Fronte comune dei deputati eletti contro la decisione del Cga. "Domani in Procura, subito una denuncia contro il Tribunale"

Tutti contro Gennuso. O quantomeno tutti contro la “vittoria” giuridico-amministrativo dell’ex Mpa che con la sua battaglia ha ottenuto che si torni a votare in 9 sezioni tra Pachino e Rosolini per le Regionali del 2012. Domani alle 10, accompagnati da uno stuolo di avvocati, si recheranno in Procura, a Siracusa, per parlare con Francesco Giordano. Loro sono Bruno Marziano, Pippo Gianni, Enzo Vinciullo, Giambattista Coltraro, Edy Bandiera e forse anche Stefano Zito. Si tratta dei deputati eletti nel collegio siracusano e che ora si ritrovano in una sorta di limbo. Improvvisamente in bilico a distanza di oltre un anno dall’avvenuta elezione e in coda ad una vicenda in cui ritengo di non avere alcuna responsabilità. Lo spiegheranno al procuratore capo. Di certo non l’hanno presa bene. Rabbia, fastidio e una certa difficoltà nel comprendere le ragioni della decisione del Cga.
Per ora parla il solo Bruno Marziano. Che annuncia un ricorso-denuncia contro la stessa Procura per colpa in vigilanza. Il riferimento è alla scomparsa dagli archivi del Tribunale dei plichi con le schede elettorali al centro di un mistero. “Ma chiederemo che vengano inquisiti anche i presidenti dei seggi dove è stata riscontrata la presenza di cosiddette schede ballerine insieme agli altri componenti dei seggi stessi”. Ma i deputati regionali non vogliono fermarsi  a questo. Sono pronti a ricorrere in Cassazione. “E se del caso, fino alla Corte di Giustizia Europea per chiedere la revoca del provvedimento”.
Marziano usa parole di fuoco e anche il giudizio sullo stesso Gennuso è tranchant. “E’ paradossale che abbia denunciato tutto chi, in realtà, delle schede ballerine ne ha beneficiato. Perchè è un sistema che favorisce chi prende tanti voti in quei seggi. Ma io, come gli altri, a Rosolini e Pachino abbiamo preso solo spiccioli di preferenze mentre Gennuso ha fatto quasi il pieno…”. Anche di questo parleranno con il procuratore capo.