Il malpancismo del Pd siracusano, la ricetta di Marziano per ricomporre (senza Spada)

Volano parole forti tra il segretario provinciale del Pd, Piergiorgio Gerratana, ed il deputato regionale dello stesso partito, Tiziano Spada. E’ il segnale più evidente di un certo malpancismo, deflagrato sull’elezione del segretario cittadino e il successivo annullamento del risultato. Ultimo atto di una lotta intestina iniziata con l’elezione dello stesso Gerratana e proseguito con la subitanea (o quasi) spaccatura all’interno della maggioranza che lo aveva designato, passando per le amministrative di Solarino e l’atteggiamento ondivago del Pd verso Spada, poi eletto sindaco e digerito a fatica dall’establishment del partito.
“Ingiustificabile il ricorso a tanta virulenza verbale e proprio in occasione di una partecipata festa dell’Unità”, commenta uno dei nomi storici del Pd siracusano, Bruno Marziano. “Si può scegliere di non partecipare perchè non cis si riconosce in quella leadership. Ma il ricorso a parole pesanti che ho letto in queste ultime ore, quello no”, prosegue l’ex assessore regionale. Che poi, la spaccatura è regionale con un partito che è vittima di lacerazioni profonde e personalità forti, tra ascesa e caduta.
E chissà se basterà il tentativo di ricomposizione della maggioranza siracusana sul segretario cittadino. “La commissione sta lavorando per superare le divisioni”, dice Marziano. Basterà? “Ci vuole un intervento pacificatore della segreteria nazionale per la Sicilia. Ed a livello provinciale un’analisi delle ragioni che hanno portato alla rottura. Alla fine, l’unico problema riguarda la segreteria cittadina del capoluogo”, è l’analisi di Bruno Marziano. Come venirne a capo? “Chiedendo alle due parti in lotta di assumere nuove cariche e di proporre un nome unitario da proporre alla base, per ricucire. Orlandiani e Franceschiniani hanno diritto, a mio avviso, ad indicare i nomi”.
Marziano si sfila, si chiama fuori e non pare intenzionato ad offrire suggerimenti. “Sono stato il protagonista dell’annullamento del voto online. Era una congiura di malpancisti. E’ chiaro che non è opportuno che mi infili io…”, taglia corto. “Coloro i quali hanno per ruolo e responsabilità voce in capitolo, e penso a Nicita come a Bonomo, si metteranno assieme e troveranno una soluzione”. E Tiziano Spada? Domanda secca per una risposta chiara. “La questione riguarda la ricomposizione della maggioranza. Spada non fa parte della maggioranza. E poi non è con insulti o diktat che ci si siede ad un tavolo. Tra lui e Gerratana è solo una pesante tensione personale che segue alla rottura con Cutrufo e Bonomo”. Porta chiusa.