Detenuto 40enne italiano si toglie la vita in carcere ad Augusta

Un detenuto si è tolto la vita nel carcere di Augusta. Era un 40enne italiano, solo in cella. Secondo quanto si apprende, si sarebbe tolto la vita impoccandosi con una cintura.
Il sindacato di Polizia Penitenziaria Sippe torna a puntare l’indice contro quella che definisce “disorganizzazione del lavoro” nella struttura penitenziaria megarese. “Un solo agente deve vigilare su tre reparti e risulterebbe che tra questi, ci sarebbe il reparto dove è accaduto il tragico episodio”, dicono Nello Bongiovanni e Alessandro De Pasquale, del Sippe.
“Non è possibile – affermano De Pasquale e Bongiovanni- attuare un’organizzazione del lavoro dove al personale si chiede anche il potere dell’ubiquità, e se ti va male, come in questo caso, rischi un procedimento disciplinare con grave pregiudizio alla carriera. Da tempo chiediamo la sostituzione dei vertici del carcere di Augusta perché in questo penitenziario non sembrano esserci strategie, obiettivi ed il personale opera nel terrore”.
I sindacati lavorano ad una visita congiunta in carcere ad Augusta e preparano una nuova nota per il Dap. “C’è stato un morto che forse si poteva evitare, se ci fossero stati più agenti nei reparti e meno negli uffici”, accusano dal Sippe.