Il ritorno del corpo di Santa Lucia, evitare tensioni tra le Chiese di Siracusa e Venezia

Questo è il periodo dell’anno in cui si torna a parlare del ritorno del corpo di Santa Lucia nella sua città natale. Suggestione sempre affascinante, ma di difficile realizzazione al momento. Per quanto si rinnovino raccolte firme e lettere alla Santa Sede. Iniziative di devoti e fedeli che, per quanto mosse da spirito costruttivo, rischiano di complicare i delicati rapporti tra il Patriarcato di Venezia e l’Arcidiocesi di Siracusa. Grazie all’attività di pontiere del compianto arcivescovo Costanzo, si è riuscito a vincere resistenze e ritrosie e per tre volte le spoglie mortali della patrona siracusana sono tornare a “casa” da Venezia, dove sono custodite. Frutto di un accordo che prevede, ogni dieci anni, la visita temporanea a Siracusa. L’ultima, lo scorso anno, è stata anche la più lunga. Provare a forzare il Patriarcato di Venezia potrebbe privare Siracusa anche di questa possibilità.
Ecco perchè la Curia aretusea si è affrettata a chiarire che “in riferimento alle notizie pubblicate circa un trasferimento definitivo a Siracusa della Reliquia del Corpo di Santa Lucia e alla necessità che la Diocesi siracusana avvii in merito un’interlocuzione, si rammenta che i rapporti tra le Chiese di Venezia e Siracusa sono cordiali e costanti”. Tradotto, una rassicurazione rivolta al Patriarcato veneto che non c’è volontà di intavolare trattative “segrete” o attivare canali “altri” all’accordo tra le due Chiese.
E non a caso, la Diocesi siracusana ricorda come “grazie a questo rapporto” è stato possibile “nell’arco di venti anni, dopo circa dieci secoli, per ben tre volte la traslazione dell’urna che custodisce il Corpo della Martire, accompagnata personalmente dal Patriarca mons. Francesco Moraglia nel 2014 e nel 2024. Di tutto ciò la Santa Sede è stata costantemente informata, rilasciando le previste autorizzazioni, tanto da concedere anche il privilegio, lo scorso dicembre, non solo dell’anticipata apertura del Giubileo, ma anche di una lettera autografa di papa Francesco che celebrava l’evento della presenza del Corpo della nostra Patrona a Siracusa”.
Quanto alla lettera ricevuta da Francesco Candelari che più volte si è rivolto, da fedele, alla Santa Sede, netto il giudizio. “Eventuali riscontri rilasciati da Officiali della Curia Vaticana per cortesia istituzionale non aggiungono particolari rilevanti”. Non solo, per la Diocesi di Siracusa “interventi personali o di organismi civili restano pertanto estranei a questo cammino di Chiesa che è tracciato dalla Divina Provvidenza alla quale dobbiamo tutti affidarci nella preghiera e nella testimonianza cristiana sull’esempio di Santa Lucia”.
Un intervento da pompieri per spegnere sul nascere ogni contrapposizione con il Patriarcato di Venezia e non compromettere il buon andamento delle relazioni ormai sempre più consolidate.