a Fontane Bianche; Lido Sayonara, a Fontane Bianche; Lido Camomilla, sempre a Fontane Bianche; Lido Arenella, ad Arenella; Varco 23, al Plemmirio; Lido Finanza, ad Isola. Ogni lido metterà a disposizione due postazioni giornaliere (una gratuita e una a carico del Comune), ad eccezione del Lido Finanza che offrirà una sola postazione gratuita. Le prenotazioni saranno attive da sabato 21 giugno fino al 30 settembre; e potranno essere effettuate tramite WhatsApp al numero 3333713216, allegando i dati richiesti. La gestione sarà curata dai volontari del Servizio Civile coordinati da Siracusa Città Educativa e con l’affiancamento costante del Co.Pro.Dis.
Durante la conferenza è stato inoltre presentato il Bonus Centri Estivi 2025, un contributo economico destinato alle famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro per sostenere l’iscrizione dei minori in strutture accreditate. L’importo è pari a 240 euro per ciascun minore normodotato e 800 euro per ciascun minore con disabilità. Le domande potranno essere inviate online entro il prossimo 22 giugno tramite SPID o CIE sul sito del Comune. Sono attivi anche punti di assistenza presso le sedi circoscrizionali.
Novità assoluta, infine, il primo Grest alla Mazzarrona, che sarà ospitato presso la scuola “Chindemi” di via Basilicata. Il progetto è rivolto ai minori già in carico ai servizi sociali ed è stato affidato all’ATS del Centro per le Famiglie del Distretto D48, con la cooperativa Passwork come capofila. Il grest sarà attivo cinque giorni a settimana, alternando attività nel quartiere a uscite educative in altri spazi della città, per promuovere inclusione, socializzazione e scoperta.
Le parole del sindaco di Siracusa, Francesco Italia.
Le parole di Marco Zappulla, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Siracusa.
Vertice per pacificazione centrodestra siracusano. Cannata: “ci sono, ma di cosa parliamo?”
E’ tempo di pacificazione nel Centrodestra siracusano? Dopo mesi di tensioni assortite, dopo gli ultimi scontri è stato l’esponente forzista Riccardo Gennuso ad invitare tutte le anime della coalizione a ritrovare unità. E per superare attriti e screzi, ha proposto la convocazione di un tavolo provinciale. Alla sua proposta hanno subito risposto affermativamente Giuseppe Carta (Grande Sicilia) e Carlo Auteri (DC). Quanto a Luca Cannata (FdI), il parlamentare ha chiarito la sua posizione durante un intervento in diretta su FMITALIA. Ed è suonato come un asorta di “si, però”. Ecco le sue parole:
“Non si può stare con il centrodestra a parole e poi governare con chi ne è l’antitesi politica. Serve coerenza, non ambiguità. E oggi, la figura più ambigua in provincia è Carta, espressione dell’MPA, che guida sia il Libero Consorzio che il Comune di Siracusa, sostenuto da alleanze opposte al centrodestra”, aggiunge Luca Cannata.
“Carta chiarisca da che parte sta. Le parole non bastano più: servono atti concreti. Il primo banco di prova è già davanti a noi: la gestione dell’acqua. Vediamoci, confrontiamoci, ma per difendere davvero i cittadini. Non si può gestire un tema così delicato con logiche di potere o giochi di palazzo, né immaginare soluzioni che riducano trasparenza e controllo pubblico”.
Ancora morti in Palestina, l’assessore Granata con la kefiah: “Alziamo la voce, è inaccettabile”
Altri 51 morti e 200 feriti gravi vicino a un centro aiuti a Khan Younis. Sono queste le informazioni dell’ultima ora che provengono dalla Striscia di Gaza. Il fuoco sarebbe stato aperto contro la folla in attesa di aiuti. I feriti sono stati trasferiti all’ospedale da campo nella zona di Al-Mawasi, poi all’ospedale Nasser a Khan Younis.
