Coronavirus, nuova ordinanza: mascherine all'aperto e divieto di assembramento

È arrivata l’attesa nuova ordinanza regionale con le nuove misure per il contenimento dei contagi di coronavirus. Entra in vigore il 30 settembre. Le mascherine tornano ad essere obbligatorie. “Ogni cittadino, al di sopra dei 6 anni”, deve avere “sempre la mascherina nella propria disponibilità, quando si è fuori casa. Nei luoghi aperti al pubblico la mascherina deve essere indossata se si è nel contesto di presenze di più soggetti. Si è dispensati solo quando ci si trova tra congiunti o conviventi”, recita l’articolo 1 della nuova ordinanza. Controlli e sanzioni sono delegati alle forze dell’ordine.
“Sono esclusi dall’obbligo di utilizzo della mascherina in modo continuativo coloro che svolgono attività motoria intensa, a condizione che il distanziamento interpersonale possa
essere mantenuto, salvo l’obbligo di utilizzo alla fine dell’attività medesima”, è poi il passaggio aggiuntivo che guarda agli sportivi.
Con la nuova ordinanza regionale, “è fatto divieto di assembramento mediante il prolungato stazionamento nei luoghi pubblici o aperti al pubblico quali, a titolo esemplificativo, le strade, le piazze e i parchi”. La formula “prolungato stazionamento” non sembra però concetto chiaro e di univoca applicazione. È chiaro che guarda, in particolare, ai luoghi della movida. “Sono escluse le sole occasioni di iniziative pubbliche previste dalla legge e/o comunicate all’Autorità di pubblica sicurezza, per le quali l’organizzatore è comunque responsabile dell’assoluto rispetto delle norme comportamentali per la prevenzione dal rischio di contagio”.
In caso di ripresa localizzata dei contagi, i famosi cluster territorializzati, “i Dipartimenti di Prevenzione propongono con immediatezza al Presidente della Regione Siciliana, previa intesa con le Amministrazioni
comunali competenti, l’adozione di Protocolli contenitivi, limitatamente ad aree infracomunali, comunali o sovracomunali”. Insomma, zone rosse pronte a scattare laddove i numeri del coronavirus dovessero tornare a preoccupare.
Per chi arriva in Sicilia dall’estero, obbligo di registrazione e tamponi rapidi. Previsti anche controlli periodici sul personale sanitario.
“Gli inviti alla prudenza non sono stati raccolti. Entriamo adesso in una fase difficile dell’epidemia, con l’arrivo della stagione influemzale”, spiega Musumeci. “La Sicilia non vuole un nuovo lockdown, ma per impedirlo dobbiamo impegnarci tutti, soprattutto i più giovani”.