Irregolarità nelle elezioni amministrative del 2018 a Siracusa, 8 avvisi di conclusione indagine

Otto tra presidenti di seggio e segretari di alcune sezioni elettorali di Siracusa, in occasione delle elezioni amministrative del 2018, sono stati raggiunti da un avviso di conclusione indagine. L’attività investigativa è stata coordinata dalla Procura di Siracusa e svolta dalla Digos. Nel mirino, le consultazioni elettorali per l’elezione del sindaco e del Consiglio Comunale di Siracusa.
Nella circostanza, l’elezione a sindaco di Francesco Italia si era concretizzata al turno di ballottaggio con Ezechia Paolo Reale.
In particolare, le indagini hanno riguardato complessivamente 30 indagati: per 22 di essi il pubblico ministero, alla luce dei riscontri raccolti, ha ritenuto i fatti, seppur costituenti reato, sussumibili sotto la definizione di “fatti di lieve entità”, tanto da richiedere l’archiviazione; mentre ai rimanenti 8, in concorso, tra Presidenti e Segretari di alcune Sezioni Elettorali interessate dalle irregolarità, è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, “per avere alterato il risultato della votazione della sezione di pertinenza”. Gli otto, di cui sono state rese note le sole iniziali, hanno dai 37 ai 50 anni.
L’attività di indagine si è svolta attraverso l’acquisizione di atti e documenti e varie testimonianze. Gli investigatori parlato di un operato degli otto indagati “non conforme a quanto previsto dalle norme in materia”.
“La normativa della delicata materia elettorale ha sicuramente un certo grado di complessità, e gli oneri di verbalizzazione sono, inoltre, cospicui, e non sempre, né per chiunque, può essere chiara l’utilità delle molteplici indicazioni che figurano di volta in volta prescritte. Una maggiore attenzione da parte di chi chiede -e viene scelto- a svolgere tali incarichi (presidente, vice presidente o semplice scrutinatore) avrebbe potuto evitare gravose indagini di natura amministrativa e penale che, a distanza di anni, hanno potuto solo individuare gli autori di tali violazioni della normativa”, spiega in una nota la Questura di Siracusa.
Come ricorderete, il risultato della elezioni del 2018 è stato subito contestato da Ezechia Paolo Reale, con un ricorso al Tar ed un esposto alla Procura di Siracusa.
In un primo momento il Tar di Catania, preso atto che il ricorrente aveva indicato, tra le altre cose, le sezioni interessate dalla contestazione e le omissioni/errori nella verbalizzazione (non meramente formali), ma anche il rischio che si fossero contabilizzati voti frutto della “scheda ballerina”, sufficienti a contestare la genuinità del risultato finale, ha disposto una verificazione in contraddittorio con le parti, affidanda alla Prefettura di Siracusa.
Dopo la verifica, lo stesso Tribunale Amministrativo ha dichiarato l’illegittimità delle operazioni elettorali comunali svolte il 10 giugno 2018, limitatamente a nove sezioni, ne disponeva l’annullamento e, di conseguenza, annullava i verbali dell’Ufficio Elettorale Centrale.
Francesco Italia, con un ricorso al Cga di Palermo, ha visto rigettate le originarie ragioni del ricorso di Ezechia Paolo Reale. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha escluso evidenze sull’utilizzo della scheda ballerina.
A tale complesso iter amministrativo, si è sovrapposta la delicata attività di indagine per verificare, in sede penale, l’individuazione e la eventuale punizione degli autori materiali delle presunte irregolarità contestate, anche in sede amministrativa.