Rifiuti, il problema è serio: organico-indifferenziata, serve piano di emergenza

Servirà un calendario di emergenza per riuscire a contenere il problema rifiuti legato alla frazione dell’organico. Spazi contingentanti in piattaforma ed il Comune di Siracusa ha dovuto, giocoforza, “sacrificare” la raccolta in diversi quartieri.
Il problema parte da lontano e certo sta nella lentezza con cui la Regione sta affrontando il necessario cambiamento nel sistema della gestione dei rifiuti. Ritardo amplificato dall’assenza, in provincia di Siracusa, di utili piattaforme di conferimento per l’organico, ad esempio. C’è un progetto su Melilli che attende le autorizzazioni del caso. Ma per il resto null’altro. E forse l’emergenza dovrebbe convincere Palazzo Vermexio a mettere in piedi un percorso burocratico-amministrativo che nel giro di pochi anni possa “blindare” la situazione rifiuti del capoluogo e di qualche comune vicino. Le piattaforme possono, infatti, essere pubbliche. magari in consorzio con altri comuni vicini.
Intanto, da oggi raccolta ridotta. Ferma addirittura ad Akradina, Santa Lucia, nelle contrade marinare e nelle cosiddette case sparse. Il Comune sta lavorando ad un nuovo calendario: si potrebbe tornare alla differenziazione per quartiere, con la riduzione dei turni di organico dai 3 attuali a 2, fi no alla fine dell’anno. Ma dall’altro lato, ciò comporterebbe l’aumento della quantità di indifferenziato prodotto, con la discarica di Lentini già sotto pressione dopo la chiusura dell’impianto di Alcamo. Insomma, non sembra se ne possa venire fuori in fretta. L’alternativa – costosa – è l’invio fuori regione dei rifiuti. La termovalorizzazione non è ancora una vera opzione per la politica regionale.
E così, a Siracusa non resta che avviare la ricerca di una nuova piattaforma di conferimento per l’organico, non importa quanto distante. I costi, però, aumentano con l’aumentare dei chilometri. Ed i benefici che la differenziata doveva produrre per le tasche dei siracusani vengono così bruciati. Di riduzioni della tassa neanche a parlarne. A pochi giorni dalla rata a saldo della Tari, i contribuenti aretusei tornano a masticare amaro. “Anche noi siamo vittime di questa situazione”, dice l’assessore all’igiene urbana, Andrea Buccheri, alla spasmodica ricerca di una soluzione.

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