Ex Tonnara, le precisazioni della Soprintedenza su ritrovamenti ed archi abbattuti

Sui ritrovamenti archeologici e sulle sorti degli archi in pietra della ex Tonnara Santa Panagia (rudere del blocco A, clicca qui), arriva una utile precisazione della Soprintendenza di Siracusa. “La sezione Archeologica fu, all’epoca dell’intervento di demolizione dei ruderi del cosiddetto blocco A previsto in progetto, regolarmente coinvolta dalla direzione dei lavori affinché eseguisse verifiche su eventuali emergenze archeologiche rinvenibili durante la rimozione dei detriti. Gli archeologi non rilevarono la necessità di ulteriori incombenze circa eventuali interventi di tutela e conservazione, non rilevando nessun giacimento archeologico da valorizzare”. Potrebbe comunque decidersi di mantenere a vista l’area nell’eventuale progetto di variante da realizzarsi a seguito della possibile conclusione extragiudiziale del contenzioso giudiziario che portò nel 2017 al blocco dei lavori.
“Per ciò che attiene invece agli archi in pietra, ma soprattutto al concio chiave riportante lo stemma araldico dei Gargallo, la direzione dei lavori ne dispose il provvisorio accantonamento in cantiere al fine di un eventuale successivo riutilizzo. Quest’ultimo, in ragione della vulnerabilità dell’area di cantiere conseguente alla rescissione del contratto all’impresa, è stato prelevato dalla direzione dei lavori ed oggi custodito presso gli uffici della Soprintendenza”, spiega ancora la Soprintendenza.
Purtroppo, e non per colpa dell’importante ufficio di tutela dei beni culturali, molto altro materiale lapideo (meno pregiato) accantonato nell’ex cantiere è finito preda presumibilmente di vandali e malintenzionati.
La soprintendente Irene Donatella Aprile conferma poi la volontà di recuperare la ex Tonnara di Santa Panagia, “ma soprattutto, laddove superate le procedure amministrative, di riavviare i lavori prevedendo nel progetto in variante, una destinazione d’uso il cui presidio sia permanente e attivo affinchè il completamento dei lavori non venga ancora una volta, vanificato dai vandali”. Un impegno confermato dall’attenzione con cui la Soprintendenza di Siracusa sta valutando l’opportunità di una composizione del contenzioso con l’azienda Melita Group.