Questa mattina, l’assessore alla Cultura del Comune di Siracusa, Fabio Granata, intervenuto ai microfoni di FMITALIA, ha deciso di indossare la “kefiah”, simbolo palestinese. “Oggi più che mai non dobbiamo dimenticare i genocidi in corso in Palestina. La guerra scatenata da Netanyahu contro l’Iran ha oscurato quello che continua ad essere un massacro di donne, giovani, bambini, assolutamente inaccettabile. Quindi, in ogni occasione pubblica e ovunque, chi ha responsabilità politica e istituzionale dovrebbe ostentare la propria contrarietà a questa dinamica, per alzare la voce rispetto al dramma che sta vivendo il popolo palestinese. Non si tratta quindi di una manifestazione, come dire, retorica. Si tratta di tenere accesa la luce e farlo proprio oggi, in cui tutti sembrano accorgersi del dramma della Palestina”, ha spiegato l’assessore.
Nelle scorse settimane, Fabio Granata, già parlamentare nazionale e assessore regionale, ha invitato il Presidente della Regione, Renato Schifani, e il Parlamento Siciliano a interrompere ogni relazione con lo Stato di Israele.
“La Regione Siciliana ha molti rapporti economici con industrie, imprese, fabbriche israeliane. E poi c’è un altro aspetto istituzionale: ben quattro regioni italiane hanno realizzato la stessa prospettiva e lo stesso progetto. Se la Sicilia si aggiungesse, cinque regioni potrebbero determinare una legge che automaticamente va in Parlamento e che determina il riconoscimento dello Stato di Palestina. – sottolinea Granata – Capisco che sarebbe un riconoscimento simbolico, perché pensare oggi allo Stato di Palestina da ricostruire in quello scenario incredibilmente grave di massacro e di genocidio è difficile”, ha concluso l’assessore alla Cultura del comune di Siracusa.
Sbarco di migranti in spiaggia ad Avola: 13, tutti uomini
Sono arrivati con la loro imbarcazione in spiaggia ad Avola. Si tratta di 13 migranti, tutti uomini. Grande stupore tra bagnanti e quanti si trovavano a passeggiare sul lungomare di Avola. Quanto stava accandendo in spiaggia ha subito richiamato curiosi.
I primi a mobilitarsi sono stati proprio quanti si trovavano in spiaggia, nel primo pomeriggio. Allertate le forze dell’ordine, arrivate in pochi minuti sul posto per avviare le operazioni del caso.
L’imbarcazione utilizzata per raggiungere la spiaggia verrà trainata in altro luogo e verosimilmente posta sotto sequestro.
Tra le bombe e la speranza, la missione di Tiziana Roggio a Gaza: “Un inferno in terra”
È difficile raccontarlo, e forse trovare le parole giuste lo è ancora di più. La situazione nella Striscia di Gaza è drammatica: gli ospedali sono al collasso. C’è chi lì ci ha vissuto e lavorato per tre settimane. Lei è Tiziana Roggio. Ha 37 anni, è un chirurgo plastico, lavora al St George’s Hospital di Londra ed è di Augusta, in Sicilia. È stata l’unico medico volontario italiano ad aver operato nell’ospedale Nasser di Khan Yunis.
A lei non piace essere definita un’eroina. Tiziana Roggio è andata a Gaza perché non riusciva più a guardare, e, essendo un chirurgo plastico, sapeva di poter essere d’aiuto.
“Mi sento come una goccia nel deserto. Quando sei lì hai la sensazione che tutto quello che fai possa essere reso vano nello spazio di un secondo, perché basta una successiva bomba e può uccidere chi tu hai curato e tanti altri in più. Purtroppo, lì c’è un conflitto che si sviluppa ogni giorno e che uccide ogni giorno tantissime persone, anche persone che stanno lì semplicemente ad aspettare di avere aiuti umanitari e un chilo di farina. E quindi dobbiamo ricordarci questo”.
Tiziana Roggio, per quanto sia difficile, racconta — non senza emozione — ciò che ha visto con i suoi occhi. E poi c’è il pensiero per il piccolo Adam. È stata lei a operarlo, insieme ad altri due colleghi inglesi. Adam è un bambino palestinese di 11 anni, figlio della pediatra Alaa al-Najjar, sopravvissuto a un bombardamento israeliano che ha ucciso i suoi nove fratelli e il padre. Adam e sua madre sono ora salvi. Sono finalmente arrivati in Italia la sera dell’11 giugno, insieme alla zia e a quattro cuginetti. Adam sarà ricoverato all’Ospedale Niguarda di Milano. Ma Adam non è l’unico bambino che ha visto con i suoi occhi l’inferno.
