Siracusa. #iospaccio, l'hashtag è virale: pioggia di video di tunisini in risposta a Salvini

Una provocazione indirizzata a Matteo Salvini, ma anche e soprattutto la voglia di rispondere mettendoci la faccia, facendo sapere a tutti da chi è fatta la comunità di tunisini in Italia. La citofonata di Salvini , con cui l’ex ministro chiede a una famiglia tunisina nel quartiere Pilastro di Bologna , con tanto di microfoni e telecamere, se chi abita in quell’appartamento spacciasse droga non ha solo aperto un caldo dibattito in Italia e  una crisi diplomatica con la Tunisia. Ha anche offeso i cittadini tunisini che vivono in Italia e che forniscono il loro contributo al territorio attraverso la propria professione. Da Siracusa parte un’iniziativa che è già virale. E’ un’idea di Ramzi Harrabi. L’hashtag è #iospaccio . L’invito è quello rivolto ai tunisini in Italia, affinchè con un video di 30 secondi raccontino cosa “spacciano” in Italia. “Io mi chiamo Ramzi e spaccio arte”, esordisce il rappresentante del centro interculturale di Siracusa, che così lancia ufficialmente la sua campagna. “Chiedo a tutti i tunisini in Italia- l’appello di Harrabi attraverso Facebook- di metterci la faccia. Sono avvocati, medici, studenti, artisti, operatori culturali, imprenditori, contadini e spacciatori di amore e fratellanza”. Ed eccoli i primi video. Li postano due donne: Il primo è un montaggio in cui una giovane risponde alla ormai nota citofonata, di spacciare “educazione ai diritti umani, diritti e doveri”. Un altro video vede invece “metterci la faccia” una docente italo-tunisina impiegata in un’università italiana.