Conclusione indagini per l’uomo alla guida dell’auto che travolse e uccise Gabriele e Manuel

Alla guida della sua auto dopo aver bevuto, invadendo la corsia opposta, correndo e, dopo l’incidente, fuggendo anzichè prestando soccorso. Questo il quadro che gli inquirenti hanno ricostruito.  Conclusione indagini per omicidio stradale e omissione di soccorso notificato a Giuseppe Di Giovanni, 33 anni, alla  guida dell’auto che ha travolto il 19 febbraio notte Gabriele e Manuel, i due ragazzini di Noto morti a causa del terribile impatto mentre si trovavano a bordo di uno scooter. Dopo la tragedia, Di Giovanni e il fratello 30enne, in auto con lui, sono fuggiti, salvo decidere successivamente di costituirsi, adducendo, come motivazione, “la paura”. Sull’auto, una Golf Volkswagen sono state effettuate nei mesi scorsi accurate perizie. La Scientifica ha eseguito rilievi certosini. La ricostruzione effettuata dagli inquirenti della dinamica dell’incidente parla di una velocità di 110 chilometri orari, di notte, laddove avrebbe dovuto percorrere il tratto a 50 chilometri orari. Avrebbe, inoltre, invaso l’opposta corsia di marcia, scontrandosi nella parte anteriore destra dell’autovettura con il ciclomotore Piaggio Vespa su cui viaggiavano i due ragazzi, sbalzati in aria e poi piombati contro il suolo, con un impatto  fatale per entrambi. Tra i gravi elementi indiziari acquisiti dagli investigatori, anche la conferma dell’assunzione di sostanze alcoliche nel corso della serata prima dell’incidente fatale.