"E' scomparsa la tomba di mia suocera": sorpresa (ma non troppo) al cimitero di Siracusa

Una situazione dolorosa, inaspettata. Vissuta come una vera e propria “violazione”. Non sarebbe l’unico caso e riguarda una gestione del cimitero comunale che si scontra con i sentimenti delle famiglie dei defunti. Ci sono aspetti razionali, operativi, di meri calcoli matematici necessari, da una parte, per far funzionare la struttura e rendere sufficiente lo spazio a disposizione; ma dall’altro ci sono le famiglie, i loro sentimenti, il conforto di fronte alla perdita dei propri cari anche con un fiore lasciato sulla loro tomba.
Capita, purtroppo, di non trovarla più quella tomba. Di non trovare più il nome e la foto del proprio familiare deceduto. Perchè allo scadere dei dieci anni, o giù di lì, scatta il trasferimento dalle sepolture in terra all’ossarietto comunale.
Maria (nome di fantasia, per tutelare la privacy della protagonista di questa storia), lunedì scorso ha deciso di omaggiare i propri parenti defunti, andando a deporre un mazzolino di fiori là dove riposano. Sono questi giorni importanti per chi è credente, a ridosso della Pasqua. “Ma quando sono arrivata nel luogo in cui riposava mia suocera, di lei era sparita ogni traccia inclusa qualsiasi cosa indicasse che era stata sepolta lì. Mia suocera è venuta a mancare nel 2009. Mi sono guardata attorno. Ho visto che nell’area intorno, nel campo in cui si trovava mia suocera, c’erano soltanto deceduti del 2020 e del 2021, a parte un unico siracusano deceduto nel 1937, eccezione per la quale preferisco non cercare spiegazioni che mi dispiacerebbero ancor di più”.
La famiglia contesta la mancata comunicazione, da parte del Comune, dello spostamento delle spoglie avvenuto senza almeno una comunicazione che avvisasse dello spostamento. E invece, la scoperta è avvenuta in un mix di sorpresa e rabbia. “Mi sembra assurdo non degnare i familiari nemmeno di una comunicazione”, dice a proposito Maria. “In altre occasioni eravamo stati avvisati e avevamo potuto trasferire, in quel caso mio suocero, in un loculo più piccolo. Questa volta, il nulla assoluto. Si tratta di una vicenda incresciosa. So che non riguarda solo noi, ma molti altri siracusani. Resta il fatto che ci siamo sentiti violati, hanno interpretato lo spostamento come se si trattasse di niente, non di quello che resta di una persona e non di quello che chi è rimasto sulla terra prova”. La burocrazia dimentica il cuore altrove?
“No, per prassi inviamo sempre una raccomandata ai familiari. La indirizziamo all’intestatario della concessione o al richiedente la sepoltura. E spesso lasciamo anche un avviso sulla lapide. Non so cosa sia accaduto questa volta, ma verificheremo il caso con attenzione per capire se e dove è avvenuto un cortocircuito comunicativo”, assicura l’assessore al ramo, Alessandro Schembari.
Giacinto Avola, dell’associazione Gli Angeli, ricorda un episodio simile che risale allo scorso febbraio. “I resti di un uomo sono stati spostati nell’ossario generale senza avvisare in alcun modo i familiari che hanno dovuto trovarsi di fronte a questa situazione giustificata dalla mancanza di posti disponibili. Non c’è nulla al mondo di più brutto di togliere a un familiare la possibilità di andare a trovare un caro defunto”.