Incendio Ecomac, prime indicazioni dalle analisi sui suoli. Prolungato monitoraggio ambientale
I campionamenti e le analisi ambientali proseguono, a venti giorni dall’incendio in Ecomac, e riguardano anche la verifica di eventuale contaminazione dei suoli. La prime indicazioni sembrano rassicuranti. Lo ha comunicato Arpa Sicilia alla Prefettura di Siracusa, nell’ultimo report inviato nelle ore scorse.
I valori di diossine e furani, nei cinque punti individuati per i campionamenti in base alle indicazioni meteo (vento), sono segnalati in contrazione dopo gli alti valori registrati nei giorni immediatamente seguenti al rogo ed alle lunghe operazioni di spegnimento.
Alla luce di segnalate riprese dell’incendio, però, i tecnici dell’agenzia per la protezione dell’ambiente hanno deciso di “prolungare il monitoraggio in area industriale”, riavviando il campionamento di particolato atmosferico, a poco più di cento metri di distanza dall’impianto teatro del rovinoso rogo. Lo scorso 23 luglio, pertanto, è stato riavviato il campionatore ad alto volume per la determinazione di diossine, furani, IPA e PCB, con prelievo nelle 24-48 ore. Gli esami sono ancora in corso.
Per quanto riguarda le ricadute sul suolo, dal 9 al 15 luglio Arpa ha eseguito dei campionamenti di top soil (primi 10 cm di suolo, ndr), con prelievi in otto punti, “a distanze variabili a partire dalla sorgente e ricadenti nell’areale individuato e interessato dagli effetti dell’evento incendiario”. Gli otto campioni prelevati sono stati sottoposti alle analisi per la ricerca di diossine, furani, IPA e PCB.
Nella comunicazione inviata alla Prefettura di Siracusa, si legge che “i valori ottenuti ad oggi sono di gran lunga inferiori ai limiti riportati dalla normativa di riferimento; in particolare, i dati ottenuti sono inferiori sia alle CSC per i siti ad uso Verde pubblico, privato e residenziale che alle CSC per i siti ad uso Commerciale e industriale”. Per CSC si intendeno le Concentrazioni Soglia di Contaminazione ovvero i valori limite che, se superati, segnalano la potenziale presenza di contaminazione in un sito e la necessità di ulteriori indagini e interventi. Sono un parametro chiave per la gestione dei siti contaminati, come definito nel Testo Unico Ambientale. Per farla breve, le e CSC sono livelli di concentrazione di sostanze inquinanti nelle matrici ambientali (suolo, sottosuolo, acque sotterranee) che, se superati, suggeriscono che un sito potrebbe essere contaminato. I valori sono stabiliti per legge e rappresentano il punto di riferimento per avviare le procedure di caratterizzazione e analisi del rischio. Gli otto punti di campionamento sono stati individuati in contrada San Cusumano (Augusta); a nord-ovest rispetto all’incendio (Costa Gigia); nei pressi di Conforama, tra i comuni di Melilli e Priolo; nella villa Comunale di Melilli; in contrada Bondifè, nei pressi dell’abitato di Priolo Gargallo; nei pressi del cimitero di Melilli; Giardino Collodi a Solarino; Villa Comunale di Solarino.
Quanto ai monitoraggi ed alle analisi in corso, gli esiti – spiega Arpa – “saranno comunicati appena disponibili”.