Ci sono bambini che non hanno più le gambe, che hanno gravissime lesioni causate dai continui e incessanti bombardamenti. Una bambina è morta per sepsi. La sepsi è un’infezione generalizzata che può interessare uno o più organi e che può arrivare a comprometterne la funzionalità. È una cosa che non sarebbe mai accaduta in Occidente, ma lì è tutto molto più complesso.
Ci sono bambini morti per malnutrizione. Bambini morti per i ritardi nell’ottenere autorizzazioni per essere trasferiti fuori da Gaza per i trattamenti necessari.
A Gaza circa 2.000 famiglie non esistono più. Sono morte più di 57.000 persone.
Da questa parte del mondo, forse si fa fatica a comprendere la reale situazione a Gaza. Tiziana Roggio ha vissuto in prima persona tutto questo. “I social e i telegiornali ci danno la possibilità di vedere con i nostri occhi tantissime immagini, quindi queste hanno secondo me il maggiore impatto, perché ci rendiamo conto. Però credo che in Occidente, purtroppo, si guardi questa guerra molto da lontano, come qualcosa che non ci riguarda. Lo so, per fortuna non ci riguarda direttamente, però bisognerebbe soffermarsi un po’ di più su quelle immagini, invece di considerarle come qualcosa di lontano. Mettersi un po’ nei panni di queste persone che vivono questo conflitto da quasi due anni. Ma finché non sono arrivata lì, non potevo mai immaginare che fosse talmente orribile.”
Tiziana Roggio è arrivata nella zona di conflitto intorno alla metà di maggio. È arrivata in quell’inferno in terra da Amman, in Giordania. Dal primo momento in cui ha messo piede ha avuto paura, non lo nasconde: i continui bombardamenti fanno tanta paura. È una giovane donna, una vita davanti, ma vuole aiutare un “popolo dimenticato”, è così che lo definisce.
“La scelta di andare lì è nata perché, appunto, vedendo tutto questo e sentendo tutto questo, non riuscivo più a stare solo a guardare. Inoltre, so che nella mia attività, io faccio il chirurgo plastico, le mie competenze sono estremamente richieste lì, perché purtroppo non hanno molti medici locali specializzati in chirurgia plastica, e l’entità delle ferite e delle ustioni, nella gran parte dei casi, richiedono il nostro trattamento. Quindi sapevo che sarei stata davvero di valido aiuto.”
Per tre settimane, si è nutrita solamente di cibo in scatola: tonno, carne, cous cous — che a un certo punto ha iniziato a odiare. Ma lì non c’è tempo per pensare a cosa mangiare. Lì sono ore incessanti di lavoro. Lì si tenta disperatamente di salvare vite umane. È difficile spiegarlo. È difficile capirlo se non lo si vive.
Tiziana Roggio ha dedicato tutte le sue ferie per andare nella Striscia di Gaza, e non nasconde che vorrebbe ritornarci. Gran parte del suo tempo lo ha trascorso in sala operatoria, e quelle poche ore che aveva a disposizione le passava in “camera”: una stanza piccolissima, un letto a castello e poco tempo per dormire. Le bombe sono continue, così tante che poi ci si abitua.
Tiziana Roggio è partita con due zaini e poi condivideva delle grosse valigie con i suoi colleghi: all’interno cibo e strumenti per operare. Lì si muore di fame, lì ogni giorno si combatte per sopravvivere. I bombardamenti arrivavano a qualsiasi ora del giorno e della notte. E sono visibili e udibili anche dall’ospedale Nasser. A Gaza si opera con il timore che possa arrivare una bomba da un momento all’altro.
Una normale mattina 6.04 am dal 4 piano di Nasser, Khan Younis
Tiziana Roggio ha imparato dal popolo palestinese una cosa, la ripete più volte: la resilienza.
