I fondi della legge Ortigia ‘dirottati’ su opere pubbliche, insorge il Comitato dei residenti

E’ ancora polemica a Siracusa sull’utilizzo di fondi da parte del Comune di Siracusa. Ad esprimere forte preoccupazione è il Comitato Ortigia Cittadinanza Resistente, che parla di “un utilizzo ritenuto improprio dei fondi regionali destinati al recupero degli edifici del centro storico di Ortigia, che l’Amministrazione comunale, motu proprio, ha deciso di impiegare per interventi pubblici di abbellimento e arredo urbano, diversamente dal contributo previsto a favore dei privati”. Dopo il “caso tassa di soggiorno”, sollevato dal consigliere comunale Paolo Cavallaro di Fratelli d’Italia, l’attenzione del comitato si punta adesso sulla Legge Regionale n. 70 del 1976 (e successive modifiche ed integrazioni) “che da quasi cinquant’anni -ricorda Davide Biondini- rappresenta il principale strumento per la rinascita edilizia e la salvaguardia del patrimonio storico di Ortigia, definisce con chiarezza la finalità dei finanziamenti regionali: sostenere il recupero e la conservazione del tessuto edilizio esistente, favorendo la rigenerazione del centro storico da parte dei privati”.
Con una delibera dello scorso maggio, la giunta comunale ha scelto tuttavia di destinare il milione di euro assegnato dalla Regione Siciliana, non per interventi di recupero edilizio privato ma per opere pubbliche. Biondini ricorda “la riqualificazione di Piazza delle Poste (con riduzione dei parcheggi), la creazione di una nuova piazza in Largo della Gancia, lavori di climatizzazione al Palazzo Midiri, l’illuminazione del ponte ciclopedonale e il completamento delle basole di via Salomone”.
Decisione che il comitato dei residenti non approva e che definisce “un pericoloso precedente: risorse destinate per favorire il recupero e la conservazione del patrimonio edilizio privato di Ortigia vengono impiegate per finalità differenti, più legate all’immagine che alla sostanza del recupero degli edifici-l’idea espressa dal portavoce del comitato- A rendere più grave la situazione è la scarsa trasparenza amministrativa: nessun progetto esecutivo, nessuna rendicontazione e nessuna documentazione tecnica è stata fornita dal Comune in risposta alle nostre richieste di accesso civico.La delibera citata appare come un semplice atto di indirizzo politico, privo dei necessari presupposti tecnici e contabili”.
Il comitato ritiene che “l’utilizzo di fondi pubblici vincolati per obiettivi diversi da quelli originariamente previsti non solo solleva fortissimi dubbi di legittimità, ma rischia di configurare un danno erariale, a discapito dell’intera comunità e di chi da molti anni attende ancora il contributo al reale sostegno alla riqualificazione edilizia privata. Ortigia -prosegue Biondini- non ha bisogno di nuovi interventi di facciata, ma di trasparenza, coerenza e rispetto delle regole. Ha bisogno di un’amministrazione che tuteli il suo patrimonio storico e sostenga concretamente, come da legge regionale, chi lo mantiene vivo”.