Emergenza covid, la spazzatura dei positivi è un problema: l'Asp chiede aiuto ai Comuni

Per la raccolta dei rifiuti dei positivi in quarantena, l’Asp di Siracusa chiede aiuto ai Comuni. Con una lettera inviata ai sindaci della provincia, al prefetto ed all’assessorato regionale alla Salute, l’Azienda mette nero su bianco l’esistenza del problema. La ditta incaricata, la Medieco Servizi srl (si occupa già dei rifiuti ospedalieri, ndr), non ce la fa a gestire l’attuale carico. E la raccolta, gestione e smaltimento della spazzatura dei soggetti in isolamento o in quarantena è però demandata proprio alla Asp – come da ordinanza regionale dello scorso settembre – che ha dovuto prendere atto dell’impossibilità della affidataria del servizio di coprire l’intero fabbisogno provinciale.
Nella sua nota ai sindaci, l’Asp spiega che la Medieco Servizi non dispone di “personale e mezzi sufficienti allo svolgimento del servizio” ed ha quindi comunicato la disponibilità ad effettuare “solo 100 ritiri settimanali, il cui costo è pari a 47,50 euro per singolo ritiro”. Per fare una proporzione, gli attuali positivi in provincia di Siracusa superano le mille unità e la gran parte di questi soggetti si trova in quarantena domiciliare.
Per venirne a capo, l’Asp ha allora chiesto l’intervento in deroga dei singoli comuni del siracusano: dovrebbero creare delle squadre speciali nell’ambito dell’ordinario servizio di gestione rifiuti, per destinarle alla raccolta di quelli dei positivi. I costi ulteriori sostenuti dai Comuni saranno rimborsati dall’Asp di Siracusa.
Nei prossimi giorni si terrà anche una riunione urgente sul problema. Alcuni Comuni hanno già accolto l’invito dell’Asp e si sono mossi di conseguenza, ad esempio Palazzolo Acreide. Ma gli altri si sarebbero ritrovati spiazzati e non sarebbero pronti a gestire rifiuti sanitari pericolosi quali sono classificati quelli delle persone in quarantena o in isolamento.
Intanto, da giorni si moltiplicano le segnalazioni e le lamentele per la mancata raccolta a domicilio dei rifiuti dei positivi confinati in casa. Spesso si tratta di interi nuclei familiari ristretti in casa e con i sacchetti di spazzatura confinati all’interno.