I ruderi della Pillirina, Elemata difende il progetto di recupero e replica a Legambiente

Questa volta, Elemata Maddalena non resta in silenzio. Ed alle contestazioni mosse da Legambiente e riassunte nel ricorso presentato al Tar di Catania contro l’autorizzazione concessa dalla Soprintendenza di Siracusa per la riqualificazione dei caseggiati presenti, replica con un comunicato diffuso nel pomeriggio.
Elemata, proprietaria di quelle aree, messo nel cassetto il progetto del resort vorrebbe ora ristrutturare i ruderi e trasformarli in abitazioni, ma non in case vacanze. Dura la replica dell’associazione ambientalista che, in sintesi, sostiene che la Soprintendenza sarebbe stata colta da un abbaglio.
“Il provvedimento della Soprintendenza è stato emesso nel pieno rispetto di tutte le disposizioni di legge ed amministrative; ciò viene confermato dall’attentissima e scrupolosa istruttoria che è stata eseguita prima di emettere il provvedimento e dalle numerose prescrizioni che lo stesso contiene allo scopo di tutelare tutti gli interessi della collettività”, spiegano i responsabili di Elemata. La società rivendica l’impegno, sin dall’acquisto delle aree, “per il recupero funzionale degli edifici, come dimostra l’istanza presentata nel 2014 e rigettata dalla Soprintendenza nel 2016, come dimostrano i numerosi esposti per i danneggiamenti operati da ignoti
alle opere di messa in sicurezza pur realizzate dalla Società, incluse due diverse bonifiche per la presenza di amianto”.
Perchè procedere ora con il recupero degli edifici? La risposta di Elemata è in una frase: “risponde ad un interesse generale per evitarne in futuro il crollo, con danni per il paesaggio e l’ambiente. Abbiamo e continueremo a farlo, mostrato ogni disponibilità nell’accogliere le istanze e le raccomandazioni degli stakeholders per la valorizzazione dei luoghi, da parte nostra sempre nel rispetto della legalità e del diritto”, la chiosa di Elemata Maddalena, società di proprietà del marchese Emanuele Di Gresy.