Che lite tra le deputate regionali Cannata e Ternullo: le due non se le mandano a dire

Chissà se stringeranno la mano incontrandosi nei corridoi di palazzo dei Normanni. Ma per ora è alta tensione tra le deputate regionali siracusane Rossana Cannata e Daniela Ternullo. Proprio una frase di quest’ultima, esponente di Forza Italia, ha causato la risentita reazione dell’avolese di Fratelli d’Italia. Cosa ha detto la Ternullo? Commentando l’emendamento della collega alla legge di riforma degli enti locali ed alla non retroattività della norma sulla decadenza dei Consigli comunali (come nel caso di Siracusa, ndr), ha spiegato di non aver firmato l’emendamento “che ripesca nell’arcaica e superata tecnica legislativa passata, utilizzata per porre rimedio a precedenti testi di legge poco chiari. Da approfonditi studi in materia giuridica, tale emendamento contrasta con i noti, forse non a tutti, principi costituzionali. (…) Credo che non sia opportuno gettare fumo negli occhi ai cittadini. Parliamoci chiaro: se fosse passato l’emendamento, il rischio di una potenziale impugnazione della legge dinanzi la Corte Costituzionale sarebbe stato alto, oltre a produrre un vulnus nella normativa regionale senza precedenti”.
Quel “non gettare fumo negli occhi” – raccontano alcuni collaboratori – avrebbe mandato su tutte le furie Rossana Cannata. In pochi minuti, pronta la replica. “La Ternullo forse dimentica che in prima battuta, a questo punto non comprendendo nemmeno di cosa stessimo parlando, ha condiviso i miei emendamenti sull’articolo che riguardava le conseguenze da applicarsi in caso di mancata approvazione dei bilanci, per poi fare adesso marcia indietro. Dopo che anche i componenti del suo partito mi hanno sostenuta nel portare il mio emendamento fino in Aula. E dopo che professionisti di comprovata esperienza politica e conoscenze giuridiche hanno condiviso i miei emendamenti. Quindi nessuno avrebbe capito nulla? Dovevamo aspettare tutti una lezione di diritto dalla Ternullo o meglio da chi le ha impostato il comunicato stampa che si è limitata a diramare, senza forse comprenderne il contenuto? Oppure, chissà per quale strano disegno, la Ternullo vuole semplicemente andare contro la città di Siracusa o contro il suo partito con il quale evidentemente non si consulta? A questo punto chiedo alla Ternullo di spiegarci, dall’alto delle sue fantasiose competenze giuridiche, quale principio costituzionale si sarebbe andato a violare tanto da scomodare la Corte costituzionale. (…) Le consiglio quindi di studiare di più sull’argomento, considerando che le norme di interpretazione autentica, anche in materia di enti locali, sono state applicate con tanto di precedenti che sono anche disposta a spiegarle”.
Una nota durissima che sposta tutto sullo scontro personale. E che non rimane senza reazione da parte di Daniela Ternullo. “La collega Rossana Cannata, credo che debba prendere ripetizioni di bon ton istituzionale, che evidentemente ignora. Non ho mai offeso la sua persona, né tantomeno ho agito in barba al mio partito. Forza Italia, così come le forze d’opposizione all’Ars e qualsiasi altra sede istituzionale, condivide un principio di irretroattività che nell’ordinamento giuridico italiano è contemplato in termini generali all’art. 11, comma 1 delle Preleggi, secondo il quale la legge non dispone che per l’avvenire: essa non ha effetto retroattivo. Nella fattispecie degli Enti Locali, l’emendamento proposto da Fratelli d’Italia mira a modificare i principi vigenti con una nuova norma. Dunque, da parte mia non ho voluto impartire nessuna lezione di diritto, ma solo uno studio approfondito su una tematica già delicata. Una norma di interpretazione autentica non può assumere valore innovativo, specie se lesiva di principi fondamentali dell’ordinamento giuridico come quelli dell’armonizzazione dei bilanci e di coordinamento della finanza pubblica. Se non tutti i giuristi conoscono tali presupposti elementari, i parlamentari dovrebbero perché rappresentano i cittadini. Basta riprendere le sacrosante parole del collega Antonello Cracolici, che con estrema chiarezza e preparazione ha ribadito in Aula un presupposto: insistere sulla proposta della Cannata è un’idea illogica dal punto di vista legislativo. La legge entra in vigore nel momento in cui è pubblicata in gazzetta ufficiale, non prima. Invito la collega a non offendere nessuno. (…) La smetta dunque con le sterili polemiche circa i miei interessi ad andare contro la città di Siracusa. Capisco che è frustrante accettare le critiche, specie se costruttive, ma così rischia di coprirsi di ridicolo agli occhi sia della città, che del civico consesso in cui espone certe teorie”.
Finita qui? Forse. Ma nelle relazioni istituzionali tra le due deputate regionale è calato un freddo glaciale.

foto: a sinistra Daniela Ternullo, al centro l’assessore regionale Falcone, a destra Rossana Cannata