“Quello che vedi e che senti quando arrivi lì — ma che adesso inizia davvero ad affievolirsi — è la loro immensa resilienza. Uno dei miei colleghi mi raccontava che ha spostato la sua famiglia dopo un turno di 24 ore, perché, a seguito dell’ultimo ordine di evacuazione, ha percorso 24 km a piedi sotto il sole. È assolutamente devastante. E loro, dopo tutto questo, venivano al lavoro in maniera assolutamente dignitosa, lavoravano in maniera super professionale. Questo dovrebbe insegnarci qualcosa. Però, quando siamo andati via e li abbiamo salutati, in molti di loro ci hanno detto: ‘Ci vedremo presto, se saremo ancora vivi’. Quindi la resilienza, chiaramente, adesso sta affievolendosi.”
La situazione negli ospedali di Gaza è grave, e anche qui Tiziana Roggio racconta ciò che ha visto.
“Nella nostra sala di chirurgia plastica operavamo all’incirca 10-15 pazienti al giorno. E poi, la sera, le emergenze — o comunque a seconda della priorità. Questa era la lista elettiva: tutte ustioni, fratture esposte, gravi traumi. Mancano parecchie cose. Ci siamo trovati a utilizzare l’aceto per medicare le ustioni. Mancano gli antibiotici. Mancano tutti gli strumenti monouso, ad esempio i camici sterili, che noi di solito qui utilizziamo e buttiamo via.”
“Gli ospedali sono pochissimi. Potete immaginare che in tutta la Striscia di Gaza ci sono soltanto sei o sette macchinari TAC disponibili. Nasser è uno dei pochissimi ospedali che può fornire un alto livello di cure, ancora attivo, ma è nella zona di evacuazione da due giorni a questa parte, per cui è ad altissimo rischio di essere evacuato. E se verrà evacuato, non ci saranno più terapie intensive che potranno supportare i pazienti. Non ci saranno più grosse sale operatorie che possono accomodare interventi di alta specialità chirurgica.”
“Nessuno merita una cosa del genere”, dice Tiziana. “Sono senza Wi-Fi, hanno tagliato i cavi della fibra ottica. Non gli arrivano gli ordini di evacuazione.”
Al Mawasi
Tiziana è arrabbiata, vorrebbe che ci fosse un maggiore impegno affinché ci sia un cessate il fuoco vero e duraturo. Vorrebbe che questo conflitto venisse raccontato in maniera diversa. Tiziana vorrebbe che si parlasse più di loro, di un popolo che non esiste più. “Vorrei che non venissero dimenticati. Ci vuole più rispetto e più umanità.”
Tiziana non si arrende: con molta probabilità ritornerà a Gaza. Queste non sono righe che hanno l’intenzione di prendere una posizione politica, ma sono righe che raccontano la verità, secondo gli occhi di Tiziana Roggio. Non esiste una verità più profonda di quella di chi l’ha vissuta con i propri occhi.
Tiziana Roggio chiede soltanto umanità. Da diverse settimane la stampa nazionale e internazionale ha avuto ospite Tiziana Roggio, che sta diffondendo la sua cruda realtà, con coraggio, paura, ma anche determinazione.
Che sia la prima, la seconda o la terza volta, varcare il confine della Striscia è un momento che il chirurgo plastico non dimentica. La consapevolezza di entrare in una zona di conflitto c’è, la paura pure: “Tremavo”.
Tiziana adesso è tornata a casa, ad Augusta, ed è circondata dall’amore immenso della famiglia.
“Purtroppo, quando torni nel quotidiano della tua vita, gli impegni ti riportano un po’ a quelli che sono i problemi che lì sembravano così piccoli e così stupidi. Quindi ti distolgono sicuramente un po’ l’attenzione. Io continuo a sentire regolarmente i miei colleghi che sono rimasti lì, perché penso che quello che devo a loro è continuare a diffondere le loro testimonianze e fare in modo che non vengano dimenticate.”
Tiziana non si sente un’eroina. “Gli eroi sono tutti i medici che stanno lì e non hanno paura di affrontare e sfidare la morte.”
L’auspicio di Tiziana è quello di tornare, con la speranza che la pace e il cessate il fuoco possano arrivare. “La mia speranza, ovviamente, è che questa guerra possa finire il prima possibile, che si possa ottenere un cessate il fuoco. Vorrei che il nostro governo e i governi occidentali premessero un po’ di più perché tutto questo accada. E, soprattutto, che queste persone che ho conosciuto e che ho curato, e i bambini, possano riuscire ad avere un futuro. Perché se lo meritano, come tutti gli altri al mondo.”
