Il tormentone dell'estate: il Caravaggio parte o resta? Incontro decisivo in Prefettura

Si avvicina il capitolo finale della querelle estiva attorno al Caravaggio di Siracusa. Il Seppellimento di Santa Lucia volerà prima a Roma per la manutenzione e poi al Mart di Rovereto? Con ogni probabilità, la risposta definitiva arriverà martedì 1 settembre. Per quella data è stato convocato un vertice in Prefettura, alla presenza di tutte le parti in causa: dal Fec alla Curia, passando per il Mart ed i rappresentanti del fronte del no al prestito ed alla partenza del dipinto. Ovviamente invitate anche Soprintendenza, Comune e rappresentanti delle forze dell’ordine.
“Un incontro per definire la questione e mettere un punto”, dice l’assessore regionale ai Beni Culturali, Alberto Samonà, intervenuto su FMITALIA. “Il dipinto è però un bene di proprietà del Fec, anche se recentemente c’è chi ha sostenuto che l’ultima parola spetterebbe alla Curia. Per quelle che sono le mie competenze in questa vicenda – spiega Samonà – se non ci sono particolari motivi ostativi o di sicurezza, non vedrei problemi nel concedere il nulla osta, tramite la Soprintendenza”.
Ma l’esponente della giunta Musumeci chiarisce anche che “se la città di Siracusa non fosse d’accordo, allora ci sarebbe un tema da mettere sul tavolo”. Una frase che potrebbe sembrare anche una chiamata diretta al sindaco, Francesco Italia. Una sorta di invito alla presa di posizione pubblica? In fondo, l’assenza del primo cittadino alla conferenza stampa convocata al Maniace alla presenza di Sgarbi e Samonà (era presente l’assessore comunale Granata, ndr) non era passata inosservata ed era anzi stata letta come sostanziale contrarietà verso l’operazione.
Diverso il giudizio del responsabile dei Beni Culturali siciliani. “Non vedo dove sia lo scandalo se un ente privato come il Mart vuol fare una mostra e offre in cambio a Siracusa opere di artisti contemporanei per il periodo dell’esposizione. In più valorizza il Caravaggio, lo restituisce ripulito dai tecnici dell’Icr e dotato di una teca protettiva o di un sistema di allarme”.
E sono in tanti ormai a scommettere sulla prossima partenza del capolavoro del Merisi, realizzato per la chiesa di Santa Lucia extra moenia. Pronto sarebbe l’incarico per il trasporto ed in via di definizione la complessa pratica assicurativa. Dettagli, insomma.
Ma gli intellettuali e studiosi, non solo siracusani, che si sono mobilitati insieme a diverse associazioni per manifestare contrarietà verso l’operazione non mollano. Il battagliero Paolo Giansiracusa tenta una nuova strigliata. “Siracusa è una città che non ha volontà e neanche forza politica: potete togliere tutto. È nel vuoto politico che vanno ricercate le ragioni in base alle quali il dipinto di Siracusa sia l’unico ad essere condannato a viaggiare”, scrive sui social. E non risparmia deputati e forze politiche di ogni livello, puntando anche i sindaci: “Oltre 60 sindaci del Sud-Est, tutti vogliosi di fare rete per il turismo culturale, tutti appassionati di Unesco e borghi dei borghi. Poi quando c’è da tutelare il capolavoro vero punto di forza del Sud-Est, sono tutti assenti!”.