I turisti pagano il biglietto per le erbacce: nessuno si indigna per Megara Hyblea?

Solita storia quella di Megara Hyblea, il meraviglioso sito archeologico nei pressi di Augusta. I resti dell’antico abitato regalerebbero al visitatore un impareggiabile colpo d’occhio, mostrando la struttura urbanistica della colonia greca. Sarebbe un autentico tuffo nel passato, camminando tra i resti archeologici. Se solo la vegetazione non coprisse tutto o quasi. Rischia quasi di non far notizia, tanto ormai è l’ordinario. Nonostante l’impegno della Soprintendenza e la redazione di puntuali progetti, da Palermo non arrivano risorse per il diserbo e la pulizia. Il refrain è sempre il solito: non ci sono soldi.
E dire che ci sarebbe da meravigliare il mondo con l’agorà ed i resti di due portici, i bagni ellenistici, l’heroon, i resti delle mura di cinta, i resti di un tempio ellenistico, le fondamenta di un tempio arcaico, il pritaneo, un’officina metallurgica e i resti di decine di case. Questo è Megara Hyblea.
Nessuno pare stupirsi della condanna all’oblio del sito archeologico. E dire che per entrare si paga un biglietto: 4 euro. Nulla torna in spese di manutenzione. E capitano scene sorprendenti, come quella che ha affidato una guida turistica alla nostra redazione: “Ieri ho accompagnato 8 turisti, hanno pagato e il sito si presenta coperto dalle erbacce. A onor del vero il custode ci aveva sconsigliato di prendere il biglietto e andarcene. Altri 4 turisti sopraggiunti nel frattempo hanno seguito il suo consiglio. E’ assurdo tenere aperto un sito in tali condizioni”.