Forestali senza stipendio da ottobre, Sortino e Ferla temono tenuta sociale

I circa 500 forestali siracusani sono vicini alla disperazione. Dislocati principalmente tra Sortino e Ferla, da ottobre dello scorso anno non percepiscono lo stipendio. E in una Sicilia zona rossa, dove non ci sono occasioni di nuovo impiego, manca ogni prospettova di reimpiego.
A Sortino la pattuglia più nutrita di forestali siracusani: 300. “È allucinante l’atteggimaneto del governo regionale”, sbotta il sindaco Vincenzo Parlato. “Sono impiegati a 78 l, 101 o 151 giornate. Come dovrebbero sopravvivere? La Regione non riesce a mettere in atto le cose basilari, solo restrizioni. Con le politiche sociali stiamo cercando di aiutarli e siamo riusciti a garantire almeno un po’
di serenità in occasione del Natale, con i buoni spesa. Ma il protrarsi di queesta situazone ci mette a roschio di tracollo sociale”. Per questo Vincenzo Parlato sta per inviare una nota ufficiale al governo regionale ed al prefetto di Siracusa.
A Ferla i forestali sono 180. E la situazione è pressoché identica. “In un momento di grande difficoltà, è preoccupante e grave il ritardo con il quale i forestali riceveranno gli emolumenti per le attività lavorative svolte. Mi auguro che il governo regionale, conoscendo la sensibilità del governatore Musumeci, risolva nel tempo più breve possibile tale disagio e avvii una necessaria stagione di riforma che possa rendere più funzionale e stabile l’attività dei lavoratori forestali”, dice il sindaco, Michelangelo Giansiracusa.
Entrambi i primi cittadini respingono la descrizione dei forestali come fossero una sorta di fannulloni. “Ricordo a tutti che, ad esempio, sono stativlorova ripulire le aree archeologiche siracusane e che se vi fosse coordinamento provinciale, potrebbero anche occuparsi del diserbo delle strade. Visti come problema, sono una grande risorsa”, aggiunge Parlato. E Michelangelo Giansiracusa annuisce. I due sono pronti a concordare iniziative comuni per i forestali siracusani.