Coronavirus, l'allarme dei sindaci siciliani: "Senza adeguato sostegno, Comuni al default"

Il sindaco di Avola, Luca Cannata, lancia l’allarme. “I Comuni, così come ogni azienda devono essere sostenuti o saremo tutti destinati al default e dunque alla mancata erogazione dei servizi essenziali. Se lo Stato in queste ore non interverrà come richiesto dai sindaci con l’Anci a livello nazionale, con la previsione per i Comuni di risorse adeguate a fondo perduto e anticipazioni di liquidità per compensare le minori entrate che si stanno verificando a seguito dell’emergenza coronavirus, ci sarà una catastrofe”. E’ un intervento accorato quello del primo cittadino avolese, vicepresidente vicario di Anci Sicilia, atteso da una assemblea straordinaria dei sindaci isolani. “Al momento la stima è di un minor gettito per i comuni tra i 5 e gli 8 miliardi a fronte di un fondo statale di 3 miliardi previsto nel decreto rilancio che dunque non basta”, spiega poco prima della riunione nel corso della quale andranno definite le proposte del sistema delle autonomie locali da sottoporre alle istituzioni regionali, nazionali ed europee per evitare il disastro dei Comuni e conseguentemente dei servizi locali.
“Il Comune di Avola non è andato in default perché abbiamo messo in campo un piano di riequilibrio appena insediatomi nel 2012 – sottolinea – Abbiamo lavorato giorno e notte con sacrificio e scelte strategiche severe per realizzare un piano di riequilibrio finanziario che stiamo seguendo con attenzione e verificato con la Corte dei Conti ogni sei mesi. È chiaro, però, che oggi la situazione è cambiata per tutti i Comuni e tutte le programmazioni con le misure previste in precedenza rischiano di saltare e dunque in questo momento tutti gli enti locali rischiano il disastro se non si interviene con i giusti correttivi”.
Proprio su questo versante, come vicepresidente vicario di Anci Sicilia, Cannata sta lavorando in sinergia con i colleghi affinché possa esserci in queste ore una adeguata compensazione delle minori entrate da Roma per contribuire a fare ripartire il tessuto sociale e produttivo garantendo i servizi essenziali, dalla raccolta dei rifiuti al controllo del territorio all’assistenza sociale.