Siracusao Meravigliao: cittadinanza concessa a brasiliani senza requisiti, coinvolti anche dipendenti comunali

L’hanno soprannominata operazione “Siracusao Meravigliao”, ironico riferimento al Brasile ovvero la nazione da cui provenivano gran parte degli stranieri che acquisivano la cittadinanza italiana tramite una serie di complicità e scorciatoie. Nelle prime ore della mattinata, agenti della Polizia di Augusta, hanno eseguito sette misure cautelari personali nei confronti di altrettanti soggetti accusati, a vario titolo, di aver favorito la concessione della cittadinanza italiana a stranieri che non avevano i necessari requisiti richiesti dalla normativa vigente. Tra gli arrestati figurano anche dei dipendenti dei comuni di Floridia e di Augusta.
Destinatari dei provvedimenti sono Cleber Zanatta (classe 1974), Sabrina Dos Santos (classe 1985), Diego Zanatta (classe 1988) tutti residenti a Siracusa, Antonio Mameli (classe 1951) residente ad Augusta, Angelo Zappulla (classe 1953) e Carmelo Lo Giudice (classe 1955) entrambi residenti a Floridia e L.R. (classe 1961) residente a Siracusa.
Le indagini sono scattate nell’aprile del 2016, alla luce di un notevole ed anomalo afflusso di cittadini brasiliani che – dopo aver fatto ingresso in Italia in esenzione del visto per soggiorni di breve durata – raggiungevano alcuni Comuni della Provincia di Siracusa ed ottenevano in breve tempo il riconoscimento della cittadinanza italiana “iure sanguinis”, per poi richiedere il rilascio del passaporto. Gli investigatori si sono incuriositi anche perchè ogni volta l’iter burocratico era gestito da Cleber Zanatta, titolare dell’omonima agenzia disbrigo pratiche di Siracusa.
Gli investigatori del commissariato megarese, pertanto – coordinati dal Sostituto Procuratore della repubblica Tommaso Pagano – hanno mirato le loro attenzioni su quelle pratiche per cui appariva anomala la rapida tempistica di definizione. In questi casi, il Comune interessato deve compiere una complessa attività amministrativa, che normalmente richiede una meticolosa verifica non solo della genuinità della documentazione esibita dall’istante, ma anche delle contro-verifiche nello Stato di origine dello stesso richiedente (come la discendenza diretta da un avo italiano, l’assenza di interruzione nella trasmissione della cittadinanza, la non naturalizzazione straniera dell’avo e l’assenza di dichiarazioni di rinuncia alla cittadinanza italiana dei discendenti).
Gli accertamenti hanno permesso di scoprire l’esistenza di una organizzazione criminale, con a capo Cleber Zanatta, che con la complicità della moglie Sabrina Dos Santos e del fratello Diego, era finalizzata a far ottenere l’illegittimo riconoscimento della cittadinanza con “la connivenza” di impiegati comunali appositamente corrotti. Questi ultimi, ricevendo come corrispettivo somme di denaro, fornivano un contributo decisivo all’attività posta in essere sia nella velocizzazione delle pratiche che nell’omissione dei dovuti controlli.
Le investigazioni hanno evidenziato, altresì, come il gruppo fosse attivo a Siracusa come ad Augusta e Floridia dove, al fine di agevolare lo svolgimento dell’iter procedurale, si ponevano a disposizione dei “clienti” numerose abitazioni (22, ndr), essenziali per individuare la competenza del Comune di residenza al rilascio della cittadinanza italiana.
I “clienti” venivano agganciati tramite un blog (cleberzanatta.com.br), che proponeva dei “pacchetti” all inclusive comprendenti il viaggio, il transfer dall’aeroporto di Catania Fontanarossa alle abitazioni e viceversa, l’alloggio e l’assistenza nell’iter procedurale in argomento, assicurandone l’esito positivo in soli tre mesi. Il costo pro capite era di 3.500 euro.
I neo cittadini italiani, approssimativamente 500, una volta ottenuto il titolo valido per l’espatrio, in numerose occasioni si dirigevano, per espletare attività lavorativa, verso altri paesi dell’Unione Europea sfruttando lo status di cittadino comunitario.
L’attività illecita ha consentito all’organizzazione di ottenere profitti per diversi milioni di euro, poi reinvestiti in Brasile in attività economiche ed imprenditoriali, fra cui l’acquisto di terreni per la realizzazione e gestione di un’azienda agricola.
Le somme di denaro illecitamente percepite venivano trasferite in Brasile dalla moglie di Zanatta, Sabrina Dos Santos, che – ricevuto il denaro contante – lo nascondeva addosso in occasione dei viaggi aerei verso il paese d’origine.
Il “capo” dell’organizzazione, Cleber Zanatta, è stato condotto in carcere. Domiciliari per la moglie e il fratello Diego. I tre sono accusati di corruzione, autoriciclaggio e favoreggiamento alla permanenza illegale nel territorio dello stato di cittadini stranieri.
L’impiegato del Comune di Augusta, Antonio Mameli, insieme al responsabile dell’Ufficio di Stato Civile del Comune di Floridia, Angelo Zappulla, e l’impiegato dello stesso Ufficio, Carmelo Lo Giudice, sono stati posti ai domiciliari, perchè nella qualità di pubblici ufficiali, ricevevano denaro dai fratelli Zanatta per compiere o aver compiuto atti contrari al dovere d’ufficio.
Interdetto dai pubblici uffici, per la durata massima prevista dalla legge, il dipendente del Comune di Siracusa di cui sono state fornite le iniziali, L.R.