Covid: quasi 4.000 contagi in un mese, naufragato il buon senso in provincia di Siracusa

L’inizio della pandemia a Siracusa ha una data ben precisa: il 6 marzo 2020. Quel giorno, vennero registrati i primi due casi di positività all’allora poco conosciuto covid-19. Da quella data ad oggi (per la verità, al 22 gennaio), il coronavirus ha contagiato in totale 8.549 persone. Questo è il dato totale dei positivi in provincia di Siracusa in 10 mesi di pandemia. Di questi, ben 3.654 contagi sono avvenuti nell’ultimo mese. Una escalation incredibile.
Un veloce raffronto per comprendere meglio. Dal 6 marzo 2020 al 21 dicembre 2020, i casi totali di contagio erano stati 4.895. Da quella data ad oggi, praticamente sono raddoppiati. In appena un mese, la provincia di Siracusa ha registrato quasi gli stessi numeri che, in precedenza, aveva toccato in 10 mesi.
Cosa può indicare questo dato? Innanzitutto che durante le festività natalizie c’è stato eccesso di socializzazione, incontri, assembramenti e “sgarri” alle norme. Feste, veglioni, cene e pranzi si sono trasformate in occasioni di contagio, in alcuni casi con conseguenze purtroppo tragiche. Un atteggiamento “disinibito” verso le regole base (mascherine, igienizzante, distanziamento) ha poi fatto il resto.
Questi numeri ci dicono di più. Segnalano in maniera inequivocabile che il coronavirus non arriva da fonti “esterne”. Non viaggia con le persone di rientro dal nord o dall’estero: è qui, sul territorio. E si diffonde in famiglia e tra amici. Se durante la prima ondata il virus faceva paura ma solo attraverso la tv, adesso infetta la vita reale e quotidiana della provincia di Siracusa che, in Sicilia, è stata in proporzione una delle peggiori come dato dei contagi. Il problema, però, è che la stanchezza della popolazione è al massimo verso le restrizioni, e l’attenzione al minino.
Però le restrizioni da zona rossa rafforzata iniziano a produrre i primi e lievissimi effetti. Per evitare il minacciato lockdown (Musumeci dixit), servirà molto più buon senso e responsabilità. Due doti che, nell’ultimo mese, sono evidentemente mancate a più livelli.

fonte grafico lab24 del Sole24Ore