Inertizzazione dell’amianto, la proposta: un impianto nel siracusano. Ok di Siracusa, Priolo e Melilli

Il ricercatore siculo-toscano Paolo Tuccitto ha presentato a Priolo il suo progetto brevettato di inertizzazione dell’amianto. Per assistere alla presentazione il sindaco Pippo Gianni ha invitato i sindaci dell’area ad alto rischio ambientale: oltre a Priolo, Siracusa, Augusta, Melilli, Floridia, Solarino. Erano presenti l’assessore all’Ambiente del Comune di Siracusa, Andrea Buccheri e il delegato del sindaco di Melilli, Nuccio Scollo.
L’intento del primo cittadino di Priolo è quello di mettere d’accordo gli altri sindaci sulla realizzazione dell’impianto, in modo da avanzare richiesta alla Regione e ottenere il finanziamento per la sua costruzione.
“Le fibre di amianto arrivate dentro i polmoni – ha ricordato Pippo Gianni – nel giro di 15/20 anni fanno insorgere un tumore chiamato mesotelioma. Nel 2014 è stata pubblicata una legge regionale da me proposta, contenente il cronoprogramma e le risorse per realizzare due centri di inertizzazione dell’amianto. Quando mi è stato sottratto il seggio all’assemblea regionale siciliana questa legge è stata messa da parte, con grande nocumento da parte dei cittadini e soprattutto dei bambini visto che gli edifici costruiti prima del 1992, tra le quali molte scuole, contengono lastroni di cemento amianto. Durante il pellegrinaggio in varie parti d’Italia insieme ai rappresentanti dell’ONA – ha continuato il sindaco Gianni – ho incontrato Paolo Tuccitto, che ha inventato due progetti per procedere all’inertizzazione dell’amianto. Ho pensato che i 6 sindaci dell’area ad alto rischio ambientale, mettendosi insieme, possano fare pressione a livello regionale e nazionale per la realizzazione del progetto. Ricordo che la Comunità europea come primo punto all’ordine del giorno delle risorse dell’Europa ha inserito proprio l’ambiente.
Paolo Tuccitto, dal canto suo, ha spiegato il suo brevetto, che prevede prima l’inertizzazione dell’amianto, poi il riutilizzo e il riciclo di materiali inizialmente cancerogeni. “Il progetto ha ottenuto consensi e l’interesse di diversi Paesi esteri. In Italia c’è un vuoto normativo che non è ancora colmato ma in Sicilia potremmo subito operare e realizzare il progetto”, ha detto.
L’iniziativa ha incontrato il parere favorevole dei rappresentanti dei comuni di Melilli e Siracusa, presenti all’incontro. “Fare quest’operazione di area vasta – ha detto l’assessore Buccheri – è molto importante in questo momento perché il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza prevede al primo posto la cura dell’ambiente e la creazione di impianti che possano servire per il trattamento e il recupero dei rifiuti. In questo caso il recupero crea anche un’economia circolare che sta alla base del Piano rifiuti zero, a sua volta alla base delle normative europee”.