Ex Provincia Regionale di Siracusa, in arrivo 11 milioni. Da settembre, però, il futuro fa paura

In un periodo storico in cui a vincere è l’antipolitica, paradossalmente potrebbe essere proprio quella vituperata “politica” a salvare la ex Provincia Regionale di Siracusa. Sottotraccia, i dipendenti dell’ente in dissesto e persino i sindacati confidano – se non sperano – nel ritorno della rappresentanza politica e quindi di un presidente e di un consiglio provinciale. E’ il modo per uscire da una incertezza ingenerata dalla scomparsa delle competenze e delle responsabilità nei procedimenti. Un limbo che, ad oggi, vede allungarsi l’ombra del dissesto anche per il 2019. Insomma, la ex Provincia così com’è rischia soltanto di avvitarsi attorno ai suoi debiti.
Attualmente si attende il decreto regionale con cui saranno ripartite le somme destinate agli enti locali. Probabilmente dovrebbe essere pronto per la prossima settimana. Alla ex Provincia di Siracusa destinati circa 11 milioni di euro buoni per i mesi di stipendio arretrati (maggio e giugno), potere mantenere l’impegno di agosto ed una rata dei mutui che gravano sull’ente. Ma dopo? Cosa potrà fare la Regione? Poco, se non dovesse arrivare un provvedimento ad hoc per Siracusa. In quello dedicato agli enti in dissesto (fondamentalmente Comuni siciliani) non c’è nulla destinato alla ex Provincia aretusea. E questo perchè la dichiarazione di default è arrivata a bilancio regionale approvato. Ma è pur sempre un buco da riempire, magari a settembre quando si discuterà l’assestamento di bilancio. “Il problema non è di poco conto. Serve un provvedimento dedicato”, dice Franco Nardi della Fp Cgil. “Tornando a votare per le Province almeno si uscirebbe dal limbo in cui ci si trova oggi”, aggiunge a denti stretti.