Consiglio comunale di Siracusa sciolto, Zito (M5s) e Cannata (FdI) vogliono riscrivere le norme

Il caso dello scioglimento comunale di Siracusa, e il successivo dibattito apertosi sulla norma regionale che consente in quei casi che sindaco e giunta rimangano in carica, approda ufficialmente all’Ars. Si moltiplicano infatti le iniziative politiche.
Tra le prime, lo scorso 3 agosto, c’è il disegno di legge presentato dal deputato regionale Stefano Zito (M5s). “E’ impensabile che la norma oggi lasci governare da solo il sindaco, per tutta la durata del suo mandato, in assenza del consiglio comunale. Proprio come sta accadendo a Siracusa”, spiega Zito.
“Una città, governata solo dal sindaco, non trae alcun beneficio anche perché manca un organo importante come il Consiglio comunale che stimola a fare meglio e di più. Quindi, in caso di mancata approvazione di bilancio, è corretto che decadano contestualmente il Consiglio e il sindaco e si vada a elezione al primo turno utile”. Così il deputato pentastellato sintetizza la novità che il suo disegno di legge vuole introdurre.
La deputata regionale Rossana Cannata (FdI) ha presentato questa mattina, insieme al suo gruppo, un emendamento al Ddl 824 “Norme in materia di enti locali” presentato su proposta dell’assessore regionale per le Autonomie locali e la funzione pubblica, Bernardette Grasso, per far rivivere i Consigli comunali sciolti a seguito della legge votata durante il governo Crocetta. “Il testo del governo regionale non risolverebbe i casi attuali, come quello dello scioglimento del Consiglio comunale di Siracusa”. L’emendamento predisposto dalla Cannata “andrebbe a interpretare al meglio la norma relativa al funzionamento del Consiglio comunale, riportando in carica quello di Siracusa”.
Anche il deputato regionale, Giovanni Cafeo (IV) aveva apertamente posto il tema, aprendo al confronto politico per evitare altri casi come quello del Comune capoluogo aretuseo.