Inferno in autostrada, chiusure improvvise e traffico in tilt tra Siracusa e Catania

Una giornata di caos totale quella di oggi, mercoledì 21 maggio, per chi ha dovuto spostarsi lungo l’autostrada Siracusa-Catania. A partire dalle 7:00 del mattino, senza alcun preavviso alla popolazione, due tratti strategici sono stati chiusi al traffico, causando code chilometriche, disagi e attese infinite in entrambe le direzioni.
I tratti interessati sono quello tra gli svincoli di Priolo Sud e Priolo Cava Sorciaro in direzione Catania e quello tra Melilli e Priolo in direzione Siracusa. Le chiusure, necessarie per lavori riguardanti la dismissione di cavi elettrici, proseguiranno fino alle 18 di oggi e, da ordinanza, saranno replicate anche domani, sempre dalle 7 del mattino.
A mandare su tutte le furie i cittadini non è tanto la necessità dei lavori – in corso da mesi lungo l’arteria – quanto l’assenza totale di comunicazione preventiva. Nessun avviso ufficiale, né da parte degli enti gestori né attraverso i canali istituzionali. Una mancanza grave, che ha preso alla sprovvista migliaia di automobilisti, molti dei quali diretti verso il posto di lavoro, strutture sanitarie o l’aeroporto di Catania. Segnalati tempi di attesa di circa 40 minuti per percorrere pochi chilometri appena.
“È inaccettabile”, tuonano diversi pendolari e utenti su FMITALIA, documentando con foto e video le interminabili file e le manovre rischiose per tentare “furberie”. La Polizia Stradale è intervenuta per cercare di mantenere l’ordine e impedire l’abuso della corsia di emergenza, utilizzata da alcuni automobilisti per sorpassare.
Si consiglia di evitare l’autostrada fino al termine delle chiusure e di preferire, quando possibile, la vecchia Statale 114. A chi deve raggiungere l’aeroporto Fontanarossa di Catania viene raccomandato di partire con largo anticipo, considerate le pesanti ripercussioni sulla viabilità.
La chiusura dei due tratti autostradali senza adeguata informazione alla cittadinanza (non ci sono avvisi nelle rampe di accesso, ndr) mina la fiducia nei confronti delle istituzioni e mette a rischio la sicurezza stradale. Il diritto alla mobilità non può essere sacrificato per mancanza di trasparenza e pianificazione.