Dramma Zayra: “Non lasceremo sole le famiglie”, possibile recupero del motopesca

Il motopesca siracusano Zayra, inabissatosi a Malta poco distante da Zonqor Point, Marsascala, potrebbe essere recuperato dai fondali dove adesso giace. E’ la volontà della Regione espressa attraverso l’assessore alla pesca, Edy Bandiera, intervenuto su FMITALIA. “Il nostro pensiero va subito ai familiari delle due vittime, Luciano Sapienza e Zakaria Toumi. Siamo stati loro vicini nelle difficili ore di sabato e non abbiamo intenzione di abbandonarli adesso”, chiarisce Bandiera. “Ho parlato con Fabio Sapienza (figlio di Luciano, ndr), il comandante dell’imbarcazione. Siamo sempre stati in contatto. Ci stringiamo al dolore di chi ha perso i propri cari in questa tragica storia. Come assessorato alla pesca vedremo di stare accanto alle famiglie. Cercheremo di recuperare l’imbarcazione che giace a circa 8 metri di profondità e restituirla alla famiglia Sapienza, in modo da metterla in condizione di ripartire. Altre forme di sostengo, anche economico, le definiremo domani negli uffici dell’assessorato a Palermo”, assicura il responsabile della pesca.
“I nostri pescatori sono purtroppo costretti a spingersi sempre più al limite per potere lavorare. Dal primo momento andiamo dicendo che gli accordi europei per la pesca vanno rivisti, troppe restrizioni. Le marinerie siciliane sono chiamate ad imprese quasi impossibili per sbarcare il lunario. Abbiamo presentato un disegno di legge per ridare dignità ai pescatori, consentendo loro di autodisciplinarsi nelle acque territoriali. Per le acque internazionali, premiamo dal primo minuto sul ministero affinchè faccia valere in sede europea le nostre ragioni”, dice ancora Bandiera.
Un pensiero “triste e commosso alla famiglia Sapienza per la morte di Luciano il pescatore proprietario del peschereccio siracusano Zayra affondato nelle acque maltesi e del marinaio Zakaria Toumi” arriva anche dalla parlamentare Stefania Prestigiacomo. “Mi ha colpito molto l’immagine dell’antenna dell’imbarcazione ancora affiorante tra le acque agitate, come a simboleggiare una croce nel mare, a ricordare che li sono state perse delle vite di persone umili e lavoratrici che, pur esperte, sono state inghiottite dalle onde. Invito le istituzioni, e in particolare la Regione che l’ha già fatto in casi analoghi, a non abbandonare questa famiglia che ha perso tutto”.