Crisi demografica ed impatto sociale, Sorbello: “A Siracusa un figlio è un lusso”

Ospitiamo un intervento di Salvo Sorbello, responsabile provinciale del Forum delle Famiglie, sul pesante calo demografico fotografato dall’Istat per Siracusa e la sua provincia.

Il 2024 ha segnato un altro record al ribasso per la natalità, anche nella nostra città: i nuovi nati sono stati a Siracusa addirittura circa 700, con un ulteriore pesante calo sull’anno precedente. L’età media è salita a più di 46 anni, quando vent’anni fa era meno di 40. Le persone che hanno tra 0 e 14 anni, sempre 20 anni fa erano lo stesso numero di quelle ultra65enni; ora invece questi ultimi sono addirittura il doppio degli under 14.
Dobbiamo mettere i giovani nelle condizioni di realizzare i loro sogni, altrimenti un figlio lo metterà al mondo solo chi ha un certo reddito, chi ha motivazioni religiose oppure chi lo ha fatto per caso: tutti, invece, devono essere liberi di scegliere.
In Italia, ricordiamolo sempre, la seconda causa di povertà, dopo la perdita del lavoro, è la nascita di un figlio. Non dimentichiamo che, secondo l’indagine che quantifica la propensione al risparmio delle famiglie a livello provinciale, a Siracusa siamo all’ultimo posto in Italia, le nostre famiglie hanno potuto risparmiare solo il 4,6% del loro reddito, evidenziando in tal modo una situazione di maggiore difficoltà nel mettere da parte risorse per il futuro.
L’Italia è il Paese più anziano d’Europa, e questa realtà demografica pone sfide enormi. Con una popolazione sempre più composta da anziani e un numero crescente di persone prossime alla pensione, il sistema sanitario rischia un sovraccarico insostenibile. A tutto questo si aggiunge la difficoltà nel valorizzare i giovani: molti nostri giovani talenti vengono impiegati in lavori precari o poco qualificati, oppure scelgono di emigrare all’estero in cerca di opportunità migliori.
Questa dinamica, pur essendo sotto gli occhi di tutti, viene spesso ignorata o minimizzata. Si preferisce intervenire con misure temporanee, come bonus economici, nella speranza che bastino a cambiare rotta. Ma il problema è strutturale, e richiede risposte più profonde.
Dobbiamo anche prendere atto di una realtà ormai consolidata: dopo anni di calo della natalità e con un tasso di fecondità fermo a 1,2 figli per donna, una vera inversione di tendenza è diventata quasi impossibile. Il numero stesso delle potenziali madri si è ridotto drasticamente, rendendo il recupero demografico estremamente difficile.

di Salvo Sorbello