Inchiesta sull’Asp di Siracusa, le reazioni. M5S e Pd: “Quadro che allarma, Schifani si dimetta”
Con una nota battuta ad ora di pranzo, la Presidenza della Regione commenta le notizie sull’inchiesta della Procura di Palermo che su presunti appalti pilotati nella sanità siciliana. “La Presidenza della Regione segue con la massima attenzione e con il massimo rigore gli sviluppi dell’inchiesta odierna della Procura di Palermo con riferimento all’Asp di Siracusa, riservandosi di adottare i provvedimenti di competenza all’esito della pronuncia del Gip”, recita il breve testo inviato alle redazioni.
Saverio Romano, coordinatore nazionale di Noi Moderati tra i 18 indagati per i quali la Procura ha chiesto l’arresto, ha definito la vicenda un surreale processo mediatico e si è detto certo di dimostrare la sua estraneità alle contestazioni.
“La richiesta di arresto per Totò Cuffaro, con altri nomi eccellenti della politica nazionale e regionale, è l’ennesimo episodio che investe la sanità siciliana. C’è un sistema di malaffare e clientelismo che questo governo, guidato da Renato Schifani e di cui Cuffaro è uno dei suoi maggiori consiglieri politici, non è riuscito a spezzare e che noi denunciamo da troppo tempo: quello attuale è un modello di gestione opaco, che sfiora il criminogeno, con manifeste storture e dove spesso prevalgono interessi illeciti”. Lo dichiara il segretario del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo a proposito dell’inchiesta della procura di Palermo.
Posizione simile è quella espressa dal parlamentare Filippo Scerra e dal deputato regionale Carlo Gilistro, entrambi del Movimento 5 Stelle e siracusani. “Ancora un durissimo colpo per la credibilità del governo Schifani e della sanità siciliana, per come intesa dal centrodestra. Siamo preoccupati da queste presunte ingerenze esterne che, se confermate in giudizio, restituirebbero un quadro di interessi terzi e per nulla in linea con le necessità di pazienti e degenti, in particolare in provincia di Siracusa. La presenza di 5 dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale aretusea tra i 18 indagati per i quali la Procura di Palermo ha richiesto l’arresto, e tra questi lo stesso direttore generale, allarma e inquieta. Siamo lontani da questo modo di intendere e gestire l’interesse della cosa pubblica e ne prendiamo con forza le distanze, auspicando si faccia piena luce”.
Dura la censura politica di Scerra e Gilistro. “Si moltiplicano le indagini che coinvolgono esponenti del governo Schifani e i rappresentanti di partiti su cui si poggia la maggioranza di centrodestra. Crediamo, pertanto, che sia arrivato il momento per il presidente della Regione di liberare la Sicilia, regione per la quale non ha prodotto risultati apprezzabili dai cittadini e che anzi sembra avere affossato definitivamente la Sanità, dopo avere litigato lungamente e sotto la luce del sole per la spartizione delle poltrone che contano. Siamo ben consapevoli – concludono i due pentastellati – che non siamo in presenza di una sentenza di condanna. Iniziano, però, a diventare troppe le ombre attorno a settori ed azioni chiave del governo regionale, sempre più lontano da bisogni e necessità dei siciliani”.
Per il segretario provinciale del Pd, Gerratana, “la richiesta di arresti legata ad appalti nella Asp Siracusa, con il coinvolgimento di personalità politiche di spicco e di responsabili amministrativi ai vari livelli, desta profondo allarme su ipotesi di malaffare all’ombra della salute dei cittadini siciliani e siracusani. Ciò impone massima chiarezza politica a tutela dei cittadini, nel rispetto dell’azione autonoma e indipendente della magistratura e delle garanzie previste a tutela degli indagati. Proprio in un comparto in sofferenza, come quello della sanità e della salute dei cittadini, occorre sgombrare subito il campo da sospetti che possano gettare ombre sulla gestione della sanità siracusana e assumere decisioni politiche chiare, indipendentemente dagli sviluppi giudiziari che la vicenda assumerà. Il Presidente Schifani si adoperi subito per assumere le necessarie iniziative al riguardo”.
“La richiesta di arresti domiciliari per Totò Cuffaro, Saverio Romano e altri sedici tra politici, funzionari e imprenditori, nell’ambito di un’inchiesta su corruzione e appalti truccati nella sanità, rappresenta l’ennesimo schiaffo alla credibilità delle istituzioni siciliane e alla fiducia dei cittadini nella politica. Ancora una volta, emerge l’ipotesi di un sistema di potere che intreccia politica e interessi privati, che considera la cosa pubblica come terreno di scambio e di favori. È un copione che la Sicilia conosce bene e che ha già pagato a caro prezzo, in termini di sviluppo, di servizi e di dignità. Chi ha già compromesso la credibilità della politica non può pensare di tornare a gestire affari pubblici. La Sicilia non ha bisogno di chi usa la politica come strumento di controllo, ma di chi la vive come servizio e responsabilità. Se queste accuse dovessero essere confermate, sarebbe un segnale inequivocabile della necessità di una svolta radicale: la politica deve restare fuori dalla sanità e la sanità deve essere liberata dalle mani di chi l’ha trasformata in un sistema di potere. La Sicilia ha bisogno di trasparenza, di etica, di competenza. Non di vecchie logiche, non di chi pensa che tutto si possa barattare. È tempo di restituire alla nostra terra una politica pulita, autonoma e capace di guardare solo all’interesse dei cittadini”. Lo ha detto il deputato palermitano M5S Davide Aiello in un intervento di fine seduta alla Camera.
Per il deputato regionale siracusano Tiziano Spada (PD) “Confidiamo, come sempre, nel lavoro della Magistratura e sul ruolo che ricopre. Sfidare apertamente chi sta portando avanti le indagini non è segno di rispetto sia verso le istituzioni sia nei confronti di chi ricopre cariche pubbliche. È giusto che ognuno definisca la propria posizione nelle sedi opportune e si prenda le proprie responsabilità, anche dal punto di vista politico”, dice prima di definirsi “preoccupato per le indiscrezioni che chiamano in causa l’Asp di Siracusa”.
A proposito dell’azione politica del Governo Regionale, Spada aggiunge: “Il presidente Schifani prenda atto che,
ogni giorno che passa, la sua esperienza di Governo conferma di essere fallimentare dal punto di vista della gestione della cosa pubblica. Duole sottolineare, purtroppo, che sempre più spesso alle domande che gli pervengono dai siciliani il presidente finisce per rispondere solamente con il silenzio”.
Il senatore Antonio Nicita (Pd) parla di “altro scandalo sulla politica siciliana. Ancora ipotesi di politiche clientelari e affaristiche per consenso elettorale. Se dovesse essere confermato quanto si legge sui giornali, la sanità a Siracusa sarebbe stata al servizio di interessi illeciti e non dei cittadini”, afferma. “Al di là degli sviluppi giudiziari, c’è oggi un tema di rispetto e garanzia delle istituzioni che non ammettono sospetti. Schifani agisca subito o ne tragga le conseguenze”, conclude.