Gennuso tra Tar e Commissario dello Stato. "Nulla la riforma delle Province, illegittimi i provvedimenti dell'Ars dopo il 5 febbraio"

Alza il tiro Pippo Gennuso. E visto che dalla Regione non se ne parla di indizione delle elezioni suppletive nelle nove sezioni distribuite tra Pachino e Rosolini mira adesso a fare dichiarare nulla la recente riforma delle Province. “La sentenza del 5 febbraio del Cga ha annullato la proclamazione dei deputati eletti in provincia di Siracusa, tuti gli atti del Parlamento siciliano dopo quella data sono allora illegittimi”, attacca l’ex deputato regionale. Che annuncia ricorso al Tar e al Commissario dello Stato in Sicilia, il prefetto Carmelo Aronica. “Tutti i provvedimenti approvati dall’Assemblea dopo il deposito della sentenza sono nulli. Su questa vicenda ci sono responsabilità sia del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone”, attacca ancora Gennuso che domani dovrebbe incatenarsi per protesta sotto Palazzo d’Orleans, come ha fatto sabato in piazza della Repubblica a Siracusa.
Sarcastico l’intervento del deputato regionale, Vincenzo Vinciullo. “Sono del parere, come  Gennuso – dice il parlamentare regionale- che il presidente Crocetta è la causa di tutti i mali del mondo, ma in questa vicenda non c’entra, se non per il fatto che il consulente del presidente Crocetta è uno degli avvocati di coloro che hanno fatto ricorso. L’Assemblea Regionale Siciliana, così come la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, deve determinarsi e solo dopo la Presidenza della Regione potrà indire le elezioni. Fino a quella data e cioè fino a quando il CGA non si sarà espresso, Gennuso può fare quello che vuole, ma non cambia nulla in quanto nessuno è ” legibus solutus” e tutti dobbiamo chinare la fronte davanti alle leggi”.