Il ruolo di Cuffaro, l’appalto dei servizi di pulizia all’Asp di Siracusa: cosa c’è nelle carte dell’inchiesta
Secondo la Procura di Palermo, i 18 indagati nella nuova inchiesta sulla sanità siciliana avrebbero dato vita ad un vero e proprio “comitato d’affari occulto”. Un gruppo – secondo l’accusa – capace di influenzare le scelte della Regione siciliana. Al vertice vi sarebbe l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, la cui lunga esperienza politica gli avrebbe consentito di esercitare un’influenza determinante. È quanto emerge tra le pagine dell’atto stilato dal giudice per le indagini preliminari Carmen Salustro che ha convocato i 18 indagati, inclusi i 5 dirigenti dell’Asp di Siracusa, per gli interrogatori fissati l’11, il 13 e il 14 novembre. Oggi l’atto è stato notificato. In contemporanea, sono stati svolti accertamenti e perquisizioni che hanno interessato la sede della direzione dell’Azienda siracusana, in corso Gelone e l’ospedale Umberto I.
L’accusa di associazione a delinquere coinvolge, oltre a Cuffaro, il suo ex segretario particolare Vito Raso, il deputato regionale democristiano Carmelo Pace e il faccendiere Antonio Abbonato.
Secondo quanto riportato negli atti, il gruppo avrebbe agito “con l’obiettivo di commettere un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione”, tra cui episodi di corruzione e turbativa d’asta.
L’indagine, coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e condotta dai carabinieri del Ros, ipotizza che Cuffaro abbia esercitato un ruolo di pressione “nelle nomine di dirigenti e funzionari regionali”, oltre che in enti strategici nei settori della sanità, degli appalti e delle opere pubbliche.
Al centro delle verifiche figurano l’appalto per i servizi di pulizia dell’Asp di Siracusa, il concorso per 15 operatori socio-sanitari all’ospedale Villa Sofia di Palermo e alcune gare del Consorzio di Bonifica della Sicilia occidentale, ente che fa capo alla Regione.
Se i nomi principali attorno a cui ruota l’inchiesta sono quelli di Totò Cuffaro e Saverio Romano, nel territorio aretuseo non passano inosservati quelli del dg Alessandro Caltagirone, del direttore sanitario dell’Umberto I Paolo Bordonaro, del direttore amministrativo dell’ospedale riunito Avola-Noto Paolo Emilio Russo, del bed manager aziendale Vito Fazzino e della dirigente amministrativa del provveditorato Giuseppa Di Mauro. Anche loro compariranno nei prossimi giorni davanti al gip che dovrà decidere sulla richiesta di domiciliari.