Tiziana Roggio
Tiziana Roggio non è un’eroina, fa semplicemente il suo lavoro e mette a disposizione tutte le sue capacità in un luogo che ha tanto bisogno. Ma nonostante questo, quello che possiamo dire in questo momento a Tiziana è una sola parola: grazie.
L’intervista.
Foto di Tiziana Roggio.
Giornata mondiale del donatore di sangue celebrata anche a Siracusa: tutti i numeri
Celebrata anche a Siracusa la Giornata mondiale del donatore di Sangue. Incontro nella hall dell’ospedale Umberto I, con una conferenza dedicata al tema della donazione volontaria del sangue ed emocomponenti. Occasione per tornare a sensibilizzare verso la donazione ma anche per ricordare quanto sia importante concorrere al raggiungimento degli obiettivi di autosufficienza degli emocomponenti e dei farmaci plasmaderivati.
Elevata la partecipazione, grazie anche alla mobilitazione delle associazioni ed all’attenzione delle istituzioni. Ad aprire l’appuntamento, i saluti del direttore sanitario Asp, Salvatore Madonia. In rappresentanza del territorio, hanno partecipato il presidente del Libero Consorzio Michelangelo Giansiracusa ed il sindaco di Noto Corrado Figura. In collegamento video hanno partecipato anche il dirigente generale del DASOE Giacomo Scalzo e il dirigente del Centro regionale Sangue e Trasfusionale Maria Luisa Ventura. Durante l’incontro, è stata consegnata la medaglia d’oro dal volontario Danilo Mancinelli che ha superato le 100 donazioni di sangue, con l’iscrizione nell’albo d’oro dei donatori.
Nel 2024 la struttura trasfusionale dell’Azienda Sanitaria Provinciale ha raccolto e lavorato 19.858 unità di sangue intero, 2.539 di plasma da aferesi e 621 di concentrati piastrinici da aferesi, consentendo 3.352 terapie trasfusionali tra le quali 161 a talassemici trasfusi ogni tre settimane con concentrati di globuli rossi. L’Asp di Siracusa si distingue in ambito regionale, sia per l’autosufficienza raggiunta sia per il contributo significativo all’autosufficienza regionale per emocomponenti ed ha fornito gli emocomponenti necessari per le cure dei cittadini della provincia di Siracusa ricoverati presso altre Aziende sanitarie regionali.
Sono oltre 18 mila i donatori attivi e periodici in tutti i Comuni, iscritti alle associazioni di volontariato del sangue presenti in pressocché tutti i comuni del siracusano oltre che nel comune di Scordia che, pur essendo in provincia di Catania, rientra nell’ambito territoriale trasfusionale.
Per l’intera giornata i prospetti principali degli ospedali della provincia di Siracusa e alcuni monumenti dei Comuni che hanno aderito all’iniziativa saranno illuminati di rosso per ricordare che il dono moltiplica la vita.
L’Unità di raccolta mobile dell’Asp di Siracusa sosterà nel recinto dell’ospedale Umberto I per le finalità dimostrative della operatività della raccolta itinerante e per la effettuazione di eventuali controlli pre-donazione differita, secondo quanto previsto dalla normativa regionale. E’ stata anche lanciata una campagna informativa di sensibilizzazione alla donazione tra il personale aziendale, in previsione delle necessità tipiche della stagione estiva.
“La Giornata mondiale del donatore del sangue è una importante occasione per ringraziare tutti i donatori, i Centri, i Punti di raccolta, le Associazioni, le Amministrazioni comunali, le Forze dell’Ordine di questa provincia che concorrono al mantenimento dell’autosufficienza della nostra Azienda e a promuovere l’adesione di nuovi donatori, soprattutto tra i giovani, per il ricambio generazionale”, il messaggio del dg dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone.
Ai sindaci e ai presidenti dei Consigli comunali l’invito a continuare a favorire, così come fatto in passato e come previsto dal decreto assessoriale del 28 ottobre 2004 e dal recente accordo tra ANCI Sicilia e l’Associazione dei donatori, l’attività promozionale della donazione del sangue attraverso la massima collaborazione ai Centri Trasfusionali dell’Azienda e alle sezioni comunali delle associazioni dei donatori volontari del sangue.