Dignità e lavoro, il giorno della mobilitazione: “tensione al limite della rottura sociale”

Mattina da bollino nero per il traffico a Siracusa. Poco prima delle 9 è cominciato l’afflusso di persone e mezzi verso il centro storico per la manifestazione sindacale proclamata da Cgil, Cisl e Uil. “Dignità & Lavoro” il titolo scelto per l’appuntamento che è partito poco dopo le 9.20 da piazzale Marconi. Un corteo diretto a piazza Archimede attraverso corso Umberto, piazza Pancali e corso Matteotti. Sul palchetto di piazza Archimede interverranno i segretari per le conclusioni.
“La drammatica situazione in cui versa il contesto produttivo e occupazionale della provincia di Siracusa, caratterizzato da accresciute disuguaglianze sociali, da discriminazioni salariali e dall’assenza di un reale progetto di sviluppo, rischia di smantellare, pezzo dopo pezzo, qualunque ipotesi di riscatto e di cambiamento”, si legge nel documento che promuove la mobilitazione, dove si sottolinea anche come “il risentimento sociale sia altissimo e l’assenza di risposte in termini di investimenti, sviluppo, crescita e di confronto con le parti sociali rischino di alimentare una tensione al limite della rottura sociale”.
Sindacati e associazioni rimarcano la necessità di “ritrovare la capacità di esprimere un’idea comune del territorio di oggi e soprattutto di domani, un pensiero lungo di trasformazione e di alternativa”. E denunciano come a Siracusa non ci sia nulla di tutto questo: “Non c’è la politica, locale, regionale e nazionale, sprofondata in un immobilismo inaccettabile, incapace di operare scelte che non rispondano a logiche autoreferenziali e di interminabili campagne elettorali. Non c’è lo Stato, che arretra, si ritrae e a volte sparisce in tutte le sue articolazioni istituzionali e territoriali, fino al punto di lasciare languire gli enti locali in una condizione di mortificazione della stessa dignità dei suoi operatori e di sottrazione continua di servizi e interventi di utilità sociale. Non c’è, ancora, una matura cultura imprenditoriale e industriale, capace di coniugare profitto, sviluppo, crescita in un’ottica di responsabilità sociale, occupazionale, di rispetto ambientale e di giustizia sociale”.
Alla mobilitazione hanno aderito anche Acli, Ance, Anci, Anolf, Anteas, Anpi, Arci Arcidiocesi, Associazione Territorio protagonista, Assoporto, Auser, Claai, Cia, Coldiretti, Cna, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Copagri, Lega cooperative, Libera, Noi albergatori Siracusa, Rete degli studenti medi, Sicilia impresa, Unicoop, Unionports.